FUNESTO PRESAGIO SULLA CITTA’ DELLE ARMI AEROSPAZIALI. A Torino Freccia Tricolore Uccide la piccola Laura nel Centenario dell’Aeronautica Militare
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
E’ un segno del Cielo davvero sinistro quello che ha mutato in lutto i festeggiamenti dell’Aeronautica Militare per il Centenario dell’Arma Azzurra.
E’ un funesto presagio soprattutto perché avviene nella Città dell’Aerospazio di Torino a poche settimane dall’inizio dei lavori per la creazione del complesso che sorgerà in corso Marche grazie allo stabilimento concesso in uso per 50 anni dalla Leonardo spa, la multinazionale italiana dei sistemi di difesa e degli armamenti.
Una bambina di 5 anni, Laura Origliasso, è morta per lo schianto e la successiva esplosione di un velivolo Pony 4 delle Frecce Tricolore (dettagli sotto). L’aereo era diretto a Vercelli per uno show di anteprima, in attesa della grande esibizione organizzata per domenica dall’Aero Club di Torino, dove sempre nella giornata di ieri un altro piccolo velivolo è uscito di pista in un incidente fortunatamente senza conseguenze.
Il pilota della Freccia Tricolore è riuscito a salvarsi azionando il meccanismo di eiezione ed è atterrato col paracadute riportando ferite non gravi.
L’auto su cui viaggiava la fanciullina con la famiglia è stata travolta dall’esplosione del velivolo mentre era in transito nei pressi dell’aeroporto Torino-Caselle. Il piccolo aereo dell’AM si è abbattuto al suolo dopo un problema al motore forse causato dal cosiddetto “Bird Strike”: un impatto con uccelli.
Ancora non si conoscono altri dettagli su cui ovviamente indagherà la magistratura torinese in un’inchiesta per omicidio colposo per verificare sia le condizioni del velivolo che le misure di sicurezza adottate nel suo spostamento.
In conseguenza dell’incidente è stato temporaneamente chiuso l’aeroporto di Caselle fino alle ore 24 di domenica 17 settembre, si legge in una nota di Sagat.
Tutti gli appuntamenti dell’airshow in programma all’aero club di Torino per il centenario dell’Aeronautica militare sono stati annullati in segno di cordoglio: lo show delle Frecce Tricolori doveva chiudere domenica 17 settembre. La pattuglia acrobatica doveva esibirsi in uno spettacolo di 24 minuti davanti a circa 100mila spettatori.
Tragedia prima dei Lavori per la Città dell’Aerospazio di Torino
Ma questa tragica fatalità pone davvero un lugubre accento sul maxi-progetto torinese che prevede la creazione della cittadella dell’aerospazio in corso Marche in una partnership tra atenei, aziende e un museo, oltre a laboratori di ricerca e test. L’inizio dei lavori è stato fissato in concomitanza con gli Aerospace and Defense Meetings, che si svolgeranno dal 28 al 30 novembre all’Oval Lingotto.
Tale iniziativa si colloca all’interno del Distretto Aerospaziale Piemontese che vede una sinergia tra enti pubblici (Regione Piemonte, Città di Torino, Finpiemonte), associazioni industriali (Api, Unione Industriali) e aziende dell’aerospazio tra cui spiccano i nomi di Leonardo e Thales, due industrie della cosiddetta Lobby delle Armi che sono controllate anche dal famigerato fondo americano BlackRock.
La principale priorità dell’associazione DAP (ente senza scopo di lucro) è quella del «Rafforzamento della filiera aerospaziale». Da ciò ne consegue che nei prossimi anni la città della Mole e l’Hinterland non saranno solo un centro di ricerca ma diventeranno anche un teatro di sperimentazione per i nuovi velivoli. A Caselle Torinese sono già 7 le industrie del settore operanti tra cui la divisione di LDV (Leonardo Divisione Velivoli).
L’aspetto inquietante di questa implementazione della ricerca e produzione in campo aeronautico va visto nelle sue finalità: l’aumento della produzione di aerei da guerra.
Esso si integra inoltre con i progetti avviati da Leonardo a Torino nell’ambito dello sviluppo dell’intelligenza artificiale nella tecnologia militare in partnership con Microsoft Corporation di Bill Gates.
Tale sinergia rientra nel progetto DIANA della NATO che ha scelto il capoluogo piemontese come incubatole di startup per l’innovazione delle strategie militari soprattutto in campo aeronautico.
Tutto ciò si connette in modo palese e riprovevole con la guerra in Ucraina perché il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, che concorso a sviluppate il piano CEPA di militarizzazione dell’Europa dell’Est e ha ripetutamente provocato la Russia con la promessa di annessione alla NATO di Ucraina e Georgia, è stato nominato al vertice della NATO dopo essere stato l’uomo di fiducia di Gates quale direttore della Gavi Alliance per l’immunizzazione globale coi vaccini.
Le “menzogne della NATO” sul conflitto al summit di Vilnius sono state pubblicamente denunciate dall’ex ambasciatore italiano Alberto Bradanini.
Non solo. La Norges Bank, di cui Stoltenberg diventerà presidente alla fine del mandato (prorogato fino al settembre 2024), è uno dei principali investitori nella Lobby delle Armi e detiene significative partecipazioni azionarie sia in Leonardo che in Thales, due delle principali industrie belliche del Distretto Aerospaziale Piemontese.
Ecco perché questo tragico incidente proprio alla vigilia del centenario dell’Aeronautica Militare dovrebbe essere letto non solo come una tremenda e imprevedibile disgrazia ma come un monito verso quella strategia di guerra che vede purtroppo l’Italia ormai in prima linea nel fronte NATO in Ucraina e non solo.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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