Israele inaugura l'epoca in cui tutto è un'arma
di Pino Cabras - 18/09/2024
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Fonte: Pino Cabras
L’inedita forma dell’atto di guerra con cui oggi Israele ha
improvvisamente colpito il Libano causando decine di morti e migliaia
di feriti è da considerare già adesso una pietra miliare dei conflitti
del XXI secolo. Non c’è più un posto sicuro. Ogni forma di connessione
incastonata negli oggetti della vita quotidiana e attivabile da remoto
con intenti maligni è pronta a essere usata come un’arma.
Abbiamo
visto centinaia di esplosioni contemporanee partite da dei cercapersone
usati da militanti di Hezbollah – paradossalmente usati per essere meno
connessi e meno aggredibili rispetto all’uso dei telefoni cellulari –
hackerati, manomessi fino a usare le loro batterie come innesco. Molti
innocenti che si trovavano vicino alle persone colpite sono stati
coinvolti in modo massiccio e indiscriminato. Restano da chiarire alcune
circostanze misteriose sull’abnorme portata dei danni (c’è chi ipotizza
che molti dispositivi avessero addirittura grammi di esplosivo inseriti
da qualche “talpa” che avrebbe intercettato e alterato la fornitura).
Ma già adesso – oltre il singolo episodio - possiamo riflettere su quel
che è implicato da questo caso.
In teoria, un numero enorme di
oggetti connessi all'Internet delle Cose (IoT), inclusi dispositivi di
domotica, impianti di produzione distribuita di energia, automobili
altamente elettroniche e altri dispositivi intelligenti, sono
vulnerabili ad attacchi informatici. Gli attacchi potrebbero avere
potenzialmente effetti devastanti. Termostati intelligenti, telecamere
di sicurezza, serrature elettroniche, luci e elettrodomestici connessi
possono essere hackerati. Un attacco sufficientemente sofisticato
rivolto a sistemi iper-connessi potrebbe riguardare in un domani
abbastanza vicino milioni di famiglie immerse nell’entusiasmo della
crescente digitalizzazione delle loro chincaglierie elettroniche.
Le
tecniche possono risultare persino “banali” nella loro linearità. Oggi
il server del cercapersone è stato violato, provocando l'installazione
di uno script che ha generato un sovraccarico. Questo sovraccarico
potrebbe aver causato il surriscaldamento della batteria al litio, la
quale è successivamente esplosa. Conseguenze: decine di ospedali
costretti a chiedere urgenti donazioni di sangue. Caos, sgomento.
Domani
– e non solo in Libano - possiamo immaginare un attacco diffuso su più
dispositivi che potrebbe creare in ogni casa numerosi punti di stress,
da termostati sovraccaricati a elettrodomestici lasciati in funzione
troppo a lungo, che insieme potrebbero aumentare esponenzialmente il
rischio di incendi.
O automobili portate a causare incidenti di massa. O mille altri scenari che sfruttano la vulnerabilità della nostra epoca.
Fino
a oggi, ogni invenzione è stata anche l’invenzione del suo cattivo
funzionamento. Per capirci: inventi l’elettricità, che prima non c’era?
Bene, hai inventato anche il problema del black out, che pure prima non
c’era. Adesso scopriamo che ci sono forze potenti che considerano ogni
invenzione anche l’invenzione di una nuova arma in grado di essere usata
sulle masse. Il test libanese è ampiamente scalabile.
C’è anche un
corollario, per tutto questo: ci sarà una corsa a dire che le
“cyber-minacce” richiedono contromisure adeguate. Un po’ come il
discorso dei virus informatici che creano il business degli antivirus.
Solo che sarà moltiplicato su una scala incomparabilmente più estesa che
abbraccia ogni oggetto connesso alla Rete.
Ricordiamoci che la
strategia della tensione a livello planetario che ha avuto l’impronta
iniziale della mega-operazione terroristica dell’11 settembre 2001 ha
creato l’immenso indotto di una nuova e ossessiva economia
“securitaria”. Negli ultimi vent’anni è tutto un proliferare di imprese,
agenzie, nuove professioni che ci promettono più sicurezza, ma che
hanno divorato pezzi significativi dei bilanci con una tendenza a
espandersi indefinitamente e con una vocazione al controllo che ha eroso
le libertà dei cittadini.
Molte imprese del settore della
cybersicurezza sono israeliane. È una specializzazione mondiale che vede
molti politici di tutto il mondo stendere loro tappeti rossi con totale
negligenza rispetto alla propria sicurezza nazionale. Vero Gasparri?
Possiamo
vedere l’episodio libanese di oggi come un macabro spot pubblicitario:
“vedete come tutti sono esposti ai pericoli? C’è bisogno di protezione!
Abbiamo giusto alcune aziende che farebbero al caso vostro. E non tirate
fuori quell’esempio trito e ritrito della volpe nel pollaio, su, per
favore!”
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