Se l’Iran blocca lo stretto di Hormuz? Petrolio a 350 dollari…
Le possibilità che si verifichino interruzioni del traffico nello stretto di Hormuz, attraverso il quale passa il 21% del consumo mondiale giornaliero di petrolio, per il momento sono basse.
Anche se molti occidentali non sanno indicare con precisione sul mappamondo dove si trova lo Stretto di Hormuz, in un futuro non troppo lontano potremmo scoprire quanto questo imbuto sia importante per l’economia mondiale.
Con le tensioni alle stelle tra Israele e Iran, si discute infatti di una possibile interruzione del traffico lungo la rotta di trasporto del petrolio più importante al mondo, lo Stretto di Hormuz. Secondo gli analisti, un blocco iraniano, o un tentativo di blocco, dello stretto tra Oman e Iran che collega il Golfo Persico con il Golfo di Oman e il Mar Arabico potrebbe facilmente far schizzare i prezzi del petrolio sopra i 100 dollari al barile.
Se Hormuz rimanesse chiuso per più di un mese i prezzi del petrolio salirebbero alle stelle
Ma, secondo la banca svedese SEB, se la situazione peggiorasse e lo Stretto di Hormuz rimanesse chiuso per un mese o più, il prezzo del Brent probabilmente salirebbe a 350 dollari al barile. La conseguenza sarebbe un crollo dell’economia mondiale, che riporterebbe i prezzi sotto i 200 dollari al barile nel giro di qualche tempo.
Le possibilità di caos nel traffico nello stretto attraverso il quale passa il 21% del consumo giornaliero mondiale di petrolio sono basse, ma se dovesse succedere il peggio, l’impatto sarebbe drammatico, non solo sui prezzi del petrolio, ma anche sui mercati del gas naturale, perché il GNL del Qatar transita attraverso quella rotta.
Lo Stretto di Hormuz, che vede un flusso di petrolio di circa 21 milioni di barili al giorno, è giustamente considerato come il più importante imbuto del transito di petrolio al mondo. È la principale via di esportazione del petrolio mediorientale verso l’Asia e l’arteria chiave delle esportazioni di tutti i principali produttori della regione, incluso lo stesso Iran.
I mercati ritengono poco probabile che Hormuz venga chiuso
Secondo l’Energy Information Administration, solo l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti dispongono di oleodotti operativi in grado di aggirare lo Stretto di Hormuz.
Attualmente, i mercati non ritengono che si verificherà uno shock dell’offerta nello Stretto di Hormuz, anche se, nello scenario peggiore, quella che ora è considerata una bassa probabilità potrebbe rivelarsi un’interruzione di proporzioni enormi. Quasi tutti gli analisti, per il momento, dubitano che l’escalation in Medio Oriente possa essere così grave da portare al blocco dello Stretto di Hormuz.
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