Putin sta decidendo se limitare le esportazioni di uranio, titanio e nichel verso l’Occidente
Come riportato da Reuters, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che sta prendendo in considerazione di limitare le esportazioni di uranio, titanio e nichel come rappresaglia per le sanzioni occidentali. Dopo queste dichiarazioni i prezzi del nichel sono aumentati, così come i titoli azionari delle società minerarie che si occupano di uranio.
Più di un quinto del nichel nei magazzini LME è di origine russa. Il paese è il sesto produttore di uranio al mondo e detiene circa il 44% della capacità globale di arricchimento dell’uranio. La Russia è anche il terzo produttore mondiale di spugna di titanio, che viene trasformata in metallo per applicazioni industriali nei settori aerospaziale, marittimo e automobilistico, ma ha scarse riserve di minerali di titanio.
Putin ha anche detto che “non dobbiamo fare nulla che possa farci del male“, incaricando i suoi ministri di esaminare meglio la questione prima di prendere una decisione definitiva.
I paesi occidentali hanno ridotto drasticamente gli acquisti di petrolio e gas russi dall’inizio della guerra in Ucraina, ma la Russia resta un importante fornitore di metalli per i mercati mondiali, quindi un taglio o un’interruzione delle sue esportazioni potrebbero avere ripercussioni significative.
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