Louisiana: approvata una legge per rendere inefficaci le decisioni di ONU e OMS nello Stato
3 Maggio 2024
Nel silenzio generale della maggior parte dei media nazionali e internazionali, il Senato dello Stato della Louisiana ha approvato un importante disegno di legge volto ad impedire che la triade formata dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), dall’ONU e dal World Economic Forum (WEF) possa esercitare potere e influenza all’interno dello Stato federato. Il testo, proposto dai senatori repubblicani Valarie Hodges e Thomas A. Pressly e dal rappresentante statale Kathy Edmonston, garantirebbe che queste organizzazioni sovranazionali “non abbiano giurisdizione o potere all’interno dello stato della Louisiana“. La proposta proibirebbe quindi agli enti governativi della Louisiana di implementare o far rispettare norme, regolamenti o “mandati di qualsiasi tipo” legati alla cosiddetta triade globalista. Il disegno di legge è passato all’unanimità alla camera alta della legislatura statale e secondo il senatore Hodges “arriva dopo anni di tentativi di garantire la sovranità del nostro Stato dalle mani prepotenti dell’OMS, delle Nazioni Unite e del WEF”.
La decisione dello Stato americano meridionale è arrivata soprattutto in seguito alla contestata gestione pandemica da parte dell’OMS e al dibattito sull’efficacia e gli effetti dei vaccini contro il Covid19 ed è stata accelerata dalla possibilità che gli organismi internazionali possano presto tornare a imporre altre direttive sempre in ottica sanitaria, specie ora che l’OMS sta spingendo per applicare il “green pass globale”. «Abbiamo visto una storia dell’orrore svolgersi davanti a noi mentre il tempo ha dimostrato che le raccomandazioni e le normative coercitive di organizzazioni esterne come l’OMS hanno danneggiato centinaia di migliaia di americani che hanno preso un vaccino che era stato loro detto sicuro ed efficace», ha affermato il senatore Hodges aggiungendo che «Ora stiamo assistendo a gravi effetti collaterali a lungo termine e a innumerevoli morti perché gli esperti si sbagliavano». Secondo il senatore repubblicano le tre istituzioni in questione avrebbero costretto gli americani a prendere decisioni mediche «senza sperimentazioni cliniche o studi a lungo termine». Il disegno di legge, approvato lo scorso 26 marzo, dovrebbe entrare in vigore il primo agosto 2024 con l’obiettivo di impedire che le istituzioni internazionali possano ancora imporre alla Louisiana una linea sanitaria ed emergenziale da seguire.
Non è sicuro, però, che una volta convertito in legge il disegno possa dispiegare realmente i suoi effetti, sebbene il Decimo Emendamento Center per il diritto degli Stati abbia affermato che la Legge non solo è costituzionale, ma sarà anche efficace: «il governo federale fa molto affidamento sulla cooperazione statale per attuare e far rispettare quasi tutte le sue leggi, regolamenti e atti. Semplicemente ritirando questa necessaria cooperazione, gli stati possono annullare di fatto molte azioni federali», ha affermato il gruppo, spiegando anche che la Louisiana o qualunque altro Stato, non è obbligata a far rispettare i mandati dell’OMS o delle Nazioni Unite a causa dei trattati, poiché la Corte Suprema ha ritenuto che «sotto la dottrina anti-requisizione, gli Stati sono entità sovrane e possono indirizzare le proprie risorse come ritengono opportuno». Da parte sua, invece, Hodges, in riferimento alla risposta che i tribunali federali potrebbero dare all’approvazione della legge, ha detto che «Noi, come legislatori, non dovremmo basare i nostri sforzi su ciò che i tribunali possono o non possono fare: dobbiamo concentrarci sul fare la cosa giusta». L’altro senatore che ha proposto il testo di legge, Pressly, ha scritto sulla piattaforma X che «Le leggi statali dovrebbero essere emanate dai funzionari eletti del nostro Stato e non dalle organizzazioni internazionali».
L’iniziativa della Louisiana mette al centro la questione della sovranità degli Stati e del potere di ingerenza nelle decisioni nazionali che hanno determinate organizzazioni, legate peraltro a potentati economici e finanziari – come nel caso del WEF – o a finanziamenti di privati “filantrocapitalisti” portatori di specifici interessi, come nel caso dell’OMS. La loro interferenza non è provata solo dal fatto che c’è un’unità di vedute tra queste tre entità (ONU, OMS e WEF) che si traduce poi in un’applicazione a livello globale delle loro direttive, ma anche dalla possibile prossima approvazione di un Trattato sulle pandemie che, in caso di prossima emergenza sanitaria, prevede una concentrazione e un trasferimento dei poteri decisionali nazionali nelle mani di pochi organismi sovranazionali al fine di semplificare e velocizzare l’iter governativo secondo quella che si può definire “politica agile”. Un contesto in cui ai governi nazionali, e quindi alla sovranità popolare, rimarrebbe ben poco margine decisionale e di azione in nome dell’emergenza, che è divenuta negli ultimi quattro anni un ottimo espediente per scavalcare i governi nazionali e trasformare i sistemi economici, politici e sociali. Non a caso, il disegno di legge dello Stato americano è stato approvato appena due mesi prima del voto del 27 maggio dell’Assemblea mondiale della sanità sul Trattato di preparazione alla pandemia dell’OMS.
Se da un lato, la narrazione dominante propugna l’intervento e la gestione delle organizzazioni sovranazionali come l’unico modo efficiente per rispondere alle “crisi globali”, dall’altro, non pochi osservatori vedono nei provvedimenti delle stesse un modo per mettere in atto agende globali poco trasparenti che rispondono a specifici ed elitari interessi di tipo economico finanziario, i quali, a loro volta, sottendono una ben determinata ideologia: quella scientista tecno-capitalista. In questo contesto, la Louisiana è il primo Stato a livello mondiale ad aver proposto una legge che, in buona sostanza, bandisce tali organizzazioni dal territorio, considerando le loro direttive nocive per i cittadini e la libera determinazione dello Stato.
[di Giorgia Audiello]
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