INCHIESTA / Inghilterra: una immigrazione poco qualificata è causa dei loro mali
di MARIETTO CERNEAZ
L’Inghilterra vive tensioni culturali di non poco conto. Autoctoni e immigrati, nello specifico islamici, sono arrivati ad un simulacro di redde rationem, dato che i barbaciabatte non sono non si sono mai integrati, ma nemmeno la loro progenie pare abbia intenzione di farlo.
Uno dei malintesi più comuni nel dibattito sull’immigrazione è che tagliare i numeri degli arrivi significhi tagliare i lavoratori migranti qualificati. Un falso assoluto. Fatto sta che l’opinione pubblica ritiene che l’ondata di stranieri sia stata troppo elevata nell’ultimo decennio, e ben poco qualificata.
I conservatori, nel 2019, promettevano non solo che “i numeri complessivi di immigrati sarebbero calati”, ma che il sistema di accoglienza sarebbe stato più selettivo, ovvero “meno migranti poco qualificati”. Le balle di Boris Johnson raccontavano così di una “crescita economica basata basata anche sulla Brexit”, trasformando la Gran Bretagna in una superpotenza scientifica e tecnologica.
Come ha scritto Karl Williams,
- “Purtroppo, i dati del Ministero dell’Interno dipingono un quadro piuttosto diverso di ciò che è realmente accaduto dall’inizio del 2021: l’Inghilterra ha rilasciato oltre 3,64 milioni di visti per migranti, ma solo lo 0,6% di questi è andato a scienziati e ingegneri.
- Ovviamente scienziati e ingegneri non sono gli unici migranti qualificati, come alcuni massimalisti dell’immigrazione hanno voluto sottolineare quando ho evidenziato questa statistica piuttosto deprimente su X l’altro giorno. E in effetti, poco meno dello 0,8% dei visti è andato ai dottori, ad esempio, e il 2,0% agli infermieri. Oppure prendiamo i mestieri manuali: lo 0,1% dei visti è andato ai migranti in occupazioni in campo elettrico e metallurgiche, e un altro 0,1% a quelli nei settori dell’edilizia e delle costruzioni. Un ultimo esempio: insegnanti e professionisti universitari, hanno rappresentato lo 0,3% dei visti. Quindi tutti numeri piuttosto piccoli, migliaia o al massimo un paio di decine di migliaia, su 3,64 milioni di visti”.
Secondo lo Standard Occupation Classification (SOC), quanti visti vengono concessi in totale ai lavoratori qualificati? Innanzitutto, in Inghilterra i visti di lavoro qualificati fittizi sono stati concessi a migranti che non venivano per svolgere lavori particolarmente qualificati. Sfortunatamente, il livello di dettaglio dei dati SOC dell’Home Office limita la capacità di disaggregare gli effetti di ciò. A complicare l’analisi c’è il fatto che in realtà ci sono circa 50 sottotipi distinti di visto attualmente in uso, tale è il groviglio del sistema di immigrazione della perfida Albione.
“Tuttavia – spiega ancora Williams – possiamo calcolare un limite massimo per il numero di visti di lavoro destinati a lavoratori qualificati. In primo luogo, c’è l’effettivo percorso “lavoratore qualificato”, che rappresenta 1 su 20 di tutti i visti emessi dal primo trimestre del 2021 (al primo trimestre del 2024). Se includiamo anche i lavoratori su tutti gli altri percorsi, escluso »lavoratore qualificato – salute e assistenza», il limite massimo sale a quasi a 1 su 10. Ma questo include lavori come personale domestico insieme ai fondatori di start-up, quindi, ancora una volta, un bel guazzabuglio. Insomma, solo con l’inclusione dei visti Health & Care il totale arriva al 17%. Ma se questo dovrebbe includere dottori e infermieri, include invece anche oltre 150.000 visti per lavoro di assistenza sociale, badanti insomma. Nessuno dubita che l’assistenza sociale sia un lavoro difficile, estenuante e a volte spiacevole. Ma non è qualificato nella definizione convenzionale del termine”.
In altre parole, almeno l’83% dei visti rilasciati agli immigrati negli ultimi anni non riguarda i lavori qualificati. E che dire degli altri 3,02 milioni di visti? Ancora Karl William ce lo spiega:
“Circa 914.000 (quindi il 25% dei 3,64 milioni totali) sono andati a persone a carico su percorsi di studio e lavoro, così come 215.000 (6%) su percorsi familiari. Altri 1,35 milioni (37%) sono andati a studenti, spesso su corsi di laurea magistrale di un anno di qualità altamente dubbia prima di passare al visto per laureati, il fenomeno del “visto Deliveroo”. E altri 550.000 (15%) erano visti umanitari”.
Non resta che concludere affermando che se gli inglesi ora hanno qualche problema un motivo c’è: nonostante le promesse di un’immigrazione più selettiva, controllata e qualificata, i sudditi di Re Carlo III hanno assistito al fenomeno opposto.
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