Di Claudio Martinotti
Il Castello Paleologo di Casale fu costruito (verso la metà del '300) come simbolo di potere, dominio e controllo della dinastia dei Paleologi di Monferrato su Casale, comune che aveva sempre manifestato desideri autonomistici, refrattario ad ogni dominazione. Fu solo nel 1434-45, poco meno di un secolo dopo, grazie alla volontà del Marchese Giangiacomo Paleologo che il castello cambiò quella che oggi definiremmo la sua "destinazione d'uso", divenendo sede permanente, ben strutturata e funzionale di uno Stato moderno e centralistico per l'epoca, con la sua Corte stabilmente insediata ed organizzata, con poco meno di trecento addetti al suo funzionamento, come recenti ricerche storiche universitarie hanno rivelato, e che la rendono tra le principali dell'Italia del Nord Ovest (allora denominata "Lombardia") ed inferiore solo alla corte milanese. Numeri che fanno intendere le ragguardevoli dimensioni ed il prestigio di cui disponeva all'epoca il Marchesato di Monferrato e di conseguenza Casale che divenne a tutti gli effetti l'unica capitale dello Stato. Prestigio che era destinato ad incrementarsi col tempo, con passaggi fondamentali quali il potenziamento dell'attività della zecca di stato (che giunse al culmine coi Gonzaga di Mantova), l'elevazione da Borgo al rango di Città con sede Vescovile (nel 1474) grazie al Marchese Guglielmo VIII e poi con l'elevazione a Ducato nel 1575. La vita di Corte e la nobiltà cittadina erano caratterizzate da continuo fermento e dinamismo culturale, come dimostrano le numerose Accademie che si costituirono in città (vedasi l'articolo "Le Accademie Rinascimentali Casalesi nell’epoca dei Gonzaga", su questo blog), soprattutto nel periodo di dominazione dei Gonzaga di Mantova, alcune di breve durata ma altre perduranti oltre il secolo di vita, e che videro parteciparvi personaggi illustri e di fama internazionale in tutte le arti, come Stefano Guazzo che con la sua Civil Conversazione scrisse quello che potremmo definire il primo best seller innovativo dell'epoca, ristampato innumerevoli volte, tradotto in diverse lingue europee e diffuso in tutto il continente.
Casale con il suo castello divennero a tutti gli effetti e per lungo tempo una capitale politica e culturale di influenza e prestigio europeo. Fino ai tempi rinascimentali e moderni, nei quali subì pesanti condizionamenti, trasformazioni e penalizzazioni militari, essendo divenuta con la sua Cittadella una delle più potenti piazzeforti militari d'Europa, con continui passaggi ed insediamenti di eserciti, cui si doveva provvedere per il vitto e l'alloggio e le spese di sostentamento. Subì gravosi assedi e prevaricazioni di ogni genere, che se la resero importante ed immortale nella letteratura e nella storia d'Italia (fino al conseguimento della Medaglia d'Oro per il suo apporto al Risorgimento Italiano), contemporaneamente la impoverirono, limitandone le potenzialità produttive e commerciali. Basterebbe ricordare che nel '700 (ormai dominata dai Savoia) era praticamente priva di strade percorribili, e non si riusciva neppure a raggiungere la capitale dello stato sabaudo, Torino, come attestano autorevoli testimonianze dell'epoca.
Questo complesso ed affascinante percorso storico, per quanto sia stato studiato, sono certo riserverà ancora ampie sorprese e scoperte, che emergeranno grazie ai numerosi giovani ricercatori e studiosi universitari ed amatoriali, che si stanno dedicando con forte motivazione e passione alla storia del Monferrato (che ricordiamolo fu uno stato più o meno autonomo per sette secoli e mezzo che influì notevolmente sulla storia continentale e mediterranea, anche sulle sorti della Terra Santa), ponendo mano a documentazione inedita ed archivi ancora poco esplorati.
Il castello Paleologo di Casale, denominato sapientemente "Castello del Monferrato", è stato il filo conduttore ed è la più importante vestigia rimasta di un grande, significativo e prestigioso passato, che poche città e territori possono vantare in così buono stato di conservazione. Il suo recupero, ancora in corso in quanto finora l'apertura è limitata a circa il 23% della sua volumetria complessiva, e la sua destinazione ad usi civici, sono il segno di una scelta politico sociale indovinata e lungimirante, il cui merito è da attribuirsi all'Associazione Casalese Arte e Storia (che deve essere considerata la "società storica" del Monferrato, per info: http://www.artestoria.net), che per prima propose il suo recupero nel lontano 1993. Tale scelta potrebbe, se ben gestita, attrarre un notevole bacino di fruitori, per primi i cittadini di Casale ed i monferrini, ma mi riferisco soprattutto a quel flusso nazionale ed internazionale che le ricerche e statistiche danno in costante aumento per almeno una quindicina di anni: il turismo culturale, un turismo tutt'altro che effimero e superficiale, che desidera conoscere ed approfondire, che si nutre di storia vera, di monumenti ancora vitali, di iniziative culturali di qualità, non disdegnando ovviamente una buona accoglienza ed una genuina e saporita cucina locale.
Il Nord Ovest attualmente attrae solo 2,5 milioni di turisti, pochissimi rispetto ad altre zone d'Italia, pur avendo tantissimo da offrire loro. Quindi c'è ancora molto lavoro da svolgere per poter incrementare questi numeri e per poter fare di Casale e del Castello del Monferrato un polo di attrazione e d'eccellenza, soprattutto occorre coinvolgere la società civile nella quale si celano i talenti che possono dare il loro contributo alla causa comune. Casale ed il suo Castello devono poter risorgere a nuovo prestigio internazionale puntando soprattutto sul turismo culturale, mettendo a disposizione un monumento piuttosto peculiare, raro nel panorama europeo, che unisce i tipici aspetti di una corte con quelli dell'architettura militare rinascimentali che lo rendevano in grado di resistere a lunghissimi assedi. Si spera altresì di riuscire a recuperare ed aprire al pubblico i suoi sotterranei, che si stima siano lunghissimi ed affascinanti, ancora non sufficientemente studiati ed esplorati, ammantati di leggende e suggestioni, che aggiungeranno forti elementi di attrazione per i potenziali fruitori.
Per informazioni: Castello del Monferrato http://www.castellodelmonferrato.it
Il modellino (plastico ligneo) rappresenta il Castello di Casale Monferrato all'epoca della sua massima espansione fortificata in epoca rinascimentale. Purtroppo è andato distrutto in un incendio e quindi rimane solo la foto.
Nessun commento:
Posta un commento