Ucraina nella Nato? Un trucco per non far finire la guerra
La visita imprevista di Lloyd Austin a Kiev ha suscitato speculazioni. Diversi analisti hanno visto il segnale di una qualche svolta, in particolare la possibilità che il Capo del Pentagono recasse in dono a Zelensky l’invito dell’Ucraina nella Nato o un qualche segnale positivo sul cosiddetto “piano per la vittoria” che negli ultimi giorni il presidente ucraino ha illustrato a tutti i suoi sponsor internazionali, ricevendo sorridenti elusioni.
Del “piano per la vittoria” e dell’invito nella Nato.
Secondo Strana la visita di Austin non aveva tale scopo: il cosiddetto piano per la vittoria è stato bocciato e così resterà fino alle elezioni americane né è sul tavolo l’idea di recapitare a Kiev un invito per entrare nella Nato.
Infatti, replicando a Le Monde, secondo il quale Londra e Parigi sarebbero propense a recapitare tale invito, il media ucraino sottolinea che, se anche fosse vero il placet dei due Paesi europei (cosa dubbia, stante che ne ha parlato solo Le Monde), il piano non ha ricevuto il sì decisivo, quello degli Stati Uniti.
Infatti, prosegue Strana, l’ipotetico assenso a un invito di Kiev nell’Alleanza Atlantica è “contraddetto dal comportamento del presidente americano, che ha deciso in modo piuttosto determinato di non incontrare Zelensky, prima durante [il vertice della Nato ] a Ramstein (incontro che, peraltro, alla fine si è dovuto annullare), e poi durante la sua visita a Berlino (sebbene il presidente ucraino fosse relativamente vicino, cioè a Bruxelles)”.
“Inoltre, va notato che questo ‘distacco’ di Biden si è palesato immediatamente dopo il viaggio di Zelensky negli Stati Uniti, nel corso del quale aveva illustrato il ‘piano per la vittoria’” di cui sopra. L’atteggiamento successivo di Biden, quindi, “è stato interpretato da molti come un rifiuto” delle querule insistenze di Zelensky.
Ennesimo ostacolo, di difficile rimozione, alla fine della guerra in Ucraina.
Fin qui, Strana conferma l’analisi di diversi opinionisti. Molto più interessante il motivo che Strana adduce al niet generalizzato all’invito dell’Ucraina all’NATO.
“La complessità di questa decisione per l’America e per l’Occidente nel suo insieme è comprensibile. Se ora, prima della fine della guerra, si invitasse l’Ucraina ad aderire all’Alleanza, anche senza che al momento sia accettata, ciò farebbe decadere la prospettiva di porre fine alla guerra per via diplomatica”.
“E questo perché l’obiettivo ufficiale della Russia in questa guerra è ottenere uno status di Paese neutrale e non allineato per Kiev. Dato che in questo momento le truppe russe hanno in mano l’iniziativa sul fronte, prima di un qualsiasi negoziato che coinvolga l’Occidente, Mosca chiederebbe che l’invito a Kiev venga ritirato. E ciò sarebbe impossibile per i Paesi NATO perché perderebbero la faccia”.
“Cioè, se ora accettassimo l’Ucraina nella NATO, le prospettive per eventuali negoziati triangolari Ucraina-Russia-Occidente sulla fine della guerra, se non del tutto impossibili, sarebbero però estremamente problematiche. E forse è questo il vero obiettivo di quanti sostengono l’invito dell’Ucraina nella NATO prima che la guerra abbia fine”.
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