Complicità
di Pino Cabras - 18/10/2024
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Fonte: Pino Cabras
Poco fa a Piazza Pulita – durante una trasmissione che ha
raccontato in modo tutto sommato veritiero le nefandezze genocidiarie
commesse dallo Stato di Israele - ho notato un fenomeno che si ripete
presso alcuni dei giornalisti esperti che parlano della crisi in Medio
Oriente. Sono diversi da quei loro colleghi che nelle redazioni
costituiscono una maggioranza complice, ignorante e priva di dignità,
totalmente appiattita sulle veline di TeleNetanyahu. Se osservate un
Corrado Formigli, così come una Monica Maggioni, o una Lilli Gruber,
essendo stati a lungo nella “Serie A” dei corrispondenti di guerra
(bravi o non bravi, non importa), non vedrete quelle negazioni
dell’evidenza terrificanti di un Maurizio Molinari o di un qualunque
parassita de “Il Foglio”. Sentirete analisi in cui le ragioni del popolo
palestinese e le responsabilità del suprematismo israeliano totalmente
egemonizzato dalle correnti più fosche del sionismo appaiono chiare e
senza i soliti trucchi triviali. Hanno in un certo senso una reputazione
da difendere presso la comunità internazionale dei colleghi e anche
presso una parte non residuale del pubblico.
Tuttavia, riservano lo
stesso una quota significativa della loro narrazione alla salvaguardia
dello status quo. Evidentemente, frequentare le riunioni del Club
Bilderberg fa diventare protettivi verso le cricche al potere. Maggioni,
ad esempio, ha detto a un certo punto: «non vedo complicità da parte
dei governi occidentali con Israele, c’è semmai il non sapere che pesci
prendere». A Washington, a Berlino, a Roma, sarebbero dunque solo
paralizzati dalla sorpresa, inerti per banale inettitudine.
Io credo
invece che continuare a fornire miliardi di dollari in armamenti
micidiali, reprimere con misure poliziesche i movimenti di opposizione
al genocidio e bloccare qualsiasi iniziativa diplomatica (non sto
nemmeno a parlare di sanzioni) che possa minimamente intralciare i
guerrafondai di Tel Aviv, tutte queste cose siano complicità piena,
connivenza conclamata. L’Occidente c’è dentro fino al collo. E se
qualcuno fischietta sperando di passare inosservato, come l’uomo del
Colle che non dice nulla nemmeno quando Israele spara verso i suoi
soldati, non è perché non sappia che pesci prendere. Ha scelto eccome la
sua parte, a dispetto della coscienza di interi popoli.
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