L’arresto di Durov, la società del controllo e i covidioti
di PIERGIORGIO MOLINARI
Mi sembra che si stia facendo troppo chiasso intorno all’arresto in Francia di Pavel Durov, il fondatore di Telegram, accusato di complicità in traffico di droga, pedofilia e terrorismo (nientemeno) perché non avrebbe fatto alcuno sforzo per limitare l’uso del messenger Telegram da parte dei gruppi criminali internazionali.
In realtà, e la cosa viene ammessa ufficiosamente, la colpa di Durov è di aver pubblicamente rifiutato di fare da delatore per le agenzie di intellligence e di non aver accettato di censurare i contenuti che non piacciono ai governi e a chi li controlla.
Ovviamente, chiunque non sia un cretino o un comunista (e ho ripetuto la stessa cosa due volte) capisce che questo è un nuovo passo verso la distruzione sistematica delle libertà fondamentali e verso la società del controllo. Sta calando una cappa di piombo totalitaria sul nostro mondo?
Sì, è ovvio: a cosa è servita la prova generale del Covid, altrimenti? Però, dicevo, la stanno facendo un po’ troppo lunga.
Dopotutto, cosa se ne fa della “libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione” (art. 15 Costituzione italiana) o della “libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere” (art. 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani) gente che ha creduto che una mascherina la proteggesse da un virus, che ha accettato e anzi gioiosamente partecipato all’infamia del green pass, e che è arrivata a far inoculare i propri figli minori con un siero sperimentale in una sorta di sacrificio alla Abramo e Isacco pur di conformarsi al potere e dimostrare la propria ubbidienza, e che con furia di Menadi invasate aggrediva chiunque la avvertisse dei rischi – quelli del siero e della deriva concentrazionaria?
Cosa potrà mai avere da dire gente così, che meriti di essere protetta dalla censura e dal controllo totalitario?
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