Non c’è bisogno di spendere molte parole su Gaza (e sulla Cisgiordania): i crimini che si stanno perpetrando alla luce del sole sono evidenti per chiunque non voglia negare la realtà. L’unico modo per tutelare l’incolumità propria e dei propri cari, giunti a questo punto, sembra essere quella di abbandonare la Striscia: e non parliamo solo dei bombardamenti e delle operazioni militari, ma anche delle terribili condizioni di vita (penuria di cibo e acqua, cure mediche praticamente inesistenti, e via dicendo) che spingono chi ne ha la possibilità a lasciare quell’inferno. L’unica via di fuga possibile è rappresentata dal valico di Rafah, il solo che consente di non passare per il territorio israeliano. Il problema è che tra il dire e il fare ci sono gli accessi bloccati, salvo poche eccezioni.
Se la vita umana non ha prezzo, anche questo principio sacro santo sembra trovare a Gaza una tragica eccezione. Come leggiamo sull’Avvenire , un uomo avrebbe pagato ben quindicimila dollari per lasciare la Striscia, assieme alla moglie e alla figlia piccola. Una cifra considerevole se teniamo conto che il salario medio per un anno di lavoro a Gaza si aggirava prima del 7 ottobre intorno ai cinquemila dollari, il che significa che solo poche persone possono permettersi una somma del genere. Perfino una ONG ha dovuto pagare la tariffa per far passare un camion di aiuti umanitari.
Chi non dispone dei mezzi necessari – si presume la stragrande maggioranza degli oltre due milioni di esseri umani che popolavano Gaza – non può fare altro che rivolgersi a parenti o amici (o alle raccolte di fondi online), con tutte le difficoltà che si possono facilmente immaginare.
A questo punto è lecito chiedersi in favore di chi avvenga l’esborso. Il nome non è un mistero per nessuno, parliamo di Hala Consulting and Tourism, un’agenzia di viaggi, con sede in Egitto, che ha intessuto rapporti o legami sia col Governo del Cairo sia con Hamas. Il proprietario è un potente uomo d’affari egiziano, Ibrahim al-Organi, attivo nel settore delle costruzioni e degli appalti, molto legato al presidente Abdel Fattah al-Sisi. Al mercato dei profughi ha dedicato un ampio reportage[1] Middle East Eye, testata online specializzata in Medio Oriente. Per non farsi mancare nulla, il tour operator ha promosso delle campagne pubblicitarie online, rilanciate anche da altre agenzie.
Si stima che l’intermediario che si occupa del “trasferimento VIP”, come viene chiamato[2] [3], avrebbe guadagnato circa due milioni di dollari al giorno dai palestinesi in fuga, e qualcosa come 118 milioni fino ai primi di maggio, che potrebbero diventare cinquecento se il trend non si esaurisse[4]. Per l’ambasciatore palestinese al Cairo, Diab Allouh, potrebbero essere già centomila i profughi che hanno trovato riparo in Egitto sulla scorta dei dati a disposizione, che poi sono gli elenchi resi disponibili dagli stessi soggetti coinvolti. Nonostante le tariffe a dir poco esose, chi fugge non viaggia certo in modo confortevole e sicuro, visto che le testimonianze parlano di persone, anche giovani, stroncate dalla fatica e dal caldo.
Il singolo viaggiatore deve pagare fino a diecimila dollari se privo di documenti o se vuole godere di una sorta di priorità, mentre per i minori di 16 anni ne servono 2.500 (ricordiamo che a Gaza l’età media era di 18 anni). Tuttavia, se si possiede un passaporto egiziano viene applicata una tariffa “agevolata” che oscilla tra i 650 e i 1.200 dollari, mentre con documento di diversa nazionalità ce ne vogliono circa tremila. L’aumento della domanda, nella logica del mercato, ha fatto salire esponenzialmente i costi dopo il 7 ottobre, visto che prima di quella data ai palestinesi in fuga venivano richiesti circa 350 dollari a persona. Una quota percentuale del fatturato andrebbe appannaggio di Hamas.
Il Governo egiziano ha negato qualunque coinvolgimento in episodi di corruzione e/o l’esistenza di un “mercato” dei visti: tra gli altri, è intervenuto Diaa Rashwan, capo del servizio informazioni del Cairo[5], e l’ufficio politico di Hamas[6]; a contraddire queste dichiarazioni le testimonianze di diversi profughi, che una volta usciti da Gaza hanno parlato di una vera spirale estorsiva. Analoghe denunzie sono arrivate anche dallo scrittore e giornalista egiziano Mohannad Sabry[7]. In una recente intervista, il capo della diplomazia egiziana Sameh Shoukry ha ribadito che non esiste nessun coinvolgimento del suo Governo e ha promesso indagini approfondite.
Potremmo dire molte altre cose su questa triste vicenda, ma preferiamo cedere la parola a una delle protagoniste, suo malgrado. Si tratta di una trentenne, palestinese di Gaza, che conserva l’anonimato, come tanti altri, per tutelare sé stessa e i suoi familiari: “Non posso biasimare i palestinesi per aver pagato per andarsene, ma biasimo il mondo. Non è più un segreto che stiamo pagando una tangente per vivere e scappare dalle bombe”.
Resterebbe l’ultima domanda: il “mondo” dov’è?
FONTI
egyptianstreets.com/2024/03/03/hamas-political-bureau-refutes-claims-of-egyptian-company-charging-fees-at-rafah-crossing/
timesofindia.indiatimes.com/world/middle-east/monopoly-at-rafah-egyptian-firm-makes-millions-from-palestinians-fleeing-gaza/articleshow/109781234.cms
pagineesteri.it/2024/03/04/primo-piano/un-finanziamento-online-per-uscire-dallinferno-di-gaza/
www.middleeastmonitor.com/20190611-egypt-company-launches-vip-travel-service-for-gaza-palestinians/amp/
ilmanifesto.it/la-fuga-da-gaza-vale-un-milione-di-dollari-al-giorno
news.sky.com/story/the-price-of-freedom-the-company-making-millions-from-gazas-misery-13081454
www.ilgiornale.it/news/guerra/prezzo-fuga-gaza-ecco-chi-gestisce-business-2277039.html
www.repubblica.it/esteri/2024/03/08/news/uscire_gaza_visti_valico_rafah_agenzia_hala-422275925/
www.today.it/mondo/fuggire-gaza-agenzie-viaggi-egiziane-business-.html
www.middleeasteye.net/news/gaza-war-egypt-aiding-israel-bribe-palestinians-exit
www.theguardian.com/global-development/2024/jan/08/palestinians-flee-gaza-rafah-egypt-border-bribes-to-brokers
theintercept.com/2024/03/07/gaza-palestinians-border-crossing-egypt/
[1] www.middleeasteye.net/news/egypt-firm-palestinians-fleeing-war-gaza
[2] www.middleeastmonitor.com/20190611-egypt-company-launches-vip-travel-service-for-gaza-palestinians/amp/
[3] timesofindia.indiatimes.com/world/middle-east/monopoly-at-rafah-egyptian-firm-makes-millions-from-palestinians-fleeing-gaza/articleshow/109781234.cms
[4] www.middleeasteye.net/news/gaza-war-egypt-aiding-israel-bribe-palestinians-exit
[5] www.youm7.com/story/2024/1/10/%D9%86%D9%81%D9%89-%D9%85%D8%B5%D8%B1%D9%89-%D9%82%D8%A7%D8%B7%D8%B9-%D9%84%D8%A7%D8%AF%D8%B9%D8%A7%D8%A1%D8%A7%D8%AA-%D8%AA%D8%AD%D8%B5%D9%8A%D9%84-%D8%B1%D8%B3%D9%88%D9%85-%D8%A5%D8%B6%D8%A7%D9%81%D9%8A%D8%A9-%D8%A8%D9%85%D8%B9%D8%A8%D8%B1-%D8%B1%D9%81%D8%AD/6442915
[6] egyptianstreets.com/2024/03/03/hamas-political-bureau-refutes-claims-of-egyptian-company-charging-fees-at-rafah-crossing/
[7] www.middleeasteye.net/users/mohannad-sabry
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