Il risveglio dei popoli
di Luciano Lago
La
fase attuale della Storia è caratterizzata da eventi di portata epocale
che vanno ad alterare definitivamente quello che fino ad oggi era
l’Ordine Internazionale.
Se dovessimo indicare quale
sia l’evento di maggiore portata, non c’è dubbio che questo sia
rappresentato dal risveglio senza precedenti di cui sono protagonisti
una gran parte parte dei popoli del mondo, che anelano a liberarsi
dagli oppressivi regimi occidentali neo colonialisti e dalla retorica di
tutti i falsi slogan che i propagandisti di queste potenze affermano
(portare democrazia, diritti umani, ecc..) per coprire la loro volontà
di sfruttare e derubare i popoli delle loro risorse.
Tra gli esempi più evidenti delle misure coercitive unilaterali, illegali nei confronti di paesi sovrani, abbiamo quello della Siria e del suo popolo che deve ascoltare il rappresentante permanente degli Stati Uniti presso il Consiglio di Sicurezza parlare ipocritamente delle condizioni umanitarie in Siria e delle conseguenze di queste condizioni sulla pace internazionale e sicurezza, quando sono gli Stati Uniti che, oltre alle sanzioni, hanno occupato illegalmente le aree del nord della Siria per saccheggiare il petrolio e le altre risorse del paese arabo mente quelle stesse aree vengono controllate da terroristi sostenuti dagli Stati Uniti.
Non ci sono dubbi che la radice del problema in Siria siano stati i piani sionisti-americani, che
hanno permesso a migliaia di terroristi di fluire in Siria, e quando
hanno fallito nella loro missione, le forze americane hanno tentato di
instillare in loro uno spirito di continuità, mettendo le loro mani
sporche di sangue sulle capacità del popolo siriano. Le forze
USA saccheggiano il petrolio siriano e le “regole” dell’occidente
impongono un brutale assedio a milioni di civili siriani.
Le
palesi contraddizioni tra parole vuote, la retorica delle loro
affermazioni e la realtà delle loro azioni nella politica americana e
dei paesi occidentali, non solo nei confronti della Siria ma anche degli
altri paesi sottoposti a sanzioni, il cui elenco è sempre più lungo, da
Cuba, alla Bolivia, alla Somalia, all’Afghanistan, al Venezuela,
all’Iran, al Libano, alla Birmania, all’Eritrea, alla Russia, dalla
Bielorussia, alla Cina, alla Corea del Nord, ecc.. anche nei confronti
del mondo nel suo complesso, sono la causa che ha innescato i movimenti
di ribellione in Africa contro l’Occidente nel suo insieme, e
sono quello che contribuisce quotidianamente a far crescere sempre più
la consapevolezza nei paesi del sud del mondo di rivolgersi alla
ricerca di alternative al brutale regime neo coloniale occidentale.
Questo regime ha vissuto di rendita sullo sfruttamento delle risorse e
si dà il diritto di manomettere la vita dei popoli, sottovalutare le
loro capacità intellettuali e materiali e saccheggiare le loro
ricchezze, non senza invocare le finalità di “portare democrazia” e
proteggere “diritti umani”.
Nuova giunta miolitare Niger
Dopo la ribellione in Niger, stanno venendo alla luce in quel paese, come in buona parte dell’ Africa, quali erano i programmi di addestramento che gli Stati Uniti fornivano ai soldati dei paesi africani e che questi programmi si concentravano innanzitutto sull’adozione di valori “liberali”, il che significa fedeltà ai valori di oppressione, saccheggio e schiavitù, e non sulla diffusione dei valori democratici in quei paesi. Tali programmi hanno portato al potere in molti paesi africani élite militari liberali fantoccio degli USA e della Francia, caratterizzati da corruzione ed arbitrio.
In poco tempo, nell’Africa Occidentale si sono verificati una serie di rivolte e rovesciamento dei governi fantoccio che si sono estesi ad altri paesi che hanno provveduto a far sloggiare dal potere le classi politiche corrotte che gli Stati Uniti e la Francia hanno lavorato per formare, maturare e portare al potere, imbevute di quel modello liberale che ha favorito l’interferenza ed il dominio occidentale. Caratteristiche comuni di questi governi sono la corruzione e il favorire l’occupazione dell’ intelligence straniera, con pesanti interferenze nella scelta dei fiduciari dell’occupazione neo-coloniale. Tutto questo costituisce la prova della crescente consapevolezza di sempre più persone della verità fuori dalla propaganda, della realtà in cui vivono e del ruolo dell’Occidente nell’estrema povertà in cui si trovano, nonostante l’enorme ricchezza potenziale dei loro paesi.
Questo
processo di affrancamento è reso possibile dalla sponda rappresentata
dalle potenze contrapposte al potere occidentale: Cina e Russia in
primis che oggi consentono a questi paesi di aderire a forme
diverse di sviluppo economico senza l’imposizione di modelli estranei
alla loro cultura. Questo accade in Africa come in America Latina e nel
sud est Asiatico dove il processo di affrancamento è già avanzato.
Risulta
molto chiaro, anche da una ricerca congiunta di tre professori di
scienze politiche negli Stati Uniti, intitolata “Vincere la guerra di
influenza contro la Cina”, quale sia lo scopo essenziale dell’aiuto
americano in qualsiasi luogo e in qualsiasi campo. Questi docenti hanno
chiarito nella loro ricerca che gli USA forniscono ciò che chiamano
“aiuto” direttamente agli eserciti, compresi stipendi in contanti e
altre forme di controllo su questi eserciti, come i programmi di
addestramento.
Hezbollah in Libano si batte contro occupazione di Israele
I
ricercatori affermano che la potenza militare del “mondo libero”, come
loro stessi si definiscono, è importante ma non sufficiente, in un
momento in cui il Partito Comunista Cinese sta utilizzando gli incentivi
economici e le élite intellettuali per espandere l’influenza della Cina
nel mondo, che mira a essere un’alternativa agli Stati Uniti come
potenza globale, che senza dubbio minerà gli interessi del neo
colonialismo americano. Pertanto, i ricercatori che servono gli
interessi degli USA, affermano che ci deve essere una strategia
chiara e una campagna attiva per incoraggiare questi paesi a resistere
all’influenza cinese.
Non è detto però che i paesi del sud
del mondo questa volta accetteranno l’aiuto americano o occidentale che
presenta il risvolto della subordinazione e dell’interferenza . Il
prezzo di questi aiuti e di questo denaro è la dipendenza dalla volontà,
una dipendenza umiliante, data per realizzare gli interessi degli Stati
Uniti e non quelli della parte che pretendono di aiutare.
Quella che Washington persegue in Africa ed altrove è una forma di intervento già vista in passato. Si tratta di una strategia analoga a quella che gli USA adottarono dopo la seconda guerra mondiale, quando vararono gli “aiuti” del Piano Marshall. Un piano che doveva sì consentire la ripresa in Europa ma anche favorire gli interessi americani ed evitare che paesi europei occidentali dovessero cadere nell’orbita dell’Unione Sovietica. Sviluppo economico e contenimento dell’URSS procedevano di pari passo in un momento in cui gli USA disponevano di enormi capitali rispetto al resto del mondo.
Leader africani con Xi Jin Ping
Oggi
il contesto è totalmente cambiato è la Cina che dispone di grandi
capitali ed è in grado di assicurare investimenti e sviluppo in molti
paesi del sud del mondo, contribuire allo sviluppo senza pretendere di
imporre il proprio modello e la propria dominazione.
Il
modello oggi vincente è quello dei BRICS, parità di condizioni, dignità
e giustizia per ogni paese rispettando la sovranità, l’identità e la
cultura di ogni popolo.
Non c’è dubbio che questo, nel prossimo futuro, potrà essere il modello vincente.
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