Quel che c’è di buono in Vance
Con Biden, “Stati Uniti hanno sviluppato una politica estera basata su ” supponenza, e dar lezioni di morale dall’alto nei confronti dei Paesi ” africani, mentre la politica estera della Cina si concentra sulla “costruzione di strade e ponti e sul nutrire i poveri”.
“Gli USA dovrebbero perseguire una politica estera di rispetto e diplomazia che non sia radicata nel moralismo, ma piuttosto nell’interesse nazionale del paese”
Sono parole di J.D. Vance, il candidato vice-presidente di Trump, e devo dirlo,aprono il cuore: da quanti anni non si ascoltavano parole di concreto e normale buon senso nella dirigenza politica USA? Ancora non molti giorni fa Blinken, il segretario di Stato di Biden, proclamava che la promozione dei “diritti LGBT” era una questione, nientemeno, di sicurezza nazionale, e descriveva le sanzioni e e penalizzazioni che aveva infitto a non so quale paese africano colpevole di non rispettarli.
Insomma, dato per noto che Vance è gestito dalla nota lobby, bisogna riconoscere che, più colto e profondo e più articolato di Donald,
Vance è esponente conservatore con posizioni che aprono il cuore
Si oppone all’intervento degli Stati Uniti nei conflitti esteri, in particolare nella guerra tra Russia e Ucraina.
Si è espresso contro i potenziali tagli alla previdenza sociale.
Ha anche lavorato con la senatrice del Massachusetts Elizabeth Warren su una legge per ritenere responsabili i dirigenti delle banche fallite.
Spiccano il suo forte sostegno alla famiglia tradizionale, l’opposizione all’aborto e all’immigrazione clandestina.
Ha introdotto una legge per vietare il supporto pubblico al cambio di genere per i minori e un progetto di legge per eliminare i programmi di “diversità” nel governo federale.
Vance ha ripetutamente e pubblicamente chiesto la fine dello stanziamento di denaro dal bilancio statunitense per aiutare l’Ucraina e ha affermato che il conflitto russo-ucraino dovrebbe essere concluso il prima possibile attraverso i negoziati. In precedenza, il senatore Vance ha definito assurda la riluttanza della Casa Bianca a negoziare con Putin e ha affermato che Kiev avrebbe dovuto fare significative concessioni territoriali.
In UEropa, invece:
“Se von der Leyen non fosse stata rieletta sarebbe stato il caos, i Mercati ci avrebbero punito e i cittadini ne avrebbero pagato il prezzo” (Antonio Tajani).
Il nostro ministro degli Esteri ce lo dice chiaramente; la von der Leyen l’hanno scelta e voluta i Mercati finanziari.
Cioè i grandi potentati del denaro, che dei Mercati sono i protagonisti assoluti.
O fai come dicono i Mercati, oppure il Caos. E’ il grande ricatto.
Le elezioni sono ormai una farsa, la democrazia una burla.
Lo dice Tajani.
Tu chiamala se vuoi, PLUTOCRAZIA.
M.M.
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