In Germania si moltiplicano i sabotaggi all’acqua potabile nelle basi militari
Da qualche giorno, la Germania sembra essere oggetto di una serie di tentativi di sabotaggio della rete idrica, che si sarebbero verificati in località situate nei pressi di alcune basi militari nazionali e della NATO. I siti in cui sarebbero avvenute le sospette contaminazioni dell’acqua sono quattro e altrettante sono le basi militari vicine alle località colpite: tre sono situate nel Nordreno-Vestfalia e una, l’ultima a comparire nella lista, in Baviera. A fare sorgere i sospetti sono stati la rilevazione di buchi nella recinzione attorno a due degli impianti idrici e altrettanti tentativi di effrazione che hanno interessato le altre due strutture militari. Le autorità tedesche, intanto, stanno indagando sulle possibili origini degli attacchi e hanno aumentato le operazioni di sicurezza attorno ai luoghi colpiti. Sebbene non sia stata ancora pubblicamente avanzata alcuna rivendicazione, alcuni politici hanno avanzato il sospetto che possa trattarsi di un tentativo di sabotaggio russo.
I probabili sabotaggi della rete idrica tedesca sono stati inaugurati mercoledì 14 agosto, quando i militari di pattuglia della base aerea di Wahn, vicino a Colonia, nello Stato federale del Nordreno-Vestfalia, hanno trovato un buco nella recinzione dell’impianto. La base, nello specifico, ospita 4.300 militari e 1.200 civili, così come gli aerei di Stato usati dai cancellieri e dai ministri per i viaggi istituzionali. In seguito alla segnalazione, la struttura è stata isolata, e per diverse ore non è stato possibile entrare o uscire dall’area; le autorità hanno anche suggerito ai soldati e ai civili della zona circostante di non bere l’acqua dal rubinetto, in quanto possibile oggetto contaminazione.
In risposta all’allarme di Colonia-Wahn, la vicina base della NATO di Geilenkirchen, a circa 100 chilometri da Colonia, ha aumentato i propri livelli di sicurezza; anch’essa tuttavia pare essere stata oggetto di un’analoga operazione di sabotaggio, dedotta da un segnalato tentativo di effrazione. Inizialmente i portavoce militari hanno invitato alla calma, sostenendo che gli episodi non avessero alcuna correlazione. Eppure, giusto il giorno dopo, le autorità di Mechernich (anch’essa nel Nordreno-Vestfalia) hanno diffuso un simile allarme, invitando i cittadini a non bere acqua potabile, in quanto base e centrale idrica parevano essere state oggetto di effrazione. A Mechernich il timore è scomparso dopo qualche ora, e le autorità hanno revocato l’allerta dopo avere riscontrato dalle rilevazioni la mancanza di tracce di alterazione dell’acqua. A chiudere la lista è la caserma Christoph Probst di Garching, a qualche chilometro da Monaco di Baviera. Quest’ultima pare essere stata colpita ieri e, almeno secondo il sito di informazioni Business Insider, sarebbe stata oggetto di intrusione, supposta dopo il ritrovamento del solito buco nella recinzione.
I quattro tentativi di sabotaggio hanno gettato la Germania in un clima di generale timore. Le indagini non hanno ancora portato ad alcun risultato, ma alcuni politici dell’area liberale e tra i verdi hanno suggerito che dietro a queste iniziative potrebbe esserci la Russia. Marcus Faber, presidente della Commissione della Difesa del Bundestag, ha dichiarato che la vicinanza temporale tra le azioni di disturbo lascia supporre che un «attore ostile voglia dimostrare le sue capacità di sabotaggio qui da noi» e che al momento «l’attore che ha il maggiore interesse in tal senso è Putin». In maniera analoga si è espresso Konstantin von Notz, presidente della Commissione parlamentare di controllo del Bundestag, che ha dichiarato al canale di informazione Welt TV che «C’è naturalmente il sospetto che possa trattarsi di un’operazione di sabotaggio russo». Non c’è tuttavia ancora nessun indizio in tal senso, né nulla che ne provi l’effettiva correlazione. Le azioni sono avvenute nella stessa settimana in cui le autorità tedesche hanno emesso un mandato di cattura europeo nei confronti di un cittadino ucraino che potrebbe essere coinvolto nelle operazioni di sabotaggio al Nord Stream. L’uomo, che sarebbe un istruttore di sub, avrebbe registrato come ultima residenza la Polonia, ma sarebbe al momento irreperibile.
[di Dario Lucisano]
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