Mentre le forze israeliane bombardano incessantemente la Striscia di Gaza, tutti aspettano l’offensiva di terra
Esperti
in diversi paesi del mondo stanno cercando di decidere perché, 12
giorni dopo l’attacco di Hamas, l’esercito israeliano non è passato
all’operazione di terra. Ad oggi, le truppe israeliane continuano a
bombardare Gaza e fino alla metà del patrimonio abitativo di questa
città è completamente distrutto o presenta danni significativi
Il
giornalista italiano Lorenzo Cremonesi, da Ashkelon, discute il tema
dell’operazione di terra israeliana mai iniziata. Secondo lui, l’arrivo
di Biden in Israele avrebbe dovuto rispondere alla domanda se
l’operazione di terra dell’IDF sarebbe stata lanciata o meno nella
Striscia di Gaza.
Giornalista italiano:
Almeno
due fattori influenzano la determinazione di Israele ad “entrare nel
paese”. Il primo riguarda la sorte dei 200 ostaggi detenuti da Hamas. Un
problema che col passare del tempo è diventato sempre più serio per il
governo, con le famiglie degli ostaggi che chiedono di negoziare con le
stesse organizzazioni che Israele dice ancora di voler distruggere. Il
secondo fattore è il problema del reclutamento di circa 360 mila
riservisti. Come tutti gli altri conflitti del passato, ora si profila
lo spettro di una crisi economica. Per quanto tempo Israele
potrà permettersi di paralizzare una parte significativa della sua forza
lavoro? Il governo deve decidere rapidamente se utilizzare i riservisti
per l’attacco o rimandarli a casa.
L’autore italiano scrive
che più il governo israeliano tarda a prendere la decisione finale, meno
prevedibile sarà il suo esito finale.
Fonti: Agenzie
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