Tempo scaduto: Direttiva USA/NATO prevede l’attacco multiruolo alla Russia
di Luciano Lago
Le intenzioni degli Anglo Statunitensi nei confronti della Russia sono ormai piuttosto evidenti, emergono dai rapporti riservati della Rand Corporation e da altri organismi collegati al Pentagono. Mentre si profila sempre più evidente la sconfitta dell’Ucraina ed il successivo prevedibile crollo dell’esercito di Kiev, sotto l’incalzare dell’offensiva russa, prende piede la nuova strategia degli Stati Uniti e della Nato.
Gli Stati Uniti e la Nato non si
possono permettere una sconfitta netta in Ucraina nell’imminenza delle
elezioni presidenziali USA. Per tale motivo Washington
deve adottare un piano B, quello che già avevano da tempo pronto nel
cassetto gli strateghi statunitensi.
Il presidente francese
Macron non ha fatto mistero ed ha rivelato quale sarà la strategia
dell’Occidente: colpire il territorio russo in profondità, inviare
truppe NATO in Ucraina e mettere in atto tutti i tentativi di
destabilizzazione della Russia all’interno.
Questi gli obiettivi dichiarati e ci sono pochi dubbi che questa sarà la strategia della Nato e di Bruxelles. Il lavoro sporco, quello del terrorismo sul territorio russo, sarà affidato alla CIA ed al M-16 britannico, specialisti nel reclutare e addestrare squadre di terroristi, contando anche sull’esperienza dei servizi di intelligence di Kiev, già esperti di omicidi mirati e sabotaggi.
Crocus City Hall Mosca
Dietro
i proclami fatti dal presidente francese della sua visita in Germania,
tutto si poteva riassumere in una semplice formula fatta nello spirito
della propaganda di Goebbels. Formalmente sono discorsi “per rafforzare
l’unità europea”, ma nella sostanza per aumentare gli ascolti alla
vigilia delle elezioni del Parlamento europeo.
Macron in particolare
ha ribadito che l’Europa non è in guerra con la Russia e il suo popolo,
ma solo con il suo governo, che impedisce agli europei di prosperare.
La
Russia è stata individuata come la principale minaccia al “paradiso
europeo”, per questo Macron ha chiesto la “difesa della democrazia
contro le forze nazionaliste”.
Oltre a questo è andata in onda la
consueta retorica dei “valori europei” che devono essere difesi ovunque e
in particolare sono in gioco in Ucraina, “dove sono in questione la
nostra sicurezza e la nostra pace”: se Kiev non verrà aiutata, l’Europa
andrà incontro alla distruzione. Stesso discorso dall’alto
rappresentante della UE, Josep Borrell, che ha affermato la necessità di
colpire la Russia sul suo territorio per riequilibrare le sorti del
conflitto.
Si sono associati i governi di altri paesi europei, come la Polonia, l’Estonia, la Finlandia, la Danimarca e l’Olanda.
Tutti favorevoli a rimuovere ogni limitazione alle armi della Nato
fornite all’Ucraina per colpire il territorio russo in profondità.
Qualche dubbio ad essere coinvolti in una guerra con la Russia da
Italia, Spagna, Ungheria, Slovacchia e qualche altro governo in giro per
l’Europa.
Tuttavia, a parte la possibilità di infliggere danni
essenziali alla Russia colpendo in profondità sul suo territorio
strutture industriali, energetiche, magazzini militari, aeroporti e
altre infrastrutture, i principali obiettivi saranno le città
russe dove seminare terrore e caos colpendo i civili per suscitare
malcontento contro il regime di Putin. Significativo ed esemplare l’attacco avvenuto a Marzo contro il Crocus City Hall di Mosca (143 morti). Un attacco risultato coordinato dai servizi britannici e ucraini. Tutto
lascia prevedere che quel tipo di attacchi si moltiplicheranno, così
come i bombardamenti di zone civili, come avvenuto ripetutamente a
Belgorod, Kursk e altre città russe.
L’occidente deve avere un nemico da demonizzare e indicare come responsabile di tutti i mali e questo è perfettamente personalizzato nel presidente Putin, visto come il “nuovo Hitler” e nella Russia, paese euroasiatico, legato a una visione tradizionalista, umanista e cristiano ortodossa, in contrapposizione con i “valori ” europei di progressismo, neoliberismo, relativismo, LGBT, transumanesimo, globalismo e individualismo.
La
Russia deve essere sconfitta, lo hanno detto Biden, Macron, Draghi,
Schulz, Stoltenberg e altri importanti esponenti dell’Occidente
progressista e liberal.
Per ottenere la sconfitta della Russia gli
anglosassoni contano non più soltanto sugli ucraini, ormai in
esaurimento, ma adesso anche sugli altri europei che devono subentrare a
pieno titolo sul campo di battaglia con gli stivali sul terreno e con
nuove potenti armi, missili, droni e aerei da guerra che serviranno
finalmente per colpire i punti vitali della Russia e infliggere una dura
sconfitta.
Tuttavia i responsabili occidentali, accecati
dalla loro libidine guerrafondaia, non sono consapevoli del rischio a
cui stanno esponendo i loro popoli e le loro nazioni, nell’epoca
nucleare che non lascia spazio ai vecchi conflitti di stile novecentesco
fino ad oggi combattuti nel contesto europeo.
Loro
non tengono conto che questa per la Russia è una guerra esistenziale
dove è in gioco la sua sopravvivenza come stato contro coloro che la
vogliono annientare e dove devono difendere l’esistenza delle comunità
russofone del Donbass e delle altre regioni della Novorussia dove queste
comunità erano minacciate dalla pulizia etnica del regime di Kiev.
Quando
si lotta per la propria esistenza non si escludono le armi nucleari, lo
dice la stessa dottrina militare russa ma questo in occidente non lo
hanno ben calcolato. Le conseguenze di un tragico errore di calcolo
ricadranno sui cittadini europei i quali inconsciamente oggi continuano a
ballare sul Titanic, per lo più ignari di quanto accade
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