I diplomatici statunitensi si mobilitano, temendo che le risorse militari non proteggano “Israele”
Nonostante l’ampio dispiegamento di sistemi antiaerei statunitensi in Medio Oriente e i sistemi di difesa aerea di Israele, gli Stati Uniti rimangono incerti sulla loro capacità di proteggere Israele da ritorsioni per i suoi crimini.
Gli Stati Uniti non sono ancora in grado di determinare quando l’Iran reagirà contro l’assassinio da parte di “Israele” del capo dell’Ufficio Politico di Hamas, il martire Ismail Haniyeh, a Teheran, in Iran.
Diversi funzionari statunitensi hanno detto alla CNN che si aspettano che l’Iran reagisca nei prossimi giorni, forse entro le prossime ore, tuttavia, faticano “a valutare quando arriverà la risposta e quale forma assumerà”.
L’emittente americana ha detto che l’Iran aveva già spostato alcune delle sue risorse militari, necessarie per un tale attacco, ad aprile, quando ha risposto a un attacco israeliano alla sua ambasciata in Siria.
Secondo due funzionari statunitensi, questo rende più difficile per l’intelligence americana prevedere le azioni di Teheran. Ciò ha creato divisioni tra i funzionari della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, che hanno opinioni contraddittorie sugli aspetti della risposta militare prevista.
L’intelligence americana sull’attacco iraniano è “più oscura”
Ora
gli Stati Uniti tentano di ricreare una coalizione che aveva
contribuito a difendere “Israele” dall’attacco iraniano su larga scala
del 13 aprile 2024. Sebbene lo sforzo per mitigare gli effetti
dell’attacco abbia visto la partecipazione di diversi stati della NATO e
della regione, compreso il dispiegamento su larga scala di aerei e
batterie di difesa aerea, l’Iran è riuscito a colpire un certo numero di
risorse militari israeliane chiave con precisione millimetrica.
L’evento ha anche visto gli Stati Uniti raccogliere informazioni sostanziali sui dettagli dell’attacco e sui suoi effetti. Eppure, gli sforzi e gli ampi sistemi antiaerei israeliani non sono riusciti a fornire una copertura completa da una raffica di missili iraniani.
I funzionari che hanno parlato con la CNN hanno detto che “il quadro dell’intelligence americana è molto più oscuro” questa volta.
Gli Stati Uniti dirigono le forze verso l’Asia occidentale
Allo
stesso tempo, gli Stati Uniti stanno anche dirigendo alcune delle loro
forze più vicino alla regione, tra cui due cacciatorpediniere.
Come parte dei loro sforzi per aiutare il criminale regime israeliano, gli Stati Uniti hanno spostato i cacciatorpediniere USS Laboon e USS Cole verso il Mediterraneo orientale. In precedenza, le risorse navali statunitensi hanno tentato di abbattere missili balistici iraniani diretti verso obiettivi militari in tutta la Palestina occupata.
Inoltre, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha reindirizzato il Carrier Strike Group 3 della Marina e la sua ammiraglia, la portaerei a propulsione nucleare USS Abraham Lincoln, dal Pacifico al Golfo Persico. La decisione è stata presa all’inizio di agosto, poiché gli Stati Uniti speravano di sollevare il Carrier Strike Group 12 e la sua ammiraglia, la USS Theodore Roosevelt, dai suoi compiti, dopo che era stata schierato in Medio Oriente nel gennaio di quest’anno.
Fonte: Al Mayadeen
Traduzione: Luciano Lago
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