Lettera del nostro collaboratore Martinotti Doria con alcune proposte per promuovere il maniero
Fonte: Casale News http://www.casalenews.it/index
29 Gennaio 2011 – CASALE – Il nostro collaboratore Claudio Martinotti Doria, al di fuori della sua rubrica storica ‘Patria Montisferrati’, ci ha inviato questa lettera contenente diverse idee e proposte per valorizzare il Castello: “A conferma delle proposte elaborate ed avanzate dagli amici Motta ed Angelino dell'Associazione Casalese Arte e Storia – scrive Martinotti Doria –, inerenti la valorizzazione del Castello di Casale Monferrato, pubblicate recentemente sui giornali locali, che approvo in pieno ed auspico siano accolte dall'amministrazione di Casale, vorrei solo aggiungere un paio di considerazioni oggettivamente a sostegno, che derivano dall'esperienza maturata dal sottoscritto”.
“L'interesse popolare per gli edifici storico militari – prosegue Martinotti Doria –, in particolare castelli e fortezze, e per la riscoperta delle proprie radici culturali e storiche localistiche, è potenzialmente in espansione da parecchi anni. Ne abbiamo avuto conferma come gruppo Gevam Onlus nel 1996, quando nel marzo di quell'anno l'amministrazione comunale decise di aprire al pubblico la Cittadella di Casale Monferrato (che era inaccessibile da parecchi anni), nel fine settimana del 16 e 17 marzo 1996, per alcune ore al giorno”.
“Le guardie ecologiche volontarie del Gevam (poi dissoltesi alcuni anni dopo per assenza di sostegno istituzionale e finanziario), circa una decina predisposte allo scopo e da me coordinate, si dovevano occupare del servizio di accesso, controllo e limitazione dei movimenti all'interno dell'area (alcune zone erano ancora pericolanti e non accessibili per motivi di sicurezza)”.
“Per quanto ci si aspettasse una discreta affluenza di pubblico, ci trovammo a dover gestire una vera e propria situazione di emergenza, il pubblico in attesa di entrare formava una fila gigantesca all'ingresso dal ponticello, pertanto gli accessi dovettero essere limitati a piccoli gruppi guidati e controllati, e molti non riuscirono ad entrare.
Alla fine del week end contammo oltre diecimila visitatori alla Cittadella. La conferma di quanto affermo la trovate su tutti i giornali locali, Il Monferrato, La Vita Casalese ed Il Piccolo, del periodo citato”.
“Questa esperienza mi indusse negli anni successivi a proporre ripetutamente e con qualche variante ed aggiornamento, di dedicarsi istituzionalmente alla valorizzazione sia della Cittadella che del Castello, per consentire la loro fruizione, ma anche e soprattutto per essere adibiti a servizio pubblico turistico culturale e di ricreazione e di rivitalizzazione, contemplando anche alcune idee simili a quelle fornite dagli amici Motta e Angelino, che sono i massimi specialisti locali in materia e quindi i più qualificati e competenti per poter portare avanti quanto proposto”.

“In particolare, in un piano complessivo di valorizzazione e promozione territoriale che ho fornito gratuitamente all'amministrazione comunale da qualche anno, auspicavo la valorizzazione dell'accesso al Castello dalla parte del fiume, la sua parziale destinazione a sede e centro di incontro della società civile e per le attività culturali, divenendo sede di Circoli, Associazioni e Sodalizi in grado di favorirne la fruizione della cittadinanza e dei turisti in visita, la concentrazione al suo interno delle Agenzie di Promozione Turistica del Monferrato per favorirne la sinergia operativa, l'esposizione di sale museali per sintetizzare la storia di Casale e del Monferrato ed in particolare la sua importante storia agraria che ha influito evolutivamente a livello nazionale e transnazionale, la distribuzione di pubblicazioni idonee ad una rapida lettura e con rimandi per approfondimenti, la predisposizione di una sala convegni al suo interno dove concentrare tutte le iniziative storico-culturali, ecc…”
“Per rendere il Castello (in particolare) e la Cittadella, punti di partenza per una conoscenza e scoperta del Monferrato, in modo che diventino nuclei centrali di riferimento e centri gravitazionali, come è giusto che sia, essendo stata Casale Monferrato, a far data dal 1435 con il marchese Paleologo Giangiacomo, l'unica Capitale del Marchesato di Monferrato, consolidata poi dal marchese Guglielmo VIII che la fece elevare nel 1474 alla dignità di Città con sede Vescovile”.
“E' vero che stiamo attraversando un epoca di crisi profonda, non solo finanziaria ma valoriale, ma proprio per questo occorre puntare in prospettiva e con lungimiranza politica, su intelligenti investimenti turistico culturali, anche perché la maggioranza di queste proposte hanno costi moderati, in quanto sono realizzabili soprattutto con l'apporto della società civile, con le sue più fiere e tangibili espressioni, quei sodalizi che sono ben disponibili a prestarsi gratuitamente per la valorizzazione e promozione della nostra città e del territorio, che possono vantare una dignità ed un prestigio storico che ben poche altre possono vantare, valori di partenza che costituiscono forti elementi di attrazione”.
Claudio Martinotti Doria
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