Guerra a tutto campo, la nuova fase dello scontro occidente Russia
di Luciano Lago
Una svolta decisiva del conflitto si è aperta all’inizio di Agosto con l’incursione delle forze ucraine e mercenari della Nato nel territorio della Federazione russa, con l’obiettivo di attaccare le strutture civili, uccidere quanti più russi possibile, donne e bambini inclusi, presi di mira deliberatamente, seminare il panico tra la popolazione civile e, possibilmente, attaccare la centrale nucleare di Kursk e provocare un disastro nucleare.
Sembra chiaro che l’esercito ucraino ha adottato una attitudine di tipo “israeliano” di colpire i civili, le scuole, le chiese Ortodosse, gli ospedali, ecc., sterminare la popolazione civile per creare terra bruciata sul territorio nemico.
Come i fatti ormai hanno dimostrato, l’operazione
speciale russa in Ucraina è uno scontro armato tra la Russia e
l’Occidente collettivo sotto la guida di Washington e Londra, mediante l’apporto indispensabile della NATO e della sua rete militare e logistica.
L’Ucraina è soltanto un proxi degli Stati Uniti
che combatte una guerra per procura fino al suo totale esaurimento.
Washington vuole la distruzione e lo smembramento della Federazione
Russa, il rovesciamento di Putin e lo smantellamento della potenza
militare russa, come hanno scritto e dichiarato gli strateghi
statunitensi nei loro Think Tank.
Anche l’intrusione delle forze ucraine/Nato nel territorio russo risulta direttamente coordinata e diretta dai comandi Nato
che, oltre ad aver fornito le armi ed i mezzi blindati, forniscono agli
ucraini le coordinate delle posizioni russe e degli obiettivi da
colpire.
A
questo punto anche i meno favorevoli alla politica di Putin all’interno
della Russia, devono aver compreso che questa per la Russia è una guerra esistenziale per la sopravvivenza del proprio stato, della propria integrità e cultura e il nemico della Russia sono le élite di potere anglosassoni (anglo sioniste),
quelle che da sempre guidano il tentativo occidentale di contenere e
distruggere l’influenza russa in Europa, in Asia e altrove.
Questo è divenuto tanto più evidente nel momento attuale di inevitabile passaggio ad un mondo multipolare.
Di certo l’attacco diretto dell’Ucraina/Nato al territorio russo cambia i termini e le condizioni della guerra.
La risposta russa non può essere più limitata all’Ucraina ma deve
estendersi ad altre parti del mondo, dal Medio Oriente all’Asia,
all’Africa, dove sono presenti gli interessi americani ed occidentali.
Questi interessi devono essere colpiti utilizzando gli alleati della
Russia come proxi, esattamente come gli anglosassoni fanno con
l’Ucraina. Fornire le armi e il supporto logistico, di intelligence e di
formazione per infliggere colpi definitivi alle basi militari, alle
sedi distaccate, ed alle forze dislocate sui territori, ovunque si
trovano.
La Russia dispone dei mezzi necessari, ci vuole la
volontà politica di condurre una guerra a tutto campo, come quella che
l’occidente sta conducendo contro la Russia.
La Russia
non è sola nella sua lotta ma dispone oggi di ottimi alleati, non solo
la Cina, anche l’Iran, la Corea del Nord, la Bielorussia, paesi con cui è
in corso già uno scambio di armamenti e tecnologia reciproco da cui
entrambi si andranno ad avvantaggiare. Oltre a questi, una rete di
alleati che vanno dalla Siria, al Libano, all’Iraq, al Venezuela, a
Cuba, Nicaragua ed altri paesi come l’India, il Brasile, il Sud Africa
ed i paesi del gruppo BRICS. La rete filo russa ed
anti-imperialista nel mondo è in forte crescita e non si lascia
intimorire dalle minacce e dai ricatti delle potenze occidentali.
Non dubitiamo che il presidente Putin decida di levarsi i guanti bianchi e “prendere il toro per le corna”.
Il momento è decisivo e qualsiasi tentennamento sarebbe fatale.
Nessun commento:
Posta un commento