Occupare e coltivare: i nuovi guardiani della colonizzazione israeliana
In Israele l’agricoltura è veicolo della colonizzazione. Con essa i coloni allargano gli insediamenti, dopo aver cacciato con la forza i palestinesi e aver distrutto i loro raccolti e le loro olivete. Sono varie le organizzazioni che svolgono il lavoro sporco per conto dello Stato di Israele, occupando le terre in Cisgiordania. Alcune di queste contano decine di migliaia di volontari che operano nel settore agricolo. Il governo degli Stati Uniti, recentemente, ha sanzionato alcuni di questi gruppi per le violenze commesse contro i civili palestinesi. Sebbene le autorità israeliane critichino alcune di queste organizzazioni, in realtà queste non fanno altro che cooperare per raggiungere l’obiettivo di Israele di impadronirsi di tutto il territorio palestinese. Hashomer Hachadash, che raduna circa 120.000 volontari operanti nel settore agricolo, è invece direttamente finanziata dal governo israeliano e, dallo scoppio della guerra, è diventata parte attiva delle operazioni di controllo e sorveglianza.
Il primo ottobre scorso, l’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro statunitense ha sanzionato Hilltop Youth per gli atti di violenza compiuti in Cisgiordania a danno della popolazione palestinese. Il gruppo si è reso protagonista di uccisioni, incendi dolosi di case e veicoli, aggressioni e intimidazioni, saccheggiamenti – compreso il bestiame – e sradicamento ulivi col fine di cacciare le comunità palestinesi. Hilltop Youth (letteralmente “Gioventù in cima alla collina”) è un gruppo formato da un migliaio di giovani sionisti religiosi dedito all’agricoltura e allo studio dei testi sacri che da sempre utilizza metodi violenti per portare avanti la colonizzazione. Sebbene le autorità israeliane abbiano più volte dichiarato che questa organizzazione opera al di fuori della legge, nessuna azione seria e decisa è stata mai presa nei suoi confronti. D’altronde, ciò che Hilltop Youth porta a termine è nel totale interesse di Israele. E non è l’unica. Sul finire di agosto, il Dipartimento di Stato USA ha imposto sanzioni a Hashomer Yosh (“Sentinella”), organizzazione non governativa israeliana che fornisce supporto materiale per l’accaparramento di terre agricole strappate ai palestinesi in Cisgiordania. Sul proprio sito, l’organizzazione scrive: «Lo staff dell’organizzazione lavora per rafforzare la sicurezza, la protezione e la presenza ebraica nelle aree agricole della Giudea e della Samaria, rispondendo in tempo reale, con l’aiuto di volontari e coordinatori sul campo e collaborando con le comunità, enti civili ed enti governativi». Tra le ultime azioni intraprese dal gruppo c’è stata quella condotta contro i 250 residenti palestinesi di Khirbet Zanuta, cacciati dal proprio villaggio, il quale è poi stato recintato dai volontari di Hashomer Yosh per impedire alle persone di tornarvi.
La più importante di queste organizzazioni, non ancora toccata dalle sanzioni, è senz’altro Hashomer Hachadash (“I nuovi guardiani”). Questa no-profit rappresenta il più grande movimento di volontariato in Israele, contando 120.000 volontari diretti e una rete che collega 250.000 persone. Sul sito si legge: «Organizzazione sionista basata sul volontariato che mira a proteggere la terra di Israele e a collegare la società israeliana e il popolo ebraico alla sua eredità». Sul sito del Jewish National Fund USA, sostenitore della no-profit israeliana, è riportato: «HaShomer HaChadash è un’organizzazione di reclutamento volontario dedicata alla salvaguardia della terra e delle fattorie nel Negev e in Galilea e alla difesa degli ideali sionisti su cui è stato fondato Israele». Come riporta 972 Magazine, le romantiche scene agricole immortalate in foto e video di campagne pubblicitarie coprono la realtà di un’agenda che va oltre la raccolta di frutta e la produzione di ortaggi. L’organizzazione è infatti un importante pilastro della colonizzazione israeliana ed è spesso attiva sul pattugliamento della terra per cementare il controllo del territorio. Questo è diventato più evidente dall’inizio della guerra.
Nel luglio scorso, il ministero degli Insediamenti e delle Missioni Nazionali, guidato da Orit Strook, un leader di estrema destra che ha negato l’esistenza del popolo palestinese, ha trasferito circa 13,5 milioni di dollari a Hashomer Hachadash. Come parte dell’accordo, la no-profit si è impegnata a eseguire 15.000 turni di guardia. Non c’è stata alcuna gara d’appalto perché il ministero ha stabilito che l’organizzazione era «l’unico fornitore» nel settore. Già nel novembre scorso, l’organizzazione aveva istituito la “Guardia del Popolo” armando migliaia dei propri volontari. Il Jerusalem Post, in un articolo in cui lodava l’operato dell’organizzazione, ha detto che HaShomer HaChadash è un baluardo della sicurezza alimentare di Israele. Potremmo anche aggiungere che è un baluardo del suo colonialismo.
[di Michele Manfrin]
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