Uno yacht di lusso, il Bayesian, che si inabissa il 19 agosto a poche centinaia di metri dal porto di Palermo. Fin qui non ci sarebbe nulla di eccezionale. Le cose cambiano non appena si conosce l’identità delle persone a bordo e, purtroppo, delle vittime. Tra queste, la più illustre è senz’altro il magnate britannico Mike Lynch.
Un incidente stradale in Inghilterra, nella contea di Cambridgeshire: un pedone investito il 17 agosto e morto due giorni dopo. Anche in questo caso, nulla di eccezionale, se non fosse per l’identità della vittima: Stephen Chamberlain, il socio di Lynch.
A unire due tragedie lontane geograficamente e a tingere di giallo l’intera vicenda c’è il rapporto che legava le due vittime: Lynch e Chamberlain erano soci in affari. Insieme avevano fondato due società: Darktrace e Autonomy. Realtà attive nel mondo della cybersecurity, più specificatamente del cyberspionaggio. E il complotto è servito.
Sin dalle prime ore del 20 agosto, quando la notizia del naufragio ha cominciato a diffondersi, sono iniziate a fioccare le illazioni: non può essere un caso che proprio dopo essere stato assolto da un’accusa per frode (per la vendita di Autonomy) Lynch sia morto praticamente in contemporanea del suo socio Chamberlain. Scomparso, a Palermo, anche il legale di Lynch, Chris Morvillo.
Si è parlato di traffici oscuri delle vittime dei due incidenti. Che, però, erano freschi di vittoria giudiziaria, come ricorda Il Sole 24 Ore: “I quindici superstiti del naufragio del Bayesian, tra cui Angela Bacares, la moglie di Lynch, hanno confermato che la vacanza in barca era stata organizzata per festeggiare la piena assoluzione di Lynch e Chamberlain, che in giugno erano stati entrambi scagionati dalle accuse di frode e falso in bilancio dal tribunale di San Francisco”.
Addirittura, da qualche parte è stato persino scritto che qualche improbabile servizio segreto avrebbe colpito il Bayesian con una tromba d’aria mirata.
Prevedibile, forse addirittura naturale. Quando di mezzo ci sono rapporti con i servizi segreti (Darktrace è uno strumento estremamente all’avanguardia, che sfrutta un sistema di intelligenza artificiale ad autoapprendimento), commesse miliardarie con il Pentagono, affari con la Cia e l’NSA, un incidente stradale e un naufragio, lasciarsi cullare dal complottismo è la via più semplice, quella che fornisce le risposte più immediate che regalano ordine laddove l’ordine non è di casa.
C’è però una cosa da considerare: il caso esiste. E dobbiamo farcene una ragione. Poniamo anche il caso – e non vi sono elementi di sorta – che un incidente stradale come quello di cui è rimasto vittima Chamberlain si possa organizzare con relativa facilità, non può dirsi la stessa cosa di un naufragio che ha coinvolto 22 persone, avvenuto peraltro nel corso di una tempesta molto simile a un uragano. La cui causa sembra essere legata, come ha ricordato il climatologo Paolo Sottocorona, alla problematica condizione in cui si trova il Mar Mediterraneo sempre più tropicalizzato a causa del riscaldamento globale: “Il mare caldo sembra piacevole, ma il calore dal punto di vista fisico è energia. Il Mediterraneo in questo momento è una tanica di benzina. Se ci metti un fiammifero, cioè una corrente di aria fredda come quelle di questi giorni, lui esplode”, ha dichiarato Sottocorona a Repubblica.
Certo, non appena sono emersi i rapporti di Lynch con l’intelligence, la memoria collettiva si è inevitabilmente spostata a un altro naufragio: quello del 28 maggio 2023, quando sul Lago Maggiore una barca carica di agenti dell’Aise e del Mossad si è inabissato insieme a tutti i segreti di quell’insolito meeting. Anche in quel caso, una tromba d’aria, o comunque un’inaspettato peggioramento delle condizioni atmosferiche.
E anche se molte coincidenze possono sembrare sorprendenti o addirittura inquietanti, è bene sempre analizzare i fatti sulla base degli elementi a disposizione: esiste un video chiaro del momento del naufragio del Bayesian, inghiottito dalle onde in poco più di un minuto, in cui non sembrano apparire elementi terzi che lascino pensare a un sabotaggio; andrebbe analizzata la possibilità che aree come quella del porto di Palermo, facente riferimento alla quinta città italiana per popolazione in un periodo di alta intensità turistica, possano esser state violate da chi, presumibilmente, avesse voluto interferire o organizzare una qualche forma di sabotaggio o intervento esterno; ci si potrebbe chiedere se chi avesse voluto mettere a tacere Lynch per non precisati segreti o conti personali da regolare non avesse piuttosto pensato a un metodo meno plateale; infine, esiste il vecchio dilemma del cui prodest?, dato che la figura della vittima più discussa del naufragio è salita alla ribalta assieme al carico di misteri che lo circondavano proprio a seguito della morte.
In conclusione, lasciamo che le indagini facciano il loro corso prima di saltare a facili conclusioni. Se poi volessimo concederci un pizzico di complottismo, diciamo che se fossimo degli 007, di questi tempi eviteremmo qualsiasi invito per prendere parte a una gita in barca, ma questa è un’altra storia.
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