Benvenuti nel Blog di Claudio Martinotti Doria, blogger dal 1996


"Non nobis Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam", motto dell'Ordine dei Cavalieri Templari, Pauperes commilitones Christi templique Salomonis

"Ciò che insegui ti sfugge, ciò cui sfuggi ti insegue" (aneddotica orientale, paragonabile alla nostra "chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha pane")

"Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell'Occidente è che perdono la salute per fare soldi. E poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere nè il presente nè il futuro. Sono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto."
(Dalai Lama)

"A l'è mei mangè pan e siuli, putòst che vendsi a quaicadun" (Primo Doria, detto "il Principe")

"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci." Mahatma Gandhi

L'Italia non è una nazione ma un continente in miniatura con una straordinaria biodiversità e pluralità antropologica (Claudio Martinotti Doria)

Il proprio punto di vista, spesso è una visuale parziale e sfocata di un pertugio che da su un vicolo dove girano una fiction ... Molti credono sia la realtà ed i più motivati si mettono pure ad insegnare qualche tecnica per meglio osservare dal pertugio (Claudio Martinotti Doria)

Lo scopo primario della vita è semplicemente di sperimentare l'amore in tutte le sue molteplici modalità di manifestazione e di evolverci spiritualmente come individui e collettivamente (È “l'Amor che move il sole e le altre stelle”, scriveva Dante Alighieri, "un'unica Forza unisce infiniti mondi e li rende vivi", scriveva Giordano Bruno. )

La leadership politica occidentale è talmente poco dotata intellettualmente, culturalmente e spiritualmente, priva di qualsiasi perspicacia e lungimiranza, che finirà per portarci alla rovina, ponendo fine alla nostra civiltà. Claudio Martinotti Doria

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Patriă Montisferrati

Patriă Montisferrati
Cliccando sullo stemma del Monferrato potrete seguire su Casale News la rubrica di Storia Locale "Patriă Montisferrati", curata da Claudio Martinotti Doria in collaborazione con Manfredi Lanza, discendente aleramico del marchesi del Vasto - Busca - Lancia, principi di Trabia

Come valorizzare il Monferrato Storico

La Storia, così come il territorio e le sue genti che l’hanno vissuta e ne sono spesso ignoti ed anonimi protagonisti, meritano il massimo rispetto, occorre pertanto accostarsi ad essa con umiltà e desiderio di apprendere e servire. In questo caso si tratta di servire il Monferrato, come priorità rispetto a qualsiasi altra istanza (personale o di campanile), riconoscendo il valore di chi ci ha preceduti e di coloro che hanno contribuito a valorizzarlo, coinvolgendo senza preclusioni tutte le comunità insediate sul territorio del Monferrato Storico, affinché ognuna faccia la sua parte con una visione d’insieme ed un’unica coesa identità storico-culturale condivisa. Se ci si limita a piccole porzioni del Monferrato, per quanto significative, si è perdenti e dispersivi in partenza.

Sarà un percorso lungo e lento ma è l’unico percorribile se si vuole agire veramente per favorire il Monferrato Storico e proporlo con successo come un’unica entità territoriale turistico culturale ed economica …

La de-dollarizzazione in corso coinvolge sempre pià paesi, il colpo fatale lo daranno i BRICS estendosi a un'altra ventina di stati


QFS E GCR. Analisi attuale e previsioni.

I membri del BRICS stanno espandendo la loro influenza nel sistema finanziario globale offrendo un sistema di pagamento globale alternativo. Attualmente, i cinque membri originari Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa occupano il 30% della superficie terrestre totale e il 41% della popolazione mondiale. Contribuiscono per il 16% al commercio mondiale e per circa il 24% del PIL globale.

La controparte dei BRICS è il G7 (Canada, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Stati Uniti e Unione Europea). I due fattori principali in cui differiscono sono le popolazioni che servono (oltre 3 miliardi nei BRICS contro 987 milioni nel G7) e il PIL, dove il G7 è attualmente di $ 33,93 trilioni e il BRICS è di circa $ 23,5 trilioni. Sebbene i membri BRICS non siano ben rappresentati nel sistema finanziario globale, il loro PIL collettivo potrebbe raggiungere la metà del PIL globale nel breve periodo, con l’adesione di altri Paesi come già espresso dal Ministro degli Esteri Lavrov.

Con la potenziale inclusione di nuovi paesi, ciò potrebbe avvenire molto più rapidamente del previsto. Un BRICS allargato potrebbe rappresentare più della metà della popolazione mondiale, compresi i paesi con popolazioni più giovani e una rapida crescita demografica. Deterrebbero inoltre il 60% delle riserve globali di gas, il 45% delle riserve mondiali di petrolio e quantità significative di risorse naturali come acqua e minerali come oro, argento e palladio.

Recentemente (a partire dal 2018) i BRICS si stanno impegnando nello sviluppo di una valuta di riserva potenzialmente nuova chiamata R5 o R5+ (basata sulle prime lettere delle valute dei paesi BRIC originari, real, rublo, rupia, renminbi e rand). Questa valuta di riserva BRICS è un potenziale rivale del dollaro USA e della valuta dei diritti speciali di prelievo del FMI. Più valute transfrontaliere per ogni area di appartenenza, e singole valute nazionali sostenute da risorse ( asset backed ).

I “diritti speciali di prelievo” o DSP, sono la valuta utilizzata dal FMI per i prestiti ai paesi membri parametrati su un paniere di valute di riferimento come ho spiegato in un mio articolo circa un anno fa. Insieme al nuovo concetto di riserva, i BRICS hanno già sviluppato una controparte del FMI o meglio un’alternativa chiamata New Development Bank o NDB. Diversi paesi hanno ratificato la loro partecipazione all’NDB (l’Egitto da febbraio 2023) come spiegato in un mio precedente articolo.

Le implicazioni delle attività dei BRICS avranno conseguenze di profonda trasformazione per il sistema finanziario globale. Un gruppo BRICS più grande avrebbe un maggiore controllo sulle principali rotte commerciali, esportazioni e catene di approvvigionamento. E con un sistema di pagamento alternativo, per competere con il dollaro USA e gli attuali sistemi bancari finanziari occidentali storicamente sbilanciati a favore della finanza speculativa e globalista.

La Bank of Indonesia (una valuta paniere del GCR) ha invitato importatori ed esportatori ad interrompere i pagamenti in dollari USA. Cina, Giappone, Tailandia e Malesia hanno già concordato di utilizzare il meccanismo di pagamento bidirezionale dei BRICS con conseguente de-dollarizzazione, con Singapore e le Filippine che intendono aderire al sistema. La Nigeria e la sua nuova moneta già stampata con tanto di accordi commerciali che non prevedono l’utilizzo del dollaro, e l’Iraq che come l’Arabia Saudita accetteranno il pagamento in Yuan da parte della Cina negli scambi commerciali che prevedono risorse di riferimento come il petrolio stesso.

Con l’Unione Europea (UE) che cerca anche di de-dollarizzare, la piattaforma di pagamento dei BRICS sarà l’alternativa ad un sistema finanziario “occidentale” fatto di inganni, corruzione e dominio a tutti i costi.

Quando analizziamo quindi queste circostanze evolutive globali, possiamo comprendere che questo storico cambiamento non è altro che il meccanismo principale che anticipa l’implementazione di un GCR e un “RV” ovvero una rivalutazione delle monete ( valute ) di tutto il Mondo perchè nel nuovo sistema finanziario quantistico non ci può essere il dominio spregiudicato di una valuta sulle altre. 

L’analisi di questa trasformazione verso un nuovo modello più etico e sovrano e la ricerca stessa di questo incredibile sbocco, è essa stessa il percorso verso il Global Currency Reset di cui tanto abbiamo parlato in passato e i cui meccanismi si svelano passo dopo passo.

Nel frattempo “lo stress test del Dodd-Frank Act” in atto sul sistema bancario USA è un esercizio lungimirante che valuta l’impatto sui livelli di capitale che deriverebbe da shock finanziari immediati e nove trimestri di condizioni economiche gravemente avverse”.

Questi test bancari vengono eseguiti regolarmente. Vengono eseguiti per vedere se le banche possono resistere a una crisi economica. Questo in particolare è importante a causa della situazione in cui ci troviamo in questo momento. Ci stiamo avvicinando a un sistema di pagamento internazionale che influenzerà l’intera economia globale attraverso la sua attuazione il 20 marzo, con l’implementazione delle norme ISO 20022 a cui anche lo SWIFT non si potrà sottrarre :

“Dai pagamenti istantanei alle valute digitali della banca centrale (CBDC), una serie di sviluppi digitali nuovi ed emergenti ha il potenziale per trasformare il volto del panorama transfrontaliero, insieme alla transizione a livello di settore verso ISO 20022. Ma il cambiamento non avviene da solo – e Swift sta lavorando a stretto contatto con la comunità finanziaria per costruire un futuro di pagamenti più luminoso per tutti.”

Per il discorso CBDC, quello che posso dire è che non ce ne sarà una sola, ma diverse per ogni area di influenza, nella nuova architettura geopolitica emergente. Il Mondo si sta configurando in un modo totalmente da come abbiamo imparato a conoscerlo e non sarà negativo, tutt’altro.

Quando vedremo l’orologio del debito degli Stati Uniti , formulare nuovi prezzi sui settori del petrolio, dell’oro e dell’argento, si creerà un effetto a catena sui mercati. Questi settori gettano le basi per futuri eventi di rivalutazione e riprezzamento ripristinando di fatto questi assets e questi mercati nonchè il nostro modo di vivere. Possiamo aspettarci una grande volatilità dei prezzi che si muoveranno in diverse direzioni per trovare i loro valori reali. Questo è il momento che molti di noi aspettavano da tempo. Un evento di riprezzamento di questa portata sposterà al limite i meccanismi del potere d’acquisto. È il Reset del secolo e avremo l’onore di assistervi.

Un altro dato interessante è vedere l’applicazione di ogni articolo e raccomandazione di tutte le banche autorizzate, tutte le istituzioni finanziarie non bancarie e tutte le società di pagamento elettronico che sono invitate a rispettare le linee guida fino a ieri solo per i paesi ad alto rischio, emanate dal Financial Action Task Force (FATF), che è l’organismo di vigilanza globale contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo e stabilisce standard internazionali che mirano a prevenire queste attività illegali e il danno che causano alla società. 

Come prospettiva nostra interna quindi sarà importante tenere d’occhio il mercato del petrolio, il mercato dell’oro e dell’argento. Questi tre settori resetteranno la nuova economia. Sono i così detti “fondamentali” del nuovo mercato delle materie prime. Una volta che questi tre settori saranno rivalutati e quotati sull’orologio del debito degli Stati Uniti ( lo US Debt Clock ), si potrà iniziare a prezzare nuovi valori all’interno del nuovo sistema di trading basato su risorse digitali e token su piattaforma Stellar ( XLM ).

L’oro sarà in grado di crescere una volta che apparirà sull’orologio del debito degli Stati Uniti. Questo particolare metallo è quello legato principalmente alle nostre valute insieme a pochi altri. Nella nuova economia digitale finalmente tutti i Paesi e tutte le valute avranno un’influenza rilevante ( RV ). Se vedremo un valore significativo aggiunto al prezzo dell’oro, le nostre valute verranno rivalutate rispetto a questo nuovo valore reale. La Golden Age tanto profetizzata è già in atto. I giochi sono ormai fatti come dico da tempo, l’unica cosa che dobbiamo fare è goderci lo spettacolo !

La Cina non tollererà minacce degli USA riguardo alla cooperazione tra Pechino e Mosca e li invita a smetterla di mentire

 

 

Ministero degli Esteri cinese: la Cina non tollererà le minacce degli Stati Uniti sulla cooperazione tra Pechino e Mosca


https://www.controinformazione.info/ministero-degli-esteri-cinese-la-cina-non-tollerera-le-minacce-degli-stati-uniti-sulla-cooperazione-tra-pechino-e-mosca/

 

La Cina non tollererà le minacce degli Stati Uniti riguardo alla cooperazione tra Pechino e Mosca. La pressione dei politici americani, che affermano che ci sono presunte consegne di armi cinesi all’esercito russo, è del tutto inaccettabile.

Lo ha detto in un briefing il rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri della Repubblica popolare cinese, Mao Ning.

In nessun caso intendiamo tollerare minacce e pressioni da parte degli Stati Uniti
Ha dichiarato Ning.

Il diplomatico ha attirato l’attenzione sul fatto che le affermazioni americane suonano particolarmente strane sullo sfondo della continua fornitura di armi letali al regime di Kiev da parte degli Stati Uniti. Inoltre, gli Stati Uniti continuano a fornire armi moderne a Taiwan, violando così i precedenti accordi tra Pechino e Washington.
Mao Ning ritiene che l’amministrazione statunitense sia obbligata a spiegare il suo comportamento alla comunità mondiale.

Accordi Cina Russia fanno impazzire gli americani

Sembra che il ministero degli Esteri cinese abbia deciso di mettere in campo i presuntuosi politici americani che rimproverano a Pechino di essere amica della Russia, che cercano di isolare. Hanno affermato che Washington ei suoi satelliti non hanno il diritto di attaccare la cooperazione russo-cinese. I nostri paesi hanno il diritto di sviluppare relazioni bilaterali nelle direzioni che ritengono opportune.
Di recente Washington ha lanciato un avvertimento a Pechino, che ha invitato la Cina ad astenersi dall’assistenza militare alla Russia per evitare “costi reali”. In risposta, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha chiesto a Washington di smettere di disinformare la comunità mondiale e di armare le forze armate ucraine.

Fonti: Agenzie

Traduzione: Luciano Lago

Come gli Stati Uniti mentono per manipolare l’opinione pubblica e fomentare le guerre per favorire il loro business

 

 

Cina: tutta l’assurdità dietro le guerre o come gli Stati Uniti mentono per manipolare l’opinione pubblica


https://www.controinformazione.info/cina-tutta-lassurdita-dietro-le-guerre-o-come-gli-stati-uniti-mentono-per-manipolare-lopinione-pubblica/

 

Articolo da non perdere… L’autore, un funzionario cinese, descrive in modo ragionato e razionale l’assurdità dietro le guerre spietate, e invita la “società umana” ad adottare altre prospettive politiche corrispondenti alle tradizioni e agli interessi di tutti per la pace e sviluppo di tutti. Attualizza le contraddizioni dell’egemonia degli Stati Uniti, la distanza tra i FATTI e la loro narrazione, il modo di fomentare paure e guerre per il solo profitto di un pugno di persone.. La Cina, che vuole ardentemente la pace e lo sviluppo planetario, è giustamente sorpresa che non si veda chi ha lavorato per rendere il conflitto russo-ucraino un’escalation permanente dannosa per il mondo intero. Questa cecità è tanto più strana in quanto è una riproduzione ultima degli scenari di entrata in guerra, con le sanzioni, con cui gli Stati Uniti mantengono il loro dominio, il saccheggio, la guerra e l’insicurezza permanente sul pianeta, anche dalla Guerra Fredda. Questo fenomeno di autodistruzione planetaria continua a crescere e pretende di attirare nuove vittime nella sua trappola. Un’analisi implacabile.

Daniele Bleitrach


di Guan Guoping

Il conflitto russo-ucraino va avanti da un anno dopo lo scoppio del 24 febbraio 2022, fatto che ha avuto un profondo impatto a livello globale.

Il conflitto si sta allargando ei negoziati di pace sono ancora lontani. Carri armati, missili e altre armi più sofisticate fornite dagli Stati Uniti e dalla NATO continuano ad atterrare sul campo di battaglia, mentre la Russia mobilita sempre più persone per partecipare a “operazioni militari speciali”.

Non si intravede la fine del conflitto “ che usa i soldi dell’Europa, costa la vita agli ucraini, porta ricchezza alle multinazionali degli Stati Uniti ma fa male al mondo intero ”.

Per un anno, il popolo ucraino e l’Europa hanno sofferto, ma le crescenti richieste di un cessate il fuoco non hanno dissuaso gli Stati Uniti dall’insistere a “combattere fino all’ultimo ucraino”. La dura realtà dello scorso anno ha dato al mondo una più chiara comprensione della narrativa egemonica dell’America.

La mentalità della guerra fredda, che non si è ritirata dalla sua fine, unita all’egemonia, ha portato alla continua espansione della NATO, che avrebbe dovuto porre fine alla sua missione, perché sarebbe stata contraria all’interesse pubblico globale. Negli ultimi 30 anni, il fenomeno della grottesca cattura della sicurezza globale con menzogne ​​e il perseguimento di un confronto in stile Guerra Fredda è emerso senza fine nel cuore dell’egemonia americana.

Assurdità n. 1: guerra di rapimenti con storie
Per un anno gli Stati Uniti hanno definito il conflitto tra Russia e Ucraina come ” la guerra tra democrazia e dispotismo “, che ha dominato gli Stati Uniti e la società occidentale. Immersi in una narrazione attentamente coreografata, molte persone in Occidente non sanno che è stata la NATO guidata dagli Stati Uniti a portare gradualmente la Russia in conflitto con l’Ucraina negli ultimi decenni.

Dopo il “conflitto per procura”, gli Stati Uniti e i loro alleati della NATO si sono impegnati in agitprop, “facendo rumore” e “distribuendo armi” con enormi quantità di aiuti militari, e usano la continuazione del conflitto per stimolare la “rinascita” della NATO e mantenere l’egemonia.

Gli analisti militari americani credono da tempo che l’esito della guerra moderna dipenda non solo da quale militare vince, ma anche da “quale storia vince”.

Nelle parole dell’ex segretario di Stato americano Mike Pompeo, “abbiamo imbrogliato”. Dalla storia dell'”incubatrice per bambini” fabbricata negli Stati Uniti prima dell’uso della forza contro l’Iraq nel 1990, a un video inscenato di “Caschi bianchi” citato come prova per condurre guerre in Siria, ci sono molti casi di rapimento dell’opinione pubblica statunitense con menzogne , che sono strettamente associati alla strategia estera degli Stati Uniti.

È la stessa storia che ritroviamo nel conflitto russo-ucraino. Gli Stati Uniti e l’Occidente hanno inventato una serie di “storie sorprendenti e provocatorie per diffamare la Russia”. Ad esempio, il video di un attacco di un drone turco contro l’esercito siriano è stato descritto come un carro armato russo distrutto su un campo di battaglia ucraino. Il video di un’esercitazione militare russa nell’aprile 2021 è stato utilizzato per far sembrare che la Russia stesse bombardando le città ucraine. Le immagini di bambini feriti negli attacchi aerei siriani nel 2018 sono state fabbricate come “bambini ucraini che soffrono”.

Nuovo Ordine mondiale in formazione

Assurdità n. 2: usare la “teoria della stabilità egemonica” per creare disordini globali
Il discorso politico internazionale occidentale ha creato concetti come il “dilemma della sicurezza”, la “trappola di Tucidide” e la “trappola di Kindleberger” rimaneggiati per decenni, tutti serviti allo stesso scopo – garantire la stabilità continua dell’egemonia.

Tuttavia, c’è un enorme divario tra concetto e realtà. La narrazione della “pace” e dello “sviluppo” generata dal dominio americano è sempre stata al centro della narrativa americana, ma si è sempre più rivelata un’illusione nella ricerca dell’egemonia da parte degli Stati Uniti. , e persino uno strumento per promuovere egemonia. Guardando indietro ai 30 anni trascorsi dalla fine della Guerra Fredda, il mondo potrebbe aver goduto di una promettente “pace a lungo termine”, ma l’umanità non ha sperimentato una vera pace e tranquillità e sperimenta ancora conflitti e crisi in corso.

Dopo l’inizio del conflitto russo-ucraino, gli Stati Uniti e l’Europa hanno fornito aiuti militari all’Ucraina e hanno usato la loro egemonia finanziaria per imporre alla Russia le sanzioni economiche e finanziarie più severe della storia, compreso il congelamento di centinaia di miliardi di dollari di riserve valutarie russe e cacciare la Russia da SWIFT. Queste misure non hanno messo in ginocchio la Russia, ma hanno innescato drastiche fluttuazioni nei mercati energetici e finanziari internazionali.

Il dollaro è la valuta di riserva dominante nel mondo. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno a lungo abusato di questa posizione per accaparrarsi la ricchezza di altri paesi. In appena un anno e mezzo dallo scoppio del COVID-19, gli Stati Uniti hanno stampato quasi la metà di tutti i dollari in circolazione nei loro oltre 200 anni di storia, portando il mondo a subire pressioni causate da inflazione, turbolenze e bolle che hanno non avrebbe dovuto subire.

Gli Stati Uniti hanno privatizzato e utilizzato come arma il bene pubblico: il sistema finanziario globale nei conflitti geopolitici per affrontare paesi ostili e attori substatali. Questo è peggio della Gran Bretagna, che era “la potenza egemonica” incapace di fornire beni pubblici internazionali tra le due guerre mondiali.

Assurdità n. 3: usare “l’ordine internazionale” per abbellire “leggi unilaterali e piccole regole di cricca”
L’ordine internazionale del secondo dopoguerra è spesso descritto come un prodotto della potenza americana. Le nazioni vincitrici, gli Stati Uniti ei loro alleati, impongono la loro volontà al resto del mondo, formulando istituzioni e norme che servono i loro interessi e assicurano la loro supremazia.

Gli Stati Uniti e l’Occidente si considerano “portavoce della comunità internazionale” e hanno l’abitudine di etichettare alcuni paesi con etichette discriminatorie come “Evil Empire”, “Evil Axis”, “Rogue State” e “Failed State” per distinguere il cosiddetto “io civilizzato” dagli “altri selvaggi”. Mentre demonizzano altri paesi, si vedono come l’arbitro morale del mondo. Sul palco si parla di “libertà e democrazia”, ma dietro le quinte c’è l’ambizione di un’egemonia senza fine.

Forze cinesi in arrivo

Il conflitto russo-ucraino, scoppiato sotto il contenimento a lungo termine e la forte pressione degli Stati Uniti e della NATO, è stato descritto da alcuni politici occidentali come un'”epopea” di “democrazia contro autocrazia”. non è solo questo, la NATO ha usato per la prima volta anche la parola “sfida” per descrivere la Cina, affermando falsamente che la Cina stesse sfidando gli interessi, la sicurezza e i valori della NATO e unendo le sue forze alla Russia per “minare l’ordine internazionale basato sulle regole “.

Assurdità n. 4: reprimere “l’ansia egemonica” vendendo “paura”
Da James Monroe, noto per la sua Dottrina Monroe, a Theodore Roosevelt, che affermava che “ogni espansione della civiltà genera pace”, e a Joe Biden, che oggi promuove “democrazia” e “libertà”, le élite americane vendono incessantemente, generazione dopo generazione, il faro della libertà mentre espandono il loro territorio e impongono la loro egemonia, ma allo stesso tempo devono creare ogni tipo di paura da zero.

Dalla “paura del barbaro” durante il massacro indiano alla “paura islamica” durante la guerra al terrore, dalla “paura del comunista” durante la guerra fredda alla “paura” della “sfida della Cina alle regole e all’ordine” oggi, tutti ciò che gli Stati Uniti vogliono è estrarre profitto economicamente e mantenere la propria egemonia in mezzo alla paura e al caos.

L’esagerazione della “paura” riflette l’ansia degli Stati Uniti come egemone. In una cultura strategica desiderosa di “trovare il nemico”, la legge della giungla, la mentalità da guerra fredda e il gioco a somma zero permangono ancora nella mente dei politici americani, e nel loro senso di insicurezza riguardo al fatto che persiste ancora la paura cheal’egemonia americana sarà sostituita e minacciata.

Di recente, un dirigibile civile cinese si è smarrito nello spazio aereo statunitense per cause di forza maggiore. Sebbene molti funzionari statunitensi abbiano affermato che il pallone cinese non rappresenta una minaccia per il personale e la sicurezza statunitensi, questo incidente è stato sfruttato. Gli Stati Uniti hanno inviato aerei da combattimento avanzati e hanno persino sfruttato questa opportunità per impegnarsi in manipolazioni politiche, diffamare e attaccare la Cina, incitare un’atmosfera anti-cinese e mettere in scena un isterico “spettacolo di palloncini politici”.

Stando dalla parte del dialogo pacifico, la società umana non deve tornare al vecchio percorso di confronto e divisione degli schieramenti, e non deve cadere nella trappola dei giochi a somma zero e dei conflitti di guerra. È il forte desiderio delle persone di tutti i paesi, è la responsabilità comune di tutti i paesi del mondo e la giusta direzione dello sviluppo dei tempi a venire.

Traduzione; Gerard Trousson

Quando i cocainomani cercano di tradurre i loro deliri in realtà la situazione si aggrava. Vedasi le mire di Zelensky sulla Crimea

 

 

Gli Stati Uniti non hanno ancora deciso la loro posizione in merito alla fornitura di assistenza militare all’Ucraina in caso di scoppio delle ostilità in Crimea


https://www.controinformazione.info/gli-stati-uniti-non-hanno-ancora-deciso-la-loro-posizione-in-merito-alla-fornitura-di-assistenza-militare-allucraina-in-caso-di-scoppio-delle-ostilita-in-crimea/

 

Gli Stati Uniti non hanno ancora deciso la loro posizione sulla fornitura di assistenza militare all’Ucraina se le forze armate ucraine inizieranno le ostilità in Crimea. Washington non ha una risposta chiara a questa domanda. Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente degli Stati Uniti.
I corrispondenti della CNN hanno chiesto a Sullivan di dare una risposta specifica alla questione del sostegno all’Ucraina in caso di ostilità in Crimea, se Zelenskyj decidesse su un’opzione energica per impadronirsi della penisola. Tuttavia, il rappresentante dell’amministrazione statunitense non ha potuto dare una risposta univoca a questa domanda, affermando che il compito degli Stati Uniti è ottenere un vantaggio per l’esercito ucraino sul campo di battaglia al fine di ottenere una posizione più forte nei negoziati che certamente seguiranno.

Non posso dare una risposta “sì” o “no” a una domanda su un ipotetico sviluppo. Al momento, il presidente Zelensky è concentrato sul rafforzamento della sua posizione sul campo di battaglia, rafforzando la sua posizione al tavolo dei negoziati in futuro. Vogliamo aiutare l’Ucraina a garantire che i successi sul campo di battaglia possano essere utilizzati al tavolo dei negoziati (…)
Sullivan ha aggiunto.
Washington ritiene che sia troppo presto per parlare di ostilità in Crimea, ora tutte le forze di Kiev sono concentrate nel Donbass, dove la situazione delle forze armate ucraine non è così rosea come stanno cercando di raccontare a Kiev.

Nel frattempo, la direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino afferma che la controffensiva delle forze armate ucraine inizierà questa primavera in direzione sud. Le forze armate ucraine cercheranno di creare un cuneo tra la Crimea e la Russia continentale per occupare la penisola. Zelensky ha semplicemente un desiderio maniacale di impadronirsi della Crimea.

Fonte: Top War

Traduzione: Luciano Lago

I peggiori crimini contro l'umanità li hanno sempre commessi i vincitori, ma vengono scaricati sui vinti dalla falsa storiografia

Roma, bombardamento di san lorenzo | 434

Solo gli sconfitti commettono crimini contro l’umanità

Il bombardamento di Roma (19 luglio 1943) e il bombardamento di Amburgo (24-30 luglio 1943)

 

Di Belisario per ComeDonChisciotte.org

https://comedonchisciotte.org/solo-gli-sconfitti-commettono-crimini-contro-lumanita/


Il bombardamento di Roma da parte di 591 aerei militari statunitensi del 19 luglio 1943 fu un evento centrale che ebbe un impatto enorme sulla caduta del fascismo del 25 luglio 1943; ma nonostante la sua evidente importanza, la storiografia anche italiana continua a trattarlo come un evento minore. L’approfondimento della dimensione storica del bombardamento, oggetto di questo articolo, dimostra invece che fu un evento centrale, di enorme importanza, per il destino del nostro Paese e per gli esiti della Seconda Guerra Mondiale.

A partire dalla fine del 1942, in tutti gli incontri bilaterali con Hitler, Mussolini e Ciano avvisarono l’alleato tedesco della estrema difficoltà per l’Italia di continuare la guerra (1), richiedendo :

a) l’avvio di trattative di pace con l’URSS o, in alternativa, il ritiro delle forze dell’Asse su una linea essenzialmente difensiva, sulla base dell’impossibilità militare della conquista della Russia;

b) il trasferimento di ingenti forze militari dalla Russia all’ Africa, per impedire la presa da parte degli Alleati del Nord Africa francese, la sconfitta dell’ Afrika Corps e successivamente, l’attacco alleato alla stessa Italia.

Come in occasione dell’invasione tedesca della Polonia, quando erano sicuri che avrebbe scatenato la Seconda Guerra Mondiale, Mussolini e Ciano avevano ragione: la Russia era militarmente imprendibile, gli Alleati sarebbero poi sbarcati nel Nord Africa francese e l’Afrika Corps sconfitta, con oltre 250.000 militari tedeschi e italiani presi prigionieri in Tunisia.

Fino alla sconfitta dell’ Asse in Nord Africa con la caduta del Nord Africa francese (Operation Torch, 8-16 novembre 1942) e la presa della Tunisia del 13 maggio 1943, i bombardieri di USA e GB dovevano decollare dalle basi nel Regno Unito, ed erano quindi in grado di raggiungere solo il Nord Italia, in una rotta A/R lunga e pericolosa.

Con la conquista del Nord Africa francese e della Tunisia, tutta l’Italia divenne raggiungibile dalla Northwest Africa Air Force, composta da diverse centinaia di aerei e bombardieri di USA e GB, schierati in diverse basi militari aeree in Tunisia e Algeria.

Gli altri Paesi che avrebbero potuto offrire basi navali ed aeree per attacchi del genere erano infatti già stati occupati (Albania, Grecia e Jugoslavia) o erano alleati dell’Asse (Ungheria, Romania e Bulgaria).

E’ con solo la perdita del controllo del Nord Africa francese, ossia di Algeria e Tunisia, che l’Italia si trovò completamente esposta.

E così, il 10 luglio 1943, dalle basi alleate nord africane partì la Operation Husky, l’invasione della Sicilia da parte di 150.000 uomini, 3000 navi e 4000 aerei di USA, GB, Canada e Australia, che terminò con l’eroica evacuazione di circa 62.000 militari italiani e di circa 52.000 militari tedeschi dalla Sicilia del 17-18 agosto 1943, via Stretto di Messina: modello Dunkerque – ma non lo sa quasi nessuno.

Contrariamente a quanto raccontato dalla storiografia dei vincitori, la resistenza tedesca e italiana all’invasione fu feroce, e durante i combattimenti si verificarono diversi abusi (esecuzioni di militari arresi o prigionieri) da parte delle truppe statunitensi (2).

Ma già prima dell’invasione della Sicilia, e cioè all’indomani della Operation Torch e della caduta del Nord Africa francese, con un telegramma del 18 novembre 1942 diretto al Presidente statunitense Roosevelt, il Primo Ministro britannico Churchill aveva segnalato che “tutti i centri industriali italiani dovrebbero essere attaccati in maniera intensiva, ogni sforzo dovrebbe essere fatto per renderli inabitabili e per terrorizzare e paralizzare la popolazione” (3). Come noto, Churchill continuò fino alla fine della guerra ad auspicare e rivendicare lo sterminio della popolazione civile attraverso i bombardamenti aerei, con particolare riferimento per la Germania – come attestato da decine di documenti storici.

La decisione di bombardare Roma fu molto dibattuta. I Britannici si schierarono immediatamente a favore, mentre gli Americani ebbero inizialmente molte perplessità, derivanti sia dalla possibile reazione del mondo cattolico, anche negli USA, sia dall’immenso patrimonio archeologico ed artistico della città. Alla fine il Presidente Roosevelt e Eisenhower acconsentirono, sotto la condizione – sostanzialmente rispettata – dell’adozione di ogni misura per evitare che il bombardamento colpisse il Vaticano ed il centro storico di Roma.

E così, la mattina del 19 luglio 1943, 591 bombardieri statunitensi provenienti dalle basi nord africane sganciarono 9125 bombe, principalmente sullo scalo ferroviario di San Lorenzo e sull’aereoporto di Ciampino, con circa 3000 morti. I bombardamenti continuarono fino alla conquista di Roma del 4 giugno 1944, con un totale di 60.000 tonnellate di bombe sganciate sulla città.

Solo gli sconfitti commettono crimini contro l’umanità
Roma, quartiere di San Lorenzo

Durante il bombardamento, Mussolini si trovava a Feltre, nell’ incontro bilaterale richiesto da Hitler, e durante il quale non riuscì ad ottenere niente della revisione strategica più volte richiesta, e meno che mai i 2000 aerei necessari per difendere l’Italia. D’altronde, nel 1943 la produzione annuale di aerei militari da parte dell’Italia era meno di un decimo di quella britannica, per non parlare di quella statunitense.

Il bombardamento di Roma gettò l’intero Paese nel panico più assoluto. La quasi totale assenza di difese aeree e contraeree contro poco meno di 600 aerei militari nemici aveva evidenziato l’estrema vulnerabilità del Paese. Lo shock colpì il Vaticano, la Monarchia, le Forze Armate e lo stesso partito fascista. Il giorno dopo, il 20 luglio 1943, Mussolini incontrò Re Vittorio Emanuele III, che tentò inutilmente di convincerlo a dimettersi, ed il 21 luglio ordinò la convocazione del Gran Consiglio del Fascismo per il 24 luglio 1943 alle ore 17.00.

Conosciamo tutti i seguiti del bombardamento di Roma: il crollo del fascismo nella seduta del Gran Consiglio, l’arresto di Mussolini, l’armistizio di Cassibile dell’8 settembre 1943, fino alla dichiarazione di guerra alla Germania da parte di Pietro Badoglio del 13 ottobre del 1943, e la guerra civile.

I bombardamenti anglo-americani sulle città italiane, dalle basi sia nordafricane che nel Sud Italia occupato, continuarono fino alla fine della guerra, con circa 65.000 vittime civili, totale per inciso molto superiore a quello delle vittime civili – circa 11.000 – delle rappresaglie nazi fasciste sulla popolazione italiana.

Un bilancio amaro, ma certamente limitato se comparato alle vittime civili dei bombardamenti anglo-americani sulla Francia – 150.000 – e sopratutto sulla Germania (800.000) e sul Giappone (circa 1 milione, comprese le atomiche su Hiroshima e Nagasaki).

Solo gli sconfitti commettono crimini contro l’umanità

Solo cinque giorni dopo il bombardamento di Roma, il 24 luglio 1943 USA e GB avviarono l’Operation Gomorrah, il bombardamento di Amburgo, durato 8 giorni e 7 notti. Grazie in particolare all’ uso di bombe incendiarie (napalm e fosforo), i bombardamenti generarono ripetute tempeste di fuoco. Come a Dresda e a Tokyo, la maggior parte delle vittime – almeno 50.000 – morì tra sofferenze indicibili, bruciata o cotta viva. E come a Dresda nel febbraio 1945 (almeno 75.000 morti), a Tokyo nel marzo 1945 (130.000 morti), ed in decine di altre città tedesche e giapponesi, i bombardamenti, dopo la distruzione, si accanirono per giorni interi anche sui soccorsi (4, 5 e 6).

Dresda, vittime del bombardamento ammassate fra le macerie

L’enorme differenza tra i bombardamenti sull’ Italia e quelli su Germania e Giappone fa chiaramente comprendere quale sarebbe stato il destino del nostro Paese se non si fosse arreso: lo stesso di Germania e Giappone.

Il pianificatore ed organizzatore dei bombardamenti incendiari sulle città tedesche, il britannico Arthur Harris (7), morto di vecchiaia nel 1984, dopo la guerra fu nominato Baronetto. In suo onore, è stata perfino eretta una statua, la “Bomber Harris Statue”, inaugurata il 31 maggio 1992 personalmente da Her Majesty The Queen Elizabeth nel centro di Londra.

Solo gli sconfitti commettono crimini contro l’umanità
Amburgo, vittime bruciate vive in un rifugio antiaereo

Eh si, proprio lei, la tanto compianta Regina Elisabetta, e nel 1992, ossia ben 47 anni dopo la fine della WW2 – come dire, proprio a mente fredda!

Ma anche all’altro ideatore e organizzatore dei bombardamenti in Giappone, Tokyo in testa, il Generale statunitense Curtis LeMay, non è andata esattamente male. Dopo la guerra, ha continuato per decenni a ricoprire alti incarichi militari, nonchè ad esprimersi pubblicamente con il suo linguaggio violento e volgare alla John Wayne, fino a criticare la guerra in Vietnam per l’ insufficienza dei bombardamenti (8), per infine morire tranquillamente di vecchiaia a 84 anni, nel 1990.

Nessuno dei due, e meno che mai i loro responsabili politici (Churchill, Roosevelt e Truman), è mai stato ne’ incriminato e ne’ processato per crimini contro l’umanità.

Ed infatti i bombardamenti di sterminio di massa di civili sono continuati anche dopo la Seconda Guerra Mondiale (Corea, Vietnam, Iraq, Siria), con altri milioni di civili morti. Solo nella seconda invasione dell’Iraq, i morti civili sono stati 650.000 (9).

Ormai si sa: per un persistente mistero della Storia, solo gli sconfitti commettono crimini contro l’umanità.

Di Belisario per ComeDonChisciotte.org

28.02.2023

NOTE

(1) Vedasi l’incontro tra Ciano e Hitler del 18 dicembre 1942 a Berlino, in Diario volume I 1939-1940, Diario volume II 1941-1943, Milano, Rizzoli, 1946-1950, e la lettera di Mussolini a Hitler dell’8 marzo 1943, da Biblioteca Fascista: Lettera al cancelliere Adolf Hitler, 8 marzo 1943

(2) Massacro di Biscari – Wikipedia

(3) Timothy Saxon, “Nazi Conquest and Exploitation of Italy, 1943-45”, University of Virginia, 1999, The German Side of the Hill: Nazi Conquest and Exploitation of Italy, 1943-1945 (psu.edu)

(4) Bombing of Hamburg in World War II – Wikipedia

(5) Bombing of Tokyo – Wikipedia

(6) Alexander Downes, Targeting civilians in war, Cornell University Press, 2008 USA

(7) Arthur Harris – Wikipedia

(8) Curtis LeMay – Wikipedia

(9) Lancet surveys of Iraq War casualties – Wikipedia

La Polonia sfruttando la guerra in Ucraina ha svelato i suoi piani economico militari filoamericani e di espansione territoriale

In Polonia si pensa al "modello Germania ovest" per fare cassa

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-in_polonia_si_pensa_al_modello_germania_ovest_per_fare_cassa/45289_48887/

 

Il professore polacco Andrzej Kozminsky, presidente onorario dell'Accademia Adam Mickiewicz, suggerisce al proprio paese di seguire l'esempio della Germania ovest nel dopoguerra, che fece cassa servendo le basi americane. Intervistato dal portale Forsal, Kozminsky ha dichiarato che, nonostante la Polonia abbia come partner economico l'Unione Europea, essa è però un partner strategico degli Stati Uniti. Nel momento in cui Washington realizza una “cintura di sicurezza” che va dalla Romania ai paesi scandinavi, Varsavia potrebbe sfruttare i piani USA e, allo stesso tempo, guadagnare dalla crisi energetica, aumentando le forniture di petrolio e gas yankee all'Europa. Kozminsky è convinto che la situazione economica europea non potrà che peggiorare e che, nella competizione tra UE e USA, il posto della Polonia sia dalla parte i secondi.

Di fronte a una Russia ormai economicamente in ginocchio, parola di Kozminsky, e che non sa più dove prendere le armi, la Polonia non ha nulla da temere: nonostante confini con l'Ucraina in guerra, il crescente flusso di forze e armamenti NATO la mettono al sicuro e, anzi, possono rappresentare una fonte di introiti. Questo a partire dalle piccole cose, afferma il grande economista che, alla maniera di un sindaco di provincia, porta l'esempio della cittadina di Rzeszow, per mesi affollata di militari, politici, funzionari e giornalisti, che hanno “arricchito” alberghi, ristoranti e autonoleggi. È ora il momento, aggiungiamo noi, di “arricchire” autofficine, barbieri, lavanderie e manicure, case d'appuntamento e tabaccai: sembra l'Italia degli sciuscià! Con la differenza che, nei piani dell'emerito professore, perché la Polonia possa davvero guadagnare, la guerra in Ucraina dovrebbe continuare ancora un centinaio d'anni.

In Polonia c'è però anche chi ragiona in termini meno bottegai. A proposito della recente calata di Biden su Varsavia, il settimanale Mysl Polska ha intervistato Scott Ritter, il quale sottolinea come sia «necessario ricordare l'obiettivo strategico degli Stati Uniti: indebolire la Russia. La Casa Bianca è convinta che l'obiettivo sia stato raggiunto; ma queste sono solo fantasie americane: di fatto, la Russia sta vincendo. E in Occidente molti lo capiscono già». Probabilmente, dice l'ex marine, Biden sa «che NATO e Europa attendono garanzie di ulteriore sostegno americano di fronte a una vittoria strategica russa in Ucraina». Secondo Scott Ritter, se continuerà l'attuale tendenza, Washington invierà più truppe in Polonia, con più basi permanenti. Al contrario, la Russia, oggi derisa dalla Polonia, sarà presto ai confini polacchi e, se anche il comandante delle forze USA in Europa (EUCOM), Christopher Cavoli, afferma apertamente che l'Occidente non è pronto a uno scontro con Mosca, è improbabile che lo sia l'esercito polacco.

A parere di Scott Ritter, non è tanto Washington che cerca di coinvolgere la Polonia nella guerra in Ucraina, quanto la stessa Varsavia, che pensa in tal modo di potersi annettere alcune regioni ucraine, come nella vecchia Rzeczpospolita. Il rischio, dice, è che «retorica polacca e irresponsabilità dei baltici portino a uno scontro per il quale la NATO non è pronta». La Polonia ufficiale vive fuori dalla realtà; si considera il paese più potente dell'Unione Europea, con un amico e patrono potentissimo sull'altra sponda dell'Oceano. E forse a Varsavia sono convinti che anche la Casa Bianca consideri la Polonia un paese molto importante e partner. Ma, gli USA «erano “amici” del popolo afghano, dei curdi, erano “alleati” della Germania e di tutta l'Europa. Ma ciò non ha impedito loro di avviare una guerra economica non dichiarata contro la UE, minando il Nord Stream e lasciando l'Unione europea senza gas a buon mercato». Che si tratti di Polonia o di Ucraina, conclude l'ex capo degli ispettori ONU in Iraq, per gli USA esse sono entrambe pedine, sacrificabili in ogni momento. Dopo l'Ucraina, sarà la volta della Polonia.

Ma ciò non incide sulle smanie di grandezza polacche. Il 24 febbraio il primo ministro Mateusz Morawiecki ha incontrato a Kiev l'omologo Denis Šmygal e poi anche Vladimir Zelenskij: nell'occasione, ha portato “in dono” quattro Leopard 2A4 dell'esercito polacco e ha promesso altri mezzi militari. A oggi, scrive il polonista Stanislav Stremidlovskij, la Polonia è il paese che ha inviato all'Ucraina il maggior numero di tank: 290 T-72M e T-72M1, oltre a 30 PT-91 “Twardy”. Morawiecki ha anche promesso di accogliere duemilacinquecento soldati ucraini feriti; ma, i temi di riguardo dell'incontro sono stati naturalmente quelli d'affari: “ricostruzione” dell'Ucraina, cooperazione energetica e sviluppo dei collegamenti ferroviari tra i due paesi.

Ora, osserva Stremidlovskij, solo nell'ultimo anno Varsavia ha fornito a Kiev armamenti per 2,2 miliardi di euro ed esige lo stesso dagli altri paesi UE, i quali, se non vorranno restare "disarmati", dovranno reindirizzare i fondi dall'industria civile a quella militare: cosa che la Polonia sta già facendo. E gli altri paesi UE no?, vorremmo dire: scuola, sanità, pensioni e salari in Italia non vanno in quella stessa direzione?

Dunque, il presidente Duda, ha detto di aver suggerito a Biden l'avvio di «produzione militare congiunta, ad esempio munizionamento» e il Ministro della difesa, Mariusz Blaszczak, parla di un accordo già firmato con Seoul per la produzione di carri sudcoreani K2 in Polonia: nell'idea di Varsavia, la produzione sarà destinata sia all'esercito polacco, sia ad altri paesi europei, così da creare un'altra fonte di introiti.

Inoltre, per il decimo pacchetto di sanzioni anti-russe da parte della UE, la Polonia ha insistito per l'inclusione del caucciù russo: perché? La tedesca Der Spiegel mira diretta al bersaglio: Varsavia, col pretesto di sostenere l'Ucraina, persegue i propri interessi economici; senza l'importazione di caucciù russo, molte imprese europee dovranno acquistare gomma sintetica, soprattutto dalla polacca Synthos, leader nel mercato UE.

Insomma, non è un mistero l'ambizione di Varsavia di ingrassarsi con la guerra ucraina e anche, come tutti gli altri, con la ricostruzione e con tutto ciò che sia legato tanto alla prima, quanto alla seconda. La trasformazione della Polonia in "paese di prima linea" e la bramosia della sua politica estera orientale fanno storcere la bocca a molti in Europa. E la francese Marianne scrive che il Partito di governo PiS «non solo non ha beneficiato del rafforzamento delle posizioni nelle istituzioni europee, ma continua anche a combattere con Bruxelles e Berlino». Le ambizioni della moderna szlachta polacca hanno poco di “nobile” e molto dell'ingordigia di denaro del mercante shakespeariano. 

Da “iena d'Europa” nei confronti di territori altrui, la Polonia brama trasformarsi in bottegaio d'Europa, con orario continuato.

Il ruolo dei mercenari in Ucraina. L'autore ha omesso la presenza di circa 12mila polacchi di cui circa 2500 sono già morti

Il ruolo dei "foreign fighters" in Ucraina e il rischio di allargamento del conflitto



https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_ruolo_dei_foreign_fighters_in_ucraina_e_il_rischio_di_allargamento_del_conflitto/45289_48893/

 

di John P. Ruehl (Traduzione di Contropiano)

Il 2 febbraio 2023, l’ex marine americano Peter Reed è stato ucciso in Ucraina mentre evacuava i civili nella città di Bakhmut, in prima linea. Due giorni dopo, il 4 febbraio, i corpi di due volontari britannici, Christopher Perry e Andrew Bagshaw, sono stati restituiti come parte di un accordo di scambio di prigionieri con le forze russe. Le loro morti rappresentano alcune delle ultime vittime occidentali in Ucraina, un anno dopo che le forze russe hanno invaso il Paese nel febbraio 2022.

I combattenti stranieri sono affluiti in Ucraina dopo il primo intervento militare russo del 2014. Ma con l’invasione russa del febbraio 2022, il numero di foreign fighters che si sono diretti in Ucraina è salito alle stelle.

Dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha chiesto agli stranieri di unirsi alla Legione Internazionale di Difesa dell’Ucraina all’inizio della guerra, il 27 febbraio, circa 20.000 “volontari” provenienti da oltre 50 Paesi sono arrivati a Kiev nelle due settimane successive.

Molti si sono recati nel Paese per motivi ideologici. In contrasto con la disillusione provata da molti veterani occidentali dopo i turni di combattimento in Afghanistan e in Iraq, la convinzione di contribuire ad “alleviare le sofferenze dell’Ucraina” e di “difendere la democrazia” è stata una forte motivazione per portare migliaia di volontari a Kiev.

Tuttavia, la stragrande maggioranza degli stranieri arrivati è tornata a casa prima dell’estate del 2022 per diverse ragioni.

Alcuni non avevano un’esperienza credibile e sono stati accusati di essere “turisti di guerra” invece di dedicarsi alla liberazione dell’Ucraina. I soldati occidentali che si sono offerti volontari si sono trovati a operare senza un forte supporto aereo e senza altri vantaggi tecnologici fondamentali di cui invece godono i gruppi di contractors in Medio Oriente.

Le barriere linguistiche hanno spesso impedito ai combattenti stranieri di comunicare chiaramente con le loro controparti ucraine. Ad alcuni volontari stranieri sono state mosse accuse di criminalità, sia nei loro Paesi d’origine che in Ucraina.

Secondo la maggior parte delle stime, i combattenti stranieri che attualmente sostengono le forze ucraine sono tra i 1.000 e i 3.000, in gran parte in servizio in tre battaglioni della Legione Internazionale. Si ritiene che centinaia di volontari stranieri più professionali stiano servendo in unità più piccole, separate dalla Legione Internazionale.

Questi includono gruppi dominati da cittadini dell’ex Unione Sovietica, come la Legione Georgiana, i battaglioni ceceni e il Reggimento Kalino?ski, un gruppo di combattenti bielorussi.

Le unità militari a prevalenza occidentale includono gruppi come Alpha, Phalanx e la Brigata Norman. Tuttavia, anche queste unità hanno dovuto affrontare delle controversie. La leadership della Brigata Norman, un’unità a guida canadese, ad esempio, è stata ripetutamente criticata da ex membri.

Anche le società militari e di sicurezza private (PMSC) occidentali sono attive in Ucraina. Il Gruppo Mozart, una compagnia privata statunitense, nata per contrastare la compagnia privata russa nota come Gruppo Wagner, è stata attiva nel conflitto ucraino nei primi giorni.

Ma quando i finanziamenti si sono esauriti e le dichiarazioni di alcuni dei suoi membri hanno attirato l’attenzione negativa dei social media, il Gruppo Mozart è andato in pezzi. La leadership rimasta sta attualmente cercando di riorganizzare le forze residue e tornare in prima linea.

Il coinvolgimento dei volontari statunitensi in Ucraina ha sollevato anche questioni relative a potenziali violazioni della legge sulla neutralità, promulgata nel 1794 per impedire ai cittadini americani di essere coinvolti in guerre straniere. Tuttavia, mentre il Dipartimento di Stato americano ha sconsigliato ai cittadini statunitensi di recarsi in Ucraina, Washington ha fatto ben poco per evitare che migliaia di suoi “cittadini” vi andassero.

Gli Stati Uniti non sono i soli ad inviare messaggi contrastanti sui combattenti stranieri. Il governo britannico ha dichiarato che è illegale per le truppe e gli ex membri del personale di servizio britannico recarsi in Ucraina per combattere, ma a pochi giorni dall’invasione russa, nel febbraio 2022, l’allora ministro degli Esteri Liz Truss ha annunciato il suo sostegno ai cittadini britannici che andavano in Ucraina per farlo.

Nel frattempo, altri governi occidentali hanno dichiarato che avrebbero scoraggiato i singoli cittadini dal recarsi in Ucraina, ma non avrebbero perseguito coloro che lo avessero fatto (solo per quelli schierati con Kiev, naturalmente).

 

Ciò non ha impedito che venissero intraprese azioni legali contro coloro che sono stati scoperti. Nel giugno 2022, un tribunale della regione separatista di Donetsk, controllata dalla Russia, ha condannato a morte due cittadini britannici e un marocchino per aver combattuto nell’esercito ucraino.

Un simile trattamento dei prigionieri di guerra costituisce un crimine di guerra, ma i russi hanno sostenuto che si trattava di mercenari e che quindi le regole di guerra non si applicavano a loro“, ha dichiarato la Harvard International Review.

Evitando di istigare una guerra più ampia tra la NATO e la Russia, i funzionari occidentali si sono astenuti dal mettere ufficialmente gli stivali sul terreno. Tuttavia, le forze speciali statunitensi sono state attive in Ucraina fin da prima della guerra e continuano a operare nel Paese, insieme al personale della CIA. Anche le forze speciali di Gran Bretagna, Francia, Canada, Lituania e altri alleati occidentali sono attive in Ucraina.

Oltre alla mancanza di chiarezza sulle operazioni di intelligence e delle forze speciali, è difficile confermare il numero esatto di occidentali in Ucraina, il tipo di ruolo che stanno svolgendo, dove si trovano esattamente e quanti sono morti.

Inoltre, spesso vengono fatte affermazioni apparentemente errate sulle loro vittime. Il 25 gennaio 2023, un sito web turco, citando dati attribuiti all’agenzia di intelligence israeliana Mossad, ha affermato che migliaia di soldati dei Paesi della NATO sono stati uccisi, tra cui centinaia di statunitensi e britannici. Questa affermazione è stata rapidamente smentita dalla NATO.

Nel frattempo, il Cremlino ha sottolineato come la Russia non stia combattendo solo contro l’Ucraina, ma contro la stessa NATO, e i combattenti occidentali catturati sono fondamentali per trasmettere questo messaggio sia all’opinione pubblica russa che al pubblico internazionale. Mosca ha cercato di inquadrare il conflitto come una lotta più ampia contro l’Occidente, che ritiene possa avere risonanza presso altre popolazioni del mondo.

Nel marzo 2022, il Presidente russo Vladimir Putin ha chiesto l’aiuto di combattenti stranieri per liberare il Donbass, mentre secondo il Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, 16.000 stranieri hanno dichiarato di essere disposti a combattere a fianco delle forze russe in Ucraina, secondo Newsweek.

Yevgeny Prigozhin, il finanziatore del Gruppo Wagner, ha dichiarato sul canale Telegram della sua società nel febbraio 2023 che più di 10 milioni di cittadini statunitensi si erano iscritti al gruppo per combattere per la Russia.

Mentre Wagner ha trovato la maggior parte delle sue nuove reclute nelle prigioni russe, il Cremlino ha avuto una certa fortuna nel reclutare combattenti stranieri in Ucraina. Molte compagnie russe hanno tipicamente reclutato da Stati ex sovietici e si sospetta che combattenti dell’Asia centrale siano presenti in entrambe le parti del conflitto.

Molti serbi, inoltre, non sopportano il ruolo storico dell’Occidente negli affari del loro Paese e dal 2014 piccoli gruppi di cittadini serbi combattono a fianco delle forze russe in Ucraina.

Nel gennaio 2023, funzionari serbi hanno dichiarato di star monitorando le notizie di altri serbi al servizio della Russia in Ucraina. Anche i funzionari montenegrini stanno cercando di impedire ai loro cittadini, molti dei quali condividono sentimenti filo-serbi e filo-russi, di recarsi in Ucraina, e alcuni lo hanno già fatto dal 2014.

Soldati e personale di Teheran si trovano in Ucraina per aiutare i russi a far funzionare i droni di fabbricazione iraniana e, secondo un funzionario ucraino, 10 iraniani sono stati uccisi durante un attacco alle postazioni russe nell’ottobre 2022.

Si sospetta che anche centinaia di combattenti siriani si trovino in Ucraina, rispecchiando le dinamiche della guerra civile siriana, dove truppe iraniane, siriane e russe combattono insieme dal 2015.

La possibilità che altri volontari di altri Paesi si uniscano alla guerra da entrambe le parti rimane alta. Nell’agosto 2022, i media statali russi hanno iniziato a suggerire che fino a 100.000 volontari nordcoreani potrebbero finire a sostenere la campagna del Cremlino in Ucraina. Sebbene questo numero sia chiaramente ottimistico, i volontari nordcoreani potrebbero superare la manciata di cittadini sudcoreani noti per essersi recati in Ucraina a combattere per Kiev.

Inoltre, anche un piccolo numero di cittadini statunitensi è andato a combattere per la Russia, insieme a commando afghani addestrati dagli Stati Uniti che ora combattono per la Russia in Ucraina. Sebbene il Cremlino smentisca queste notizie, si ritiene che i soldati afghani siano stati attivamente reclutati dal Cremlino per mesi.

La guerra tra Russia e Ucraina è chiaramente più di una guerra tra due Paesi. Oltre agli aiuti materiali che sia la Russia che, soprattutto, l’Ucraina hanno ricevuto dai loro alleati, sono arrivati migliaia di combattenti stranieri da tutto il mondo per combattere al loro fianco. Con il continuo arrivo di volontari, aumenta il rischio che altri Paesi rimangano coinvolti nel conflitto. Stabilire delle salvaguardie per gestire le vittime e i prigionieri di guerra dei volontari stranieri è fondamentale per evitare che il conflitto si inasprisca ulteriormente.

 * Questo articolo è stato prodotto da Globetrotter. John P. Ruehl è un giornalista australiano-americano che vive a Washington, D.C. È redattore di Strategic Policy e collaboratore di numerose altre pubblicazioni di affari esteri. Il suo libro, Budget Superpower: How Russia Challenges the West With an Economy Smaller Than Texas’, è stato pubblicato nel dicembre 2022.