Berkshire Hathaway, il conglomerato del magnate americano Warren Buffett, nella giornata di mercoledì 28 agosto ha fatto un regalo anticipato per i 94 anni, che cadono oggi, del finanziere nativo di Omaha, Nebraska: per la prima volta la società che coordina le attività finanziarie di Buffett ha superato il trilione di dollari di capitalizzazione, completando un percorso che l’ha portata a crescere del 150% in quattro anni, dato che a metà 2020 la capitalizzazione di Berkshire Hathaway era attorno a 400 miliardi di dollari.
La prima azienda da un trilione lontana dalla Silicon Valley
La finanziaria di Buffett diventa dunque la prima azienda non tecnologica a sfondare a Wall Street quota mille miliardi di dollari di capitalizzazione, a testimonianza di quanto nonostante l’età avanzata il fiuto del suo titolare non sia venuto meno.
“Il conglomerato tentacolare è stato trasformato da Buffett negli ultimi sei decenni in una forza che tocca quasi ogni angolo dell’economia americana”, ricorda il Financial Times. Economia reale, servizi e finanza si uniscono nel fare dell’universo di Buffett un sistema che produce sistematicamente valore. E i cui investitori sanno di poter contare su ritorni sicuri.
Come un Paperon de’ Paperoni in carne ed ossa, Buffett griffa col suo marchio ogni settore, analizza il Ft: “I suoi vagoni ferroviari attraversano più di 32.000 miglia di binari che attraversano il paese, possiede un produttore di componenti essenziali per la Boeing e gestisce una delle più grandi compagnie di assicurazione auto degli Stati Uniti. Buffett”, in questa fase, ha anticipato la possibilità che per settori come il venture capital e soprattutto il private equity si aprissero tempi complessi e ha deciso di far fare cassa alla sua finanziaria: “ha trascorso l’anno a vendere azioni, tra cui metà della quota di Apple che ha generato un profitto commerciale colossale per Berkshire, e a investire i proventi in contanti e titoli del Tesoro a breve termine”.
La maxi-liquidità dell’impero di Buffett, che può investire ovunque
Il risultato? Una liquidità a disposizione della società su cui non può contare nessun altra finanziaria del pianeta pari a 277 miliardi di dollari. Insomma, con il suo fondo cassa a disposizione nei conti correnti Berkshire Hathaway potrebbe pagare l’equivalente di dodici manovre economiche del governo italiano in un colpo solo. Dovendo ora fare a meno dello storico regista delle operazioni Charlie Munger, scomparso a fine 2023 alla veneranda età di 99 anni e rimasto fino all’ultimo un sussurratore di Buffett, Berkshire Hathaway ha comunque compiuto investimenti tutt’altro che secondari, ad esempio rilevando per 26 miliardi di dollari la società energetica Occidental Petroleum, a testimonianza che l’era dell’oro nero è ben lungi dal finire, e aggiungendo al suo portafogli nuovi titoli su cui puntare, tra cui Ferrari, spinta dalla scommessa di Buffett verso i 100 miliardi di dollari di capitalizzazione e il titolo di prima azienda della Borsa Italiana nel mese di febbraio.
Verso il futuro con numeri-record
A 94 anni, dunque, Buffett raggiunge con la sua azienda quella quota di capitalizzazione che sembrava precluso a chiunque non avesse direttamente a che fare con algoritmi, tecnologia, intelligenza artificiale o altri settori a alta intensità tecnologica come il farmaceutico.
E Berkshire Hathaway si prepara a nuove sfide: mentre Buffett ha già individuato Greg Abel, storico dirigente del conglomerato, come suo delfino per la carica di presidente e Ceo, l’ampia quantità di risorse a disposizione apre un’ampia platea di investimenti all’azienda che porta ancora il nome dell’azienda tessile nata nel 1888 a Omaha e rilevata nel 1965 da Buffett per farne la base della sua grande scalata finanziaria. Creando un impero che complessivamente comprende aziende che fatturano complessivamente 364,5 miliardi di dollari e danno a Berkshire Hathaway un profitto, al 2023, di 96,22 miliardi di dollari. Il segreto del trilione raggiunto in Borsa per capitalizzazione sta anche in questi numeri che durano nel tempo. E a 94 anni rendono ancora Buffett l’uomo da battere per il titolo di “Re Mida” di Wall Street.
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