Il piano segreto degli USA con la Russia rivelato dal premier polacco Andrzej Duda
- 21 Giugno 2024
di Luciano Lago
Fino
ad ora non erano note quelle che sono le reali finalità del conflitto
con la Russia ed il piano segreto che le élite di potere USA avevano
predisposto in merito. Questo piano occulto esisteva già dall’epoca
della disintegrazione dell’URSS, ma non era conosciuto dal grande
pubblico.
Ha provveduto a rendere noto tale piano,
nel corso della denominata Conferenza di Pace in Svizzera, il premier
polacco Andrzej Duda, uno dei più accesi russofobi in Europa che ha
usato parole incendiarie nel corso del suo intervento.
Sembrava
che questo fosse un piano elaborato da pochi soggetti autori di teorie
cospirazioniste e come tali qualificate dai media mainstream. Sono
arrivate soltanto adesso le rivelazioni di Andrzej Duda.
Duda ha
accusato la Russia di comportarsi come un “impero coloniale” che ha
sottomesso centinaia di etnie nel suo territorio sotto un sistema
autoritario e oppressivo. Nel contesto del vertice che ha
visto riunite mezzo centinaio di delegazioni provenienti dall’Europa e
da altri paesi, il premier Duda ha affrontato il tema consueto del
discorso circa la necessità che l’Ucraina mantenga la sua indipendenza e
sovranità al cospetto della malvagia invasione russa.
Tuttavia, nel
contesto del suo discorso, Duda ha reso pubblica inaspettatamente una
carta che l’occidente aveva occultato al pubblico, considerando che il
premier polacco ha parlato della Russia come “prigione dei popoli”,
visto che in essa vivono circa 200 etnie diverse che si sono trasformati
in cittadini russi con gli stessi metodi usati in Ucraina e
questo discorso ha di fatto scoperto indirettamente il piano oculto
occidentale per frammentare il grande paese euroasiatico in 200 nuovi
stati, un fatto che per molti anni era stato denunciato da diversi
analisti politici ma che sempre erano stati squalificati come autori di
teorie della cospirazione.
Ha continuato il premier Duda con un discorso carico di emotività e di vecchi risentimenti storici, così ha affermato che la guerra in Ucraina è di carattere imperiale e coloniale e che la Russia vuole con essa schiavizzare il popolo ucraino e privarlo del proprio diritto a scegliere un suo proprio cammino.
Per questo l’Europa e la Nato
devono difendere la sua indipendenza contro l’operazione militare russa,
ha detto. Duda ha enfatizzato questi concetti in una molto particolare
conferenza di pace in cui si è potuto ascoltare soltanto una retorica
incendiaria contro la Russia ravvivando alcune tensioni storiche e
geopolitiche tra la Polonia e i suoi vicini orientali.
Tuttavia,
quanto rivelato ufficialmente da Duda propone interrogativi su quali
siano le reali intenzioni delle potenze occidentali nei confronti della
Russia e i suoi territori; a misura che il vertice è avanzato
si sono uniti altri esponenti occidentali nel sottolineare l’importanza
di frenare la Russia e le sue operazioni militari in Ucraina.
Sono però state le parole di Duda a suscitare allarme a livello internazionale e a chiarire gli oscuri piani dell’occidente.
Analisti
esperti hanno segnalato che la Nato e gli USA sono dietro i piani di
frammentare la Russia, in una impostazione dove si prevede in
prospettiva un piano di balcanizzazione della Russia e
questo propone uno scenario molto lugubre per i rapporti internazionali,
visto che che la Russia è una superpotenza nucleare che dispone di un
armamento sia convenzionale che nucleare in grado di mettere in scacco
la Nato e l’intero blocco occidentale.
Questa prospettiva ha
suscitato un intenso dibattito tra esperti e gli analisti dove molti
mettono in rilievo il connotato esistenziale del conflitto per la
Federazione Russa che mai accetterà di essere sottomessa dalle potenze
occidentali.
Secondo alcuni analisti la Nato avrebbe, come
obiettivo ultimo, la scomparsa della Russia come entità geopolitica,
utilizzando la guerra in Ucraina quale mezzo per scardinare la sua
integrità territoriale come Stato.
Tutto questo rende più
urgente il chiarimento degli sviluppi futuri di questa crisi,
considerando la possente capacità nucleare della Russia e la
determinazione della dirigenza russa (non solo di Putin) a rispondere
con ogni mezzo alle pretese egemoniche degli anglosassoni ed al loro
obiettivo di dominio mondiale.
La psicosi di guerra che circola in Europa e
tutte le manovre propagandistiche per alimentare il “pericolo russo”
lasciano pensare che il conflitto diretto tra gli Stati Uniti (mediante
la Nato) e la Russia sarà lo sbocco inevitabile di questa crisi a meno
che intervengano altri fattori (la Cina ?) a frapporsi ai piani di
guerra di Washington e dei suoi vassalli.
Il rapporto Ovest Est si
trova in una spirale sempre più discendente. I principali paesi europei
agitano promettendo non solo invio di armi ma anche di truppe. Le armi a
lunga gittata, missili e gli F16 saranno utilizzati contro il
territorio russo, prevedono. Ogni linea rossa è stata superata.
Si
è capito che gli alleati di Washington stanno facendo tutto il
possibile per mantenere l’Ucraina in un conflitto impossibile da
vincere. Serve agli interessi dell’egemone americano, non certo
agli europei trascinati nella guerra americana contro la Russia (che lo
vogliano o no).
Dalla parte russa Putin sta facendo
le sue mosse e sta realizzando un blocco contrapposto alla Nato che
parte dall’Asia (Corea del Nord e Cina) ed arriva al Medio Oriente
(Iran, Siria, Libano) passando dal Latino America (Cuba, Venezuela,
Nicaragua). La “mossa del cavallo” della Russia sarà quella di fornire
armi avanzate russe ai nemici dell’occidente, in particolare all’asse
della Resistenza ed allora si prevede che saranno dolori di testa per i
paesi occidentali e per Israele
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