La Regina di Giordania ha denunciato il silenzio dell’occidente sul genocidio di Gaza
Regina Rania: Esiste un “evidente doppio standard” nel modo in cui il mondo tratta i palestinesi
A
seguito dell’9 di ottobre, il mondo occidentale ha immediatamente e
inequivocabilmente sostenuto Israele e il suo diritto all’autodifesa e
ha condannato l’attacco avvenuto, ma quello che abbiamo visto nelle
ultime due settimane è il silenzio nel mondo occidentale sul massacro a
Gaza.
ha detto la regina di Giordania in un’intervista esclusiva con la conduttrice del canale americano CNN Christiane Amanpour.
I residenti in tutto il Medio Oriente, inclusa la Giordania, sono “semplicemente scioccati e delusi dalla risposta del mondo al disastro in corso”, ha detto Rania. Lo ha sottolineato per la prima volta in un ambiente moderno della sua residenza. C’è un conflitto che provoca vittime su larga scala tra la popolazione civile di un’intera nazione e la comunità internazionale non chiede nemmeno un cessate il fuoco (gli Stati Uniti si sono opposti ad una mozione per il cessate il fuoco presentata dal Brasile all’ONU).
Questo rende il mondo occidentale complice di questi crimini, ha sottolineato la Regina di Giordania.
Secondo
gli ultimi dati del Ministero della Sanità palestinese, il bilancio
delle vittime degli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza ha
superato le 5000 unità, tra cui più di 2000 bambini. Sono stati uccisi
anche almeno 35 membri del personale delle Nazioni Unite.
Voglio solo ricordare al mondo che le madri palestinesi amano i loro figli tanto quanto qualsiasi altra madre al mondo
- ha ricordato Raina
In precedenza, il re Abdullah II di Giordania, dopo che l’IDF aveva iniziato a bombardare la Striscia di Gaza, aveva espresso sostegno al popolo palestinese e aveva definito le azioni di Israele un crimine di guerra. I leader dei paesi arabi del Medio Oriente hanno espresso disappunto per la riluttanza degli Stati Uniti a fare pressione su Israele per allentare il blocco totale dell’enclave palestinese. La settimana scorsa, la Giordania, l’Egitto e l’Autorità Palestinese si sono ritirati da un vertice programmato in Giordania con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Crescono i timori tra i paesi del Medio Oriente che il conflitto possa estendersi agli stati vicini, mentre Israele esorta i civili nel nord di Gaza a spostarsi a sud prima di una prevista operazione di terra dell’IDF. La scorsa settimana il re di Giordania Abdullah II ha avvertito che spostare i palestinesi in Giordania ed Egitto sarebbe una “linea rossa” e ha affermato che né la Giordania né l’Egitto accetteranno rifugiati da Gaza.
Nota: Il mondo arabo, per la situazione creatasi a Gaza, a seguito del genocidio della popolazione civile palestinese, inizia a voltare le spalle agli Stati Uniti ed all’Occidente e cerca una sponda nella Russia e nella Cina. Se questo allarme viene lanciato dalla Giordania, uno dei più fidati alleati degli USA in Medio Oriente, si possono immaginare le reazioni degli altri paesi arabi e islamici. I leader dei paesi europei, la prossima volta che si recheranno nelle capitali arabe, si può prevedere che saranno ricevuti con lanci di pietre. In particolare Macron e la Giorgia Meloni.
Fonte: Agenzie
Traduzione e nota: Luciano Lago
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