Scoperta la società che aveva  speculato in anticipo su assassinio di Trump

E’ una finanziaria che si chiama Austin Private Wealth, collegata a Blackrock e alla nota lobby

12 luglio la società aveva venduto allo scoperto (cioè senza averle) 12 milioni di azioni della Trump Media & Technology Group Corp (DJT) tramite un’opzione put; se Trump fosse stato ucciso, la società avrebbe guadagnato miliardi… La vendita allo scoperto si fa quando si prevede che le azioni in questione scendano…

Impagabile la scusa della società: “Volevamo comprare 12 contratti, o 1200 azioni, non 12 milioni di azioni, come è stato registrato per errore. … un fornitore terzo ha applicato un moltiplicatore che ha aumentato il numero di azioni di un multiplo di 10.000”. Il punto è che la registrazione della cifra moltiplicata per 10 mila è certificata dalla Sec (la loro CONSOB) “abbiamo scoperto che era errato e lo abbiamo immediatamente modificato non appena abbiamo appreso dell’errore”, ha affermato Austin Private Wealth in una dichiarazione mercoledì

A guardare più attentamente il fondo Austin, scopre Cesare Sacchetti, poi non solo troviamo la presenza dei citati BlackRock e Vanguard, ma anche una alquanto stretta vicinanza con alcune note associazioni del mondo ebraico quali la Congregation Beth Israel guidata dal rabbino Philip Kaplan, la American Civil Liberty Union, nella quale la presenza degli americani ebrei è molto radicata da sempre ed è stata dominata da figure come l’avvocato Steven Shapiro e Nadine Strassen, il campo estivo Young Judea, giovane Giudea, dove ogni estate si insegna ai giovani adolescenti americani di origine ebraica l’amore per Israele, la Shalom Austin, uno dei luoghi più importanti per la comunità ebraica di Austin, in Texas, alle quali si aggiungono la Austin Jewish Academy, una scuola ebraica e la Anti-defamation League, fondata nel 1913 dall’ebreo Sigmund G. Livingston per combattere il fenomeno del cosiddetto “antisemitismo”, e questa associazione ha reputazione di essere un vero e proprio censore nella vita pubblica americana, sempre pronta a definire come “antisemita” chiunque esprima critiche nei confronti dello stato ebraico.