Il vero piano di USA e Israele: riformattare il Medio Oriente
di Luciano LagoV
Gli
Stati Uniti hanno inviato una poderosa flotta con due gruppi navali ed
un terzo che sta arrivando e nessuno crede che questo sia destinato a
frnteggiare Hamas, un gruppo di guerriglieri male armati e privi di basi
logistiche, assediati e messi sotto scacco dalle forze israeliane.
E’
piuttosto ovvio che il vero obiettivo sia l’Iran, il grande nemico
degli USA e di Israele che ostacola i piani di Washington di riprendere
il controllo del Medio Oriente e portare avanti il piano di
balcanizzazone dell’area, fermatosi dopo l’intervento russo e iraniano
in Siria.
Quale migliore occasione del conflitto tra Israele
e Hamas per riprendere il piano interrotto e imporre il Nuovo Medio
Oriente pianificato dagli strateghi israeliani e statunitensi dai tempi
del “Yinon plan” che fu
pubblicato per la prima volta nel 1982 e che prevedeva di dividere i
principali paesi arabi frazionandoli in entità suddivise per etnia e
religione. Il tutto per impedire il pericolo per Israele
dell’esistenza di entità statali forti ai suoi confini, come l’Iraq, la
Siria che costituivano un rischio per la sicurezza di Israele.
Naturalmente
l’Iran è un capitolo a parte, essendo questo, da oltre 40 anni il
nemico n. 1 di Israele e degli Stati Uniti. Un piano che fu ripreso alla
fine degli anni ’90 dall’Amministrazione Bush e da Dick Chenney per
scatenare le due successive guerre contro l’Iraq, l’ultima di queste la
guerra del Golfo a cui seguì, poco tempo dopo, la guerra in Libia (2011) e la sobillazione del conflitto in Siria, durato 11/12 anni.
L’attuale
concentrazione di forze aeronavali USA/Nato è la più imponente dai
tempi della Guerra del Golfo e si spiega soltanto con la proporzione
degli obiettivi che è relazionata con un attacco all’Iran ed alla Siria.
In quest’ultimo paese sono già iniziate le prove d’attacco sulle basi
aeree e sulle strutture dell’esercito siriano.
Alla elite di
potere si Washington serve una nuova guerra per far dimenticare il
rovescio subito in Ucraina dalla Nato, successivo a quello in
Afghanistan, per incrementare i profitti dell’apparato industriale
militare americano, l’unico che può trainare ancora l’economia in stanca
degli USA e il dollaro in crisi.
Il tentativo maldestro di Biden, di Blinken e della Nuland di creare un fatto compiuto, seminare il caos, appoggiando le velleità genocide del pazzo Netanyahu (che invoca frasi Bibliche per giustificare la sua volontà di sterminio dei palestinesi) e regolare i conti con l’Iran e con la Siria di Assad, potrebbe finire molto male, con un conflitto mondiale combattuto con armi nucleari.
Forze russe e siriane in Siria
La Russia non ha alcuna intenzione di tradire i suoi alleati in Medio Oriente e cedere il passo ad una superpotenza in declino, quale sono gli Stati Uniti d’America. Senza contare che l’Iran è strettamente connesso con la Cina per la sua partnerschip con Pechino per le forniture energetiche e per essere il punto di transito più importante fra Asia ed Europa per la Belton Road cinese, dove gli investimenti cinesi sono già arrivati.Per tutte queste ragioni soltanto un demente potrebbe concepire l’idea di attaccare l’Iran e farla franca senza affrontare terribili conseguenze ma la demenza si è impadronita dei neocon guerrafondai di Washington e del vecchio pazzo sionista Netanyahu che si ispira a massime bibliche per coprire la sua furia genocida.
Possiamo solo sperare che l’istinto di conservazione riesca a trattenere i responsabili del Pentagono e Casa Bianca a non varcare l’ultima soglia, prima di scatenare l’Armageddon che rischia di essere fatale per tutti.
La situazione è grave e, fra guerre e genocidi di innocenti, si prospettano tempi molto bui.
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