Maestra senza allievi
di Marco Travaglio - 25/07/2024
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Fonte: Il Fatto Quotidiano
Per carità, rispetto a Biden è un pischello. Ma quando
parla di guerre, Sergio Mattarella non pare lucidissimo. Esprime “grande
tristezza nel vedere che il mondo getta in armamenti immani risorse
finanziarie che andrebbero destinate a fini sociali” (bene, bravo, bis).
Poi però, con un arabesco logico da Guinness, ricasca nella solita
litania: “L’Italia e i suoi alleati sostenendo l’Ucraina difendono la
pace per evitare altre aggressioni a vicini più deboli che porterebbero a
una guerra globale”. È la bugia che ci affligge dal 2022, quando Mosca
invase l’Ucraina e si disse che la guerra era scoppiata quel giorno
perché Putin, impazzito, voleva conquistare l’Europa partendo dal
Donbass. Invece è scoppiata nel 2014, col golpe bianco di Euromaidan
(fomentato dagli Usa, come confessò Victoria Nuland) per cacciare il
legittimo presidente Janukovich e far eleggere il fantoccio Poroshenko
che cambiò la Costituzione per aderire alla Nato e prese a bombardare il
Donbass russofono. Mattarella, così triste per il riarmo, domanda:
“Colpa di chi difende la propria libertà e chi lo aiuta o di chi
aggredisce la libertà altrui?”. Ma dimentica le responsabilità
occidentali: anche nella Serbia filorussa che, quando lui era
vicepremier nel 1999, fu bombardata dalla Nato per 78 giorni e smembrata
con l’indipendenza del Kosovo (il diritto all’autodeterminazione vale
solo per i nemici di Mosca, quindi non per il Donbass).
Poi scomoda
l’“historia magistra vitae” (ma priva di allievi) per un ardito paragone
con la II guerra mondiale: “Hitler pretendeva di annettere i Sudeti, la
parte di Cecoslovacchia con una minoranza tedesca che Hitler pretendeva
di annettere. Gran Bretagna, Francia e Italia, anziché difendere il
diritto internazionale, gli diedero via libera. Lui poi occupò l’intera
Cecoslovacchia e quando, non incontrando ostacoli, provò con la Polonia
scoppiò la guerra mondiale”. Fra le tante cose che la storia non gli ha
insegnato – oltre al fatto che Putin non è Hitler, non ha la Wehrmacht
ma un esercito al confronto modestissimo e, se provasse a invadere
l’Europa, si ritroverebbe contro l’intera Nato – c’è che contro Hitler
si mossero Usa, Uk e Russia. Contro Putin c’è il fu esercito ucraino,
che ha perso la guerra. E ora Zelensky e Kuleba invocano negoziati coi
russi. Ma, come già nel 2022, dopo aver ripetuto per due anni e mezzo
che la pace la decide l’Ucraina, l’Europa sabota i negoziati incitandola
a farsi massacrare ancora. Ecco il generale Roly Walker, capo di stato
maggiore britannico, in stereo con Mattarella e con l’Ue: “Dobbiamo
prepararci a combattere con la Russia entro tre anni”. Quindi o ha
saputo che Putin prepara lo sbarco oltre la Manica, o anche a lui
servono ripetizioni di storia.
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