Il silenzio del governo sui rischi del 5G
- Categoria: Energia e Ambiente
- LUOGO COMUNE DI MASSIMO MAZZUCCO
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Da parte del gruppo Comuni Contro Elettrosmog riceviamo questo articolo, con richiesta di pubblicazione.
Le onde elettromagnetiche e in particolare le 5G sono quel nemico subdolo che ti colpisce anche dietro un muro tanto sono penetranti e onnipervasive. E’ proprio per tale ragione che diversi cittadini ed associazioni si stanno battendo in Italia come in Europa e nel resto del mondo per esigere da governi scellerati e incuranti della salute dei loro popoli quantomeno una moratoria di almeno cinque anni prima dell’implementazione generale delle antenne trasmittenti le famigerate 5G, cosa che invece sta già avvenendo senza le previste autorizzazioni sanitarie.
Praticamente le onde 5G sono un vero e proprio TSO - trattamento
sanitario obbligatorio - a cui nessuno può sottrarsi. I primi che
subiranno l’impatto di questa tecnologia antagonista all’uomo saranno i
portatori di pacemaker e coloro che utilizzano apparecchi acustici per
il contrasto alla sordità. Ma gli scienziati assicurano che anche
persone attualmente in condizioni salutari normali potranno divenire
potenzialmente futuri pazienti da curare per le mille patologie che tale
tecnologia è in grado di far sviluppare nell’essere umano.
La
domanda che si porrebbe ora un qualsiasi essere senziente è: perché lo
Stato o i ministri che rappresentano la propria nazione compiono azioni
che vanno contro la nostra salute, diritto fondamentale riconosciuto a
livello internazionale oltre che dalla nostra preziosa Costituzione?
Domanda oramai retorica visti gli atteggiamenti palesi dimostratisi
negli anni più recenti. Per rimanere però in tema elettrosmog possiamo
declinare un breve excursus degli avvenimenti che si sono succeduti da
parte delle istituzioni italiane.
Anno 2012 – Decreto Monti:
introduzione della modalità di misurazione all’esposizione ai campi
elettromagnetici come media sulle 24 ore anziché sui 6 minuti nelle ore
di maggior traffico telefonico stabiliti originariamente e tuttora
vigenti in tutta Europa. In questa maniera, data l’ampiezza del periodo
su cui viene effettuata la media e per la ragione che di notte il
traffico telefonico è scarso, di fatto è possibile che durante il giorno
si tocchino picchi di esposizione superiore ai 6 volt metro (valore di
legge dell’epoca fino al recente 30 aprile 2024) arrivando fino anche ad
80 volt metro, pur rientrando la media su 24 ore nei limiti fissati
dalla legge. Decreto che ad avviso di molti presenta chiare
caratteristiche di incostituzionalità andando in contrasto con
l’articolo 32 della Costituzione che tutela il diritto alla salute.
Anno 2023 – Art. 10 del DL n. 214: innalzamento dei limiti di emissione elettromagnetica da 6 V/m a 15 V/m. Tale decisione oltre ad essere apparentemente immotivata ha l’aggravante della potenziale pericolosità per la salute umana ed ambientale.
Anno 2024 – Decreto Coesione – Emendamento 4.40 art. 7-bis: i senatori Liris e Nocco di FdI con il loro emendamento pongono un veto agli Enti Locali quali Comuni e Regioni che, ai fini del Principio di Precauzione e del rispetto della salute individuale e collettiva, si stavano accingendo già numerosi in difesa dei cittadini e contro una deregolamentazione introdotta da questo governo in materia di impianti di telecomunicazioni.
Inquadrata la tematica elettrosmog/5G in modo succinto ma palesemente chiaro agli occhi anche di un neofita dell’argomento si può concludere che la strada da percorrere per la salvaguardia di noi tutti è portare la conoscenza del rischio ad ogni singolo individuo in tutti i modi possibili, facendo notare che della nuova tecnologia 5G non ne saremmo gli usufruitori ma solo, come già detto, le vittime salutari predestinate poiché tale tecnologia è utilizzata particolarmente per fini militari e di sorveglianza. Ricordiamo che le nostre telefonate tra cellulari o smartphone avvengono abitualmente in 2G e la trasmissione dei nostri file non subirebbe vantaggi rilevanti anzi diremo sicuramente insignificanti.
E’ per questo motivo che i cittadini uniti debbono farsi sentire a difesa dei propri bambini, anziani e di loro stessi chiedendo una moratoria sull’attuazione di questa nuova tecnologia almeno di 5 anni, in attesa degli esiti scientifici dei numerosi ricercatori indipendenti e sollecitando al più presto una mappatura ed un regolamento ad hoc delle antenne comunali per mettere uno stop alla installazione selvaggia di questi mostruosi strumenti.
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