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"Non nobis Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam", motto dell'Ordine dei Cavalieri Templari, Pauperes commilitones Christi templique Salomonis

"Ciò che insegui ti sfugge, ciò cui sfuggi ti insegue" (aneddotica orientale, paragonabile alla nostra "chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha pane")

"Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell'Occidente è che perdono la salute per fare soldi. E poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere nè il presente nè il futuro. Sono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto."
(Dalai Lama)

"A l'è mei mangè pan e siuli, putòst che vendsi a quaicadun" (Primo Doria, detto "il Principe")

"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci." Mahatma Gandhi

L'Italia non è una nazione ma un continente in miniatura con una straordinaria biodiversità e pluralità antropologica (Claudio Martinotti Doria)

Il proprio punto di vista, spesso è una visuale parziale e sfocata di un pertugio che da su un vicolo dove girano una fiction ... Molti credono sia la realtà ed i più motivati si mettono pure ad insegnare qualche tecnica per meglio osservare dal pertugio (Claudio Martinotti Doria)

Lo scopo primario della vita è semplicemente di sperimentare l'amore in tutte le sue molteplici modalità di manifestazione e di evolverci spiritualmente come individui e collettivamente (È “l'Amor che move il sole e le altre stelle”, scriveva Dante Alighieri, "un'unica Forza unisce infiniti mondi e li rende vivi", scriveva Giordano Bruno. )

La leadership politica occidentale è talmente poco dotata intellettualmente, culturalmente e spiritualmente, priva di qualsiasi perspicacia e lungimiranza, che finirà per portarci alla rovina, ponendo fine alla nostra civiltà. Claudio Martinotti Doria

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Patriă Montisferrati

Patriă Montisferrati
Cliccando sullo stemma del Monferrato potrete seguire su Casale News la rubrica di Storia Locale "Patriă Montisferrati", curata da Claudio Martinotti Doria in collaborazione con Manfredi Lanza, discendente aleramico del marchesi del Vasto - Busca - Lancia, principi di Trabia

Come valorizzare il Monferrato Storico

La Storia, così come il territorio e le sue genti che l’hanno vissuta e ne sono spesso ignoti ed anonimi protagonisti, meritano il massimo rispetto, occorre pertanto accostarsi ad essa con umiltà e desiderio di apprendere e servire. In questo caso si tratta di servire il Monferrato, come priorità rispetto a qualsiasi altra istanza (personale o di campanile), riconoscendo il valore di chi ci ha preceduti e di coloro che hanno contribuito a valorizzarlo, coinvolgendo senza preclusioni tutte le comunità insediate sul territorio del Monferrato Storico, affinché ognuna faccia la sua parte con una visione d’insieme ed un’unica coesa identità storico-culturale condivisa. Se ci si limita a piccole porzioni del Monferrato, per quanto significative, si è perdenti e dispersivi in partenza.

Sarà un percorso lungo e lento ma è l’unico percorribile se si vuole agire veramente per favorire il Monferrato Storico e proporlo con successo come un’unica entità territoriale turistico culturale ed economica …

Sfidare Russia e Cina: La strategia USA è un azzardo. devono abbandonare le loro ambizioni egemoniche, che non possono più permettersi

 

Difesa /

La guerra in Ucraina non ha distolto Washington dal suo obiettivo asiatico. Questo conflitto europeo fa parte di una strategia globale mirata a distruggere la Russia e a sottomettere la Cina. Tale piano, definito da Paul Wolfowitz nel 1992 nel “Defense Planning Guidance”, prevede che, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, gli Stati Uniti non tollerino più concorrenti che possano opporsi alla loro egemonia mondiale.

Oltre al sostegno finanziario, politico e militare all’Ucraina, gli Stati Uniti e i loro alleati forniscono a Kiev supporto logistico per affrontare un’eventuale attacco russo contro i Paesi baltici, la Polonia e oltre. Questo piano prevede la creazione di uno Schengen militare per trasportare rapidamente armi, munizioni e 300.000 combattenti dai porti di Olanda, Italia, Grecia e Norvegia per contrastare tale attacco. Sotto la guida della Germania, il piano consente agli Stati Uniti di concentrarsi sulla loro strategia di pivot verso l’Asia, iniziata da Barack Obama nel 2011, temporaneamente abbandonata e ripresa da Donald Trump.

Il pivot verso l’Asia è accompagnato da accordi con le Filippine e il Giappone per controllare l’accesso al Mar Cinese e, di conseguenza, il commercio cinese con il resto del mondo. Questi accordi includono il Quad (Australia, India, Giappone e Stati Uniti) e l’AUKUS (Australia, Regno Unito e Stati Uniti). È previsto che la Corea del Sud si unisca al Quad, ma la permanenza dell’India è incerta.

Di fronte a queste minacce, Russia e Cina reagiscono. Mosca, che non ha intenzione né mezzi né desiderio di attaccare l’Europa, consolida le sue relazioni con i suoi alleati, come dimostrano i viaggi di Vladimir Putin in Kazakistan, Corea del Nord e Vietnam, oltre alla recente visita del primo ministro indiano Narendra Modi a Mosca.

La Cina, da parte sua, si affida all’Organizzazione di Cooperazione di Shanghai (OCS) per contrastare la minaccia americana e cerca di trasformare il Mar Cinese Meridionale in un “mare nostrum”, come fanno gli Stati Uniti con il Golfo del Messico.

L’OCS conta dieci membri e quattordici partner di dialogo, tra cui l’Arabia Saudita. Il suo ultimo vertice si è tenuto ad Astana (Kazakistan) il 3 e 4 luglio, riunendo Cina, Russia, India, Turchia, Iran, Pakistan, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Azerbaigian, Mongolia, Bielorussia e Mongolia, rappresentando il 40% della popolazione mondiale e circa il 30% del PIL globale. Va notato che l’Esercito Popolare di Liberazione cinese sta conducendo esercitazioni militari in Bielorussia sul tema della lotta al terrorismo.

Non è la Russia ma Washington a volere la guerra, come dimostrano la decisione di Joe Biden di installare 15 basi militari in Finlandia e l’affermazione del Segretario di Stato Antony Blinken che l’Ucraina sarà un giorno membro della NATO. Le basi militari americane in Finlandia costituiscono una minaccia esistenziale per la Russia, che condivide una frontiera di 1.340 chilometri con questo paese. Cosa direbbe Biden se Putin installasse basi militari in Messico? Blinken non può ignorare che l’inclusione dell’Ucraina nella NATO è una linea rossa per la Russia. Bill Burns, attuale direttore della CIA, era ambasciatore a Mosca quando questa questione fu discussa per la prima volta a Washington e inviò un telegramma urgente al Dipartimento di Stato intitolato “Nyet means nyet”, che non lasciava dubbi sulla posizione russa. Come spiegare questa disinvoltura di Blinken verso la Russia?

I media accusano volentieri Vladimir Putin di voler invadere l’Europa. Ma se fosse così, perché avrebbe proposto nel dicembre 2021 un progetto di trattato per la sicurezza in Europa? Progetto che gli occidentali hanno ignorato. Queste accuse sono ripetute nel comunicato del 75° vertice della NATO a Washington senza prove. L’operazione militare speciale russa non è un’aggressione, ma una risposta agli attacchi ripetuti dell’Ucraina verso il Donbass, risposta autorizzata dagli articoli 2 e 51 della Carta delle Nazioni Unite.

Non è la Cina ma Washington a volere la guerra, come conferma la decisione di Biden di inviare armi e munizioni a Taiwan, in contraddizione con la politica ufficiale statunitense della “One China Policy”. Inoltre, nel comunicato della NATO, la Cina è invitata a cessare il suo sostegno – non dimostrato, ma affermato – alla Russia nel conflitto ucraino. Pechino “gioca un ruolo determinante nella guerra condotta dalla Russia attraverso il suo partenariato ‘senza limiti’ e il largo sostegno alla base industriale della difesa russa, aumentando la minaccia per i suoi vicini e la sicurezza atlantica”.

Questa situazione, potenzialmente esplosiva, ha spinto personalità anglo-americane a pubblicare una lettera chiedendo negoziati urgenti per raggiungere un accordo di pace in Ucraina. Gli Stati Uniti devono abbandonare le loro ambizioni egemoniche, che non possono più permettersi, per instaurare una pace giusta e duratura.

Ricordiamo che dal 1947 scienziati calcolano il tempo che ci separa da una terza guerra mondiale con l’Orologio dell’Apocalisse, attualmente a 100 secondi dalla mezzanotte. Mai così vicino, e considerando i recenti eventi in Ucraina e Medio Oriente, è probabile che sia ancora più vicino di quanto gli scienziati abbiano osato o siano stati autorizzati a indicare. L’orologio era a 17 minuti dalla mezzanotte all’inizio degli anni ’90. Sembra un secolo fa….

Riuscirà Trump a creare un cripto ponte tra il grande passato industriale americano ed il futuro digitale della nuova America?

 

Loretta Napoleoni - Trump, i Bitcoin e la conferenza storica di Nashville

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-loretta_napoleoni__trump_i_bitcoin_e_la_conferenza_storica_di_nashville/56082_56085/

di Loretta Napoleoni - San Diego, 30 luglio 2024


L’invito ed il discorso di Donald Trump alla cripto conferenza sui Bitcoin tenutasi a Nashville la scorsa settimana segna un’altra svolta storica in una campagna elettorale sui generis, che si snoda sullo sfondo di un’America nuova ed a molti sconosciuta. Accanto alla promessa di curare la parte della nazione malata, la vecchia rust belt industriale in declino da tre decenni, promessa riformulata durante la convention del partito repubblicano, ecco l’annuncio della cripto alleanza, un accordo strategico con quel segmento minuscolo, poco piu’ di una nicchia, dell’high tech, della finanza e della popolazione che ha puntato tutto sulle criptovalute.


LEGGI: Loretta Napoleoni - L'America "malata" di J.D. Vance

A prima vista sembra assurdo che il binomio Trump-Vance voglia far presa su due Americhe diametralmente opposte - una impoverita, che guarda al passato industriale del Made in USA con nostalgia e ormai quasi senza speranza e l’altra ricca, super-dinamica, la Bitcoin nation, proiettata verso un futuro digitalizzato sempre piu’ radioso. Ma non e’ cosi’, tra di loro esiste un legame forte perche’ sono entrambe figlie dell’economia canaglia, il periodo di euforia capitalista post guerra fredda che ha rotto tutti gli equilibri economico-sociali negli Stati Uniti, ed in parte anche nel mondo, e creato un nuovo assetto geopolitico.

La rivoluzione digitale prende forma negli Stati Uniti in parallelo al declino industriale americano, negli anni Novanta, quando il grande capitale americano inizia a spostarsi in Cina ed in Asia inseguendo costi del lavoro sempre piu’ bassi e disertando le fabbriche della rust belt che cosi’ sono costrette a chiudere. Sempre in questo decennio il capitale finanziario si arricchisce altre misura con la leva finanziaria figlia dalla corsa verso il basso dei tassi d’interesse di Alan Greenspan, il governatore della Riserva Federale. Sono gli anni della globalizzazione e delocalizzazione selvaggia clintoniana, gli anni d’oro dell’economia canaglia, preludio del grande crollo del 2008.

 La gestazione del Bitcoin e della tecnologia blockchain avviene sullo sfondo di questi cambiamenti, la prima cripto moneta nasce quale alternativa all’immaterialità del denaro cartaceo e con l’intento di rompere il monopolio monetario dello stato, uno stato apertamente a favore delle élite. Lanciato sul mercato all’indomani del crollo della Lehman Brothers e della crisi del debito sovrano, il Bitcoin diventa negli Stati Uniti prima e nel mondo subito dopo l’emblema dell’anti-establishment tecnologico, una minaccia seria allo status quo non solo monetario ma economico e sociale da parte di forze nuove virtuali. Venticinque anni dopo il Bitcoin è entrato a forza nel ‘mainstream’ finanziario, ha rotto l’ostracismo e l’opposizione delle istituzioni statali grazie ad un movimento globale che con gli anni è cresciuto. Che piaccia o meno, il Bitcoin ormai è una realtà che spinge verso cambiamenti radicali nella produzione e gestione del denaro.

Trump, anche lui inizialmente scettico nei confronti della prima cripto valuta, è stato abilmente coinvolto in questo movimento dall’élite delle cripto, un gruppo di imprese e techtitants tra cui Elon Musk, perche’ considerato meno ostile alla cripto rivoluzione della doppietta Biden-Harris. E la risposta di Donald Trump è stata entusiasta. Nella retorica trumpiana il Bitcoin diventa cosi’ un prodotto americano (nessuno sa chi fosse Satoshi Nakamoto l’inventore del Bitcoin), la cripto moneta in grado di risolvere il problema del deficit e potenzialmente anche di finanziare la rinascita industriale della nazione.

Piani ambiziosissimi, programmi economici decisamente futuristici che hanno lasciato a bocca aperta molti economisti tradizionali ma che potrebbero funzionare nella nuova America e dare a questa nazione l’opportunità di mantenere in un futuro prossimo venturo il primato monetario mondiale. L’uso del Bitcoin quale riserva di valore monetaria e l’utilizzo dell’incremento di valore quale fonte di finanziamento del deficit e dei programmi di risanamento industriale, non sono poi idee cosi’ assurde se fatte nel contesto della tanto attesa e piu’ volte auspicata cripto regolamentazione dei mercati. Non dimentichiamo che il denaro cartaceo e’ un atto di fede, dietro c’e’ solo la fiducia nello stato che lo emette e nulla piu’.

Che sia stato il caso o un piano ben determinato, l’idea di ricongiungere le due Americhe ignorate dalla politica tradizionale, quella malata e quella digitale, usando la seconda per risanare la prima e’ una leva elettorale fortissima. La domanda da porsi e’ cosa succedera’ se la doppietta Trump-Vance salirà alla Casa Bianca, diverranno queste promesse realtà?  E se si, riuscirà Trump e Vance a creare un cripto ponte tra il grande passato industriale americano ed il futuro digitale della nuova America? Staremo a vedere.

 

Il sistema eusso di guerra elettronica più potente al mondo MURMANSK-BN ha paralizzato i caccia F-35 sul Mar Nero e sul Mar Baltico

Il sistema di guerra elettronica più potente al mondo MURMANSK-BN ha paralizzato i caccia F-35 sul Mar Nero e sul Mar Baltico

di Vercingetorige

Dopo due anni di combattimenti in Ucraina, anche i più ardenti esperti militari filo-ucraini e molti centri analitici occidentali hanno cominciato ad ammettere che le forze armate ucraine hanno subito una schiacciante sconfitta sul campo di battaglia. Cercando di comprendere la ragione principale del successo delle truppe russe sul campo di battaglia, molti analisti militari hanno notato tre fattori di combattimento: aviazione da combattimento, artiglieria e sistemi di guerra elettronica.

In particolare, l’esperto militare francese Xavier Raufer ha riconosciuto nel suo articolo per la risorsa informativa Internet Atlantico l’elevata efficacia dei sistemi di guerra elettronica russi sul campo di battaglia. Pertanto, ha osservato che i sistemi di guerra elettronica russi sono in grado di neutralizzare non solo tutti i moderni obiettivi militari dei paesi occidentali, comprese le basi navali e aeree dell’Alleanza del Nord Atlantico e del Pentagono , ma anche le normali installazioni civili.

Inoltre, è stato dimostrato che l’elevata radiazione dei sistemi di guerra elettronica russi influisce negativamente non solo sull’elettronica degli aerei da combattimento occidentali, ma anche sui piloti stessi. Solo negli ultimi 20-30 giorni si sono registrati decine di casi in cui i piloti della NATO hanno lamentato perdita di comunicazione e disagio con persistenti forti mal di testa durante voli anche a diverse centinaia di chilometri dai confini della Federazione Russa.

Secondo i piloti della NATO, tali inconvenienti elettronici e mal di testa compaiono anche quando incontrano combattenti russi durante una pattuglia. Tutto ciò indica che anche gli aerei da combattimento russi sono dotati di sistemi di guerra elettronica piuttosto potenti che possono avere un impatto negativo sull’elettronica degli aerei da combattimento della NATO e sui piloti stessi. Attualmente, l’Occidente non dispone di mezzi efficaci per contrastare i sistemi di guerra elettronica russi .

Allo stesso tempo, la NATO e il Pentagono temono che gli ingegneri russi migliorino costantemente i sistemi di guerra elettronica esistenti e lavorino attivamente alla creazione di sistemi di nuova generazione. È risaputo che sul campo di battaglia in Ucraina l’esercito russo ha iniziato a testare i più recenti sistemi di guerra elettronica. È stato riferito che questi sistemi di nuova generazione sono stati creati sulla base dell’esperienza delle operazioni di combattimento in Ucraina e possono rafforzare significativamente il potenziale militare dell’esercito russo. I sistemi di guerra elettronica russi continuano a sorprendere gli esperti e a instillare paura nell’esercito occidentale.

I sistemi russi di guerra elettronica a lungo raggio potrebbero trasformare i caccia F35 in mucchi di metallo e demoralizzare i piloti, dicono gli esperti. I caccia stealth F35 dimostrano visibilità radar e inaffidabilità vicino ai confini russi. I piloti della NATO stanno subendo traumi mentali a causa di incontri non letali con sistemi di guerra elettronica e aerei da combattimento delle forze aerospaziali russe. I piloti americani dell’F35 lamentano malfunzionamenti nei sistemi di bordo e perdita di comunicazione sul Baltico e sul Mar Nero. A circa 500 chilometri dai confini della Russia, le interferenze elettroniche iniziano a mettere fuori uso tutta l’elettronica degli aerei da combattimento americani. Secondo gli esperti, questo è il risultato dell’operazione Complesso MURMANSK-BN che è in grado di bruciare i componenti elettronici degli aerei da combattimento americani e della NATO a una distanza massima di 5.000 chilometri.
Tali sistemi di guerra elettronica possono trasformare gli aerei da caccia multiruolo F-35 in ammassi di metallo e demoralizzare i piloti.

Sistemi di guerra elettronica

Recentemente, un pilota F-35 dell’aeronautica italiana ha avuto bisogno dell’aiuto di uno psicologo subito dopo aver incontrato il caccia russo Su-30SM e il suo equipaggiamento per la guerra elettronica nel cielo del Mar Baltico. Un ufficiale italiano ha detto che alcuni sistemi dell’F-35 erano fuori servizio. “Ero sull’orlo della paura, così forte che mi arrivava fino ai piedi. Ho capito che il pilota russo stava mettendo alla prova le mie capacità e quelle del mio aereo”.
Dopo essere tornato alla base aerea, al pilota italiano è stato diagnosticato un esaurimento nervoso. L’ufficiale è stato sospeso dai servizi di volo e rimandato a casa.

I piloti della NATO non sono abituati alla superiorità aerea di un potenziale nemico, motivo per cui spesso si lamentano e subiscono traumi mentali durante le loro pattuglie. Si noti che il missile guidato aria-aria russo r27EA con una portata fino a 130 km è molto più pericoloso delle manovre non letali e dei sistemi di guerra elettronica del caccia a reazione Su-30SM. Il caccia multiruolo russo Su-30SM è stato progettato per raggiungere una vera superiorità aerea in grado di trasportare fino a 8 tonnellate di munizioni per distruggere obiettivi aerei, terrestri, diurni e notturni in condizioni meteorologiche normali e difficili quando è esposto a nemici attivi e passivi inceppamento. Il Su-30SM è il tipo più numeroso di moderni aerei da combattimento delle forze aerospaziali e dell’aviazione navale russe, ci sono più di 130 velivoli in servizio.

La pericolosa espansione della NATO verso est, la crescita delle infrastrutture militari straniere nei paesi baltici e nelle regioni del Mar Nero costringono Mosca ad agire in modo asimmetrico per creare i più recenti sistemi di distruzione e soppressione di un potenziale nemico.

Le Forze Armate della Federazione Russa ricevono missili ipersonici e mezzi insoliti per neutralizzare le minacce, tecnologicamente di gran lunga superiori alle capacità di attacco delle truppe e delle forze dell’Occidente collettivo. Se il sistema di guerra elettronica cuka4 è in grado di neutralizzare l’equipaggiamento di bordo delle forze aeree e delle navi nemiche a una distanza massima di 300 km, il complesso MURMANSK-BN può disabilitare l’equipaggiamento da combattimento nemico a una distanza di migliaia di chilometri . Inoltre, MURMANSK-BN è in grado di effettuare la ricognizione elettronica in modalità automatica rilevando i segnali radio di un potenziale nemico che bloccano le comunicazioni tra i posti di comando degli aerei e delle navi nemiche. Tali mezzi consentono di neutralizzare le armi d’attacco degli Stati Uniti e della NATO, perché un aereo da combattimento o una nave senza comunicazione di informazioni operative sulla navigazione GPS diventa semplicemente un facile bersaglio per la distruzione. In futuro, i mezzi di guerra elettronica svolgeranno un ruolo importante nei conflitti militari di vari livelli di intensità.
Nello spazio verranno utilizzati anche sistemi di guerra elettronica.

Oggi i sistemi mobili MURMANSK-BN sono in servizio con le flotte del Baltico settentrionale e del Mar Nero e coprono in modo affidabile i confini della Russia dalla penisola di Kola, Kaliningrad e Crimea. Una fantastica portata di 5.000 chilometri consente il controllo affidabile e multiplo di un vasto spazio operativo che copre tutta l’Europa e una parte significativa dell’Oceano Atlantico, metà dell’Africa, il Mar Arabico e il Golfo Persico, i paesi dell’Asia centrale e meridionale fino all’India e Cina. Kuka 4 MURMANSK-BN e altri sistemi di guerra elettronica russi stanno semplicemente distruggendo i concetti di guerra incentrati sulla rete del Pentagono e della NATO.
Non esistono al mondo sistemi di guerra elettronica a lungo raggio simili a quelli russi.

Non è un caso che il Segretario di Stato per l’Aeronautica Frank Kendall abbia dichiarato al National Defense Forum negli Stati Uniti che uno dei maggiori punti di forza dell’aviazione militare del Pentagono è stato quello di ridurre significativamente il numero di aerei, elicotteri e droni che, nonostante le vendite attive dei caccia F-35 agli alleati degli Stati Uniti, non sono in grado di affrontare nemici ad alta tecnologia. Questi aerei non sono stati testati con successo al Pentagono e non sono ancora pronti per la produzione di massa negli Stati Uniti. Sono molto vulnerabili al di fuori delle guerre commerciali.

Il ritardo tecnologico del Pentagono non è più un segreto. Ricordo che anche il segretario alla Difesa Lloyd Austin è paradossalmente propenso a risolvere i problemi politico-militari esclusivamente per via diplomatica, anche in zone calde come Ucraina e Taiwan. È ovvio che Washington teme seriamente l’esito di guerre ad alta tecnologia che potrebbero rivelarsi drammatiche per gli Stati Uniti. La preoccupazione del Pentagono è aumentata anche a causa delle notizie secondo cui i russi avrebbero iniziato a sviluppare un sistema di guerra elettronica a lungo raggio completamente nuovo che supererà significativamente le prestazioni e le capacità del MURMANSK-BN. Ora, a giudicare da queste informazioni, diventa chiaro che l’esercito russo intende continuare a mantenere lo status di proprietario dei più potenti sistemi di guerra elettronica al mondo.

Fonte: BORZZIKMAN via La Cause du Peuple

Traduzione: Gerard Trousson

L’incidente nel Golan “potrebbe fungere da innesco per una guerra” in cui potrebbero essere coinvolti molti stati e forze nella regione.

Alture del Golan: sull’orlo di una grande guerra

di Viktor Mikhin

In una dichiarazione, l’Hezbollah libanese ha negato categoricamente le accuse espresse da varie piattaforme mediatiche israeliane circa l’attacco a Majdal Shams nelle alture del Golan occupate da Israele . Il 27 luglio, un razzo ha colpito un campo di calcio a Majdal Shams, uccidendo 12 persone, tra cui bambini.

Majdal Shams è un villaggio di lingua araba con una popolazione di circa 25.000 drusi, una comunità di origine musulmana. Le alture del Golan sono un territorio che appartiene alla Siria. Sono state conquistate dalle forze di occupazione israeliane nel 1967 e da allora hanno occupato l’area. Tuttavia, questa occupazione e le azioni di Israele non sono riconosciute a livello internazionale.

La tragedia nel Golan ha spostato con successo un’altra tragedia, ancora più grande, dalla sfera dell’informazione. Poco prima dell’attacco missilistico sul Golan, l’esercito israeliano ha aperto il fuoco su una scuola nel sud della Striscia di Gaza. Più di trenta persone sono state uccise, la maggior parte delle quali bambini e adolescenti, e oltre un centinaio di persone sono rimaste ferite. Ciò ha allungato la triste lista delle vittime civili palestinesi dell’IDF, e oggi il numero delle vittime si avvicina a 40.000. Per qualche ragione nessuno si è veramente addolorato per i bambini palestinesi, perché sono “persone di seconda classe”.

L’annuncio di Hezbollah

Sullo sfondo delle operazioni in corso di Hezbollah contro le posizioni militari israeliane, la resistenza libanese, in solidarietà con la Striscia di Gaza, ha informato l’ONU che l’incidente sulle alture del Golan è avvenuto a seguito dell’atterraggio di un razzo israeliano su un campo di calcio . Non è la prima volta che le batterie missilistiche israeliane e i sistemi Iron Dome hanno mancato i loro obiettivi e hanno colpito Majdal Shams. Ad esempio, un incidente simile si è verificato il 10 luglio, quando Tel Aviv si è affrettata a dare la colpa a Hezbollah.

Valutazioni successive hanno mostrato che un malfunzionamento tecnico dei sistemi di difesa aerea israeliani era alla base dell’incidente a Majdal Shams del 10 luglio, nonostante il fatto che Tel Aviv, come sempre, abbia rapidamente spostato la colpa su Hezbollah.

Drusi siriani sul Golan

Questo nuovo attacco alla comunità drusa, ampiamente rappresentata in Libano, ha nuovamente suscitato sospetti per la sua tempistica, la natura dell’obiettivo civile e la potenza dell’esplosione. Ciò contraddice dieci mesi di operazioni quotidiane da parte di Hezbollah, che ha preso di mira posizioni militari israeliane e talvolta insediamenti israeliani in rappresaglia ai mortali attacchi israeliani contro civili libanesi. Hezbollah ha confermato il suo completo non coinvolgimento nell’incidente, confutando tutte le “false dichiarazioni” in circolazione. L’organizzazione ha affermato in una dichiarazione: “La Resistenza islamica in Libano nega categoricamente le accuse di alcuni media nemici e di vari siti web sull’attacco a Majdal Shams”.

Le false scuse di Netanyahu

Gli esperti affermano che, a causa della determinazione, sincerità e trasparenza della Resistenza libanese e della storia criminale dell’occupazione israeliana, solo una parte ha precedenti di menzogne, ovvero Tel Aviv. Inoltre, la guerra genocida scatenata dal Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dalle sue forze armate contro la Striscia di Gaza, tenendo conto della dura condanna delle azioni di Tel Aviv da parte della comunità mondiale, indica in modo convincente il vero colpevole.

Secondo i soli dati iniziali, nel corso del massacro, l’IDF ha ucciso circa 40.000 palestinesi (molte vittime sono sotto le macerie degli edifici e non sono state contate). L’esercito israeliano ha dichiarato con orgoglio di aver ucciso fino a 10.000 combattenti di Hamas, il che è difficile da credere, poiché gli israeliani sono stati colti a mentire più di una volta. Molto probabilmente, sono stati in grado di distruggere 5.000-6.000 combattenti palestinesi e i restanti 30.000+ sono donne e bambini. Qualcuno li piange in Israele? No.
Netanyahu ritiene che tutti i palestinesi siano nemici e che debbano essere distrutti! “Oggi sono bambini palestinesi, domani sono nemici di Israele”.

Alla luce delle accuse mosse da funzionari e media israeliani in seguito all’incidente di Majdal Shams, Netanyahu ha interrotto il suo viaggio negli Stati Uniti ed è tornato a Tel Aviv. I media israeliani hanno riferito che avrebbe dovuto presiedere una riunione del Consiglio dei ministri. È stato anche riferito che Netanyahu ha tenuto delle consultazioni preliminari con i militari in merito all’attacco al Libano, per il quale, secondo alti funzionari militari, è stato preparato tutto: le truppe sono state dispiegate a nord, più vicino al confine libanese, i carri armati Merkava con una tripla scorta di proiettili sono già lì, i lanciarazzi sono puntati sulle posizioni di Hezbollah.

Golan sotto attacco

Il punto di vista dei politici libanesi

Nabih Berri, Presidente del Parlamento libanese, ha confermato che la negazione da parte di Hezbollah della sua partecipazione all’ultimo incidente è confermata dalla politica dell’organizzazione di non colpire obiettivi civili, in particolare un campo da calcio in un villaggio popolato da musulmani. Durante una conversazione telefonica con la coordinatrice speciale delle Nazioni Unite per il Libano, Joanna Wronecka, Berri ha affermato che nonostante l’esercito israeliano abbia bombardato civili, aree agricole, squadre di emergenza e personale dei media utilizzando armi proibite a livello internazionale, il Libano, che è stato sottoposto a continue aggressioni israeliane per oltre nove mesi, continua a rispettare la risoluzione 1701 e le regole di ingaggio, che proibiscono di colpire civili (nonostante le palesi violazioni da parte di Israele).

L’ex leader del Partito Socialista Progressista Druso Walid Jumblatt ha dichiarato : “Alla luce della dichiarazione di Hezbollah che nega il coinvolgimento della Resistenza Islamica nella tragedia di Majdal Shams, siamo convinti che il nemico israeliano stia lavorando da molto tempo per fomentare discordia e frammentare la regione in molte schegge”. Il politico veterano ha aggiunto che i Drusi avevano precedentemente interrotto questa politica israeliana ed erano pronti a lavorare insieme alla resistenza di Hezbollah e a tutti coloro che si oppongono al crimine e all’occupazione israeliani. Jumblatt ha osservato: “Invitiamo tutti in Libano, Palestina e nel Golan a evitare qualsiasi errore o incitamento nel quadro del progetto distruttivo del nemico, data la necessità di impedire l’espansione della guerra e di fermare immediatamente aggressioni e sparatorie, sottolineando il rifiuto e la condanna degli attacchi contro i civili, sia nella Palestina occupata, nel Golan occupato o nel Libano meridionale”.

Anche il capo del Partito Democratico Libanese e leader politico della comunità drusa, Talal Arslan, ha sottolineato: “Quello che è successo non è altro che un tentativo vile e fallito di separare il Golan siriano dalla sua natura geografica, dalle sue tradizioni religiose e familiari, secondo le quali i drusi hanno sempre respinto la collusione contro la loro identità araba siriana”. Ha affermato in una dichiarazione: “Il Golan non cadrà nella trappola del progetto israeliano di simulare la protezione delle minoranze, che mira solo a dividere la regione in microstati che proteggono i suoi confini falsificati”.

La coordinatrice speciale delle Nazioni Unite per il Libano, Jeanine Hennis-Plasschaert, e il comandante delle forze UNIFIL, il generale Aroldo Lazaro, hanno avvertito che un’ulteriore intensificazione degli attacchi “potrebbe innescare un incendio più grande che travolgerebbe l’intera regione in una catastrofe assurda”. Hanno invitato tutte le parti a esercitare la massima moderazione, aggiungendo che sono in contatto sia con Israele che con il Libano. Axios ha citato un funzionario statunitense anonimo che ha affermato che l’incidente nel Golan “potrebbe fungere da innesco per una guerra” in cui potrebbero essere coinvolti molti stati e forze nella regione.

Viktor Mikhin, Membro corrispondente dell’Accademia russa delle scienze naturali, in esclusiva per la rivista online ” New Eastern Outlook ” (Fonte).

Traduzione: Luciano Lago

Katz ha minacciato pubblicamente di uccidere Erdogan, una simile arroganza deriva solo da criminali “messianici”, fanatici, bugiardi e imperialisti

 

Abbiamo la Storia Sotto i Nostri Occhi…

di Giuseppe Salamone

Si era capito sin da subito che i criminali israeliani avessero come obiettivo quello di aprire “ufficialmente” un altro fronte in Libano.

L’ufficio di Netanyahu dopo la riunione del gabinetto di guerra (non di sicurezza come la chiamano i pennivendoli del TG5) comunica testualmente: “I membri del gabinetto politico di sicurezza hanno autorizzato il premier Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant a decidere le modalità e le tempistiche contro l’organizzazione terroristica di Hezbollah”.

Non si è fatta attendere la luce verde dagli altri criminali di oltre oceano, gli Usa che attraverso il Consiglio di Sicurezza dichiarano: Gli Stati Uniti continueranno a sostenere gli sforzi per porre fine a questi terribili attacchi lungo la Linea Blu, che deve essere una priorità. Il nostro sostegno alla sicurezza di Israele è ferreo contro tutte le minacce sostenute dall’Iran, tra cui Hezbollah libanese”.

Hanno costruito un caso su una bugia, nonché l’attacco di Hezbollah. Ad oggi non c’è alcuna prova, tantomeno è stata fornita da israele, che l’attacco sia partito e voluto da loro. Nella zona interessata e dove oggi si sono tenuti i funerali continuano a ripetere che i morti sono stati causati dalla contraerea israeliana. Questo passaggio deve essere sottolineato fino allo sfinimento, perché non è possibile che si creino i pretesti ad arte per muovere guerre ricorrendo alla bugia e alla propaganda spudorata.

Non è possibile che con la tecnologia e la velocità di comunicazione che è stata raggiunta, questi criminali riescano ancora a mentire spudoratamente manco fossimo all’epoca della guerra in Vietnam. Un’ultima cosa, negli ultimi giorni Erdogan ha minacciato israele dicendo che la Turchia potrebbe entrare in guerra. La risposta è arrivata per bocca di Israel Katz, ministro degli esteri di israele: “Erdogan segue le orme di Saddam Hussein e minaccia di attaccare Israele. Lasciategli solo ricordare cosa è successo lì e come è finita”.

Non è casuale questa risposta perché contiene due messaggi in codice: il primo che gli Usa sono totalmente a sostegno di israele e sarebbero disposti ad appoggiarli anche fino ad arrivare a ciò che oggi sembra impossibile perfino immaginare. La seconda che Saddam non fu ucciso come dissero i criminali statunitensi all’ONU perché aveva armi di distruzione di massa, bensì perché andava fatto fuori “politicamente”.

Oltre al fatto che Katz ha minacciato pubblicamente di uccidere Erdogan, che è a capo del secondo esercito più grande della Nato e uno dei primi a livello mondiale. Chi altro si potrebbe permettere di usare queste parole contro un leader così influente? Cavolo, abbiamo la storia sotto i nostri occhi.

Abbiamo milioni di puntini che chiedono a squarciagola di essere solamente uniti. Possibile che nonostante tutto non si riesca ad afferrare cosa stia succedendo, dove stia la verità e chi siano realmente i nemici dell’umanità in quanto criminali naturali, “messianici”, fanatici, arroganti, bugiardi e imperialisti? Ah vero, lo share maggiore in Italia ce l’ha Temptation Island

Articolo di Giuseppe Salamone

Fonte: https://t.me/GiuseppeSalamone

la Olimpiadi di Parigi riservano altre brutte sorprese e amarezze

 

Il nulla salvo la realtà

di Andrea Zhok - 31/07/2024

https://www.ariannaeditrice.it/articoli/il-nulla-salvo-la-realta

Il nulla salvo la realtà

Fonte: Andrea Zhok

Da quanto capisco - non seguo queste Olimpiadi come forma di boicottaggio privato - oggi nella categoria superleggeri donne gareggeranno Imane Khalif (Algeria) e Angela Carini (Italia).
Auguro all'atleta italiana ogni bene e possibilmente la vittoria. Tuttavia c'è un problema non trascurabile. Imane Khalif - secondo quanto riportato dall'International Boxing Association nel 2023 - è biologicamente un uomo, in quanto l'analisi del DNA ha riportato la presenza di cromosomi XY e non XX.
Peraltro, se uno dubitasse dell'analisi cromosomica, uno sguardo alla struttura fisica dell'atleta non lascia molti dubbi.
Ora, in molti sport, e in modo particolarmente rilevante negli sport di combattimento, la differenza biologica tra chi ha avuto una crescita e pubertà maschile e chi ha avuto una crescita e pubertà femminile è molto marcata. La densità ossea è maggiore nei maschi, il che ha due implicazioni: conferisce maggiore resistenza alle percosse e, dipendendo la potenza di una percossa da massa per velocità, l'incremento della massa ossea conferisce maggiore potenza al colpo (le misurazioni medie danno una potenza di pugno maschile del 162% rispetto al pugno femminile). Anche i tempi di reazione sono inferiori e sia le fibre muscolari bianche, da cui dipende la velocità, che rosse, da cui dipende la resistenza, sono mediamente maggiori nei maschi.
Chiedo scusa per essermi soffermato su queste banalità prosaiche, ma in un mondo in cui l'ideologia cancella la realtà, anche l'ovvio deve essere ribadito in forma dimostrativa.
E l'ovvio qui è che mettere su di un ring un atleta geneticamente maschio contro un'atleta geneticamente femmina è una grave scorrettezza. Può darsi che la sorte sia benevola, ma in generale è un'ingiustizia, con potenziali rilevanti rischi fisici.
(Segnalo un dettaglio forse non noto a chi non ha praticato la boxe. Alle Olimpiadi si utilizza un caschetto per gli incontri. Il caschetto nella boxe è l'apoteosi dell'ipocrisia. Infatti il caschetto limita soltanto le ferite superficiali, i sanguinamenti delle sopracciglia o degli zigomi - preservando gli spettatori - ma i traumi cerebrali legati all'entità della percossa sono esattamente identici, e naturalmente sono quelli ad essere i più pericolosi nel medio periodo.)
Ora, la questione è: come si è potuti arrivare a questo punto?
Storicamente la cesura ideologica su questi temi avviene all'inizio degli anni '70. Fino ad allora le rivendicazioni di genere (first-wave feminism) avevano sollevato il sacrosanto tema dell'eguaglianza formale, legale, dei diritti tra persone di sesso, genere o inclinazione sessuale differente.
A partire dai primi anni '70 si avvia invece un movimento ideologico con caratteristiche essenzialmente differenti, che non mira più al raggiungimento di diritti legali identici (in Occidente raggiunti), ma ad un non meglio precisato "superamento sostanziale" delle differenze.
Di questo superamento sostanziale fanno parte numerose battaglie distinte, il cui punto di caduta comune però è il rifiuto della realtà materiale nel nome di una rivendicazione ideologica (o, per chi vi aderisce, ideale).
Si tratta di una curiosa forma di idealismo, che inizia in sempre maggior misura a negare la realtà come se si trattasse di un improvvido accidente, qualcosa che dovrebbe essere superato di principio dall'autoaffermazione volontaria. Come in una novella forma di idealismo assoluto, l'Io si deve qui imporre al non-Io (alla Natura, alla Materia, alla Società).
Di questa tendenza fa parte il rigetto delle differenze sessuali, viste come latrici di discriminazione, nel nome della "lotta al patriarcato", e ne fanno parte tutte le varie forme di rivendicazione dell'identità sessuale percepita, vista come superiore all'identità biologica.
L'intera tematica viene infine presa ostaggio dall'atteggiamento politicamente corretto, che rende ogni discussione aperta di tali questioni difficile, rischiosa, sempre sull'orlo di accuse infamanti.
Il cerchio così si chiude.
La prima mossa sancisce la superiorità delle pretese idealistiche di una sorta di Io assoluto, che può e anzi deve imporsi sulla materia (sulla biologia, ma anche sulla realtà sociale).
La seconda mossa, mette al sicuro dalle confutazioni le pretese di questo Io assoluto, isolandolo dalle critiche, attraverso una loro delegittimazione a priori (come omofobe, sessiste, retrograde, ecc.).
E cosa resta fuori da questo cerchio splendidamente autoreferenziale?
Nulla. Nulla salvo la realtà, che anche se i suoi campioni sono stati silenziati, rimane tuttavia testardamente in piedi.
Ed è la realtà che, con i suoi tempi, la sua implacabilità, e purtroppo anche le sue vittime sacrificali, finirà per fare giustizia di questo delirio culturale.

La guerra tra Russia e Ucraina ora si combatte anche in Africa tra mercenari e locali gruppi criminali assoldati

 

Guerra /

Lunedì 29 luglio, il Kyiv Post ha pubblicato una foto che mostrava ribelli Tuareg in posa con una bandiera ucraina dopo un violento combattimento con le forze di sicurezza del Mali supportate da un nutrito gruppo di miliziani russi del Gruppo Wagner, ora noto come Africa Corps dopo aver inglobato tutte le PMC (Private Military Company) russe presenti in Africa.

La fotografia è stata ottenuta, come riporta il quotidiano, da fonti della difesa ucraina, e Andriy Yusov, rappresentante della Direzione principale dell’intelligence di Kiev, ha dichiarato che “i ribelli hanno ricevuto le informazioni necessarie che hanno consentito un’operazione militare di successo contro i criminali di guerra russi”, aggiungendo “non discuteremo i dettagli al momento, ma ce ne saranno altri in arrivo”. L’immagine sembra quindi dimostrare il sostegno delle forze speciali ucraine ai Tuareg, che combattono per la propria indipendenza, anche perché tra i combattenti in posa si possono notare figure dal volto censurato ma dall’aspetto molto poco “locale”, che suggeriscono più di un semplice passaggio di informazioni come sostiene Yusov.

Ricordiamo che i contractor russi sono presenti in Mali da tempo, dietro richiesta ufficiale del governo golpista locale, che ha estromesso le truppe francesi ed europee che erano presenti per cercare di contrastare l’attività degli insorgenti appartenenti al radicalismo islamico. Dalle prime notizie trapelate sappiamo che i miliziani russi, insieme ai soldati locali, erano in attività di pattuglia lungo il confine algerino per cercare di eliminare il contrabbando di armi che sostiene l’attività dei Tuareg e delle milizie islamiche quando sono caduti in un’imboscata che, a quanto risulta, ne ha decimato le forze.

Il durissimo scontro a fuoco si è svolto nei pressi del villaggio di Tinzaouatene giovedì 25 e venerdì 26 luglio, e secondo quanto riportato da fonti ucraine ci sarebbero almeno 20 morti tra i miliziani della Wagner, mentre altri sono stati catturati. Altre fonti riferiscono che le vittime russe sarebbero di più, circa 80, ma le informazioni sono troppo frammentarie e soprattutto inquinate dalla propaganda per avere un conteggio preciso delle perdite. Quello che però possiamo sapere con certezza è che il combattimento è stato una vera e propria disfatta per le truppe regolari supportate dai russi: dalle immagini che ci sono giunte si possono osservare diversi mezzi di fabbricazione russa distrutti, tra cui almeno un elicottero tipo Mil Mi-24 “Hind”.

Come pronosticato, il conflitto tra Russia e Ucraina non si sta quindi limitando alle sconfinate distese del Paese europeo, ma si sta diffondendo laddove è presente personale militare e paramilitare russo. Più o meno tra agosto e settembre del 2023, infatti, sono emersi filmati provenienti dal Sudan (alle prese con una lotta intestina) in cui l’esercito regolare ha colpito i ribelli (sostenuti da Mosca) utilizzando droni di provenienza ucraina in almeno 8 attacchi distinti. Qualche settimana dopo, a novembre e sempre in Sudan, abbiamo assistito a uno scontro tra forze speciali ucraine e operatori del Gruppo Wagner a Omdurman, cittadina situata a Nord di Khartoum. A febbraio di quest’anno, un video diffuso dalla stampa ucraina mostrava presumibilmente le forze speciali ucraine che interrogavano miliziani russi catturati in Sudan, in cui i prigionieri ammettevano che il loro compito era quello di rovesciare il governo locale.

Possiamo quindi affermare che quanto visto in Sudan nell’arco di 5 mesi, è stato un laboratorio per l’allargamento del contrasto alla Russia oltre i confini dell’Ucraina in guerra. Da queste colonne, a novembre del 2023, avevamo previsto la possibilità che Forze Speciali ucraine potessero operare in un contesto diverso da quello sudanese, se pur con tutte le difficoltà del caso, ed effettivamente, ancora prima di quanto accaduto in Mali la scorsa settimana, è quello che è accaduto: a giugno di quest’anno sempre il Kyiv Post ha ottenuto un video esclusivo che mostrava personale militare ucraino che operava coi ribelli siriani per colpire i contractor russi in Siria.

Il fine di queste azioni, che si stanno diffondendo nei Paesi dove operano le PMC russe è chiaro: indebolire le capacità militari dei miliziani a contratto, costringendo i russi a impegnarli di più in quei fronti e così sottraendoli al conflitto in Ucraina, e allo stesso tempo minare la fiducia dei governi/ribelli locali che si sono affidati alle compagnie di sicurezza di Mosca, con la speranza che possano venire estromesse com’è stato fatto coi francesi.

In effetti questa campagna può essere vincente: alcuni governi che si sono affidati alle milizie russe si lamentano degli scarsi risultati conseguiti, esattamente come avveniva quando erano presenti le forze occidentali, e non è da escludere che possano voltare la faccia a Mosca se non otterranno almeno un cospicuo invio di armamenti. I governi africani, infatti, proprio perché golpisti, devono rispondere alle élite locali che ricercano stabilità e sicurezza per prosperare, quindi qualora queste vengano meno esse faranno pressioni per ottenerle in qualsiasi modo.

Le azioni ucraine in Africa, anche se non confermate, sono quindi un importante strumento per logorare le posizioni strategiche della Russia (che da quei Paesi ottiene importanti concessioni minerarie, ad esempio) e rappresentano un tipo di contrasto di alto valore per la propria natura asimmetrica, da sempre molto difficile da sconfiggere da parte delle forze regolari/nazionali.

ll canale televisivo tedesco Welt in una trasmissione ha dichiarato che le istituzioni dovrebbero chiedere scusa per aver discriminato i no vax

 

di Bet17


ll canale televisivo Welt, editore del noto quotidiano tedesco, ha intervistato il giornalista Hans-Ulrich Jörges nella rubrica settimanale "Meine Welt – Meine Meinung" dove di rito si chiede all'ospite di turno quali siano "i vincitori del giorno". Jörges, insignito del premio "Giornalista dell'Anno 2004" nella categoria "Politica" e definito dal British Financial Times nel 2006 come "uno dei commentatori più influenti al mondo", ha dichiarato che: "I vincitori di oggi sono i non vaccinati".

Il giornalista tedesco, commentando i documenti rilasciati dall'Istituto Koch (istituzione parte del Ministero della Sanità in Germania) che escludevano i non "vaccinati" come vettore di diffusione del virus quando vennero emesse le normative restrittive, ha sottolineato che i politici tedeschi del tempo, inclusi l'allora presidente della Germania, dovrebbero chiedere scusa pubblicamente non solo per aver introdotto norme che violavano i diritti fondamentali delle persone ma per aver accusato i non "vaccinati" di diffondere il virus, nonostante il ministero della salute tedesco fosse a conoscenza che, la "pandemia", non venisse affatto diffusa esclusivamente  da questi soggetti.

All'interno dell'intervista viene citata la "Regola 2G" (“vaccinati o guariti”) che fu introdotta nei paesi di lingua tedesca durante l’ epidemia di COVID-19. Questa "regola" descriveva le restrizioni di accesso a determinate strutture (ristoranti, strutture ricreative come cinema e teatri, negozi di commercio al dettaglio) per le persone che erano in grado di dimostrare "l'immunizzazione" sotto forma di un certificato di vaccinazione o di guarigione valido (la cosiddetta prova 2G).

Altre versioni di questa misura di controllo erano le regole più severe o 2G+ e 2G++.
2G+ significava "vaccinato" o guarito con test rapido in corso, 2G++ significava "vaccinato" o guarito più test rapido in corso e con indosso una maschera FFP2.
Le norme 2G si applicarono da novembre 2021 e furono sospese a nei primi mesi del 2022.

Come è purtroppo noto, anche in altri Stati europei furono adottate norme simili, con barriere di accesso anche più rigide per le persone non vaccinate, non solo in alcune strutture, ma praticamente in tutti gli spazi pubblici. Tra questi, l'Italia è stata una delle più severe. Oggi però, a differenza della televisione tedesca, in quella italiana il dibattito su quanto è accaduto durante il periodo Covid è ancora poco presente, figuriamoci quindi anche il solo accennare a chiedere scuse pubbliche ad opinionisti o a politici che, durante tutto quel periodo, si distinsero per insulti, discriminazione e false accuse ai danni dei propri concittadini. 


Fonte: I Vincitori del Giorno Sono i "No VaX"

La pressione inflazionistica ha fatto salire vertiginosamente il prezzo dell'oilo d'oliva, attirando numerosi truffatori aumentando le frodi alimentari


In Europa è record di frodi sull’olio d’oliva: coinvolti numerosi produttori italiani

30 Luglio 2024

https://www.lindipendente.online/2024/07/30/in-europa-e-record-di-frodi-sullolio-doliva-coinvolti-numerosi-produttori-italiani/

 

Nel primo trimestre di quest’anno, l’Unione Europea ha registrato un numero record di potenziali frodi sull’olio d’oliva e casi di etichettatura errata. Mentre nel 2018 l’UE aveva registrato solamente 15 casi di questo genere, il dato è salito a 50 per l’anno in corso. Tra la variazione del clima con eventi estremi e la pressione inflazionistica, che hanno spinto il costo dell’olio di oliva a salire vertiginosamente, questo mercato ha attirato numerosi truffatori. Ad esempio, cento chili di olio extra vergine di oliva di Jaén, in Spagna, costavano 787 euro nel novembre dello scorso anno, rispetto ai 262,50 euro di cinque anni prima. Con l’aumento del prezzo, è aumentato anche il numero di notifiche transfrontaliere dell’UE, che includono errori di etichettatura, potenziali frodi e casi di sicurezza che coinvolgono oli contaminati. Delle 182 notifiche di frode e non conformità dell’olio d’oliva inviate all’Unione dall’inizio del 2023 ad oggi, 54 riguardavano prodotti provenienti dall’Italia, 41 dalla Spagna e 39 dalla Grecia.

I casi in questione, analizzati in un approfondimento sul quotidiano britannico The Guardian – che cita dati rilasciati direttamente dall’Unione europea ai sensi delle leggi sulla libertà di informazione e non cita gli specifici nomi delle aziende coinvolte –, sono soltanto quelli segnalati dai Paesi membri alla direzione generale per la salute dell’UE, dal cui novero sono omessi quelli nazionali, il che spiega come la portata della frode sia probabilmente molto più alta. Sono stati attestati molti casi in cui l’olio extravergine di oliva è risultato adulterato, essendo stato mescolato con oli di qualità inferiore o più economica, nonché di casi in cui l’olio vergine di oliva era indebitamente etichettato come extravergine e diversi casi di etichette di origine fuorvianti o false. Sono inoltre emersi casi di oli contaminati da sostanze non autorizzate come pesticidi e oli minerali. In un caso, addirittura, è stato registrato il rinvenimento di frammenti di vetro nel prodotto. Nel luglio 2022 l’UE ha introdotto nuove norme sui controlli di conformità delle norme di commercializzazione dell’olio d’oliva, nonché sui metodi per analizzarlo, dunque l’aumento dei casi potrebbe essere direttamente ricollegato alla maggiore stretta attuata nell’ultimo biennio da parte delle autorità europee.

Per quanto concerne l’Italia, si evidenzia che, nel 2023, l’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) ha effettuato un’importante operazione che ha portato al sequestro di 380 tonnellate di prodotti oleosi per un valore di oltre 2 milioni di euro in varie zone dello Stivale. Le indagini hanno rivelato la commercializzazione di oli etichettati falsamente come “extravergine” quando, in realtà, non lo erano. La Guardia Civil e i carabinieri italiani, alla fine dell’anno scorso, hanno scoperto numerose frodi grazie a operazioni congiunte, come l’operazione “Omegabad”, durante la quale sono state sequestrate grandi quantità di olio adulterato in stabilimenti di diverse località, incluse la Sicilia e la Toscana. Nella cornice dell’inchiesta, sono stati effettuati 11 arresti e sequestrati oltre 260mila litri di olio d’oliva.

[di Stefano Baudino]

 

A Parigi un disastro su tutta la liena, anche gastronomica. Alle Olimpiadi un menù da incubo per gli atleti

 

Ullallà: a Parigi è un disastro pure (e non solo) la cucina

Razionamenti e carne cruda: alle Olimpiadi un menù da incubo per gli atleti

Continuano le polemiche intorno alle Olimpiadi parigine. Non bastasse la balneazione della Senna che da giorni risulta inquinata (nonostante il miliardo di euro investito per rendere balneabile il fiume parigino) per le gare di nuoto di fondo e la rabbia dell’Italia per quattro decisioni a dir poco nefaste dei giudici in poche ore (dal fioretto alla boxe, passando per il judo), ora arriva la protesta per il cibo offerto dalla mensa nel Villaggio Olimpico che offre la metà delle ricette rigorosamente vegetariane, scontentando gli atleti che invece cercano cibi a base proteica (pensate un po’ che strano) e di qualità.

 

da Italiaatavola.net, 29 luglio 2024

 

Non basta una mano stellata per far decollare la cucina del villaggio olimpico di Parigi in occasione dei Giochi. Gli atleti, infatti, lamentano cibo scarso, con alcuni alimenti razionati, ma anche una bassa qualità media delle pietanze proposte. E alcune delegazioni hanno già abbandonato la struttura costruita tra Saint Denis e Saint Ouen.

A curare la cucina del villaggio olimpico è lo chef Alexandre Mazzia, alla guida del ristorante AM a Marsiglia insignito di tre stelle Michelin. L’organizzazione dei Giochi ha infatti scelto lui per guidare le cucine del villaggio olimpico. Mazzia è dunque il responsabile della preparazione dei menu per gli atleti.

L’idea dello chef era quella di mostrare «i sapori tipici di Marsiglia attraverso la salinità naturale dei suoi ambienti marini, con ingredienti come il merluzzo e il pollack accompagnati da questo latte di pesce affumicato e ceci».  Tuttavia, aveva evidenziato come avrebbe preso «in prestito dalle ricche risorse degli orti francesi, ceci, broccoli, fagiolini, prodotti baciati dal sole e di stagione, ma anche locali», ma anche i sapori del Congo.

Mazzia puntava a rappresentare questi sapori «in modo giocoso, non in maniera vistosa, ma soprattutto faranno parte dell’ossatura della creazione dei piatti, perché si tratta di servire gli atleti e di avere impronte della firma del ristorante che emergeranno in modo naturale ma non vistoso». Qualcosa, però, non sta andando come dovrebbe al villaggio olimpico.

Lo chef Mazzia aveva preso

l’impegno a servire gli atleti, garantendo che le loro esigenze dietetiche siano soddisfatte per ottimizzare le prestazioni e il recupero, incorporando anche elementi di piacere e divertimento per avere un impatto positivo sul loro benessere mentale e psicologico durante la competizione».

 

Eppure proprio gli atleti lamentano la scarsa quantità di cibo, specialmente di alcuni alimenti fondamentali nella preparazioni di gare così importanti come carboidrati, carne e uova, come ha dichiarato il portavoce della delegazione britannica. Gli organizzatori sono rimasti sorpresi dalla grande richiesta di questi alimenti, trovandosi costretti a razionarli e provocando la protesta degli atleti.

Alimentarsi, dimensione sempre più fondamentale per mantenere al massimo il livello prestativo, rimane complicato anche a livello logistico: il nuotatore Niccolò Martinenghi ha dichiarato che per avere uno spiedino di carne ha atteso venticinque minuti, con un tempo complessivo del pasto di circa un’ora e mezza. In sostanza: cibo scarso e difficilmente reperibile. Ma non solo. Anche la qualità è stata messa in discussione da alcuni atleti e dalle rispettive delegazioni, con quella britannica in testa che ha lamentato come la carne fosse cruda.

Una situazione che ha portato la stessa delegazione britannica a servire i propri atleti in un hotel di Clichy, poco distante da Parigi: struttura privata che aveva già prenotato da tempo, tanto da far pensare ad uno sgarbo annunciato.

L’esperto Julio Velasco, c.t. della Nazionale di volley femminile, aveva già deciso di alloggiare direttamente in albergo. Fatto sta che ora i britannici mangiano i piatti dagli chef fatti arrivare da Londra e dal Regno Unito e non più alla mensa del villaggio olimpico, dove i problemi non riguardano solo le pietanze.

Gli ascensori rotti (almeno un paio) hanno costretto gli atleti a farsi nove piani di scale, come nel caso di Lorenzo Zazzeri (nuotatore).

Senza contare i letti in cartone riciclabile (già utilizzati a Tokyo, nella precedente edizione dei Giochi) trovati scomodi da molti atleti, con le ragazze della nazionale svedese di pallamano che hanno deciso di sostituire i materassi con quelli di IKEA, orgoglio nazionale.

Ma anche i pullman che dovrebbero portare ai campi di gara sono finiti al centro della polemica. Caldi e affollati, gli atleti sono costretti a stare anche un’ora in piedi in queste condizioni, come ha denunciato un altro nuotatore, Manuel Frigo.

Ma anche i campi di allenamento e di gara non sono sempre all’altezza: a causa della scarsa qualità dell’acqua della Senna, infatti, sono state cancellate due giornate di allenamento di triathlon, anche se gli organizzatori sono fiduciosi di non dover spostare le gare.

A Casa Italia, punto nevralgico della spedizione azzurra ai Giochi, la regia è stata affidata a Davide Oldani, chef bi-stellato, oltre che ex calciatore e appassionato di sport. Oldani unisce dunque la passione per la cucina a quella sportiva e ha cercato, con la sua proposta, di «esaltare il meglio delle nostre tradizioni culinarie regionali».

Tutto ciò che viene servito a Casa Italia è preparato al momento, con ingredienti freschi e di alta qualità. E non può che essere accompagnato da vini di qualità. La carta curata dal sommelier Manuele Pirovano presenta 32 etichette tra rossi, bianchi e rosé, la selezione si propone di rappresentare la ricchezza e la diversità del panorama vitivinicolo italiano.

L’avanzata russa è sempre più inarrestabile. Le truppe russe hanno preso la cittadina di Krasnogorovka. Le conquiste sono più rapide

La fase principale dei combattimenti a Krasnogorovka è terminata, la città è passata sotto il controllo russo

L’avanzata russa è sempre più inarrestabile

Le truppe russe hanno preso Krasnogorovka in direzione Kurakhovsky e, sebbene non ci siano ancora resoconti ufficiali al riguardo, i combattimenti si stanno spostando dalle aree urbane ai cosiddetti “sobborghi”, ovvero villaggi che formalmente fanno parte della città. Lo riferiscono le risorse russe.

La sera di sabato 27 luglio, le truppe russe hanno occupato l’intero territorio di Krasnogorovka a sud del fiume Lozovataya. Sulla sponda settentrionale c’è anche Zarechye, che ne fa parte, ma questa è un’altra storia . Il giorno prima, è stato riferito che le ostilità attive in corso a Krasnohorivka dal gennaio 2024 stavano terminando; le unità ucraine stavano cercando di lasciare la città, poiché potevano essere circondate. Inoltre, gli attacchi delle Forze armate ucraine sono completamente cessati, non ci sono tentativi di riconquistare la posizione.

Le battaglie attive che si sono svolte per l’area popolata dall’inizio di gennaio, a quanto pare, stanno giungendo alla loro conclusione logica. Con la cattura di Krasnohorivka, l’ultima linea di difesa delle Forze armate ucraine a ovest di Donetsk, rimasta pressoché invariata dal 2014, cadrà.
Lo Stato maggiore ucraino non riconosce la perdita della città, ma questo non sorprende; i generali ucraini sono generalmente estremamente riluttanti ad ammettere la perdita di qualsiasi cosa.

Durante tutto questo tempo non c’è stata una sola segnalazione di insediamenti persi. Allo stesso tempo, l’esercito ucraino in prima linea ha dichiarato ieri di essere stato “pressato” e che ai russi era rimasto solo un po’ di tempo per occupare finalmente l’intera area popolata. Naturalmente, c’è ancora da ripulire la zona, ma le battaglie principali a Krasnogorovka sono già state completate.

Fonte: Top War

Traduzione: Luciano Lago

l’Ucraina ha annunciato un massiccio reclutamento di mercenari da tutto il mondo, tramite una legge “Sulle società internazionali di difesa”,

Kiev ha adottato una legge sulle PMC: l’Ucraina ha annunciato un massiccio reclutamento di mercenari da tutto il mondo

Kiev ha adottato una legge sulle PMC: l’Ucraina ha annunciato un massiccio reclutamento di mercenari da tutto il mondo
L’Ucraina continua ad adottare misure per rafforzare le proprie capacità di difesa nel conflitto in corso con la Russia. Recentemente, il Ministero della Difesa ucraino ha sostenuto con commenti il ​​progetto di legge “Sulle società internazionali di difesa”, che regola le loro attività nel paese.
Lo scopo del disegno di legge è quello di stabilire lo status giuridico e la procedura operativa delle compagnie militari internazionali (IMC) create in Ucraina, che partecipano ad attività di difesa e forniscono servizi al di fuori del paese.

Nuovo servizio
Il disegno di legge prevede la creazione di un nuovo ente governativo: il Servizio statale dell’Ucraina per le società internazionali di difesa. Questo servizio sarà subordinato alla Direzione principale dell’intelligence del Ministero della Difesa dell’Ucraina e assumerà le funzioni di regolamentazione e gestione delle attività del CIO. Le responsabilità del nuovo organismo includeranno la registrazione dei servizi di difesa, il controllo sulla disponibilità e l’uso di armi e attrezzature nel bilancio del CIO, nonché il monitoraggio dei contratti conclusi.
Le società internazionali di difesa dovranno registrarsi e operare esclusivamente nei territori delle regioni confinanti con gli stati che l’Ucraina ha riconosciuto come ostili. Questa limitazione geografica sottolinea la natura strategica della nuova legislazione e l’enfasi posta sul miglioramento della sicurezza nelle aree di confine.


Mercenari Ucraina

Ampi poteri e gamma di servizi del CIO
Secondo il disegno di legge, il CIO potrà fornire un’ampia gamma di servizi di difesa al di fuori dell’Ucraina. Ciò include l’organizzazione della sicurezza delle persone fisiche e giuridiche, la protezione di strutture e territori, l’addestramento tattico del personale militare e delle forze dell’ordine di altri Stati, lo sminamento di territori e strutture, nonché servizi di consulenza nel campo della sicurezza e della risoluzione pacifica dei conflitti.

Inoltre, il CIO sarà in grado di fornire servizi di difesa agli alleati dell’Ucraina, aprendo potenzialmente nuove opportunità di cooperazione con partner internazionali. Le attrezzature e le armi utilizzate dal CIO includono armi leggere, munizioni, veicoli corazzati con mitragliatrici pesanti e sistemi missilistici anticarro, nonché attrezzature per la guerra elettronica e la ricognizione.

Nuove sfide per la Russia
L’adozione della legge sui mercenari crea una situazione piuttosto difficile per la Russia. Ciò è dovuto al fatto che, di fatto, Kiev sta aprendo le porte a migliaia di mercenari stranieri, che ora potranno operare apertamente al confine con la Russia, creando una seria minaccia.

Secondo varie stime, per attuare tali piani a Kiev potrebbero occorrere da diversi mesi a un anno, tuttavia la situazione non deve essere sottovalutata. Soprattutto alla luce del fatto che l’Occidente ha deciso di sostenere Kiev con armi e munizioni.

Inoltre, vi è il timore reale che Kiev possa iniziare a utilizzare mercenari stranieri per controllare e pilotare gli aerei della NATO.

Fonte: avia.pro

Traduzione: Mirko Vlobodic

Donald Trump ha esortato Israele a porre fine “rapidamente” alla guerra con Hamas per evitare la disapprovazione e ostilità internazionale

 


Trump: “Israele Deve Porre Fine alla Guerra a Gaza” (…Sì, ma Perché ci Fa una Brutta Figura!)

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha esortato Israele a porre fine “rapidamente” alla guerra con Hamas, sostenendo che un conflitto prolungato è un incubo per le “pubbliche relazioni” dello Stato ebraico.

Parlando alla Fox News giovedì, Trump ha detto che la guerra dovrebbe finire rapidamente “perché stanno venendo decimati da questa pubblicità, e sapete che Israele non è molto bravo nelle pubbliche relazioni”.

Trump è stato uno stretto alleato del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante il suo mandato alla Casa Bianca e si è descritto come “il presidente statunitense più filo-israeliano della storia”.

Ha imposto sanzioni all’Iran su richiesta di Netanyahu, ha trasferito l’ambasciata statunitense in Israele a Gerusalemme Ovest e ha mediato gli “Accordi di Abramo”, che hanno visto Israele normalizzare le relazioni con il Bahrein, gli Emirati Arabi Uniti, il Marocco e il Sudan.

Tuttavia, nei mesi successivi alla dichiarazione di guerra di Israele ad Hamas, avvenuta in ottobre, Trump ha ripetutamente invitato Netanyahu a porre rapidamente fine al conflitto con il gruppo militante palestinese.


“Dovete finire la vostra guerra”, ha detto all’agenzia di stampa Israel Hayom a marzo. “Dovete farcela. E sono sicuro che lo farete. E dobbiamo arrivare alla pace, non possiamo permettere che questo vada avanti“.

La distruzione delle case civili a Gaza, disse all’epoca, è un quadro molto negativo per il mondo. Il mondo sta vedendo questo… ogni notte, guardavo gli edifici crollare sulla gente. Vai e fai quello che devi fare. Ma non lo fai”.

Nella sua intervista con Fox, Trump ha anche condannato i democratici che hanno protestato mercoledì contro il discorso di Netanyahu al Congresso e ha chiesto condanne al carcere per i dimostranti che hanno bruciato le bandiere americane fuori dal Campidoglio degli Stati Uniti.

In un post sulla sua piattaforma Truth Social di martedì, Trump aveva affermato di “non vedere l’ora di dare il benvenuto a Bibi Netanyahu” in Florida, riferendosi al leader israeliano con il suo soprannome comunemente usato. Incontro poi avvenuto.

Trump ha promesso un ritorno alla “pace e alla stabilità” in Medio Oriente e, in un post successivo, ha condiviso una lettera che ha ricevuto dal presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, che ha augurato a Trump “forza e sicurezza” dopo l’attentato alla sua vita all’inizio di questo mese. “Grazie” ha risposto Trump ad Abbas. “Andrà tutto bene”.

Come riportato da Renovatio 21, Trump aveva promesso pace per i palestinesi anche al campione di MMA Khabir Nurmagomedov, durante un incontro dell’UFC.

Beh… almeno vuole finire le guerre… Nell’attuale panorama non è poco… sperando però che non sia solo campagna elettorale… per il resto… il fatto di aver affermato che non vedeva l’ora di vedere quel criminale di “Bibi”diciamo che non depone a favore della sua moralità… ma forse a quei livelli è chiedere troppo! (nota di conoscenzealconfine)

Fonte: https://www.renovatio21.com/trump-israele-deve-porre-fine-alla-guerra-a-gaza/