Durante il pomeriggio del 19 maggio 2024 alcuni media iraniani hanno riferito che un elicottero che stava trasportando il presidente iraniano Ebrahim Raisi stava incontrato serie difficoltà nella fase di atterraggio. Le cause erano legate al meteo impervio che si era abbattuto sul nord del Paese durante la giornata di domenica. Il maltempo ha richiesto oltre 15 ore di ricerche fino alle prime ore di lunedì mattina, quando si è diffusa la notizia: l’elicottero su cui volava il presidente si era schiantato in una regione montuosa uccidendo tutti i passeggeri presenti a bordo.
Il mezzo su cui viaggiava il presidente Raisi
L’elicottero su cui viaggiava il presidente iraniano era un Bell 212. Il Bell 212 è un elicottero introdotto a partire dagli anni ‘60 di produzione degli Stati Uniti e uscito di produzione a metà degli anni ‘90. Secondo AviationWeek, questo tipo di elicottero è stato fornito all’Iran prima della rivoluzione islamica del 1979. In molti si sono chiesti perché una figura quale il presidente di uno Stato utilizzasse un mezzo così datato. Secondo la categorizzazione annuale di flightglobal, l’Iran oggi comprende nel suo arsenale 10 modelli di Bell 212. Sul sito dell’ISNA, l’Iranian Students’ News Agency è possibile trovare uno scatto del presidente Raisi mentre si appresta a decollare su un elicottero modello Bell 212.
Figura 1
Oggi sappiamo anche che l’embargo degli Stati Uniti verso la Repubblica islamica dell’Iran ha reso estremamente difficile il reperimento di pezzi di ricambio per aerei come il Bell che sono di fabbricazione americana. Insistendo proprio su questo punto, l’ex ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha incolpato proprio le sanzioni statunitensi della morte di Raisi. Secondo Zarif queste ultime non avrebbero permesso di aggiornare e effettuare manutenzioni su velivoli datati di provenienza statunitense. La versione di Bell212 che trasportava l’entourage presidenziale era una versione riadattata in configurazione non-combattimento. Nel pomeriggio del 20 giugno, la BBC ha raccontato che l’elicottero su cui viaggiava il presidente iraniano “non possedeva il sistema di geolocalizzazione oppure tale sistema non era in funzione”
Il meteo del 19 maggio
Ad oggi non abbiamo elementi che indichino, senza ombra di dubbio, la causa effettiva dell’incidente. Tuttavia sappiamo che il meteo era avverso e che la parete rocciosa in cui è stato trovato l’elicottero faceva parte di un comprensorio montuoso. Il 19 maggio, giorno del volo dell’elicottero, la stazione televisiva statale locale che copre la provincia dell’Azerbaigian orientale, Sahand TV, come riporta la BBC, ha previsto pioggia e temporali nella regione. Inoltre, il bollettino meteo dell’aereoporto di Tabriz che indicativamente si trovava a meno di 80 km in linea retta dal luogo del ritrovamento del relitto, aveva previsto nuvole dense e fenomeni temporaleschi forti. Subito dopo l’incidente, moltissimi esperti hanno sollevato dubbi circa la capacità di volare in condizioni metereologiche avverse per un elicottero così datato con strumentazioni di bordo più consone a percorrenze di tipo visivo.
Il luogo dello schianto
Le autorità iraniane hanno lanciato un allarme nel pomeriggio del 19 maggio mentre l’elicottero del presidente sorvolava l’area della regione di Jolfa in Azerbaigian. Il convoglio presidenziale contava di 3 elicotteri di cui 2 sono atterrati in sicurezza all’aereoporto di Tabriz. In un primo momento i media di tutto il mondo hanno parlato di “atterraggio difficile” riprendendo le parole utilizzate dal ministro dell’interno Ahmad Vahid che, volutamente e senza informazioni chiare, ha utilizzato un lessico speranzoso.
Date le condizioni estreme per il ritrovamento dell’elicottero, fin dalle prime ore diversi Paesi hanno offerto i propri mezzi per aiutare gli apparati militari iraniani a geolocalizzare le coordinate del sito. Anche Bruxelles si è mobilitata nella giornata del 19 maggio offrendo all’Iran l’utilizzo del satellite Copernicus. A oltre 15 ore dalla scomparsa, attorno alle ore 4:30 italiane del 20 maggio, un drone turco attraverso i sensori termici ha individuato la zona dove sono stati rinvenuti i resti dell’elicottero. L’aereomobile si trovava nell’aerea protetta di Dizmar, un terreno montuoso al confine con l’Azerbaigian alle coordinate GPS 30 47 10.0N, 46 42 56.0E. Anche l’intelligence britannica ha evidenziato che l’incidente, con un’alta probabilità, poteva essere correlato alle condizioni metereologiche pessime e ad un terreno montuoso fortemente ostile.
Figura 2
Come è possibile vedere in figura 2, la zona è estremamente impervia, cosa che ha reso difficili le ricerche. In figura 3 è inoltre possibile osservare una delle parti rinvenute dell’elicottero B212 confrontate con una delle ultime foto disponibili del presidente Iraniano vicino ad un elicottero dello stesso tipo..
Figura 3
Poche ore prima che l’elicottero scomparisse dai radar, il presidente iraniano aveva inaugurato la diga Qiz Qalasi al confine con l’Azerbaijian insieme al presidente azero Ilham Aliev. La diga fa parte di un progetto di cooperazione con l’Azerbaijan ed è la terza costruzione che i due Paesi completano sul fiume Aras.
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