La guerra sta avanzando e brucia le tappe una dopo l’altra.
di Luciano Lago
L’attacco di ieri di Israele contro Hezbollah è una di queste tappe ed avrà conseguenze molto pesanti in tutta la regione. Evidente che Israele sta appiccando l’incendio alla regione e prepara una operazione massiccia contro il Libano per aprire un nuovo fronte.
La
Russia nel frattempo ha lanciato il maggior attacco contro Kiev
dall’inizio della guerra mentre la Nato, per reazione, ha bombardato un
grande deposito di munizioni russo posto in profondità del territorio
russo, nella regione di Tver (nord est), causando una serie di
forti esplosioni e provocando anche un aumento di radiazioni,
riscontrato dai tecnici. L’aumento delle radiazioni registrato può
essere effetto della presenza di centrali nucleari o di armi nucleari e
si segnala un livello più alto dell’abituale. I controlli sono in corso.
La Bielorussia è in allarme per
questo aumento delle tensioni e della radioattività vicino alle sue
frontiere. Lukashenko ha minacciato di usare le armi nucleari in caso di
qualsiasi attacco al suo territorio e questo, ha dichiarato, segnerebbe
l’inizio della III Guerra Mondiale.
Il capo della sicurezza russa, Sergei Shoigu,
si è recato in Iran senza preavviso per colloqui urgenti con il
presidente iraniano e si presume per rafforzare la partnership militare
con il paese persiano. Inoltre, subito dopo, si è spostato in Siria per
incontrare il presidente Assad. Iran e Siria sono i due alleati imprescindibili della Russia in Medio Oriente.
Shoigu in Iran
Allo
stesso tempo, il segretario della Nato Stoltenberg ha dichiarato che le
avvertenze di Putin sulla linea rossa della Russia circa i missili, non
sono credibili, non rappresentano una minaccia, visto che la Russia non
ha mai reagito concretamente (alle provocazioni della Nato).
Stoltenberg sostiene che, anche in caso di attacchi con missili di largo
raggio sul territorio russo, questo non determinerebbe una reazione
russa (secondo lui).
Tutto questo dopo una minaccia velata di
Medveded, il vice capo della sicurezza, il quale, dirigendosi al
britannico Johnson e a Borrel (alto rapp.te della UE) ha avvisato che da
adesso in aventi si dovranno preoccupare di “dove metteranno i loro
piedi”.
Sarà come dice Stoltenberg ma intanto risulta che sono in
allarme i sommergibili nucleari russi e le basi dei missili ipersonici
per colpire una lista di obiettivi, presumibilmente le basi della Nato
in Nord Europa da cui dovessero partire i missili.
I responsabili dei
governi europei iniziano ad avere paura della reazione russa e qualcuno
chiede cautela nel provocare l’orso russo, anche il tedesco Sholz è
stato visto più accomodante. Le divisioni sul fronte europeo tra falchi e colombe iniziano a farsi sentire.
Stoltenberg
Sul
versante Mediorientale, l’attacco contro Hezbollah dimostra che il
livello della guerra in M.O. avanza verso un conflitto regionale,
considerando che anche l’ambasciatore iraniano è risultato ferito
nell’attacco di Israele. Le autorità libanesi hanno avvisato che tutti i
libanesi si devono sbarazzare di tutti gli apparati come localizzatori,
cerca persone e similari che sono un pericolo.
Sembra che l’unità di
difesa elettronica di Israele, collegata al Mossad, sia quella che ha
operato un cyber attacco a grande scala, dopo aver manomesso gli
apparati elettronici acquistati all’estero e intercettati dal Mossad. Appare
chiaro che queste azioni terroristiche sono preparativi per una
operazione militare su grande scala di Israele nel sud del Libano.
Il
Libano ha responsabilizzato pienamente Israele e ha ribadito la sua
volontà di persistere nella guerra contro Israele a difesa anche della
Palestina.
Adesso si avanza il sospetto anche sulla morte dell’ex pres. Iraniano Raisi,
apparentemente per un incidente in elicottero, che disponeva di un
apparecchio di questo tipo e potrebbe essere stato assassinato da un
impulso inviato dall’esterno.
Tuttavia sembra accertato che nei
localizzatori sia stato aggiunto dell’esplosivo per far esplodere gli
apparati in quel momento, producendo circa 3000 feriti e 12 vittime, tra
cui due bambini. Fra le altre vittime anche infermieri e addetti ai
trasporti che utilizzavano tali localizzatori. Sembra che anche nella
giornata di oggi ci siano state nuove esplosioni.
Nello stesso
giorno di Martedì un aereo di avvistamento USA, un C130 H, attrezzato
per le guerra elettronica, è stato visto sorvolare la costa del Libano,
potrebbe non essere un caso che nella stessa giornata questo aereo abbia
sorvolato il Libano quando si sono verificate le esplosioni.
Arrivati a questo punto l’Iran,
che aspettava il momento di colpire Israele per vendicare l’omicidio a
Teheran del capo di Hamas e di Beirut del dirigente di Hezbollah, potrebbe decidere di attuare la sua vendetta con una operazione di attacco missilistico su obiettivi israeliani.
L’Iran
nella sua “pazienza strategica” voleva decidere il momento giusto, ma
questa attesa rischia di far perdere credibilità alla capacità di
reazione contro le provocazioni di Israele che diventano sempre più
invasive. Di conseguenza una reazione decisa appare probabile a breve
con tutte le conseguenze. Hezbollah a sua volta non potrà non
reagire mettendo in azione tutto il suo apparato di armi e la sua
potenza di fuoco. Probabile che questo sia stato calcolato da Netanyahu e
dalla sua giunta che vuole provocare la guerra con il Libano per
distogliere dal fallimento dell’operazione a Gaza e per coinvolgere gli
USA in un conflitto con l’Iran.
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