Cavaliere di Monferrato. Blog di Claudio Martinotti Doria
Benvenuti nel Blog di Claudio Martinotti Doria, blogger dal 1996
"Non nobis Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam", motto dell'Ordine dei Cavalieri Templari, Pauperes commilitones Christi templique Salomonis
"Ciò che insegui ti sfugge, ciò cui sfuggi ti insegue" (aneddotica orientale, paragonabile alla nostra "chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha pane")
"Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell'Occidente è che perdono la salute per fare soldi. E poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere nè il presente nè il futuro. Sono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto." (Dalai Lama)
"A l'è mei mangè pan e siuli, putòst che vendsi a quaicadun" (Primo Doria, detto "il Principe")
"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci." Mahatma Gandhi
L'Italia non è una nazione ma un continente in miniatura con una straordinaria biodiversità e pluralità antropologica (Claudio Martinotti Doria)
Il proprio punto di vista, spesso è una visuale parziale e sfocata di un pertugio che da su un vicolo dove girano una fiction ... Molti credono sia la realtà ed i più motivati si mettono pure ad insegnare qualche tecnica per meglio osservare dal pertugio (Claudio Martinotti Doria)
Lo scopo primario della vita è semplicemente di sperimentare l'amore in tutte le sue molteplici modalità di manifestazione e di evolverci spiritualmente come individui e collettivamente (È “l'Amor che move il sole e le altre stelle”, scriveva Dante Alighieri, "un'unica Forza unisce infiniti mondi e li rende vivi", scriveva Giordano Bruno. )
La leadership politica occidentale è talmente poco dotata intellettualmente, culturalmente e spiritualmente, priva di qualsiasi perspicacia e lungimiranza, che finirà per portarci alla rovina, ponendo fine alla nostra civiltà. Claudio Martinotti Doria
PER CONTATTI: claudio@gc-colibri.com
Se preferite comunicare telefonicamente potete inviare un sms al 3485243182 lasciando il proprio recapito telefonico (fisso o mobile) per essere richiamati. Non rispondo al cellulare ai numeri sconosciuti per evitare le proposte commerciali sempre più assillanti
Cliccando sullo stemma del Monferrato potrete seguire su Casale News la rubrica di Storia Locale "Patriă Montisferrati", curata da Claudio Martinotti Doria in collaborazione con Manfredi Lanza, discendente aleramico del marchesi del Vasto - Busca - Lancia, principi di Trabia
Come valorizzare il Monferrato Storico
…La Storia, così come il territorio e le sue genti che l’hanno vissuta e ne sono spesso ignoti ed anonimi protagonisti, meritano il massimo rispetto, occorre pertanto accostarsi ad essa con umiltà e desiderio di apprendere e servire. In questo caso si tratta di servire il Monferrato, come priorità rispetto a qualsiasi altra istanza (personale o di campanile), riconoscendo il valore di chi ci ha preceduti e di coloro che hanno contribuito a valorizzarlo, coinvolgendo senza preclusioni tutte le comunità insediate sul territorio del Monferrato Storico, affinché ognuna faccia la sua parte con una visione d’insieme ed un’unica coesa identità storico-culturale condivisa. Se ci si limita a piccole porzioni del Monferrato, per quanto significative, si è perdenti e dispersivi in partenza.
Sarà un percorso lungo e lento ma è l’unico percorribile se si vuole agire veramente per favorire il Monferrato Storico e proporlo con successo come un’unica entità territoriale turistico culturale ed economica …
L'autore non cita un'ipotesi molto plausibile, che coloro che compiono queste stragi potrebbero essere a loro volta delle vittime drogate, condizionate ed eterodirette. Sono stragi programmate ad orologeria, NON POSSONO ESSERE CASUALI E SOLO ISPIRATE ALL'EMULAZIONE. Claudio
Texas:
una visione orrenda. 19 bambini uccisi a colpi di arma da fuoco, con
loro muoiono anche le due insegnanti. Ucciso anche l’assassino, un
ragazzo anche lui, poco più che adolescente.
Che succede? Che sta accadendo? Perché così tante manifestazioni di follia?
Ora
inizieranno il dibattito sulle armi, sul loro libero commercio ed altre
futilità del genere, senza affrontare a fondo il vero problema. Le armi
non sparano da sole, ci vogliono la mente e la mano degli uomini e
allora viene naturale chiedersi perché tanta follia? Chi può concepire a
quell’età un progetto così mostruoso? e vedendo cadere creature
indifese come fa a non fermarsi? Come può non essere assalito
dall’angoscia della tremenda visione che si stava concretizzando per
mano sua al punto che per fermarlo hanno dovuto ucciderlo?
Non è
normale, non è umano, non si può scaricare tutto sulla libera
circolazione delle armi a prescindere dagli enormi lucrosi interessi
sottostanti. In Svizzera, la nazione con il più alto numero di armi per
persona del mondo – le armi, anche le pesanti, le fornisce lo stato –
questi episodi non accadono. E’ come quando in Italia, ed anche in
Europa, durante la fase della lotta armata, o nelle fasi acute di
recrudescenza violenta delle varie forme di criminalità organizzata si
sono inasprite le leggi sulle armi. Provvedimenti inutili salvo che nei
confronti dei cittadini normali e ligi alle leggi; un terrorista o un
criminale, una volta fatta la scelta, non si fermano per l’inasprimento
delle leggi.
Biden, presidente degli USA, nella sua estrema “lucidità”, ha subito puntato l’indice sulle armi e sul loro libero
commercio, ma non una parola sul liberismo, sulle assurde realtà di
quella società condizionata dalla logica folle del profitto ad ogni
costo, che ha determinato la fine dello stato sociale, la distruzione
della sanità pubblica per cui solo chi è ricco può curarsi, una povertà
in espansione ed un sempre più largo sviluppo di sacche di emarginazione
e disadattamento. Nessun afflato spirituale, se non quello
delle folkloristiche chiese evangeliche o delle sette, sedicenti
religiose, in cui rifugiarsi.
In questo edonismo materialista e
consumista, privo di valori umani e di spinte spirituali si è sviluppato
un enorme malessere che sfocia nelle bestialità delle personalità più
deboli. E’ la mancanza di stimoli alti che genera la follia, è il vuoto
di una vita che ti spinge solo al denaro, al suo accumulo ad ogni costo,
al consumo parossistico, generatori di bestiale alienazione.
Un
uomo è altro ma la via liberista e il mercato come unico sbocco e scopo
della vita sono la causa prima di una tremenda malattia sociale.
Ecco
queste cose sono da evitare, questi sono i “grandi beni” che gli Stati
Uniti d’America vogliono esportare in tutto il mondo con i loro complici
inglesi e noi Italiani dal 25 aprile 1945 ci stiamo infettando con quei
falsi principi e quei folli obiettivi.
Anzi troppo abbiamo
resistito perché abbiamo dei robusti anticorpi che derivano da millenni
di Civiltà, Cultura e Storia, ma anche noi stiamo crollando, la nostra
resistenza è agli sgoccioli. Ormai la nostra cultura è inquinata in
tutti i settori, anche per noi non c’è più nulla di certo nulla di
concreto anche le cose più elementari sono inquinate.
Non esistono
più papà e mamma, ci sono i genitori uno e il due, non si sa chi sia
l’uno e chi il due (motivo di futuri conflitti), i bimbi non nascono più
come ci insegna la natura, ma nascono anche da genitori dello stesso
sesso e anche i sessi non sono solo due, come ci mostra la natura, ma
sono alcune decine come ci indicano le perversioni, scusate, come ci
indica la neolingua barbara, le “inclinazioni” sessuali di ognuno.
Potremmo
continuare per ore, in tutti i campi e in tutti i settori, ad elencare i
guasti e le infezioni che l’occupante anglosassone ci sta trasmettendo,
sono guasti endemici ancora curabili, non con improbabili vaccini, ma
con una seria cura impostata sui Valori umani, sui principi ideali, su
una visione antropologica reale e distaccata dal transumanesimo
imperante.
Dobbiamo liberarci di tutte le mezze figure che
ci governano, umili servitori del nostro occupante malato per tornare
all’Uomo di cui siamo stati esempio nei millenni.
Nessun media occidentale ha riferito che quando si è arreso il comandante del battaglione nazista AZOV la popolazione civile di Mariupol lo voleva linciare e i russi hanno dovuto scortarlo con un mezzo blindato. Evidentemente aveva commesso gravi crimini di guerra sui civili della città. I russi e i donbassiani controllano ormai il 95% del territorio dei due oblast (regioni) Lugansk e Donetsk che costituiscono il Donbass, mentre all'inizio del conflitto ne controllavano solo il 35%.Ma secondo la propaganda occidentale i russi sarebbero in difficoltà. Claudio
25 Mag 2022
Pushilin: l’offensiva nella DPR procede più veloce dopo la resa degli Azov
L’operazione
nel Donbass sta accelerando, la resa del battaglione nazionale Azov è
diventata un fattore decisivo, il nemico ha iniziato ad arrendersi più
spesso, lo ha detto il capo della DPR, Denis Pushilin.
“Ulteriori
progressi andranno più velocemente. Il nemico comprende anche che se il
regime ucraino ha tradito, diciamo, il ben promosso e ben addestrato
reggimento “Azov” e coloro che gli erano accanto, allora cosa possiamo
dire delle unità ordinarie che non hanno né nomi né cognomi e che non
sono pubblicizzate abbastanza seriamente “, – ha detto Pushilin a RIA
Novosti .
Pushilin ha aggiunto che le situazioni
di ritirata dei militari ucraini e di resa sono diventate più frequenti,
in questo senso la resa degli Azov ha giocato un ruolo decisivo.
“Chiunque
prende decisioni, intendo dai comandanti, ha già tratto le dovute
conclusioni. Questo si può già vedere dalla natura delle ostilità”, ha
detto il capo della repubblica.
In precedenza, Pushilin ha
dichiarato che i soldati delle forze armate ucraine e i mercenari
stranieri che si erano arresi da Azovstal si trovavano nel territorio
della DPR, i documenti erano in preparazione per l’esame presso il
tribunale.
Ricordiamo che venerdì scorso il ministro della Difesa
russo Sergei Shoigu ha riferito al presidente Vladimir Putin che il
territorio dello stabilimento Azovstal è stato completamente liberato .
2.439 nazisti Azov e militari delle forze armate ucraine si sono arresi.
Il comandante del reggimento nazista “Azov” ha dovuto essere portato
fuori dallo stabilimento in un’auto blindata per salvarlo dalle
rappresaglie dei residenti di Mariupol . Il ministero della Difesa russo
ha pubblicato il filmato dell’uscita degli ultimi militanti Azov
(banditi in Russia) dallo stabilimento Azovstal di Mariupol.
Il
presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha dichiarato il diritto dei
militanti a ” salvare le loro vite”. A Kiev e in Occidente chiamano ciò
che sta accadendo non resa, ma “evacuazione”.
La LPR ha annunciato la conquista di Severodonetsk nell’ambiente operativo
La
città di Severodonetsk è stata presa in circolo operativo dalla milizia
popolare della LPR e dalle forze armate russe, ha affermato Andrei
Marochko, ufficiale della milizia popolare della Repubblica.
“Abbiamo
chiuso ermeticamente questo accordo da tre lati. Il movimento da
Severodonetsk viene effettuato solo lungo un unico ponte, anch’esso
sotto il nostro controllo antincendio. Pertanto, al momento possiamo
dire che la città di Severodonetsk è in un accerchiamento operativo”, ha
detto Marochko su Channel One, riferisce TASS .
Mercoledì
scorso, l’ambasciatore dell’LNR a Mosca Rodion Miroshnik ha dichiarato
al quotidiano VZGLYAD che l’offensiva a Severodonetsk è stata condotta
da tre parti, alcune aree erano già controllate dalle forze alleate.
Signore
e signori, dopo il grande successo internazionale di Influenza
Assassina, va ora in scena lo psicodramma fantastico Il Vaiolo delle
Scimmie! Ne parlano i prezzolati esperti televisivi, anche quelli
pelosi sotto e pelati sopra, che sono ansiosi di vivere una seconda
stagione di gloria. Si sentono oramai trascurati, ignobilmente
soppiantati da polverosi generali in pensione, muniti di badante
ucraina, ma nessuno dei quali ha mai visto una battaglia neppure, come
usano i generali, da lontano.
La denominazione della malattia mi
pare perfetta: se qualcuno si beve una seconda pandemia subito dopo
essersi bevuto la prima, senza neppure un annetto di intervallo, più che
scimmia non si può definire. Più probabilmente meno che scimmia.
Ma
sarà davvero questa la loro intenzione? Non riesco a crederci. Una
seconda pandemia completamente differente dalla prima con tanto di
vaccino già pronto? Mi pare una faccenda troppo stupida per poter essere
davvero creduta. Forse stanno solo preparando il terreno per le
continue “pandemie” che saranno. Ma di questi tempi non si può mai dire
la stupidità non sembra essere mai troppa.
Bisogna ammettere che
il vaiolo è una malattia più comoda e funzionale per un’epidemia senza
limitazioni: va bene anche per la stagione estiva, non c’è bisogno di
aspettare la collezione autunno-inverno come per il raffreddore. E poi,
diciamocelo, “vaiolo” è una parola che fa più paura che non “influenza” o
“raffreddore”: ha una altra classe, un altro prestigio, non vengono in
mente le gocce per il naso.
Ma che rapporto ha questo “vaiolo
dello scimmie” (o dei fessi?), con il vaiolo umano già dichiarato
estinto molti anni fa proprio dalla quella OMS che allora conservava
ancora un certo prestigio, ma che oramai ha la credibilità del salumiere
quando ti magnifica la sua mortadella? Sarà qualcosa del tipo
vaiolo/varicella? Chissà. Sicuramente sono parenti. Fatto sta che per il
vaiolo noi anziani siamo già tutti vaccinati, quindi se davvero stanno
per costruire una nuova pandemia realizzando le profezie della casta
degli oligarchi-indovini a partire dal famigerato Tiresia Gates, questa
volta il bersaglio principale saranno i “giovani”. Mi pare una buona
cosa, è dalla fine degli anni 70 che i giovani non si fanno sentire. Ma
di sicuro una rinfrescatina col nuovo vaccino sarà opportuna per tutti,
anche per i pensionati. Volete che considerino valido un vaccino fatto
negli anni sessanta che magari era pure un vaccino vero, di quelli,
cioè, che impedivano di prendersi la malattia? Impossibile.
Certo,
però, che è dura prendere sul serio il vaiolo delle scimmie dopo aver
vissuto le vicende dei due anni appena trascorsi, ma se è per questo
sembra anche impossibile che la gente continui da andare in giro per
strada mascherata senza che neppure li obblighino: eppure lo fanno. Si
fidano di Speranza. Solo pochi anni fa li avrebbero considerati pronti
per il manicomio: la stupidità sembra davvero non avere limiti.
Indubbiamente,
però, con tutta la campagna di propaganda che possono scatenare,
stavolta i devoti saranno di meno. Anche l’asino non inciampa due volte
sullo stesso ostacolo, perciò mi pare strano questo lancio di un nuovo
spauracchio all’inizio dell’estate: dopo tutto non hanno già la loro
guerra, la loro carenza di gas e di petrolio, la loro carestia prossima
ventura, il loro disastro climatico ed economico? Tutte le calamità che
desiderano. E il covid che cova sornione anche se provvisoriamente messo
in panchina. Possibile che abbiano bisogno di altro? Non rischiano di
strafare? Draghi ha già sottoposto al popolo la più classica delle
domande retoriche del potere: volete burro o cannoni (stavolta
parafrasati in libertà dai russi o condizionatori), e la canaglia,
ovviamente, come sempre, ha urlato: cannoni! cannoni! Tornare alla
carica adesso con un’epidemia tutta nuova, sembra prematuro.
Eppure
lo so che può accadere veramente di tutto in questi anni venti del
ventunesimo secolo, cose che avrei classificato come impossibili qualche
anno fa. Ma non fasciamoci la testa prima di romperla, magari il vaiolo
delle scimmie è solo una notizia riempitiva che transita sugli schermi
del pianete delle scimmie, una di quelle notizie tipo il signor tal dei
tali si ferisce a morte con una cannuccia per bibite , d’altra parte si
riferisce ad una delle molte malattie relativamente rare che si
manifestano costantemente nel mondo e rimangano delimitate a pochi casi.
Ma non è strano che una malattia del genere, rigidamente centrafricana,
si sia palesata improvvisamente in focolai diversi qua e la per il
mondo? Mah!
Certo è che se ci costruiscono sopra una nuova
catastrofe, ci tolgono ogni dubbio e possiamo star sicuri che è stata
artificialmente e dolosamente creata: le probabilità contrarie sono
davvero irrilevanti.
Per le forze ucraine, la situazione sul fronte del Donbass, è “molto brutta”.
Parole non di Vladimir Putin, ma del Ministro degli Esteri ucraino, e
opinione, non solo di chi scrive, ma anche di vari ufficiali
dell'esercito ucraino.
Mentre le diserzioni ucraine aumentano, le forze russe avanzano,
seppur lentamente, grazie ad un enorme potenziale d'artiglieria:
l'avanzata appare ormai così inesorabile da far apparire nello scontro
per il Donbass la sconfitta strategica di Kiev come una questione di
tempo.
Ciò non significa che la battaglia del Donbass sia destinata ad
esaurirsi nel giro di pochi giorni o di qualche settimana: significa,
però, che Kiev non ha praticamente alcuna possibilità di vincere.
Il quadro lascia intendere che i principali centri urbani della
regione ancora sotto il controllo di Kiev verranno accerchiati con una
tattica lenta volta a ridurre al minimo le perdite militari e civili.
Complessivamente la guerra andrà avanti mesi, se non anni: del resto,
Mosca non fa mistero di non avere “alcuna fretta”. Dopo la conquista
del Donbass, salvo cambi di strategica da parte statunitense, o intese
temporanee, è assai probabile che Mosca intenda proseguire l'offensiva
fino alla conquista dell'intera Ucraina ad est del Dnepr e dell'intera
regione di Odessa, congiungendo alla Transnistria i territori sotto il
proprio controllo.
Pensare di potersi presentare al tavolo delle trattative rivendicando
condizioni che potevano essere plausibili - e auspicabili - prima che
le armi prendessero il posto della politica significherebbe per
l'Ucraina, ma soprattutto per l'Europa occidentale, peggiorare
ulteriormente la propria situazione, già non nell'idillio.
E proseguire oltre la soglia della follia a servire chi a Washington,
nonostante Harry Kissinger, sogna una guerra eterna in Europa.
di Giovanni Angelo Cianti (a cura di Marcello Pamio)
Dopo millenni di interventi socio-ingegneristici siamo finalmente in
vista del risultato finale. Il processo è stato particolarmente lento e
laborioso ma i nostri “mandriani” sono metodici e pazienti.
Le tribù di nobili e fieri primati “cacciatori-raccoglitori” sono state ridotte a una mostruosa super colonia di formiche dal Sapiens Sapiens (ashkenaziti):
con il “Domesticus 2.0” l’evoluzione eso-biologica è quasi compiuta,
come d’altronde era normale aspettarsi per una specie fabbricata apposta
per servire…
“Una sterminata massa informe di individui ormai senza identità, sradicati, solitari e nomadi sono disponibili senza remore alcuna. Fragili nel corpo e nella mente, completamente avulsi dall’equilibrio naturale, marionette
da usare a comando, vengono tenuti immersi nella disgustosa melassa del
buonismo, dell’edonismo e del politicamente corretto“.
Come la sociobiologia ha ampiamente dimostrato, una società
di dimensioni inconcepibile per la natura, dedita alla economia
predatoria di produzione, si sostiene solo cancellando ogni forma di
identità, sostituendo all’individuo la casta, fino a fare della persona una cellula – facilmente intercambiabile – di un mostruoso super-organismo, la “colonia” appunto.
Sulla felicità e libertà individuale prevale allora il bene comune, cui tutto va sacrificato persino la vita.
Solo così si possono gestire biomasse animali tanto esuberanti, solo
così si riesce a rendere funzionali oggi più che mai che l’ambito
produttivo è divenuto estremamente instabile e complesso.
Ne sono ben consapevoli le giovani generazioni che a questo
vengono preparate fin dai primi anni di vita nelle scuole e in seguito
dalla cultura di massa.Non avranno mai una casa di proprietà, un lavoro stabile, una famiglia, una dignitosa pensione. Sanno già che 5 su 10 di loro si ammaleranno di cancro, vivranno l’intera esistenza nella solitudine e nel caos sociale, saranno interconnessi con l’Intelligenza Artificiale in ogni istante, mangeranno solo cibo spazzatura.
In compenso avranno diritto ad ogni genere di perversione
sessuale, a droghe per qualsiasi necessità, a tutto ciò che servirà per
impedire loro di pensare. D’altronde saranno così inebetiti dai vaccini e
dalla propaganda da non rendersene neppure conto. Poi
finalmente a 60 anni compiuti arriverà la pietosa dolce morte voluta
dalla legge del formicaio, e lo Stato lì accompagnerà affettuosamente a
togliere il disturbo. Se non lo avranno fatto prima motu proprio.
Distruzione dell’Identità
In sociologia l’identità è la concezione che l’individuo ha
di sé stesso e delle caratteristiche che lo rendono unico e
inconfondibile. Il processo identitario passa attraverso varie fasi fino ad essere interiorizzato, divenendo la base del proprio “Io”. È evidente che la costruzione della super colonia umana deve passare per la destrutturazione della identità individuale, è la legge dei grandi numeri.
Ma se non sai chi sei, a chi appartieni, se non hai riferimenti e valori, divieni un burattino al quale si può chiedere qualsiasi cosa, perché incapace di distinguere il bene dal male, perfino in merito alla tua sopravvivenza.
“In pratica se non hai una tua identità semplicemente non sei, divieni un numero, un codice a barre, un meta-data in un supercomputer, un bit”.
Sei un ammasso di carne, ossa e sangue che sopravvive sé
stesso in una società di morte che fa di ogni individuo uno zombie, un
fantasma, un morto che cammina.
I mezzi per ottenere questo risultato sono molteplici e spesso si basano sugli stessi sistemi usati dalle formiche per determinare la casta delle larve: cibo, ormoni e coercizione.
In questa fase di socio ingegneria così scoperta e aggressiva le sinistre politiche hanno assunto un ruolo di primissimo piano. Quindi,
movimenti, associazioni, scienziati, pensatori che mettono in guardia
dai pericoli della perdita di identità e valori vengono accusati di
psico-reati e sono costretti a subire ostracismo pubblico, vere e
proprie aggressioni fisiche e talvolta processi.
Si tratta di un modo di agire spietato che vuole eliminare per sempre:
– l’identità del sesso biologico;
– l’identità del genere e del ruolo nella vita adulta;
– l’identità familiare. La nostra linea di sangue. I genitori
sono i modelli di riferimento fondamentali per l’assunzione del ruolo
adulto, senza di loro è impossibile la maturazione psichica
indispensabile per divenire uomo e donna. La famiglia naturale è
una e sacra, senza di essa non esisterebbe il genere umano, è
protezione per i bambini e anziani, rifugio materiale e morale per
l’adulto in difficoltà. È la forma primigenia della società umana;
– l’identità culturale, etnica e valoriale;
– l’identità del proprio territorio;
– L’identità religiosa.
La Nuova Società Orwelliana e il Meticciato
L’idea della nuova società che ci aspetta viene dalla Cina,
dove in base al sistema di controllo la popolazione è distinta tra chi
ha “credito sociale” che viene premiato e chi ha discredito che viene punito con restrizione della libertà. I comportamenti premiati e quelli da punire ovviamente sono decisi dal regime…
In questa ottica, il grande meticciato (cioè l’invasione di
massa di extracomunitari) è funzionale per creare una nuova sub-umanità,
diluendo le eccellenti capacità cognitive e la millenaria cultura delle
mandrie europee con i cluster genetici africani, in uno scontro etnico
che può portare solo alla nostra estinzione.
La decisione che fu presa oltre 20 anni fa delle Nazioni Unite senza
alcun consenso democratico per ordine dei nostri mandriani, si basa su
dati e numeri non questionabili. Il nome del programma già dice tutto “Replacement Migration”, Rimpiazzo Migratorio e risale all’anno 2000.
Per mantenere costante la popolazione in età di lavoro si prospettava
lo scenario che prevedeva una immigrazione forzata di 39,2 milioni di
africani entro il 2050 per arrivare al 30% di migranti sul totale della
popolazione. Italia e Germania necessitano rispettivamente di 6500 e
6000 migranti per milione di popolazione.
Il multiculturalismo venduto agli europei è un’ideologia falsa e demenziale che non regge neppure un minuto alla prova dei fatti. Il motivo è strettamente antropologico: l’integrazione
tra etnie e razze diverse è impossibile. Un popolo è unione di anime,
di idem sentire, di valori, di credenze, di ideali, di religione. E
anche di caratteristiche fisiche ben di riconoscibili.
“La storia docet d’altronde: ogni volta che un Impero ha aperto ai popoli sottomessi ha decretato la propria fine…”.
Il “buonismo” della solidarietà, dell’accoglienza e della
condivisione (tanto caro al gesuita Bergoglio) non puoi evocarlo per
costringere la gente ad aprirsi verso chi neppure conosce. Per questo gli unici nomi plausibili di questo fenomeno sono: invasione, rimpiazzo, sostituzione etnica e genocidio!!!
Tratto dal libro “Benvenuti all’inferno” di Giovanni Angelo Cianti
Raccomando di seguire con attenzione l’intervista a Scott Ritter, (ex
ufficiale di intelligence militare del Corpo dei Marines) che linko
sotto.
Ritter risponde alle critiche che gli sono state rivolte da PIù
parti, nel campo dei media dissidenti, per la sua recente analisi della
situazione militare e politica in Ucraina. Replicando ai suoi critici,
Ritter precisa e articola le sue posizioni, che a mio avviso sono
sostanzialmente corrette.
Le riassumo con la massima brevità, integrando con mie considerazioni:
Si sta concludendo la seconda fase delle ostilità in Ucraina con la
conquista russa del Donbass e della striscia costiera del Mar Nero. La
Russia raggiunge uno degli obiettivi politico-strategici dichiarati:
sicurezza del Donbass, e dal pdv militare l’importante obiettivo di
garantirsi un passaggio terrestre tra Crimea e Donbass e rendere il Mar
Nero un mare interno russo.
Non sono stati raggiunti gli obiettivi di “denazificazione” e
“demilitarizzazione dell’Ucraina, né è stato raggiunto l’obiettivo
politico-strategico essenziale della “neutralizzazione” dell’Ucraina, o
l’altro obiettivo politico-strategico più complessivo di ridisegnare il
sistema di sicurezza europeo così che tenga conto delle esigenze russe.
La “denazificazione” non è stata raggiunta; anzi, il governo ucraino
ha messo fuori legge tutti i partiti non di estrema destra, e le
milizie di destra radicale integrate nelle FFAA ucraine continuano ad
esistere nell’Ucraina occidentale. L’influenza delle formazioni
politico-militari di destra radicale sul governo ucraino è aumentata,
non diminuita rispetto alla situazione precedente l’attacco russo.
La “demilitarizzazione”, ossia la distruzione o lo sbandamento delle
FFAA ucraine non è stata raggiunta; anzi il governo ucraino, con
l’appoggio della NATO, sta formando, addestrando, armando su territorio
ucraino, polacco e tedesco numerosi contingenti di nuove truppe,
calcolabili nell’ordine delle centinaia di migliaia tra veterani e
coscritti.
Per di più, la Polonia a quanto pare disporrà la partecipazione
diretta alle ostilità in Ucraina di due battaglioni di volontari
polacchi, formati da truppe polacche addestrate a livello NATO che si
dimettono dalle FFAA nazionali e prendono parte al conflitto ucraino.
Probabilmente, altre truppe polacche seguiranno.
La legge Lend-Lease varata dal Congresso e dal Senato americano
invierà agli ucraini 50 miliardi di dollari circa in armamenti, parte
dei quali sarà composta da materiale bellico NATO state of the art.
L’enorme quantità di rifornimenti consentirà agli ucraini anche di
trascurare il serio problema della capacità di manutenzione del
materiale bellico, compromessa dalle distruzioni di fabbriche e depositi
(quando qualcosa non funziona, la sostituisci). Parte di questo
materiale bellico sarà intercettato dai russi prima di giungere sul
campo di battaglia, ma un’altra parte vi giungerà, come già vi giunge.
Su territorio polacco e tedesco, veterani ucraini si stanno addestrando
all’impiego dei nuovi sistemi d’arma.
Perduto il Sudest, l’Ucraina conserva la profondità strategica per
continuare la guerra; una profondità strategica accresciuta in modo
qualitativamente importante dal fatto che i santuari logistici ucraini
si trovano in territorio NATO (Polonia, Germania, Stati baltici),
intoccabile per i russi senza rischiare un conflitto diretto con la
NATO, con la possibilità di escalation nucleare.
La NATO accerchia la Russia di più, non di meno rispetto alla
situazione precedente l’attacco preventivo russo. Finlandia e Svezia
hanno chiesto di entrare nell’Alleanza Atlantica. Fallito dunque anche
l’obiettivo politico-strategico russo di ridisegnare in proprio favore
il sistema di sicurezza europeo.
Dunque, se la Russia concluderà le ostilità con la conquista del
Sudest ucraino e si disporrà alla sola difensiva del Donbass, otterrà
una vittoria tattica e subirà una sconfitta strategica, esponendosi a
una guerra interminabile che la dissanguerà. Il progetto americano è
proprio questo: dissanguare la Russia per destabilizzarla e infine
frammentarla politicamente.
Dal pdv strettamente militare, la risposta simmetrica russa a questa
situazione sarebbe la mobilitazione generale, e la dichiarazione di
guerra all’Ucraina. Questo provvedimento consentirebbe alla Russia di
schierare sul campo fino a tre milioni di uomini, e di sferrare
un’offensiva generale in Ucraina volta a distruggere le FFAA nemiche e a
rovesciare il governo ucraino. Ovvie le conseguenze negative
sull’economia russa, e i contraccolpi politici negativi sia all’interno,
sia soprattutto all’esterno, con un prevedibile consolidamento
dell’Alleanza Atlantica e dell’Occidente.
Ritter avanza l’ipotesi che la direzione russa preferisca reagire
gradualmente, per così dire “al rallentatore” alla minaccia.
Consolidamento difensivo del Sudest ucraino, mobilitazione parziale e
progressiva dei riservisti e dei coscritti; attesa del decisivo summit
NATO di fine giugno, quando si constaterà se la Turchia resterà ferma
nella sua scelta di opporsi all’ingresso nell’Alleanza di Finlandia e
Svezia oppure no; tentativo di far leva sulle linee di faglia
dell’Occidente, soprattutto in Europa, dove il prossimo autunno-inverno
farà toccare con mano alle popolazioni europee il costo devastante delle
sanzioni economiche alla Russia. (Mi sembra un’ipotesi ben fondata, il
presidente Putin è uno statista molto cauto).
In sostanza (mia considerazione), dopo la conclusione delle due
prime fasi della guerra con la conquista del Sudest ucraino, che formano
il Primo Atto della guerra, si apre il Secondo Atto. La Russia si trova
di fronte a una vera e propria minaccia esistenziale, e lo sa. Reagirà
di conseguenza, sul piano politico e sul piano militare; probabilmente,
la reazione russa sarà graduale, e tenterà di evitare un impegno
militare totale contro l’Ucraina e i suoi alleati. Se sarà impossibile
evitarlo, si impegnerà a fondo, con tutte le sue risorse. In
quest’ultimo caso, si aprirà il Terzo Atto di questa tragedia.
Il
crollo del mercato da un trilione di dollari è stato causato da una
forte riduzione degli asset rischiosi e dall'improvvisa evaporazione di
un token digitale da 40 miliardi di dollari chiamato LUNA
IL GRANDE RESET DELLA CRIPTOVALUTA. Vi proponiamo un articolo di Michael del Castillo e Steven Ehrlich della redazione di Forbes,
indicatoci da un nostro lettore. L’articolo, sebbene un po’ tecnico,
mette in luce alcune dinamiche che sono accadute negli ultimi giorni,
come il crollo delle criptovalute, le quali, ricordiamo, essere legate al vecchio sistema crittografico, che può essere infranto dalla tecnologia quantistica (QUI). Gli autori scrivono che «il
crollo del mercato da un trilione di dollari è stato causato da una
forte riduzione degli asset rischiosi e dall’improvvisa evaporazione di
un token digitale da 40 miliardi di dollari chiamato LUNA che sosteneva
la stablecoin TerraUSD (UST) da 16 miliardi di dollari». È
chiaro che la caduta di titoli spazzatura trascina con sé anche tutti
quegli asset che hanno come sottostante gli stessi titoli. Questo
potrebbe voler dire che il nuovo sistema finanziario quantistico (alias Quantum Financial System)
sta entrando pienamente in vigore e che chi non ha le carte in regola
per entrare, resterà fuori, vedendo evaporare i propri asset. Qualche
giorno fa, dalla BCE è arrivato il monito contro le cripto: «Non valgono nulla, sono basati sul nulla, non c’è alcun asset sottostante che funga da ancora di sicurezza» (QUI)
Il
grande reset della criptovaluta: Come gli investitori in asset digitali
si riprenderanno dal crollo di 1 trilione di dollari del mercato
di Michael del Castillo e Steven Ehrlich
17 Maggio 2022
Il
fondo è stato toccato da una delle blockchain a più rapida crescita
della criptovaluta, LUNA, che prometteva di avere successo dove il
bitcoin aveva fallito. Il suo prevedibile crollo si è riverberato
sull’intero mercato delle criptovalute e sta costringendo gli
investitori a raccogliere i pezzi.
La
storia della criptovaluta è stata definita da cinque reset. Il primo è
avvenuto nel 2014, quando quello che era praticamente l’unico exchange
di bitcoin al mondo, Mt. Gox, è imploso a seguito di un hack da quasi
mezzo miliardo di dollari. Il secondo, nel 2016, è stato il DAO Hack,
quando un aggressore ha ingannato un contratto intelligente per regalare
60 milioni di dollari di ethereum, che oggi vale 8 miliardi di dollari.
Il terzo, nel gennaio 2018, si è verificato quando la bolla delle ICO è
scoppiata, dando inizio a un declino durato un anno, spazzando via il
60% del mercato delle criptovalute o più di 700 milioni di dollari, per
lo più sotto forma di token spazzatura senza valore. Il quarto ha avuto
luogo nel marzo 2020, quando le criptovalute hanno perso il 40% del loro
valore insieme alla maggior parte degli altri mercati finanziari
globali.
Ogni
reset non solo ha portato a un aumento dei prezzi e della
capitalizzazione di mercato, ma ha anche spianato la strada a una rapida
innovazione. I due maggiori exchange negli Stati Uniti, Coinbase e
Kraken, sono nati dalle ceneri dell’implosione di Mt. Gox perché i loro
amministratori delegati sapevano che le persone avevano bisogno di
luoghi affidabili per acquistare bitcoin. L’implosione della DAO e il
crollo dell’ICO hanno posto le basi per la crescita della DeFi e la
popolarità delle DAO oggi, ed è difficile immaginare che aziende come
Tesla abbiano acquistato bitcoin prima della Covid.
Il quinto grande reset è iniziato
Il
quinto reset è iniziato la scorsa settimana. Potrebbe essere il più
importante di sempre. Questa volta il crollo del mercato da un trilione
di dollari è stato causato da una forte riduzione degli asset rischiosi e
dall’improvvisa evaporazione di un token digitale da 40 miliardi di
dollari chiamato LUNA che sosteneva la stablecoin TerraUSD (UST) da 16
miliardi di dollari. A differenza dei token Luna che fluttuano
liberamente, ogni UST è stato progettato per valere un singolo dollaro
americano. Una tempesta perfetta di avidità e tecnologia immatura ha
portato la stablecoin a perdere il suo peg e, tra il 7 e il 12 maggio,
circa 56 miliardi di dollari sono andati in fumo.
I gravi crolli
del mercato ribassista nel nascente mercato delle criptovalute sono
diventati quasi una consuetudine. Si consideri che nell’ultimo secolo il
mercato azionario statunitense ha conosciuto solo cinque mercati
ribassisti in cui le azioni sono scese di oltre il 30%. Il Bitcoin ha
solo 12 anni e il mercato delle criptovalute ha subito altrettanti gravi
crolli.
Stablecoin algoritmici
Al
livello più elementare, il recente crollo delle criptovalute è un altro
promemoria di come i sistemi di guadagno facile possano sopraffare il
buon senso. La perdita di così tanto capitale sta costringendo il
settore a fare i conti con l’intero concetto di leva finanziaria nei
mercati delle criptovalute, obbligandolo a essere onesto con se stesso
per capire se l’innovazione è solo una leva finanziaria mascherata e
potrebbe essere la campana a morto per un’intera categoria di asset,
chiamata stablecoin algoritmici.
“La
leva finanziaria non può mai rendere buono un cattivo investimento, ma
può, e spesso lo fa, rendere cattivo un buon investimento”, afferma Mark
Yusko, fondatore di Morgan Creek, una società di consulenza per
investimenti istituzionali e familiari. Ed è proprio a questo che stiamo
assistendo negli ultimi due mesi, e in particolare nell’ultima
settimana, ad uno svuotamento di livelli ridicoli di leva finanziaria”. E
nel caso del problema Terra di quest’ultima settimana – il problema
Luna – si tratta di una cattiva idea, di una cattiva struttura. Non si
può collateralizzare un asset, che dovrebbe essere stabile, con un asset
instabile”.
L’algoritmo di Terra Foundation
La Terra
Foundation, con sede in Corea del Sud, ha cercato di risolvere il
problema utilizzando un algoritmo per sostituire molte delle tecniche
che conferiscono stabilità al dollaro statunitense. Quando il prezzo
scende, si crea un’opportunità di arbitraggio per scambiare un token UST
del valore di meno di un dollaro con un dollaro di Luna. In teoria. La
blockchain Luna ospitava anche un protocollo di prestito DeFi, chiamato
Anchor, che pagava ai depositanti rendimenti del 20%.
Per
contestualizzare, la Grande Recessione del 2008 è stata innescata da una
bolla immobiliare in cui i mutui subprime sono stati confezionati e
venduti come nuovi titoli con rating immacolati. Il loro crollo ha
innescato una perdita di fiducia nel mercato e un effetto domino sulle
istituzioni finanziarie con potenziali perdite di esposizione. Allo
stesso modo, si pensava che la stablecoin TerraUSD fosse a prova di
bomba, fino al suo crollo. Le perdite sono state amplificate perché era
sostenuta da un software che pochi capivano, ma su cui si è investito
perché prometteva ricchezze rapide, dice Caitlin Long, ex amministratore
delegato di Morgan Stanley, che ora sta costruendo Custodia, una banca
di criptovalute con sede nel Wyoming, progettata da zero per fare soldi
senza leva. “Gran parte di ciò che è stato mascherato da innovazione era
in realtà leva finanziaria travestita da qualcos’altro”, afferma Long.
Lightspeed
Uno
degli investitori di Terra di più alto profilo è Lightspeed, la società
di venture con sede a Menlo Park e con un patrimonio in gestione di 10
miliardi di dollari, secondo Pitchbook. È anche una delle prime società
di venture capital a sostenere le criptovalute, investendo in Ripple nel
2013 e ampliando di recente il proprio portafoglio totale di
criptovalute a 600 milioni di dollari. Un portavoce dell’azienda ha
usato un tono di sfida riguardo alle conseguenze di quello che
probabilmente passerà alla storia come uno dei suoi investimenti più
noti. “Vediamo questo come un cambiamento di paradigma informatico che è
più grande del flusso e riflusso del prezzo a breve termine del
Bitcoin”, ha dichiarato il portavoce. “Stiamo raddoppiando, in
particolare nelle infrastrutture, nella DeFi e nei casi d’uso
emergenti”.
Il
cofondatore di un altro grande finanziatore, Su Zhu di Three Arrows
Capital, ha dichiarato su Twitter che la caduta di LUNA è stata causata
dalla sua esecuzione e non dalla sua proposta di valore fondamentale.
Zhu continua a mostrare con orgoglio l’hashtag #LUNA sul suo profilo
Twitter.
Almeno Zhu non si è fatto tatuare Luna sul braccio come
il fondatore di Galaxy Digital Mike Novogratz, un altro grande
finanziatore. Non si sa ancora cosa intenda fare con l’inchiostro.
L’avidità e la caduta
La
tragedia è che, mentre l’avidità è stata certamente una parte
fondamentale della caduta di Luna, la sua creazione è nata dal desiderio
di proteggere l’etica decentralizzata della criptovaluta, qualcosa che
l’industria delle stablecoin in crescita stava effettivamente
abbandonando. Le due maggiori stablecoin per capitalizzazione di
mercato, Tether e USD Coin, hanno una capitalizzazione di mercato
combinata di 126 miliardi di dollari. Tuttavia, pur operando su
blockchain, sono gestite da società altamente centralizzate che a volte
sono state molto poco trasparenti riguardo agli asset utilizzati per
garantire le loro versioni di dollari digitali. Tether è stata
particolarmente controversa, in quanto investe il 40% delle sue attività
in carta commerciale di provenienza sconosciuta.
Tether
Detto
questo, Tether è stato uno dei numerosi concorrenti che sembrano aver
beneficiato del fallimento di Terra. La criptovaluta dietro le quinte
della stablecoin DAI, MKR, è balzata del 38% nei giorni successivi al
crollo, e mentre Tether ha perso brevemente il suo peg, ha rapidamente
riguadagnato terreno, tornando al suo status di relativo rifugio sicuro.
“A metà della scorsa settimana, gli investitori stavano passando da
Tether a USDC per tutte le loro esigenze di stablecoin”, afferma Raghu
Yarlagadda, CEO di FalconX. “L’USDC veniva acquistato a un tasso 2,5
volte superiore al normale. Verso la fine della settimana, l’aspetto
molto interessante è stato che le persone stavano passando da USDC a
fiat”.
Forse il concorrente più deluso è stato Dante Disparte,
chief strategy officer di Circle, che ha affermato che la caduta di Luna
si riflette negativamente sull’intero settore delle stablecoin,
riferendosi all’UST come a un token “stabile solo nel nome”. Il
fondatore di Terra, Do Kwon, ha affermato che l’uso di oltre 3 miliardi
di dollari in criptovalute collaterali ha esposto il progetto come
un’entità centralizzata che opera sotto una bandiera decentralizzata.
Terra
“Il
comportamento di Terra e il suo crollo hanno davvero, davvero, davvero
smentito l’argomentazione secondo cui Terra era totalmente
decentralizzata, perché ci sono volute una manciata di persone e una
manciata di dichiarazioni promissorie su Twitter per disfarla o per
cercare di salvarla”, afferma Disparte. “E questo non solo sembra
centralizzato, ma anche capriccioso e arbitrario”.
Non ha aiutato
il fatto che il fondatore di Luna, Do Kwon, abbia fatto di tutto per
inimicarsi i concorrenti. A marzo ha detto che era divertente, o
“divertente”, vedere i progetti fallire e ha twittato che UST avrebbe
distrutto Dai, una stablecoin dalla struttura simile lanciata nel 2014.
Le stablecoin algoritmiche non avranno mai successo …
Altri
osservatori, come Yusko e l’analista di criptovalute Yassine Elmandjra
di Ark Invest, sostengono che le stablecoin algoritmiche non avranno mai
successo. Mentre la maggior parte dei reset di criptovalute avvenuti in
passato sono stati innescati da problemi tecnologici che sono stati
risolti e implementati da altri sviluppatori, sembra che si stia
formando un consenso sul fatto che il miglioramento in questo caso
esiste già: le stablecoin sostenute da fiat. “Probabilmente è una
consapevolezza molto umiliante per molti investitori istituzionali e
influencer che stavano dando il massimo su alcune delle iniziative più
sperimentali in corso in cripto”, afferma Elmandjra. “Penso che l’intero
concetto di monete stabili algoritmiche come progetto promettente possa
essere messo a tacere”.
Persi 1.000 miliardi di dollari
Il
ritmo e i metodi con cui queste domande potranno trovare risposta
dipenderanno da come il mercato risponderà a questo shock improvviso. La
criptovaluta ha già perso oltre 1.000 miliardi di dollari di valore
negli ultimi sei mesi, che hanno visto il bitcoin precipitare da massimi
vicini a 70.000 dollari a meno di 30.000 dollari. Ad aggiungere
ulteriore urgenza è il fatto che questo potrebbe essere il primo macro
mercato ribassista delle criptovalute in cui istituzioni come Tesla
hanno l’asset nei loro bilanci. Infatti, MicroStrategy, la più grande
società al mondo che detiene bitcoin, con uno stock di 129.000 token a
un prezzo medio di acquisto di 30.700 dollari, è ora in perdita per la
prima volta in assoluto.
Prima buona notizia: niente panico sulle piazze
La
buona notizia è che la maggior parte degli investitori non sembra
essere in preda al panico, il che dovrebbe fungere da ammortizzatore per
il mercato. Ironia della sorte, questo potrebbe essere dovuto al fatto
che gli investitori stavano già togliendo i soldi dal tavolo quando Luna
e Terra sono crollate. L’industria ha registrato “un certo de-risking
nello spazio delle criptovalute anche prima del crollo di Terra”,
afferma Nikolaos Panigirtzoglou, managing director della strategia dei
mercati globali di JPMorgan Chase. “La mean reversion del bitcoin è
iniziata a ottobre”, il che significa che gli investitori hanno iniziato
a ridurre le loro scommesse sulle cripto alla fine del 2021.
Il futuro di questi flussi sarà un utile indicatore del sentiment degli investitori.
Seconda buona notizia: il crollo di Luna non contagerà l’ecosistema delle criptovalute
Un’altra
notizia positiva per il mercato delle criptovalute è la convinzione
diffusa che il crollo di Luna/UST non porterà a un contagio in tutto
l’ecosistema delle criptovalute o a un’emorragia nel mondo finanziario
tradizionale. In effetti, la scorsa settimana il settore ha superato una
prova molto importante quando Tether ha perso brevemente il suo peg
mercoledì mattina, scendendo a 95 centesimi prima di riprendersi
rapidamente. Yarlagadda afferma che i suoi clienti temevano che Tether
fosse oggetto di shorting da parte degli investitori nel tentativo
deliberato di far scendere il prezzo, anche se tali affermazioni non
sono state provate. Se Tether dovesse perdere il suo peg, sarebbe una
catastrofe per l’industria delle criptovalute e forse si ripercuoterebbe
anche sul mondo finanziario.
Il Segretario del Tesoro Janet
Yellen è d’accordo con questo sentimento. La scorsa settimana ha
dichiarato a un’audizione del Congresso che l’UST è una forma unica di
stablecoin che non è in grado di avere un impatto sul mondo finanziario
in generale.
Sarebbe bello se questa saga servisse da monito per
gli eccessi e portasse a forme di innovazione più responsabili nel
settore delle criptovalute. Un banco di prova potrebbe essere
rappresentato dalle nuove istituzioni finanziarie che si stanno
sviluppando nel Wyoming, dove Custodia di Caitlin Long è solo una delle
tante aspiranti banche che stanno cercando di introdurre forme di
finanza responsabile rifiutando la reipotecazione degli asset, ovvero la
collocazione dei depositi e il loro prestito ai debitori. Sta anche
cercando di offrire una propria stablecoin.
C’è stata anche una
crescita nello spazio DeFi, che per anni ha dovuto fare i conti con le
accuse di essere nient’altro che schemi Ponzi. Si sta cercando di
diventare più amichevole per le aziende. Due piattaforme leader, AAVE e
Compound, hanno entrambe introdotto versioni disponibili solo per le
istituzioni, e l’offerta di Compound ha persino ricevuto un rating B- da
Standard & Poor’s. Non si tratta di un rating da investimento, e il
protocollo stesso ha solo circa 150 milioni di dollari in gestione, ma è
un passo nella giusta direzione.