Arrivano i buoni
di Marco Travaglio - 06/06/2024
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/arrivano-i-buoni-86262
Fonte: Il Fatto Quotidiano
Come la lotta al Covid e le guerre in Ucraina e a Gaza,
anche le elezioni europee sono diventate un derby fra due curve ultrà: i
buoni “europeisti” e i cattivi “sovranisti”. Il guaio è che più guardi i
buoni e più ti domandi cosa potrebbero mai fare di peggio i cattivi. Il
francese Macron, già noto perché due anni fa invitava a “non umiliare
Putin in Ucraina”, ora che Putin sta umiliando l’Ucraina e la Nato
propone di inviare soldati o almeno addestratori a Kiev contro la prima
potenza nucleare e mostra la mappa degli obiettivi russi da bombardare
con missili francesi. Il tedesco Scholz giura che mai autorizzerà gli
ucraini a usare armi tedesche per attacchi in Russia, poi arriva
l’ordine di Biden e scatta sull’attenti. Lo stesso fanno Finlandia,
Svezia, Polonia, Repubblica Ceca, Danimarca, Olanda, Regno Unito,
Canada, Romania e Paesi baltici. In Olanda il “liberale” Rutte si allea
col fascio-islamofobo Wilders, ma siccome è più atlantista di
Stoltenberg ora lo promuovono segretario Nato al suo posto. Il ministro
dell’Economia finlandese Rydman definisce gli ebrei “spazzatura che non
piace a noi nazisti”, ma siccome il suo governo è turboatlantista
nessuno ci fa caso: la Nato lava così bianco che più bianco non si può.
Il
ministro della Difesa tedesco Pistorius annuncia una bella guerra alla
Russia “entro il 2029”. Il ministro degli Esteri polacco Sikorski dice
che “l’invio di truppe in Ucraina non va escluso”. Il capo dell’esercito
norvegese Kristoffersen comunica che “la Nato ha 2-3 anni per
prepararsi alla guerra alla Russia”. Il presidente lettone Rinkevics, a
Roma da Mattarella, annuncia trionfante che pensa di inviare truppe in
Ucraina e intanto aumenta la spesa militare dal 2,4 al 3% del Pil grazie
alle simpatiche forniture di Leonardo. Il presidente del Consiglio Ue,
il liberale Michel, filosofeggia: “Se vogliamo la pace prepariamoci a
fare la guerra e a passare in modalità di economia di guerra”. L’Alto
rappresentante della politica estera Ue, il socialista Borrell, dice che
attaccare la Russia senza dichiararle guerra è “legittimo ai sensi del
diritto internazionale” (quello che si è scritto lui nella sua
cameretta). Il commissario all’Economia, il Pd Gentiloni, propone
giulivo un nuovo Recovery per comprare armi. La presidente della
Commissione Ue, la popolare (si fa per dire) Ursula von der
Sturmtruppen, paragona le armi ai vaccini e posta un video-spot che la
ritrae, pancia indentro e petto infuori, in marcia fra bombe e macerie
col giubbotto antiproiettile e il casco di lacca in testa: “Vota per
un’Europa forte che osa agire” e “turbo-charging la nostra capacità
industriale di difesa”. Ecco, questi sono i buoni che vogliono salvare
l’Europa. Da non confondere con i cattivi che vogliono distruggerla.
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