Sergei Lavrov accusa Israele di utilizzare l’Olocausto per legittimare la violenza contro i palestinesi
Sergei
Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha criticato l’uso da parte di
Israele della memoria della Shoah per giustificare le sue azioni
militari, in particolare contro i palestinesi.
Chiede un ripensamento di questa giustificazione storica, sottolineando che potrebbe violare il diritto internazionale.
Lavrov critica l’uso dell’Olocausto nella politica israeliana
Secondo Sergei Lavrov , ” poiché hanno sofferto durante la seconda guerra mondiale, [gli israeliani] non possono permettersi tutto ” . Questa affermazione arriva in un contesto in cui Israele invoca regolarmente l’Olocausto per giustificare le sue azioni, in particolare di fronte alle minacce alla sicurezza. Tuttavia, queste giustificazioni sono sempre più criticate, soprattutto a causa delle gravi conseguenze umane del conflitto israelo-palestinese.
Uno studio pubblicato su The Lancet stima che più di 186.000 palestinesi abbiano perso la vita dall’inizio del conflitto, sollevando interrogativi sull’uso sproporzionato della forza.
Le conseguenze umanitarie delle operazioni israeliane
L’esercito
israeliano è stato accusato di aver preso di mira medici, soccorritori,
vigili del fuoco, ONG, nonché chiese e cimiteri. Inoltre, anche
l’UNIFIL (Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano) ha subito
attacchi, ferendo soldati responsabili del mantenimento della pace nella
regione . Recentemente, un agente del Ministero degli Affari Esteri
francese ha perso la vita durante un bombardamento israeliano , il che
testimonia l’impunità dello Stato ebraico.
Gli attacchi israeliani non si limitano al territorio palestinese. Prendono di mira anche i paesi vicini come Iran, Siria, Iraq e Libano. Israele spesso giustifica questi interventi con imperativi di sicurezza nazionale, in risposta a minacce terroristiche o allo sviluppo di capacità militari in questi paesi. Tuttavia, queste azioni sono lungi dal raggiungere il consenso. Molte voci si levano per denunciare una strategia di violenza sistematica, che trova le sue radici nella scusa del trauma storico della Shoah.
Lavrov mette in dubbio la legittimità delle giustificazioni israeliane
Dichiarando che ” in linea di principio ciò non funzionerà se vogliamo applicare sistematicamente il diritto internazionale ” , Lavrov mette in dubbio l’uso dell’Olocausto per giustificare azioni militari.
Sottolinea
la necessità di far rispettare il diritto internazionale in modo equo,
senza che la storia serva da scusa per le violazioni.
Questa posizione fa eco alle critiche di chi denuncia l’impunità di cui beneficia Israele sulla scena internazionale. Gli attacchi contro obiettivi civili, tra cui donne, bambini e infrastrutture critiche, sono considerati violazioni delle Convenzioni di Ginevra. Eppure le sanzioni internazionali contro Israele rimangono spesso limitate, in gran parte grazie al sostegno di alcuni potenti alleati.
Fonte: lemediaen442.fr/
Traduzione: Gerard Trousson
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