Il 17 gennaio 2024, durante il Forum Economico Mondiale di Davos, il presidente lituano Gitanas Nauseda ha annunciato con orgoglio che “l’Iniziativa dei Tre Mari (ITM) sta cambiando l’asse di circolazione in Europa”. Questa affermazione ha sottolineato l’importanza crescente di un progetto che sta ridefinendo la geografia politica ed economica del continente europeo, in un contesto di tensioni crescenti tra l’Occidente e la Russia.
Origini e ambizioni dell’iniziativa
L’ITM è stata lanciata nel 2016 da Croazia, Romania e Polonia, tre paesi affacciati rispettivamente sul Mar Adriatico, Mar Nero e Mar Baltico. Questi paesi, insieme ad altri nove Stati dell’Europa Centrale e Orientale, si sono riuniti a Dubrovnik con l’obiettivo di creare una cooperazione economica e infrastrutturale tra queste tre regioni marittime. Sebbene inizialmente l’iniziativa fosse poco conosciuta e avesse un approccio prudente, evitando di designare apertamente la Russia come una minaccia, ha rapidamente guadagnato slancio.
Storicamente, l’idea di una cooperazione tra le nazioni dell’Europa Centrale e Orientale non è nuova. Il maréchal Józef Piłsudski, primo capo di Stato della Polonia moderna, sognava già nel XX secolo di creare una “Federazione tra i mari” (Miedzymorze) che contenesse l’espansione dell’impero russo. Questo progetto, che si ispirava all’antica Confederazione polacco-lituana (1569-1795), fu però spezzato dall’invasione nazista e sovietica nel 1939. Oggi, sotto l’egida dell’ITM, questa visione sta tornando in auge, adattata al contesto geopolitico contemporaneo.
Evoluzione e sviluppi recenti
Con il passare degli anni, l’ITM ha preso una piega decisamente più politica e strategica. Sebbene inizialmente fosse focalizzata su progetti economici, come il North-South Gas Corridor (NSGC) che mirava a ridurre la dipendenza energetica dell’Europa Orientale dal gas russo, l’invasione dell’Ucraina nel 2022 ha accelerato la trasformazione dell’ITM in una coalizione con chiari obiettivi di sicurezza regionale. L’adesione di Ucraina e Moldavia come membri partner nel 2022 e 2023 ha ulteriormente rafforzato questo orientamento.
La recente adesione della Grecia nel 2023 ha ampliato l’iniziativa verso sud, integrando il Mar Egeo e rendendo l’ITM un punto di connessione vitale tra l’Europa e il Mediterraneo Orientale. Tuttavia, questa espansione ha comportato sfide geopolitiche, tra cui la crescente collaborazione tra Russia e Turchia, entrambe preoccupate per il crescente isolamento nelle rotte commerciali eurasiatiche.
Impatto sulla Sicurezza e Relazioni con l’Occidente
Dal punto di vista della sicurezza, l’ITM ha rafforzato la sua collaborazione con la NATO. Le infrastrutture sviluppate nell’ambito dell’ITM, come la via Carpatia e la via Baltica, sono state integrate nei piani di difesa della NATO, facilitando il rapido dispiegamento di truppe lungo la frontiera orientale dell’Europa. L’importanza di queste connessioni è stata sottolineata dal presidente lituano a Davos, che ha enfatizzato come il corridoio terrestre di Suwalki, stretto passaggio che collega la Polonia ai Paesi Baltici, sia cruciale per la sicurezza regionale.
Inoltre, l’ITM ha ottenuto il sostegno discreto della Commissione Europea, che vede nel progetto un modo per promuovere l’integrazione regionale e superare le tradizionali divisioni nazionali. La Commissione ha concesso all’ITM il titolo di Progetto di Interesse Comune (PCI), facilitando l’accesso ai finanziamenti europei per le infrastrutture.
Gli Stati Uniti, da parte loro, hanno sempre visto con favore l’ITM, considerandola una continuazione del vecchio piano di Donald Rumsfeld di sostenere una “nuova Europa” centrale e orientale come baluardo contro la Russia. Per Washington, l’ITM rappresenta non solo un modo per contenere l’influenza russa, ma anche per esercitare una maggiore influenza sugli affari europei, bypassando l’Europa Occidentale, vista talvolta come troppo accondiscendente verso Mosca.
Sfide Future
Nonostante i successi ottenuti, l’ITM deve ancora affrontare sfide significative. Paesi come Austria e Ungheria mantengono un atteggiamento cauto nei confronti della Russia e sono riluttanti a impegnarsi pienamente nell’ITM. Inoltre, la crescente competizione con la Turchia e la Russia potrebbe complicare ulteriormente la realizzazione di alcuni progetti chiave, come le nuove rotte energetiche attraverso il Mar Nero.
L’ITM rappresenta, dunque, un ambizioso progetto che cerca di ridefinire l’equilibrio di potere in Europa, integrando considerazioni economiche e di sicurezza. La sua evoluzione futura dipenderà dalla capacità dei suoi membri di superare le divisioni interne e di gestire le complesse dinamiche geopolitiche della regione.
In sintesi, l’Iniziativa dei Tre Mari è un esempio emblematico di come la cooperazione regionale possa evolversi in una potente leva geopolitica, con potenziali implicazioni non solo per l’Europa Orientale, ma per l’intero continente e oltre.
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