Esclusiva: l’intelligence statunitense suggerisce che l’esercito russo stia consigliando gli Houthi all’interno dello Yemen
La Russia ha inviato ufficiali dell’intelligence militare del GRU per consigliare gli Houthi su come colpire le navi anglo USA israeliane.
Attuali ed ex funzionari statunitensi hanno dichiarato a MEE di credere che Putin consideri le crescenti tensioni in Medio Oriente come un punto debole per fare pressione sugli Stati Uniti in merito al loro sostegno all’Ucraina.
“Esiste un collegamento tra la guerra della Russia contro l’Ucraina e il Mar Rosso”, ha dichiarato in precedenza a MEE il generale Frank Mckenzie, comandante in pensione del Comando Centrale degli Stati Uniti.
“Putin ritiene che gli USA siano responsabili degli attacchi ucraini alle navi russe nel Mar Nero. È possibile che consideri di fare qualcosa nel Mar Rosso come una rivincita”, ha detto.
Gli Stati Uniti affermano che gli Houthi contano sul sostegno iraniano per condurre i loro attacchi, ma il gruppo sembra anche fare molto affidamento sui dati di spedizione open source per stilare le liste degli obiettivi.
La decisione di Putin di inviare funzionari del
GRU sul territorio dello Yemen potrebbe essere motivata dal desiderio di
organizzare meglio le capacità di intelligence degli Houthi.
La
natura esatta del ruolo dei russi è poco chiara, ma il funzionario
statunitense ha affermato che gli ufficiali del GRU sono operativi nello
Yemen da “diversi mesi” per assistere gli Houthi nel loro attacco alle
navi commerciali, che gli Houthi affermano essere un gesto di
solidarietà con i palestinesi assediati a Gaza.
La Russia non esita a schierarsi sul territorio in Medio Oriente.
Il
gruppo mercenario russo Wagner opera in Libia e nell’arida regione del
Sahel. L’esercito russo è anche schierato in Siria, dove supporta il
presidente Bashar al-Assad. Nel frattempo, in Sudan, la Russia sta
portando avanti i piani per una base navale sul Mar Rosso, ha riferito
MEE.
Il presidente Vladimir Putin ha valutato l’idea di fornire agli Houthi sofisticati missili da crociera antinave,
ma è stato dissuaso dal farlo dopo l’intervento diretto del principe
ereditario saudita Mohammed bin Salman, ha rivelato MEE a giugno.
Il Wall Street Journal ha confermato la notizia a luglio, aggiungendo però che gli
Stati Uniti temono ancora che Putin possa armare gli Houthi,
potenzialmente per dissuadere gli USA dal consentire all’Ucraina di
penetrare più in profondità nel territorio russo.
“Se la Russia dovesse fornire armi agli Houthi, inviare consulenti tecnici sul campo sarebbe il primo passo per riuscirci”, ha detto a MEE Samuel Ramani, esperto di politica estera russa in Medio Oriente e Africa presso il Royal United Services Institute.
“Ma potrebbe anche essere solo un segno di una cooperazione più profonda. Date le preoccupazioni dei sauditi, questa sarebbe una via di mezzo, dato che Putin si astiene dall’armare gli Houthi”.
I dati dell’intelligence statunitense condivisi con MEE non hanno rivelato dove operano i consiglieri russi.
Gli
Stati Uniti prevedono che il cosiddetto “asse della resistenza”
dell’Iran , che comprende gli Houthi dello Yemen, gli Hezbollah libanesi
e le Forze di mobilitazione popolare irachene, assumerà un ruolo più
importante in un attacco di rappresaglia contro Israele rispetto ad
aprile, quando l’Iran ha lanciato direttamente centinaia di droni e
missili contro Israele.
Pubblicamente, gli Houthi e i russi si sono impegnati più da vicino. A luglio, il principale diplomatico di Putin in Medio Oriente, il vice ministro degli esteri Mikhail Bogdanov, ha incontrato a Mosca una delegazione Houthi guidata dal portavoce del gruppo, Mohamed Abdel Salam.
Middle East Eye ha contattato il Ministero degli Esteri russo per chiedere un commento sulla storia, ma al momento della pubblicazione non ha ricevuto risposta.
Traduzione: Luciano Lago
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