Astensionismo maggioritario: quattro lezioni da trarre
di Riccardo Paccosi - 10/06/2024
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/astensionismo-maggioritario-quattro-lezioni-da-trarre
Fonte: Riccardo Paccosi
1) Con l'astensionismo al 50%, scompare il voto d'opinione e
rimane solo il voto d'appartenenza. Questo implica la vittoria dei
partiti principali, nella fattispecie FdI e PD.
2) Con
l'astensionismo al 50%, non c'è spazio per operazioni elettorali
anti-sistema, né sovraniste né "di sinistra". I tentativi in tal senso,
con queste elezioni europee, hanno conseguito risultati peggiori di
quelli delle elezioni polititiche 2022.
Di conseguenza, o
l'opposizione riesce a raggiungere una parte di quella metà di italiani
che ha smesso di andare a votare o, semplicemente, essa cessa di
esistere.
3) Nei paesi europei dove risulta essere stato scosso il
quadro politico - come ad esempio la Francia, che a causa dei risultati
delle europee va ora verso elezioni anticipate - ciò è avvenuto grazie
al voto.
Nell'Italia dove l'astensionismo è stato al 50%, invece, il quadro politico risulta confermato e irrobustito.
Dunque,
occorre confutare e avversare la tesi di certo astensionismo
"militante" secondo cui il non-voto delegittimerebbe il sistema. Tale
tesi è stata continuamente smentita dalla storia, dalla mera evidenza e,
dunque, è un paradigma facente leva soltanto sull'irrazionalismo
emotivo.
4) Il peso dell'astensionismo non può essere, per i leader
delle organizzazioni politiche anti-sistema, un alibi finalizzato al
deresponsabilizzarsi dai propri errori.
A prescindere da chi fra
suddetti leader sia stato più frazionista o più disonesto di altri, il
fallimento è di tutta l'area ed è altresì inappellabile. Solo una
ri-fondazione, con piani d'analisi e principi organizzativi differenti,
potrà nell'immediato futuro generare nuovi spazi di agibilità politica
per chi si oppone al globalismo-liberismo.
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