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"Ciò che insegui ti sfugge, ciò cui sfuggi ti insegue" (aneddotica orientale, paragonabile alla nostra "chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha pane")

"Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell'Occidente è che perdono la salute per fare soldi. E poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere nè il presente nè il futuro. Sono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto."
(Dalai Lama)

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L'Italia non è una nazione ma un continente in miniatura con una straordinaria biodiversità e pluralità antropologica (Claudio Martinotti Doria)

Il proprio punto di vista, spesso è una visuale parziale e sfocata di un pertugio che da su un vicolo dove girano una fiction ... Molti credono sia la realtà ed i più motivati si mettono pure ad insegnare qualche tecnica per meglio osservare dal pertugio (Claudio Martinotti Doria)

Lo scopo primario della vita è semplicemente di sperimentare l'amore in tutte le sue molteplici modalità di manifestazione e di evolverci spiritualmente come individui e collettivamente (È “l'Amor che move il sole e le altre stelle”, scriveva Dante Alighieri, "un'unica Forza unisce infiniti mondi e li rende vivi", scriveva Giordano Bruno. )

La leadership politica occidentale è talmente poco dotata intellettualmente, culturalmente e spiritualmente, priva di qualsiasi perspicacia e lungimiranza, che finirà per portarci alla rovina, ponendo fine alla nostra civiltà. Claudio Martinotti Doria

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Patriă Montisferrati

Patriă Montisferrati
Cliccando sullo stemma del Monferrato potrete seguire su Casale News la rubrica di Storia Locale "Patriă Montisferrati", curata da Claudio Martinotti Doria in collaborazione con Manfredi Lanza, discendente aleramico del marchesi del Vasto - Busca - Lancia, principi di Trabia

Come valorizzare il Monferrato Storico

La Storia, così come il territorio e le sue genti che l’hanno vissuta e ne sono spesso ignoti ed anonimi protagonisti, meritano il massimo rispetto, occorre pertanto accostarsi ad essa con umiltà e desiderio di apprendere e servire. In questo caso si tratta di servire il Monferrato, come priorità rispetto a qualsiasi altra istanza (personale o di campanile), riconoscendo il valore di chi ci ha preceduti e di coloro che hanno contribuito a valorizzarlo, coinvolgendo senza preclusioni tutte le comunità insediate sul territorio del Monferrato Storico, affinché ognuna faccia la sua parte con una visione d’insieme ed un’unica coesa identità storico-culturale condivisa. Se ci si limita a piccole porzioni del Monferrato, per quanto significative, si è perdenti e dispersivi in partenza.

Sarà un percorso lungo e lento ma è l’unico percorribile se si vuole agire veramente per favorire il Monferrato Storico e proporlo con successo come un’unica entità territoriale turistico culturale ed economica …

La gestione del conflitto è stato piuttosto stupido finora da parte ucraina, e con i mezzi corazzati faranno ancora peggio, finiranno in trappola

 

 

Con o senza carri armati Abrams e Leopard, l’Occidente sta mandando l’Ucraina direttamente nella trappola russa

https://www.controinformazione.info/con-o-senza-carri-armati-abrams-e-leopard-loccidente-sta-mandando-lucraina-direttamente-nella-trappola-russa/

di Valentin Valisescu

L’esercito russo ha compiuto due passi importanti per alterare l’equilibrio di potere militare in Ucraina. Il primo è stato il ritiro dalla regione di Kherson, a sud del Dnepr (su una linea non attraversabile dagli ucraini) e la stabilizzazione della linea di difesa sull’asse Kupyansk-Kreminna.

In secondo luogo, il PMC Wagner ha preso l’iniziativa di lanciare un’offensiva su media scala nella regione di Bakhmout. Poco dopo, a sud di Bakhmut hanno avuto luogo offensive minori delle task force russe “Sud” e “Est” in 5 direzioni tra Donetsk e Uglidar1 .

Questo secondo passo ha comportato il trasferimento al fronte di tutte le riserve disponibili da Kiev e il loro impegno in combattimento. Pertanto, l’apertura di una nuova direzione offensiva da parte della Russia sarebbe catastrofica per l’esercito ucraino.

Grazie alla strategia preventiva in due fasi della Russia, la nuova tranche di consegne di armi offerta dalla NATO, se raggiungerà la sua destinazione, non potrà costituire una potente forza d’attacco, come Washington aveva sperato. Le armature, i pezzi di artiglieria, gli MLRS, i sistemi anticarro e le relative munizioni concordati a Ramstein sono appena sufficienti a riempire i “buchi” scavati nella macchina ucraina dai militari russi negli ultimi due mesi.

Se l’Ucraina sarà costretta, nei prossimi due mesi, a lanciare una controffensiva per dimostrare ai suoi sponsor Nato i formidabili effetti delle armi che ha ricevuto, cadrà nella trappola. Perché l’esercito russo ha imparato la lezione dell’autunno e si è preparato per tutto l’inverno.
I russi si aspettano che gli ucraini attacchino. Vale a dire che almeno un corpo d’armata ucraino entrerà ad alta velocità attraverso le brecce appositamente create dai russi, il più lontano possibile dalla linea del fronte. Quando si renderanno conto di essere caduti nella trappola, gli ucraini saranno circondati ed eliminati o fatti prigionieri.

Valentin Valisescu

Fonte: Reseau International

traduzione: Gerard Trousson

“L’Ucraina è l’ennesimo tentativo fallito degli Stati Uniti di ripristinare la sua egemonia globale”. Panico a Washington per accelerazione del declino dell’impero americano

 

C

onsortium News: i fallimenti nella lotta contro la Russia hanno causato il panico a Washington


https://www.controinformazione.info/consortium-news-i-fallimenti-nella-lotta-contro-la-russia-hanno-causato-il-panico-a-washington/

 

di Stanislav Blokhin

La lotta contro la Russia nel quadro del conflitto ucraino non è andata secondo i piani dell’Occidente. Tali conclusioni sono state presentate dal giornalista americano Chris Hedges.

Fin dall’inizio del conflitto ucraino, gli Stati Uniti hanno fornito un sostegno significativo a Kiev, fornendole una quantità significativa di armi. Secondo Chris Hedges, ciò che sta accadendo in Ucraina è un tentativo degli Stati Uniti di indebolire la Russia e ripristinare la sua influenza nel mondo. Lo riporta Consortium News. PolitRussia presenta una rivisitazione esclusiva dell’articolo.

L’Ucraina è l’ennesimo tentativo fallito degli Stati Uniti di ripristinare la sua egemonia globale”, ha affermato l’autore dell’edizione americana.
A partire dal 24 febbraio 2022, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato più di 113 miliardi di dollari in aiuti all’Ucraina. Una parte significativa di questi fondi è andata a fornire a Kiev armi e munizioni. Anche i partner americani si sono uniti alla fornitura di equipaggiamento militare. Pertanto, oggi 28 paesi stanno trasferendo armi all’Ucraina.

Chris Hedges è convinto che ci vorranno molti mesi o addirittura anni prima che l’esercito ucraino padroneggi il funzionamento delle attrezzature militari occidentali a un livello base. Inoltre, come dimostra l’esperienza dei conflitti precedenti, l’esercito americano non è riuscito ad addestrare gli stranieri a maneggiare attrezzature così sofisticate. Il Pentagono ha passato anni ad addestrare gli eserciti iracheno e afghano, ma non hanno mai avuto l’effetto desiderato. Qualcosa di simile è previsto con l’Ucraina, a cui erano stati promessi carri armati occidentali.

La leadership statunitense è ben consapevole dei problemi, ma vuole comunque inviare carri armati e altre armi pesanti in Ucraina. Secondo Chris Hedges, Washington lo fa per disperazione, poiché è stato preso dal panico e dalla disperazione.

Austin e Blinken con Zelensky

“Allora perché tutta questa infusione di armi ad alta tecnologia? Possiamo riassumerlo in una parola: panico”, osserva l’analista americano.
L’Occidente di fatto ha dichiarato guerra alla Russia, ma non è andata secondo il piano degli Stati Uniti e dei suoi alleati. Non hanno mai raggiunto i loro obiettivi principali. Inoltre, l’ulteriore aggravamento della situazione da parte degli Stati Uniti rischia di trasformarsi in un conflitto globale e in uno scontro diretto con la Federazione Russa.


Tutto questo spaventa a tal punto i politici occidentali che ci sono sempre più segnali di panico a Washington. Il fallimento nel rompere la macchina militare di Mosca e le precedenti battute d’arresto in Medio Oriente stanno costringendo gli Stati Uniti a pompare sempre più denaro nella sua macchina da guerra.

La vicinanza agli appelli isterici a sostenere l’Ucraina come baluardo di libertà e democrazia da parte dei mandarini di Washington (funzionari in borghese – ndr) sono una risposta alla palpabile decadenza e declino dell’impero americano”, ha detto Chris Hedges.
In precedenza, PolitRussia ha parlato dei problemi che minacciano l’Ucraina con il funzionamento dei veicoli da combattimento della fanteria occidentale.

Fonte: Politros.com

Traduzione: Mirko Vlobodic

Un'ottima analisi tecnica del conflitto in Ucraina e delle prospettive a breve e medio termine, e pone fine al cazzeggio mediatico che coinvolge anche la libera informazione

 Guerra in Ucraina: “L'Italia sarebbe in prima linea”

Aggiornamento sulla guerra – Dedicato a Slavyangrad

Perché niente grandi frecce? La Sindrome di Kessler, l’Equalizzatore e ulteriori mobilitazioni ucraine

bmanalysis.substack.com

Introduzione

Oggi voglio darvi un altro importante aggiornamento. Ma, prima di iniziare, voglio dedicare qualche parola al canale Telegram “Slavyangrad”. Potete iscrivervi, se volete, ve lo consiglio assolutamente. Bene, io e il mio team siamo degli analisti. Leggiamo informazioni su Internet, le elaboriamo con la nostra esperienza e conoscenza e arriviamo alle nostre conclusioni. Voglio sottolineare che le migliori informazioni di prima mano che possiamo ottenere le riceviamo da “Slavyangrad” e dal suo fantastico team, composto da Gleb Bazov, Miroslav e tutti gli amministratori e moderatori. Voglio dire “grazie” a “Slavyangrad” per aver pubblicato anche i miei articoli. Inoltre, presumo che molti altri analisti e “podcaster” stiano ricevendo le loro informazioni da questo canale. Bene, detto questo, ora possiamo iniziare con l’articolo. Vorrei darvi alcuni chiarimenti strategici che non erano stati discussi in dettaglio nel mio ultimo articolo. Soprattutto sulla questione delle “grosse frecce” e molte altre.

Precondizioni

Però, vorrei consigliarvi, come sempre, di leggere il mio ultimo aggiornamento riguardo alle operazioni e alla strategia, per comprendere meglio quello attuale.

Stato della guerra

Black Mountain Analysis dichiara, secondo la nostra stessa definizione, che la grande offensiva russa è già cominciata. Ha avuto inizio proprio nel giorno in cui il generale Gerasimov ha assunto il comando. Sì, forse l’esercito russo ne dà una diversa definizione o ci sarà, ad un certo momento, una dichiarazione ufficiale. Oppure, ad un certo punto, vedremo il movimento di grandi colonne russe e la gente dirà: ORA l’offensiva è iniziata. Sì forse. Ma, secondo la nostra stessa definizione, dichiariamo che l’inizio dell’offensiva è adesso. Attualmente è un approccio tritatutto esteso a diversi teatri. Se leggete il nostro articolo di cui sopra, vedrete esattamente i teatri che verranno triturati, fino a quando le difese ucraine inizieranno a sgretolarsi su larga scala. Pare che ci abbiamo azzeccato, con i nostri cinque teatri. Ma ne parleremo poi.

Kessler e l’equalizzatore

Nozioni di base

In questi giorni leggo spesso analisi di colleghi, che creano una mappa dopo l’altra con delle belle e grandi frecce. Di solito accompagnate da frasi come “I Russi verranno da X e andranno a Y e Z e poi sfonderanno in A solo per creare poi un grande calderone attorno a B”. Purtroppo, penso che molti confondano le attuali possibilità tecnologiche con quelle degli anni ’40.

Al giorno d’oggi l’intero campo di battaglia è coperto da ricognizioni di ogni tipo. Per un’ulteriore lettura, consiglio di informarsi su C4ISR, ISTAR e “Network centric warfare”. Ci sono molte nuove tecnologie e queste fanno sì che che non si possa confrontare le strategie della Seconda Guerra Mondiale con la situazione attuale. C’è una continua ricognizione satellitare. Inoltre, un intero sciame/esercito di droni. Per ultimo, ma non meno importante, non dobbiamo dimenticare le intercettazioni dell’intelligence e degli aerei AWACS, che registrano segnali, dati e movimenti stando molto lontani [dal teatro operativo].

Questo comporta che i Russi NON possono attuare alcuna offensiva su larga scala contro le posizioni ucraine o attacchi in profondità fintanto che all’Ucraina restano ancora forze abbastanza mobili per contrastare questi attacchi e prepararsi a tutti i tipi di tecniche difensive. Bene, nel caso degli Ucraini, si tratta per lo più tecniche di guerriglia, dal momento che non possono combattere in uno scontro diretto contro i Russi. Non fraintendetemi. La Russia può spezzare tutta questa resistenza. Ma dovrebbe mettere in preventivo perdite molto maggiori, che sarebbero inevitabili per concludere questa guerra. Dal momento che la Russia non ha fretta, mentre ce l’hanno l’Occidente e l’Ucraina, non vedo alcun motivo per cui la Russia dovrebbe farlo. Per condurre offensive di questo tipo, la Russia dovrebbe calcolare tassi di perdite del 20-30%.

Con questo non dico che la Russia non si muoverà con grandi colonne di carri armati e attrezzature logistiche. Ma la mia ipotesi personale è che questo accadrà non prima che le forze ucraine avranno iniziato a sgretolarsi e a ritirarsi dopo un collasso. Solo dopo, queste grandi formazioni russe entreranno in azione. Lo spiegherò più dettagliatamente in un altro punto di questo articolo.

Bene, la domanda successiva è: cosa hanno a che fare Donald Kessler (scienziato della NASA) e “The Equalizer” [titolo italiano: Il Vendicatore] (un film di Denzel Washington) con l’attuale conflitto in Ucraina?

Ve lo spiego passo per passo.

Kessler

Chi è Donald Kessler? Bene, per i dettagli, consiglio di cercarlo su Google. Succintamente, aveva lavorato come scienziato per l’esercito degli Stati Uniti e per la NASA. Ma qui mi limiterò a descrivere molto rapidamente una delle sue teorie. La cosiddetta “sindrome di Kessler”.

Nelle sue manovre su larga scala, come “Zapad” o “Vostok” ecc., l’esercito russo si addestra al movimento di grosse formazioni con o senza il pieno supporto della componente spaziale dei suoi servizi di intelligence. Questo per quanto riguarda comando e controllo. Che significa? Che la Russia si sta addestrando a combattere in un ambiente dove ha pieno accesso a tutte le funzionalità di comando e controllo fornitogli dalle sue risorse spaziali, ma si addestra anche a combattere una guerra su larga scala senza questi componenti/risorse.

Come mai?

Bene, la NATO, nella sua pianificazione bellica, fa molto affidamento sulle proprie risorse spaziali. Tutto viene pianificato per mezzo di ricognizioni satellitari, GPS e comunicazioni. In effetti, la mia ipotesi personale è che la NATO non sarebbe in grado di combattere efficacemente un conflitto su larga scala senza le sue risorse spaziali.

Ed eccoci alla sindrome di Kessler. La teoria dice che, se si abbatte un numero sufficiente di satelliti posizionati su orbite diverse, i loro detriti andrebbero fuori controllo e distruggerebbero tutti gli altri satelliti e le risorse spaziali nella stessa orbita. Questo effetto manderebbe quindi fuori controllo e distruggerebbe tutto ciò che si trova ad orbitare nello spazio. Di qualsiasi nazione. La densità dei detriti sarebbe così alta che non sarebbero possibili ulteriori lanci spaziali.

Bene, questo è ciò che i dirigenti russi hanno annunciato più volte. Se scoppiasse un conflitto con la Nato scatterebbe immediatamente la sindrome di Kessler. Sì, tutte le parti perderebbero i propri satelliti e quindi i relativi benefici. Ma la Russia si addestra proprio per questo scenario.

L’Equalizzatore

Come sappiamo, attualmente la Russia si sta addestrando a condurre operazioni belliche a livello di divisione e di armata. Eppure, in Ucraina questo ora non lo vediamo. Dov’è la divisione corazzata che dovrebbe sfondare le linee ucraine e arrivare direttamente fino al confine polacco? Come mai non c’è? Perché la NATO vede e sente tutto ciò che la Russia sta facendo. Ogni movimento di formazioni maggiori verrebbe immediatamente rilevato e segnalato agli Ucraini che potrebbero prepararsi di conseguenza. Con tutta la ricognizione dallo spazio, le grandi formazioni non sono così agili da poter cogliere di sorpresa il nemico. Oggi, se ci si muove con grandi formazioni, anche se manovrate rapidamente, queste sarebbero solo dei facili bersagli, se il nemico sa dove sono e che stanno arrivando.

E le capacità del nemico nello spazio sono più che significative.

Questo è esattamente il motivo per cui la Russia sta attualmente agendo con un’azione di logoramento e non penetrando in profondità. Le perdite sarebbero orrende. E perché farlo, se non è necessario? Questo è anche esattamente il motivo per cui dico che non mi aspetto attacchi in profondità, almeno fin quando l’esercito ucraino non sarà stato sufficientemente degradato da non poter fare molti danni alle grandi formazioni in movimento, anche con tutta l’intelligence e il supporto NATO. Non dimentichiamoci nemmeno dei Polacchi, che sono soprattutto nelle retrovie.

Cosa c’entra “L’Equalizzatore” con tutto questo? Bene, serve a pareggiare la situazione. E questa è esattamente la strategia della Russia. Innescare la sindrome di Kessler in una lotta con la NATO vorrebbe dire renderla sorda e cieca e quindi pareggiare la situazione sul campo. In questo caso la Russia potrebbe spostare le sue grandi formazioni, condurre una penetrazione in profondità e manovrare, esattamente come nella Seconda Guerra Mondiale.

Questa è ovviamente una semplificazione. La Russia taglierebbe molte più risorse del sistema di comando e controllo, come i cavi Internet sottomarini, ecc.

Le grandi frecce

Una cosa che, attualmente, NON è il caso di fare. Quindi, niente belle “grandi frecce” sulle mappe. Di nuovo, ci saranno, ma prima i rischi sul campo di battaglia, rappresentati dall’esercito ucraino, devono essere ulteriormente degradati. [Il teatro] deve essere abbastanza sicuro. Bene, ora la Russia non può scatenare  “L’Equalizzatore” di Robert McCall contro le risorse spaziali della NATO, perché entrambe le parti, al momento, non sono ufficialmente in guerra. E, scatenare la Sindrome di Kessler, sarebbe certamente una dichiarazione di guerra per l’avversario.

Un approccio di logoramento

Pertanto, la Russia ha ancora bisogno di continuare il suo lento approccio tritatutto. Ma ora lo fa con molti più uomini e maggiori formazioni, posizionate su assi strategicamente importanti. Guardate i “teatri” del mio ultimo aggiornamento. Attualmente la pressione è in aumento su tutte queste linee del fronte, tranne che nel teatro bielorusso. Presumo quanto segue. Quando tutte le forze in Bielorussia saranno disponibili, la Russia prenderà Bakhmut. Tale processo è attualmente già in preparazione e dovrebbe concludersi, indicativamente, a febbraio. Questo è, più o meno, il momento in cui saranno pronte le forze in Bielorussia. Quando Bakhmut cadrà e le linee cominceranno a sgretolarsi, presumo che verrà attivato anche il teatro bielorusso.

Come ho descritto nel mio ultimo articolo, basterà anche solo un approccio di logoramento in prossimità del confine e, contemporaneamente, una campagna aerea alle spalle delle forze di difesa nel nord. L’obiettivo è innescare un collasso totale dell’Ucraina. Nei capitoli seguenti descriverò meglio come ottenere un collasso del genere.

Il trasferimento dei sistemi d’arma

Come ho già descritto nel mio ultimo articolo, l’esercito ucraino è stato sconfitto, di nuovo, nel giorno in cui è ufficialmente subentrato il generale Gerasimov. Le difese dell’esercito ucraino sono state sfondate e il suo stock di veicoli blindati è andato distrutto. Non sarebbero in grado di resistere più di, forse, due mesi. Questo è quanto stiamo attualmente vivendo mentre vediamo crollare diverse linee del fronte, come a Zaporizhzhia.

Purtroppo, e l’ho spiegato più volte, l’Occidente utilizzerà l’intero potenziale umano della popolazione maschile normodotata ucraina. Perciò, non devono ancora crollare. Per mantenere l’esercito ucraino in grado di resistere devono essere consegnati centinaia di altri veicoli corazzati. Questo è esattamente ciò che abbiamo visto promettere il 20 gennaio 2023 a Ramstein. Non c’è molto altro da dire su questo invio di armi. Non ha alcun senso entrare nei dettagli di queste consegne, dal momento che non sono pensate per fare una qualche differenza sul campo di battaglia, ma solo per prolungare il conflitto, a meno che il potenziale umano dell’Ucraina non venga completamente esaurito. Ne parleremo più avanti.

Quello che posso dire con certezza è che la Germania è stata costretta a consegnare i carri armati Leopard 2 all’Ucraina. Non che questo faccia qualche differenza. Qualsiasi carro armato dalla parte ucraina è condannato. Nei tempi moderni i carri armati, senza superiorità aerea e di artiglieria, sono, ricordate il capitolo sulla sindrome di Kessler, condannati. Nelle offensive, molto probabilmente non si avvicineranno nemmeno al nemico. Saranno distrutti molto prima dall’artiglieria o dagli attacchi aerei.

Quindi, militarmente, almeno per le offensive, non hanno alcun senso. Sono delle vere e proprie bare mobili. Come già descritto nel mio precedente articolo, questi mezzi potrebbero avere un senso per un uso difensivo. Utilizzati da postazioni nascoste o per imboscate in aree predisposte. Ne parleremo più avanti.

Ma perché la Germania, in modo particolare, è stata costretta a consegnare questi carri armati? Certo, per prolungare la guerra, ma non è questo il motivo principale. Il vero motivo è che la Germania non dovrebbe fornire carri armati che potrebbero essere utilizzati sul suolo russo. Ci sono chiare intese tra Germania e Russia. Se non per iscritto, almeno in canali non ufficiali. Ora, si può forse pensare che [questi blindati] non verrebbero usati sul suolo russo? Beh, se la Russia considera il Donbass come suolo russo, allora questo è ciò che conterà per la Russia nelle sue ulteriori decisioni. Se questi carri armati si presentassero nelle nuove regioni russe, presumo che potremmo aspettarci una netta escalation tra Russia e Germania. O diciamo con l’Occidente. Non necessariamente militare, almeno all’inizio. Molto probabilmente una cessazione totale di tutti i contatti per anni o decenni a venire. Il che è anche più pericoloso. E la Germania ovviamente perderebbe TUTTE le risorse provenienti dalla Russia. Non solo le poche erogazioni di energia, che continuano a fluire.

Questo infatti sarebbe l’obiettivo finale degli Americani, la loro risposta al mondo multipolare, ovvero la divisione dell’Heartland. L’Europa resterebbe ancora sotto la morsa degli Stati Uniti. Il resto del mondo diverrebbe veramente multipolare.

Vedremo i Leopard in Ucraina? Beh, sì, penso che i Leopard appariranno in Ucraina. E, molto probabilmente, il trucco sarà che la Germania dirà che erano state le altre nazioni ad aver deciso di consegnare i Leopard senza l’approvazione tedesca. Aiuterà? Non lo so.

Efficienza e motivazione delle forze ucraine appena mobilitate

Dal momento che l’Ucraina è costretta a consumare di tutta la sua popolazione maschile abile alle armi prima che l’Occidente consegni l’Ucraina alla Russia, ora sta disperatamente cercando maschi dappertutto. La linea di fondo qui è che il serbatoio di persone arruolabili ideologicamente confuse e altamente motivate è quasi totalmente esaurito. Potrebbero esserci degli adolescenti, che ora l’Ucraina mobiliterà, che erano stati indottrinati dall’ideologia di Bandera, o, cosa molto triste, che avevano perso il padre ecc. e che saranno motivati ad andare in guerra, per vendetta. Di fatto, esattamente quello che vuole l’Occidente. Creare tra Russi e Ucraini un odio generazionale che duri decenni.

Ma, a parte questi casi, sono rimasti pochissimi Ucraini ideologicamente motivati che potrebbero essere mobilitati (gli altri sono morti, fuggiti o in prima linea), le autorità ucraine sono ora alla ricerca di persone che non vogliono combattere. Principalmente “simpatizzanti” di lingua russa o filorussi, o semplicemente Russi.

Ebbene, si può immaginare quanto siano motivate e decise queste persone che vengono arrestate per strada, per essere arruolate a combattere contro i Russi. Non lo sono. E come è possibile costruire un esercito efficiente con queste persone? Non è possibile! Si può usarli per tappare buchi nelle trincee, dove andranno incontro a morte sicura. E bisogna sperare che non sparino alle proprie truppe o sui loro piedi, o su altre parti del corpo, per evitare di andare in prima linea.

Un’altra domanda. L’Ucraina è stata in grado di inviare persone ideologicamente motivate all’estero per l’addestramento. Ad esempio, in Gran Bretagna. Ma cosa si può pensare dell’attuale e ultima generazione di mobilitati (in confronto a quelli della prima “ondata”)? Se la gente viene catturata e mobilitata con la forza, come si sta facendo attualmente, non si può inviarla all’estero per l’addestramento. Tenterebbero di fuggire. E come dovrebbero reagire gli addestratori stranieri con persone che tenterebbero di scappare non appena arrivate, diciamo, in Inghilterra o in Germania? È davvero un problema.

Sfortunatamente, da alcune settimane o addirittura mesi, ci sono già molti Ucraini all’estero che si addestrano per attività speciali in Ucraina. Queste sono  persone ancora motivate. Presumo che stiamo parlando di circa 50.000 soldati. In primo luogo, avrebbero dovuto essere preparati per operazioni offensive. Ma questo non è più possibile. Ora, suppongo che saranno addestrati per operazioni difensive e tecniche di guerriglia, per esempio per prendere di mira le linee di rifornimento dei Russi in avanzata. In sostanza, come nella Fase 1. L’Occidente si adatta sempre alle condizioni belliche

Come si potrebbe procedere oltre? Ne parlerò nel capitolo “Ulteriori sviluppi”.

Stima delle perdite totali dell’Ucraina, una previsione

Beh, ovviamente non ho informazioni di prima mano. Ma, da fonti di cui mi fido, presumo che l’Ucraina e le sue forze affiliate (mercenari, Polacchi, ecc.) messe insieme, abbiano avuto circa 200.000 morti e 400.000 feriti. Un numero davvero enorme. Se assumiamo che l’Ucraina (e le sue forze affiliate) dispongano attualmente di circa 150.000 soldati e che altri 100.000 potrebbero essere forse mobilitati (con la forza), potremmo presumere che ci sia il potenziale per altre 250.000 vittime, prima della conclusione della guerra. Non credo che ci sia rimasto molto da mobilitare. La domanda è solo se queste perdite saranno di morti o feriti.

Queste sono le forze combattenti. Naturalmente, dobbiamo tenere presente che, tra logistica, amministrazione, polizia, coscrizione ecc., almeno circa 100.000 persone devono essere impegnate nelle retrovie. Numero che attualmente è molto basso. Lo sforzo logistico sta aumentando e il potenziale umano per questo compito sta diminuendo, perché sempre più persone dalle retrovie vengono inviate in prima linea.

Quello che voglio dire, infatti, è che la fine è vicina. La guerra avrebbe già potuto essere finita, ma l’Occidente non lo permette. Quindi, bisogna esaurire anche gli ultimi uomini. E ora potremmo essere nella fase in cui si stanno svolgendo le ultime mobilitazioni. I mobilitati con la forza verranno semplicemente gettati nelle trincee, perché non è possibile addestrarli. Ucciderebbero i loro istruttori. Così, verranno usati come scudi umani, per rallentare l’avanzata russa sul Dnepr. Le truppe, quelle ancora motivate e addestrate da settimane dall’Occidente, saranno preparate per future battaglie difensive, magari sul Dnepr o a Nord, al confine bielorusso. E per le operazioni “stay behind”.

Ulteriori sviluppi

Bene, gli sviluppi futuri, almeno come presumiamo noi di Black Mountain Analysis, sono descritti nel mio ultimo articolo, citato all’inizio. Ma, per dirla in poche parole, ancora una volta, pensiamo che ci siano cinque “teatri” designati in cui l’esercito russo aumenterà la pressione, se necessario, per sovraccaricare le possibilità logistiche, così come le risorse disponibili dell’esercito ucraino. Lo vediamo attualmente intorno ad Artemovsk (Bakhmut), Kupiansk, Ugledar e Zaporizhzhia. Esattamente, come noi avevamo già previsto.

Non appena inizierà il grande crollo nel Donbass, potremmo vedere l’apertura del fronte bielorusso, per mettere l’ultimo chiodo sulla bara ucraina. Ma non, come previsto da altri analisti, con alcune grandi frecce di fantasia. Piuttosto con l’apertura di molti fronti in prossimità del confine e con una campagna aerea, anch’essa in prossimità del confine. In primo luogo, quando sarà assolutamente chiaro che c’è un collasso visibile anche nel nord e il territorio sarà, in una certa qual misura, sicuro, allora potremmo vedere l’avanzata di grandi formazioni nel nord dell’Ucraina e forse l’accerchiamento di Kiev.

Le cose devono svilupparsi passo dopo passo. O meglio, pietra miliare dopo pietra miliare.

Possiamo presumere che quest’ultimo grande sforzo di mobilitazione prolungherà la guerra per altri quattro-sei mesi. Non a partire da adesso, ma dai due mesi che abbiamo stimato per il crollo delle attuali risorse ucraine. Se facciamo i conti, la fine delle ostilità su larga scala potrebbe arrivare in una data qualsiasi entro l’estate. Non sto dicendo che la guerra sarebbe finita. Ma almeno i combattimenti su larga scala e le stragi potrebbero cessare in qualche momento entro l’estate del 2023.

In seguito, potremo ancora aspettarci l’assedio delle grandi città ucraine, se l’Ucraina non si arrenderà di sua volontà. E, come affermato in precedenza, altre ondate di mobilitazione in Russia, per mantenere il controllo dell’Ucraina. Per garantire la sicurezza delle retrovie durante l’avanzata. Ed ecco la domanda, quanti sforzi potrà ancora fare l’Occidente in Ucraina, quando sarà militarmente sconfitta, per mantenere la resistenza e fare ulteriormente terra bruciata nel Paese. Non lo so. Vedremo.

Black Mountain Analysis

Fonte: bmanalysis.substack.com
Link: https://bmanalysis.substack.com/p/war-update-dedicated-to-slavyangrad
22.01.2023
Scelto e tradotto da Oldhunter per comedonchisciotte.org

La Russia ha documenti che rivelano che i laboratori finanziati dagli USA in Ucraina hanno creato armi biologiche e le hanno testate sulla popolazione.

 Nuove rivelazioni sui laboratori biologici in Ucraina e su possibili  attacchi con armi chimiche – Marx21

La Russia afferma di avere 20.000 documenti che rivelano il programma di guerra biologica degli Stati Uniti in Ucraina

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_russia_afferma_di_avere_20000_documenti_che_rivelano_il_programma_di_guerra_biologica_degli_stati_uniti_in_ucraina/45289_48634/

 

La Russia afferma di aver ottenuto documenti che rivelano che i laboratori finanziati dagli Stati Uniti in Ucraina hanno creato componenti di armi biologiche e le hanno testate sulla popolazione.

Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che a pochi mesi dall'inizio della campagna militare di Mosca in Ucraina, le truppe russe hanno iniziato a raccogliere dati relativi al ruolo e alle funzioni dei laboratori biologici statunitensi nel Paese.

"Dall'inizio della guerra, nel febbraio dello scorso anno, le truppe russe si sono procurate oltre 20.000 documenti, materiali di riferimento e di analisi e hanno intervistato testimoni oculari e partecipanti ai programmi militari-biologici statunitensi", ha dichiarato il Comandante delle Forze di difesa nucleare, biologica e chimica della Russia, il tenente generale Igor Kirillov.

Il generale ha affermato che i documenti "confermano... l'attenzione del Pentagono per la creazione di componenti di armi biologiche e la loro sperimentazione sulla popolazione dell'Ucraina e di altri Stati lungo i confini della Russia".

Ha spiegato che, in base ai documenti, che presumibilmente provengono dalla Defense Threat Reduction Agency (DTRA) del Pentagono, i membri del servizio, i prigionieri, i tossicodipendenti e altri "pazienti ad alto rischio di infezione" erano tra i gruppi presi di mira.

Kirillov ha dichiarato che l'ultima serie di documenti è stata portata alla luce a Lisichansk, nella Repubblica Popolare di Lugansk (LPR), all'inizio di questo mese.

"I campioni clinici e le cartelle cliniche dei pazienti con i loro dati personali sono stati seppelliti, e non cremati o distrutti in modo appropriato", ha detto il generale. "Ciò suggerisce che la distruzione di queste prove è stata effettuata con estrema fretta".

Il Comandante delle Forze di difesa nucleare, biologica e chimica della Russia ha poi osservato che "il Pentagono sta trasferendo attivamente le ricerche incompiute nell'ambito dei progetti ucraini agli Stati dell'Asia centrale e dell'Europa" e ha aggiunto che l'intelligence russa è a conoscenza delle iniziative statunitensi per aumentare la cooperazione in materia di biodifesa con le nazioni dell'Africa e dell'area Asia-Pacifico, tra cui Kenya, Singapore e Thailandia.

"Sotto la pressione della comunità internazionale, Washington sta cambiando il suo approccio all'organizzazione delle attività militari-biologiche, spostando le funzioni del cliente a dipartimenti civili - il Dipartimento della Salute, il Dipartimento dell'Energia, l'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID). Questo permette all'amministrazione statunitense di evitare le critiche nelle sedi internazionali" e di ridurre la pressione sul Pentagono e sulla Defense Threat Reduction Agency (DTRA), ha dichiarato Kirillov.

Poco dopo l'inizio della guerra in Ucraina, l'ambasciatore russo alle Nazioni Unite Vassily Nebenzia ha affermato che i laboratori segreti USA in Ucraina erano impegnati nella guerra biologica. Gli Stati Uniti e l'Ucraina, tuttavia, hanno negato le accuse.

Nell'ottobre dello scorso anno, la Russia ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di istituire una commissione per indagare se Washington e Kiev abbiano violato la convenzione che vieta l'uso di armi biologiche a causa di presunte attività svolte nei laboratori biologici in Ucraina.

Il Consiglio ha respinto la proposta di Mosca dopo il voto contrario di Stati Uniti, Regno Unito e Francia. Kirillov ha detto che l'opposizione degli Stati Uniti all'epoca "conferma che Washington ha qualcosa da nascondere e che garantire la trasparenza della ricerca biologica è contrario agli interessi degli Stati Uniti".

Secondo Pepe Escobar che dispone di fonti riservate gli USA disperati stanno scendendo a compromessi in UCRAINA per evitare l'imminente offensiva russa

 Ciò che potrebbe essere stato offerto, in termini piuttosto vaghi, è in realtà una spartizione dell'Ucraina, un disperato espediente degli Stati Uniti per guadagnare tempo e presentare qualche falsa concessione a Mosca nella speranza di ritardare o addirittura annullare l'offensiva prevista per i prossimi mesi. Gli Straussiani sono ora in preda al panico. Persino il numero due di Blinken, la guerrafondaia russofoba Victoria "Fk the EU" Nuland (autrice del colpo di stato in Ucraina nel 2014 con l'allora vicepresidente Biden), ha ammesso al Senato statunitense che non ci saranno carri armati Abrams sul campo di battaglia prima della primavera (realisticamente, solo nel 2024). Ha anche promesso di "alleggerire le sanzioni"

i russi non si fideranno e proseguiranno nei loro obiettivi fino alla fine e credo che imporranno una resa incondizionata. claudio

Pepe Escobar - L'Impero in preda al panico tenta la Russia con la prima vera offerta

Transcript: Undersecretary of State Victoria Nuland on "Face the Nation,"  January 30, 2022 - CBS News 

Consapevoli che la guerra della NATO con la Russia si concluderà probabilmente in modo sfavorevole, gli Stati Uniti stanno testando un'offerta di uscita. Ma perché Mosca dovrebbe prendere sul serio le proposte indirette, soprattutto alla vigilia della sua nuova avanzata militare e mentre è in vantaggio?

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-pepe_escobar__limpero_in_preda_al_panico_tenta_la_russia_con_la_prima_vera_offerta/45289_48624/

 

di Pepe Escobar –  The Cradle

[Traduzione a cura di Nora Hoppe]

 

Quelli che stanno dietro al Trono non sono mai così pericolosi come quando sono con le spalle al muro.



Il loro potere sta scivolando via, rapidamente: Militarmente – grazie alla progressiva umiliazione della NATO in Ucraina; finanziariamente – prima o poi la maggior parte del Sud globale non vorrà più avere a che fare con la valuta di un gigante canaglia in bancarotta; politicamente – la maggioranza globale sta compiendo passi decisivi per smettere di obbedire a una minoranza di fatto rapace e screditata.

Così ora quelli stanno dietro al Trono stanno tramando per tentare almeno di frenare il disastro in arrivo sul fronte militare.

Come confermato da una fonte di alto livello dell'establishment statunitense, una nuova direttiva sulla NATO contro la Russia in Ucraina è stata trasmessa al Segretario di Stato americano Antony Blinken. Blinken, in termini di potere effettivo, non è altro che un fattorino dei neocon e dei neoliberali straussiani che sono i veri gestori della politica estera degli Stati Uniti.

Il Segretario di Stato è stato incaricato di trasmettere la nuova direttiva – una sorta di messaggio al Cremlino – attraverso la stampa mainstream, prontamente pubblicata dal Washington Post.

Nella divisione elitaria dei media mainstream statunitensi, il New York Times è molto vicino al Dipartimento di Stato e il Washington Post alla CIA. In questo caso, però, la direttiva era troppo importante e doveva essere trasmessa dal giornale di riferimento della capitale imperiale. È stata pubblicata come Op-Ed (dietro paywall).

La novità è che, per la prima volta dall'inizio dell'Operazione militare speciale (OMS) della Russia del febbraio 2022 in Ucraina, gli americani propongono una variante della classica "offerta che non si può rifiutare", includendo alcune concessioni che potrebbero soddisfare gli imperativi di sicurezza della Russia.

In particolare, l'offerta statunitense esclude totalmente Kiev, certificando ancora una volta che si tratta di una guerra contro la Russia condotta dall'Impero e dai suoi tirapiedi della NATO – con gli ucraini come semplici proxy sacrificabili.

 

"Per favore, non passate all'offensiva"


John Helmer, corrispondente di vecchia scuola del Washington Post a Mosca, ha fornito un servizio importante, offrendo il testo completo dell'offerta di Blinken, ovviamente ampiamente modificato per includere nozioni fantasiose come "le armi statunitensi aiutano a polverizzare la forza d'invasione di Putin" e una spiegazione che fa rabbrividire per l'imbarazzo: "In altre parole, la Russia non dovrebbe essere pronta a riposare, riorganizzarsi e attaccare."

Il messaggio di Washington può, a prima vista, dare l'impressione che gli Stati Uniti ammettano il controllo russo su Crimea, Donbass, Zaporozhye e Kherson  – "il ponte di terra che collega Crimea e Russia"  – come un fatto compiuto.

L'Ucraina avrebbe uno status smilitarizzato e il dispiegamento di missili HIMARS e di carri armati Leopard e Abrams sarebbe limitato all'Ucraina occidentale, come "deterrente contro ulteriori attacchi russi".

Ciò che potrebbe essere stato offerto, in termini piuttosto vaghi, è in realtà una spartizione dell'Ucraina, zona smilitarizzata inclusa, in cambio dell'annullamento da parte dello Stato Maggiore russo della sua ancora sconosciuta offensiva del 2023, che potrebbe essere devastante come il taglio dell'accesso di Kiev al Mar Nero e/o l'interruzione del rifornimento di armi della NATO attraverso il confine polacco.

L'offerta statunitense si definisce come il percorso verso una "pace giusta e duratura che sostenga l'integrità territoriale dell'Ucraina". Beh, non proprio. Non sarà un'Ucraina di groppa, e Kiev potrebbe persino conservare quelle terre occidentali che la Polonia non vede l'ora di accaparrarsi.

Si evoca anche la possibilità di un accordo diretto tra Washington e Mosca su "un eventuale equilibrio militare postbellico", compresa la non adesione dell'Ucraina alla NATO. Per quanto riguarda l'Ucraina stessa, gli americani sembrano credere che sarà "un'economia forte e non corrotta con l'adesione all'Unione Europea".

Tutto ciò che rimane di valore in Ucraina è già stato inghiottito non solo dalla sua oligarchia monumentalmente corrotta, ma soprattutto da investitori e speculatori del tipo BlackRock. I vari avvoltoi aziendali non possono permettersi di perdere i porti per l'esportazione di cereali dell'Ucraina e i termini dell'accordo commerciale concordato con l'UE prima della guerra. E sono terrorizzati dal fatto che l'offensiva russa possa catturare Odessa, il principale porto e snodo di trasporto sul Mar Nero – il che lascerebbe l'Ucraina senza sbocco sul mare.

Non c'è alcuna prova che il presidente russo Vladimir Putin e l'intero Consiglio di sicurezza russo – compresi il segretario Nikolai Patrushev e il vicepresidente Dmitry Medvedev – abbiano motivo di credere a qualsiasi cosa provenga dall'establishment statunitense, specialmente attraverso semplici tirapiedi come Blinken e il Washington Post. Dopotutto, gli stavka – un appellativo che indica l'alto comando delle forze armate russe – considerano gli americani come "incapaci di accordarsi", anche quando un'offerta è messa per iscritto.

Questo ha l'odore di un disperato espediente degli Stati Uniti per fare melina e presentare qualche carota a Mosca nella speranza di ritardare o addirittura annullare l'offensiva prevista per i prossimi mesi.

Anche gli operatori dissidenti di Washington della vecchia scuola – non legati alla galassia neocon straussiana – scommettono che la mossa sarà un nulla di fatto: nella classica modalità di "ambiguità strategica", i russi continueranno nel loro dichiarato percorso di smilitarizzazione, denazificazione e de-elettrificazione, e si "fermeranno" in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo riterranno opportuno a est del Dnepr. O oltre.

 

Cosa vuole davvero lo Stato Profondo

Le ambizioni di Washington in questa guerra essenzialmente NATO-Russia vanno ben oltre l'Ucraina. E non stiamo nemmeno parlando di impedire un'unione eurasiatica Russia-Cina-Germania o l'incubo di un concorrente alla pari; restiamo su questioni prosaiche sul campo di battaglia ucraino.

Le principali "raccomandazioni" – militari, economiche, politiche, diplomatiche – sono state dettagliate in un documento strategico del Consiglio Atlantico alla fine dello scorso anno.

E in un altro, alla voce "Scenario di guerra 1: la guerra continua con il ritmo attuale", troviamo la politica neocon straussiana completamente delineata.

C'è tutto: dal "sostegno e trasferimenti di assistenza militare a Kiev sufficienti a consentirle di vincere" all'"aumento della letalità dell'assistenza militare trasferita per includere aerei da combattimento che consentirebbero all'Ucraina di controllare il proprio spazio aereo e attaccare le forze russe al suo interno; e tecnologia missilistica con una portata sufficiente a raggiungere il territorio russo".

Dall'addestramento delle forze armate ucraine "all'uso di armi occidentali, alla guerra elettronica e alle capacità cibernetiche offensive e difensive, e all'integrazione senza soluzione di continuità delle nuove reclute nel servizio" al rafforzamento delle "difese in prima linea, vicino alla regione del Donbass", compreso "l'addestramento al combattimento incentrato sulla guerra irregolare".

Oltre a "imporre sanzioni secondarie a tutte le entità che fanno affari con il Cremlino", si arriva naturalmente alla Madre di Tutti i Saccheggi: "Confiscare i 300 miliardi di dollari che lo Stato russo detiene in conti all'estero negli Stati Uniti e nell'Unione Europea e utilizzare le somme sequestrate per finanziare la ricostruzione".

La riorganizzazione dell'OMS, con Putin, il Capo di Stato Maggiore Valery Gerasimov e il Generale Armageddon nei loro nuovi ruoli rafforzati, sta facendo deragliare tutti questi piani elaborati.

Gli Straussiani sono ora in preda al panico. Persino il numero due di Blinken, la guerrafondaia russofoba Victoria "Fk the EU" Nuland, ha ammesso al Senato statunitense che non ci saranno carri armati Abrams sul campo di battaglia prima della primavera (realisticamente, solo nel 2024). Ha anche promesso di "alleggerire le sanzioni" se Mosca "tornerà a negoziare". Tali negoziati sono stati mandati a monte dagli stessi americani a Istanbul nella primavera del 2022.

La Nuland ha anche invitato i russi a "ritirare le loro truppe". Beh, questo almeno offre un po' di sollievo comico rispetto al panico che trasuda dall'"offerta che non potete rifiutare" di Blinken. Restate sintonizzati per la risposta non-risposta della Russia.

In seguito a una recente pronuncia della Corte di Cassazione le case che hanno beneficiato del superbonus potranno essere ipotecate a beneficio del fisco

L’Agenzia delle Entrate ipoteca le Case che hanno approfittato del Superbonus

https://www.conoscenzealconfine.it/l-agenzia-delle-entrate-ipoteca-le-case-che-hanno-approfittato-del-superbonus/

 

di Redazione Lapekoranera.it

Si chiamano in gergo “procedure cautelari”, prevedono l’ipoteca preventiva sugli immobili che hanno beneficiato dei bonus 110% e 90%.

L’ipoteca serve a garantire banche, Agenzia delle Entrate e creditori vari: rimarrà iscritta fino all’appurata congruità della spesa e, soprattutto, servirà a chiarire se condominio o singolo proprietario ne potevano effettivamente beneficiare.

A sindacare su tutta la procedura, come da sentenza della Cassazione, tocca all’Agenzia delle Entrate che dovrà appurare i bonus abbiano raggiunto immobili privi di abusi, soprattutto persone fisiche in regola col fisco, non segnalate alle centrali rischi bancarie e che non abbiano riportato condanne penali, soprattutto per evasione fiscale. In pratica la Cassazione ha ribadito sui vari bonus i principi che si applicano sul “reddito di cittadinanza” che, ovviamente, non viene elargito a pregiudicati o a soggetti che lavorano a nero.

Parimenti, l’Agenzia delle Entrate chiede la restituzione dell’importo del bonus ai proprietari di immobili non meritevoli, come già fa l’Inps per le procedure di restituzione dei soldi a chi ha indebitamente percepito il “reddito di cittadinanza”. La Cassazione ha anche definito “Suscettibili di sequestro preventivo i crediti dei terzi cessionari oggetto del superbonus 110%”.

La Suprema Corte ha così sentenziato, pronunciandosi su un ricorso proposto avverso l’ordinanza, con cui il tribunale del riesame aveva confermato il provvedimento del GIP: quest’ultimo aveva disposto il “sequestro preventivo impeditivo” (ex art. 321, comma 1, c.p.p.) nei confronti di alcuni soggetti (poi indagati dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti di truffa, evasione fiscale e falso) che avevano beneficiato indebitamente del cosiddetto superbonus.

Così la Corte di Cassazione penale Sez. III, con la sentenza del 28 ottobre 2022, numero 40867, ha rigettato ogni tesi difensiva, secondo cui “detti crediti non erano sequestrabili in quanto non derivanti dall’originario diritto alla detrazione ma autonomamente costituiti a seguito dell’esercizio del diritto di opzione previsto dal decreto Rilancio del 2020”. La Cassazione ha invece ritenuto i crediti suscettibili sempre di “sequestro preventivo impeditivo”, e siccome la sentenza fa legge, l’alea della “truffa aggravata ai danni dello Stato” ora pende su tutti i crediti dei terzi cessionari: quindi l’Agenzia delle Entrate dovrà operare in tutela, ipotecando preventivamente ogni bene immobile su cui verrà accolta la procedura di riqualificazione tramite bonus.

Una sentenza che i Caf (centri assistenza fiscale) si aspettavano, in considerazione che trovare un edificio con proprietari immacolati e senza alcun peccatuccio catastale, fiscale, giudiziario e bancario è davvero difficile. Gli unici condomini dove questo forse è possibile sono i palazzi dove risiedono funzionari dell’Agenzia delle Entrate, magistrati, funzionari delle forze dell’ordine e del catasto (oggi Agenzia del Territorio). Ma basta che tra i proprietari s’intrufoli un commerciante o un libero professionista, che già è certezza possano pendere cartelle esattoriali sul soggetto, come sospesi col fisco ed anche problemi più grossi.

Ma gli alti dirigenti di stato ben si guardano dal criticare la sentenza della Cassazione, evitano anche di parlare male del superbonus, casomai sopportano in silenzio l’ipoteca da parte di uno Stato che ha regalato loro stipendi e rango: il rapporto che hanno col potere è omertoso e da sudditi, anzi mafioso. Così la Cassazione ha messo i paletti con una bella ipoteca fino al giorno in cui sarà stata dimostrata la piena liceità di tutto il procedimento.

Di fatto con i “superbonus” i condomini hanno ipotecato le loro case. Il “Centro Studi ICAF” aveva già individuato, e ben prima della sentenza della Suprema Corte, oltre ottanta elementi di criticità: prevalentemente ignorati dagli amministratori condominiali nell’ambito della deliberazione delle opere di “riqualificazione del fabbricato attraverso ricorso a bonus fiscali”. Il dottor Ivan Giordano (direttore scientifico della rete “ICAF”) aveva rilevato queste criticità molti mesi prima della sentenza della Suprema Corte.

“Spiace vedere che all’interno di un decreto che si chiama ‘sostegni’ è stato inserito un provvedimento che di sostegno non ha proprio nulla, sia per le imprese che per i cittadini”, aveva fatto notare Gabriele Buia (presidente dell’Associazione nazionale costruttori) già in epoca Draghi.

“Nonostante le proteste di gran parte del mondo economico e le proposte sul tavolo di soluzioni alternative che noi per primi abbiamo suggerito, il Governo ha deciso di non ascoltare nessuno, mettendo così di fatto un’ipoteca sui cantieri del Superbonus 110% – aggiunge oggi Buia. I nuovi vincoli alla cessione dei crediti per gli interventi derivanti dai bonus edilizi, infatti, come segnalato da tutti gli operatori economici compresa l’Abi, avranno un impatto pesantissimo sui lavori in corso, con il rischio di creare migliaia di contenzioni e di bloccare interventi già avviati con gravi ripercussioni sociali ed economiche per famiglie e imprese.

Una norma incomprensibile contro la quale si sono espressi anche molti esponenti della maggioranza. Facciamo appello al Parlamento perché corregga al più presto questa stortura che rischia di mettere a repentaglio la ripresa economica – ha concluso Buia. Non è così che si combattono le frodi. Serve una qualificazione delle imprese e la tracciabilità delle operazioni, altrimenti finiamo solo con il penalizzare le imprese e i cittadini onesti“.

“Indubbiamente il Superbonus ha attratto la maggior parte delle attenzioni, mettendo nell’ombra i bonus minori – spiega Ivan Giordano – ma ogni volta che si decide di ristrutturare il patrimonio immobiliare privato attraverso l’utilizzo di denaro pubblico, l’attenzione dei proprietari immobiliari e di chi ha il mandato a gestirli deve inevitabilmente essere prioritaria, a prescindere dalla tipologia di bonus dal 50% al 110%, nessuno escluso. La storia degli ultimi anni è già scritta: sull’onda del ‘tutto gratis’ – chiosa Giordano – attraverso contratti capestro e delibere assunte nella quasi totale inconsapevolezza, i condomini hanno deliberato l’ipoteca a favore dell’Agenzia delle Entrate gravante sul patrimonio dei singoli proprietari”.

Di fatto la Cassazione ha sentenziato, abbracciando una sfera che va del diritto tributario al diritto civile, dall’amministrativo al penale. Nei casi più sciagurati, già è possibile prevedere il pignoramento dell’immobile, e poi la messa all’asta. Ma cosa succederà quando i sindaci che giocano a fare i più bravi della classe (Gualtieri e Sala) faranno partire accertamenti sugli immobili non conformi alle regole europee? C’è già chi prevede l’ecatombe sanzionatoria, per importi che andranno da 10mila a 50mila euro per unità immobiliare, a cui s’andrà comunque ad aggiungere l’obbligo entro un certa data, di messa a norma nella classe energetica e nelle norme Ue.

È decollato l’esproprio immobiliare europeo e a beneficiarne potrebbero essere le multinazionali finanziarie, le stesse che negli Usa posseggono il 90% del patrimonio abitativo delle grandi città. E quando decidono di rinnovare un quartiere o di costruirci un centro commerciale, mettono per strada tutti i condomini (ormai affittuari) con la forza pubblica.

Finisce così il mondo dei piccoli proprietari, e c’è pure chi a Bruxelles ipotizza la creazione in ogni stato dell’Ue dell’agenzia pubblica per il mercato immobiliare, per porre fine ad eventuali evasioni fiscali favorite dalle agenzie immobiliari private.

È evidente che il grande capitalismo stia vestendosi di ambientalismo per costringerci a fare lavori inutili sugli immobili (utili solo a favorire la politica consumistica dei colossi industriali) e, soprattutto, abbia armato una leva fiscale e politica su stampo vetero comunista per abolire la diffusa proprietà privata.

Articolo della Redazione Lapekoranera.it

Fonte: https://www.lapekoranera.it/2023/01/28/lagenzia-delle-entrate-ipoteca-le-case-che-hanno-approfittato-del-superbonus/

Tutte le numerose strutture militari e di spionaggio angloamericane stanno dedicandosi alla provocazione di un conflitto globale per conservare l'egemonia

 

Un Conflitto Globale in arrivo : la fine della Bestia Immonda.

Il potere globalista della NATO che si esplica nei vari accordi con l’Unione Europea, altra Bestia Immonda filo nazista che ha soggiogato in questi ultimi 20 anni, i popoli europei a colpi di ricatti, direttive e privazioni della sovranità dei Paesi membri. Il suo potere globalista si esplica anche con gli accordi Gran Bretagna/Giappone, di cooperazione reciproca, o con l’accordo AUKUS, ovvero un patto di collaborazione militare, tra Regno Ugnito, Australia e Stati Uniti. Ma potremmo parlare anche del patto Five Eyes ( Cinque occhi, acronimo: FVEY ) che è di fatto un’alleanza di sorveglianza che comprende Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti. Questi paesi fanno parte dell’accordo UKUSA, un trattato di cooperazione congiunta in materia di intelligence dei segnali. Nel corso della guerra fredda infatti, il sistema di sorveglianza ECHELON fu inizialmente sviluppato dai FVEY per monitorare le comunicazioni dell’ex Unione Sovietica e del blocco orientale, sebbene sia ora utilizzato per monitorare le comunicazioni private in tutto il mondo. I Cinque Occhi hanno ulteriormente ampliato le proprie capacità di sorveglianza nel corso della “guerra al terrore”, ponendo molta enfasi sul monitoraggio del World Wide Web. L’ex consulente della NSA Edward Snowden ha descritto i Cinque Occhi come “un’organizzazione di intelligence sovranazionale che non risponde alle leggi conosciute dei propri paesi”. I documenti trapelati da Snowden nel 2013 hanno rivelato che i Cinque Occhi hanno spiato i cittadini e condiviso le informazioni raccolte al fine di eludere le normative nazionali restrittive sulla sorveglianza dei cittadini. Nonostante le continue polemiche sui suoi metodi, l’alleanza dei Cinque Occhi rimane una delle coalizioni di spionaggio più complete della storia.

Attraverso questi accordi e collaborazioni, le èlite finanziarie hanno portato avanti i loro piani di dominio globali, che sono però stati bloccati dall’Alleanza dei Paesi del BRICS, che sono diventanti quindi, il nemico da abbattere. Ed è proprio in questo scenario bellico, che si sta giocando l’ultima partita per il dominio del Mondo e delle libertà nazionali.

I segnali che fanno aumentare l’allerta di una ormai probabile estensione del conflitto globale sono numerosi. Dai messaggi del Presidente Trump che avverte il popolo Americano e non solo, sul rischio di un conflitto nucleare esteso, alle scellerate politiche dei Dem americani a supporto del regime nazista di Zelensky, con fondi e armi.

Nella scorsa settimana è stata celebrata la giornata della memoria “corta” per le vittime della Germania Nazista nei campi di concentramento. Proprio quella Germania che il 7/8 Maggio del 1945 firmava la resa incondizionata senza poter avanzare alcun tipo di pretesa (né territoriale, né politica, né economica o militare), in cui si è stabilito che i Governi vincitori assumessero l’autorità suprema sulla Germania, inclusi tutti i poteri posseduti dal Governo tedesco, dall’Alto Comando e da ogni governo o autorità dello stato, municipali o locali. Nonostante ciò oggi abbiamo un Governo Tedesco che prova a vendere i suoi carri armati all’Ucraina attraverso la Polonia, in piena violazione di tutti gli accordi sottoscritti in precedenza.

La resa della Germania Nazista 7 maggio 1945

“Questo è un male per l’America. Questo è un male per il mondo. Stiamo per entrare potenzialmente nella terza guerra mondiale” – Il generale Flynn

La scorsa settimana durante il programma War Room di Bannon, il Generale Flynn ha spiegato la situazione di emergenza, sostenendo anche lui sul reale rischio di una estensione del conflitto.

“Stiamo per entrare in guerra e ancora non ho sentito questa amministrazione parlare di obiettivi vitali per la sicurezza nazionale. Non so quali siano i nostri obiettivi… Ci insinueremo in questa guerra come ci siamo insinuati in altre guerre come il Vietnam, come l’Afghanistan, come l’Iraq e questo si trasformerà in un disastro assoluto.”

Il generale Flynn ha detto che non possiamo mettere in Ucraina le armi che stiamo mettendo lì. L’amministrazione ha speso 110 miliardi di dollari per l’Ucraina, ovvero circa 200 milioni di dollari per distretto congressuale.

“Quel tipo di denaro potrebbe fluire in questo Paese invece che in Ucraina nelle tasche di qualcuno. Questo è un male per l’America. Questo è un male per il mondo. Stiamo per entrare potenzialmente nella terza guerra mondiale e parlare di armi nucleari è assolutamente oltraggioso. Questa opzione è sicuramente sul tavolo perché lo sentiamo da entrambe le parti.”