Condannati! Autostrade e Benetton, finalmente giustizia. Ecco cosa hanno deciso i giudici
Sono le 20.30 di una domenica come tante, è il 28 luglio 2013. Il pullman di un viaggio organizzato percorre la A16 lungo il tratto della provincia di Avellino. A bordo, una comitiva allegra rientra da una gita fuori porta. Poi l’incidente stradale sul viadotto Acqualonga che resta nell’immaginario dell’Italia intera per la sua drammaticità: persero la vita 40 persone. Il bilancio dei feriti fu di altre 8 persone, tra cui tutti i bambini presenti, che sopravvissero ai loro cari. Per quella strage, il 28 settembre 2023, dieci anni dopo, la Corte di Appello di Napoli (seconda sezione) ha condannato a 6 anni di reclusione l’ex ad di Aspi Giovanni Castellucci, coinvolto anche nei processi e nelle inchieste per la tragedia del ponte Morandi di Genova.
La strage stradale era avvenuta sull’A16 la sera del 28 luglio 2013, all’altezza di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino. Il bus precipitò dal viadotto Acqualonga provocando 40 morti. La stessa pena inferta dalla Corte a Giovanni Castellucci è stata comminata anche al dg dell’epoca, Riccardo Mollo e ai dipendenti di Aspi Massimo Giulio Fornaci e Marco Perna. Il giudice ha anche ridotto la pena a 5 anni di reclusione per il dirigente di Aspi Nicola Spadavecchia e per il direttore di tronco di Aspi Paolo Berti. Rideterminate a 3 anni di reclusione, invece, le pene per Gianluca De Franceschi (dirigente di Aspi), per Gianni Marrone (dipendente di Aspi) e per Bruno Gerardi (dipendente di Aspi).
Strage bus in provincia di Avellino, la reazione di Castellucci
Durissima la replica dello stesso Giovanni Castellucci, che accusa: “Una giustizia condizionata dalla esigenza superiore di trovare un capro espiatorio in presenza di tante vittime”. L’ex ad di Aspi parla di “falsità e disinformazione“, respingendo le responsabilità connesse al suo ruolo: “Come se i principi dell’affidamento non esistessero”. Di segno opposto la reazione del Comitato in ricordo delle vittime del ponte Morandi: “Con la sentenza d’appello per la strage di Avellino riappare la luce in questa grave vicenda in cui la protagonista è ancora Autostrade per l’Italia, con azionariato di maggioranza Benetton e con l’amministratore delegato Castellucci”, afferma la portavoce Egle Possetti.
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