Tempi surrealisti
di Pierluigi Fagan - 16/06/2024
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Fonte: Pierluigi Fagan
Fino pochi giorni fa, al culmine della guerra più di parole
che di fatti in Ucraina, alcuni temevano l’inizio della Terza guerra
mondiale con sacrificio nucleare allegato.
Sicuramente le opinioni
pubbliche non sono cresciute in ambiente così rissoso quale quello degli
ultimi mesi, sentir proferire aperte minacce, anche nucleari, colpisce.
C’è poi una intera letteratura di complemento, soprattutto americana,
che fa infondate analogie tipo G. Allison secondo il quale USA e Cina
sarebbero destinate a ripetere la “Trappola di Tucidide” ovvero
l’ineluttabilità del conflitto che costrinse Sparta contro Atene, ma
anche le letture sull’avvicendarsi dell’egemone a capo delle varie
versioni di sistema-mondo, ad esempio inglesi contro olandesi nel XVII
secolo e poi americani contro inglesi nel XVIII, guerre di “successione”
potremo chiamarle.
Ciò pensando che l’egemone sopravveniente gli
americani sarà il cinese, cosa errata in quanto nel sistema multipolare
non ci sarà alcun egemone totale. Fare analogie su così pochi casi, così
distanti nel tempo e così diversi per composizione e contesto è senza
senso.
Per fortuna, lettori e lettrici saranno lieti di sapere che da
quando ci sono le armi atomiche equamente distribuite almeno tra due
contendenti, la guerra diretta tra potenze non si può più fare. Si
chiama Mutua Distruzione Assicurata MAD e deriva da una applicazione
minimale della Teoria dei giochi. In pratica, tu puoi anche attaccare
per primo e distruggerlo ma poi attaccherà lui e distruggerà te, con i
sistemi auto-informatici poi è certo che la ritorsione partirà anche se
fisicamente il primo attacco ha ammazzato tutti i nemici (evenienza
questa assai irrealistica) ed infine, non c’è alcun modo di poter
teorizzare la possibilità concreta che il primo colpo sia così
definitivo da eliminare ogni possibile ritorsione, il c.d. “first
strike”. Quindi non ci sarà alcuna guerra “fine di mondo”.
Si tenga
conto che, come diceva un generale russo ora in America, a molti maschi
eccita da morire quella che lui chiama “pornografia militare” ovvero
discettare su cose belliche e di sistemi d’arma come si discetta di auto
o di sport e partite di calcio senza per altro avere le minime
competenze reali di polemologia e studi strategici.
In realtà, il
conflitto USA Cina, si svolgerà per anni come previsto da due colonnelli
cinesi in scritto già di venticinque anni fa ovvero in almeno una
trentina di campi diversi, con modalità diverse. Ad esempio, vere e
proprie guerre diplomatiche, di intelligence, di contrabbando, di droga,
virtuali, finanziarie, commerciali, industriali, di brevetti,
giuridiche internazionali, di risorse, sanzioni, dazi, ecologiche e
climatiche, forse biotecnologiche, spaziali, di guerriglia, di
terrorismo manipolato, guerre ideologiche più di ogni altra. Insomma,
più uno spavento senza fine che una fine spaventosa.
Lo stesso
conflitto russo-ucraino in realtà originava da contenzioso tra russi e
americani a proposito delle politiche di sicurezza in Europa (missili,
presenza NATO). Lì, il fine degli americani era provare ad applicare
l’unica strategia che gli ha funzionato dal dopoguerra ad oggi ovvero
consumare il nemico molto meno ricco in una continua e stressante
mobilitazione militare, tra cui impegni di spesa alla lunga
insostenibili per il meno capiente. Spesa che tra l’altro avrebbe
delegittimato l’élite del nemico a quel punto alle prese con una rivolta
civile interna.
Anche perché un sicuro teatro di conflitto prossimo
venturo sarà l’Artico. L’Artico promette di sciogliere la sua patina
ghiacciata per ampi periodi dell’anno e molto di più lungo le coste. Nel
sottosuolo artico si stima esserci un ampio tesoro di minerali e
riserve fossili, ma la rotta artica permetterebbe anche ai cinesi di
arrivare in Europa con i loro cargo molto prima che con la consueta
rotta meridionale dove gli americani controllano gli stretti,
bordeggiando le amiche acque russe siberiane.
Per evitare nei
prossimi anni di trovarsi alle prese di nuovo e sempre coi russi con cui
il conflitto invece è sempre militare, la strategia della consunzione
ci stava se solo avesse avuto delle reali possibilità che invece non
aveva come abbiamo presto scoperto là dove chi si è presto consumato non
sono stati i russi ma gli ucraini. Cosa per altro intuibile ab origine
vista la sproporzione di forza e di demografia.
Tutti questo s’è
scritto e detto già due anni fa ma inutilmente, quando il discorso
pubblico, tanto quello mainstream che quello “critico” divampa al
massimo della sua eccitazione, la ragione sparisce ed è meglio ritirarsi
nel silenzio.
Ad ogni modo, come previsto, ora si tratta la pace. Ma
è probabile sarà più pace momentanea che definitiva. Per esser
definitiva, Mosca dovrebbe avere il tavolo diretto one-to-one con
Washington sull’accordo più importante ovvero missili, armi e postazioni
militari NATO in Europa, cosa che Biden non concederà certo e per il
quale non ci sarebbero neanche i tempi, forse. Biden lascerà la partita
aperta, se dovesse miracolosamente esser rieletto potrebbe riprendere il
conflitto sul campo in qualche modo, altrimenti starà a Trump chiudere
definitivamente o meno la partita.
Così pare che ieri abbia
dichiarato: Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è "il maggior
venditore della storia. Ogni volta che viene in questo Paese va via con
60 miliardi di dollari. Poi quando torna a casa ha bisogno di altri"
soldi. Lo afferma Donald Trump, ribadendo che se ci fosse stato lui alla
Casa Bianca la guerra in Ucraina non ci sarebbe mai stata. Fossi l’uomo
in mimetica mi preoccuperei un po’. Previsioni sulla ricostruzione
viaggiano a più di 500 mld di US$, chi ce li metterà è un bel mistero.
Infine,
siccome l’epoca è surrealista come da immagine, hanno indetto questa
conferenza per la pace in Svizzera con tutti meno che i russi ed i
cinesi. Poi la sera hanno emesso questo comunicato: "Il raggiungimento
della pace richiede il coinvolgimento e il dialogo tra tutte le parti",
si legge in un comunicato congiunto diffuso al termine della prima
giornata del vertice per la pace in Ucraina in corso in Svizzera.
Hanno cioè capito che per fare la pace debbono esserci i due litiganti, geni.
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