Negli Stati Uniti si reprime con la forza la protesta degli studenti filo-palestinesi a causa delle pressioni della lobby sionista
di Luciano Lago
Con
tutta evidenza si dimostra chi comanda veramente negli Stati Uniti
assistendo alla repressione attuata dalle autorità nord americane degli
studenti pro Palestina.
La possente lobby sionista ha dato le sue
direttive al governo di Washington ed al Congesso: manifestazioni contro
il genocidio di Israele in Palestina non devono essere tollerate.
Il
governo degli Stati Uniti, invece di ascoltare la richiesta di
giustizia proveniente dalle comunità accademiche, reprime gli studenti e
i professori filo-palestinesi sotto la pressione della lobby del regime
sionista che opera nelle istituzioni statunitensi.
Ci
raccontavano che la società americana è una società democratica che
assicura la libertà di espressione, i diritti di tutte le minoranze,
ecc.. a differenza delle società degli stati definiti “autocratici”.
Adesso vediamo smascherata questa falsa narrazione di comodo e si rivela la vera faccia del totalitarismo liberal democratico negli USA che opera sotto il controllo della lobby sionista.
Si
dimostra che, su ordine federale, gli Stati Uniti violano le regole
sull’ingresso delle forze militari nelle università, cosa che non accade
neppure nei regimi autocratici come in Iran, nel periodo delle
agitazioni studentesche.
Viene impedito l’intervento di esponenti politici, intellettuali o giornalisti che vogliono riferire su quanto accade a Gaza ad opera delle forze israeliane, vengono censurate le fonti giornalistiche non conformi al potere politico e si discriminano i cittadini sulla base delle opinioni e del reddito. Se non appartieni alle fascie protette non hai diritto nè ad una casa e neppure all’assistenza medica, puoi girovagare come uno zombi per le strade di Los Angeles o di Chicago.
Gli Stati Uniti sono un paese per ricchi e per gli amici di Israele.
Questa è la società che viene indicata come modello democratico a tutte le altre nazioni.
Dal
18 aprile, un’ondata di proteste filo-palestinesi è emersa in modo
esponenziale nelle università degli Stati Uniti e si è diffusa a macchia
d’olio in diversi paesi europei e in altre parti del mondo.
Le
manifestazioni studentesche mirano a mostrare la loro opposizione alla
guerra di Israele a Gaza, dove sono morti più di 34.654 palestinesi, e
ad esprimere il loro rifiuto del sostegno incondizionato che il governo
degli Stati Uniti fornisce al regime israeliano. Il presidente Biden è
accusato di complicità nel genocidio in Palestina.
Sono gli Stati Uniti che inviano le armi e le bombe con cui vengono massacrati a Gaza migliaia di bambini e donne indifesi.
Nelle
ultime settimane, la polizia americana ha arrestato più di 2.400
persone durante le proteste filo-palestinesi nei campus universitari.
Nonostante
questa repressione violenta, la protesta non si placa e mette a nudo il
vero volto del potere politico negli Stati Uniti e nei paesi sotto la
loro influenza.
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