“Morti dopo il vaccino”. La clamorosa ammissione delle case farmaceutiche: la verità sui farmaci
Rischia di passare sotto silenzio, ignorata dalle principali testate mainstream, la notizia dell’inserimento di una nuova avvertenza nel foglietto illustrativo dei vaccini anti-Covid a mRna, quelli che in passato il governo italiano ha imposto con la forza ai cittadini. Farmaci dei quali, evidentemente, sapevamo e sappiamo ancora oggi troppo poco. Come spiegato da Patrizia Floder Reitter sulle pagine della Verità, sul registro Ue dei medicinali per uso umano della Commissione Europea si ammette per la prima volta che, a seguito della vaccinazione nei giovani, c’è il rischio di miocarditi e pericarditi: “Alcuni casi hanno richiesto il supporto in terapia intensiva e sono stati osservati casi fatali”. Non proprio un passaggio di proprio conto, per usare un eufemismo.
Un passaggio che non era mai stato inserito in maniera così esplicita nelle precedenti avvertenze e che sembra confermare i tanti timori sulle conseguenze dell’inoculazione, soprattutto nella fascia di popolazione più giovane. E che è stato inserito di recente, a settembre, sia nelle avvertenze dei farmaci Pfizer che in quelle dei prodotti Moderna.
E pensare che, soltanto ad aprile di quest’anno, il virologo Roberto Burioni aveva tuonato: “Chi parla di morti improvvise a seguito del vaccino mente, per seminare il panico”. Evidentemente in quegli stessi giorni l’Ema, l’Agenzia Europea per il Farmaco, stava invece raccogliendo conferme, che alla fine sono state rese pubbliche.
Un allarme che fa il paio con quello lanciato dai Cdc americani (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie), secondo i quali tra i maschi in età compresa tra i 12 e i 17 anni, circa 22-36 su 100.000 avrebbero manifestato miocardite entro 21 giorni dalla somministrazione della seconda dose del vaccino. In assenza di una farmacovigilanza attenta, non potremo comunque mai sapere cosa sia avvenuto davvero dopo le somministrazioni di massa.
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