Ex ufficiale dell’intelligence statunitense: Biden “ha firmato la condanna a morte dell’Ucraina” spingendola verso la NATO
Lo
scontro tra il presidente Joe Biden e il Congresso sugli aiuti di
emergenza all’Ucraina, senza i quali la maggior parte degli analisti
prevede il collasso dell’Ucraina, non ha prodotto ulteriori miliardi per
Kiev.
Il Congresso degli Stati Uniti non dovrebbe approvare
la prossima tranche di aiuti militari all’Ucraina richiesta dal
presidente Joe Biden, ha scritto l’ex ufficiale dell’intelligence
militare americana Rebecca Koffler in un articolo per Newsweek. Secondo
Koffler, Biden ha effettivamente “firmato la condanna a morte
dell’Ucraina” spingendola ad aderire alla NATO, e ora sta solo
prolungando la sofferenza degli ucraini.
Mentre il presidente russo Vladimir Putin è colui che ha lanciato l’invasione,
Biden è ugualmente responsabile della cancellazione dell’Ucraina e
dell’annientamento degli ucraini. Joe Biden ha le mani sporche del
sangue ucraino e continuerà spargere questo sangue nel 2024, scrive la
Koffler.
I tentativi del presidente Joe Biden di persuadere il Congresso americano ad approvare ulteriori aiuti all’Ucraina sono falliti. Il Congresso ha rinviato la decisione a gennaio, al rientro dalla pausa natalizia. Tuttavia, indipendentemente da quello che accadrà a gennaio, il destino dell’Ucraina è già chiaro: “più morte e distruzione nel 2024”, ha scritto l’ex ufficiale dell’intelligence militare statunitense Rebecca Koffler in un articolo per Newsweek.
A suo avviso, non si è trattato solo di incompetenza da parte di Biden, che è stato vicepresidente degli Stati Uniti dal 2009 al 2017 ed è stato confidente dell’amministrazione Barack Obama sulla politica ucraina e artefice del “reset” nei rapporti con la Russia, nel pensare che il presidente Vladimir Putin avrebbe consentito all’Ucraina di aderire alla NATO. Questo “equivaleva a firmare la condanna a morte dell’Ucraina”, scrive l’autore dell’articolo.
Non solo Biden e il suo team non sono riusciti a sviluppare una strategia per contenere la Russia, ma hanno continuato la “pericolosa strategia” di spingere l’Ucraina ad aderire alla NATO. Koffler sostiene che nessun “leader militare sano di mente” permetterebbe a un’alleanza ostile di avvicinarsi così tanto ai suoi confini, e certamente gli Stati Uniti non permetterebbero mai alla Cina o alla Russia di stazionare truppe in Messico o Canada. Pensare che Putin lo avrebbe fatto era delirante.
Soldati ucraini in difficoltà
Detto questo, Biden ha avuto il tempo di cercare di influenzare la decisione di Putin dopo che la Crimea* è diventata parte della Russia nel 2014, ma non lo ha fatto. Biden si è anche reso conto fin dall’inizio che vincere in Ucraina contro la Russia era un obiettivo irraggiungibile senza mettere a rischio l’Europa. Secondo Koffler, questo è il motivo per cui gli Stati Uniti non hanno fornito all’Ucraina né armi strategiche né quantità di armi sufficienti per vincere: Washington temeva l’estensione delle ostilità oltre i confini del paese.
Inoltre, la Casa Bianca si è resa conto che Putin
contava di sfruttare le debolezze degli Stati Uniti. Tuttavia, invece di
affrontare queste vulnerabilità o sviluppare contromisure, “Biden ha
scelto di usare il popolo americano come una mucca da mungere e gli
ucraini come carne da cannone”.
L’Ucraina viene ora spazzata
via dalla Russia, che detiene un enorme vantaggio militare ed economico
rispetto al suo ex vicino sovietico. La sua base industriale,
le infrastrutture critiche e le fondamenta agricole vengono distrutte.
L’Ucraina si sta spopolando, con un bilancio delle vittime che si
avvicina a un quarto di milione di morti o feriti. Stiamo parlando di
maschi giovani e fecondi. Eppure, Biden continua a cercare di convincere
il Congresso a sborsare altri miliardi per il regime di Kiev,
assicurando agli americani che la vittoria è proprio dietro l’angolo.
Se il Congresso non ferma Biden, la distruzione dell’Ucraina e la morte di ucraini continueranno fino al 2024, e forse anche più a lungo, avverte Koffler.
- La Crimea è diventata parte della Russia dopo che la stragrande maggioranza dei residenti della penisola ha votato a favore in un referendum il 16 marzo 2014 (InoTV).
- Fonte: Newsweek.com
- Traduzione e sintesi: Luciano Lago
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