Che bella democrazia
di Marco Travaglio - 21/08/2024
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Fonte: Il Fatto Quotidiano
Il Parlamento ucraino mette al bando la Chiesa ortodossa
russa e ordina al clero di aderire entro 9 mesi alla Chiesa ortodossa
ucraina: quella che nel 1992 (dopo l’indipendenza dall’Urss) proclamò lo
scisma dal Patriarcato di Mosca, cui sottostava dal Seicento. Zelensky
esulta per “la nostra indipendenza spirituale”, fregandosene del fatto
che, del 71% di ucraini ortodossi, un terzo segue il culto russo. Fatti
loro? No, nostri: l’Ucraina è candidata a entrare nell’Ue a tempo di
record ed è tenuta artificialmente in vita dai miliardi occidentali. Ma
le autorità europee hanno perso la favella. Come sempre in questi casi.
Quando,
nel 2014, fu rovesciato il legittimo presidente Janukovich, si rivotò e
vinse l’oligarca Poroshenko, che nominò quattro ministri neonazisti e
inglobò nella Guardia Nazionale il battaglione neonazista Azov, tutti
zitti perché il neoeletto era amico nostro, quindi un sincero
democratico.
Quando Poroshenko iniziò a bombardare i russofoni in
Donbass (14.400 morti nella guerra civile 2014-‘22) e abolì il russo
come seconda lingua ufficiale in un Paese dove un terzo è russofono e il
russo lo sa chiunque, tutti zitti perché i russofoni sono difesi da
Putin.
Quando le truppe di Kiev in Donbass trucidavano 40 giornalisti
sgraditi, fra cui l’italiano Andrea Rocchelli, tutti zitti perché i
cronisti li uccide solo Putin.
Quando, dopo l’invasione russa,
Zelensky mise fuorilegge gli 11 partiti di opposizione, arrestò il capo
del più votato e oscurò le tv che rifiutavano di confluire nella
piattaforma unica governativa, tutti tacquero perché Kiev non è Mosca.
Quando
un commando ucraino fece esplodere i gasdotti russo-tedeschi
NordStream, tutti accusarono Mosca di esserseli bombardati da sola, così
come quando gli 007 di Kiev uccisero a Mosca Darya Dugina, figlia di un
filosofo putiniano, perché l’unico terrorista è Putin.
Quando
Zelensky proibì per decreto di negoziare con Mosca, tutti zitti perché
la Nato arma l’Ucraina per negoziare meglio con Mosca.
Quando Kiev
arresta migliaia di giovani ucraini che fuggono dalla leva, tutti
tacciono perché i giovani ucraini non vedono l’ora di morire in una
guerra persa in partenza.
Quando Zelensky rinviò le elezioni restando al potere, tutti zitti perché l’Ucraina è una democrazia.
Quando
gli ucraini invasero la regione russa del Kursk, tutti parlarono di
“legittima difesa” e di “spinta ai negoziati”, poi si scoprì che avevano
fatto saltare i nuovi negoziati a Doha e sguarnito le difese nel
Donbass, dove i russi ora dilagano.
Ora che Zelensky abolisce pure la
libertà di culto, tutti zitti perché l’unico che strumentalizza la
Chiesa a fini politici è Putin.
Una trascurabile curiosità: ma questi
famosi “valori della democrazia occidentale” che l’Ucraina difende con i
nostri soldi e le nostre armi, esattamente quali sarebbero?
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