Perché a Berlino fa rabbia il nostro “immane” debito pubblico?

Un’ipotesi:

perché, come ripete inascoltato il professor Marco Fortis, oltre il 60% di questo debito è detenuto da mani italiane. Tutte le volte che, ventilando la nostra insolvenza e esigendo da noi “austerità” sempre più dure, istiga le agenzie di rating e i “mercati” (gli avvoltoi di Wall Street che posseggono dette agenzie) a chiedere interessi più esosi per degnarsi di comprare i nostri buoni del Tesoro, evocando il rischio italico di insolvenza, a lucrare sul rincaro sono tasche italiane. Quando i nostri media (nemici) strillano “Lo spread! Lo spread!” come se la sua crescita fosse un danno, Non tengono conto che ci sono italiani che ne hanno un vantaggio.

Solo il 40 per cento del nostro debito è in mani straniere; la Francia, col suo debito pubblico, è più esposta verso l’estero di noi. Vero è che di quel 60 per cento, metà – rispettivamente il 25 e il 25 è detenuto da Bankitalia e dalle nostre banche, della cui volontà di usare il lucro aumentato fare il bene dell’Italia abbiamo motivo di dubitare, e solo l’altro 10 per cento è in fondi italiani e nelle famiglie; ma questo solo fatto impedisce che i rialzi sui tassi che dobbiamo pagare come contribuenti si traduca nella (auspicata) inarrestabile emorragia netta  verso l’estero, che farebbe alzare alla Germania l’urlo: “Italia insolvente! Fallisce!” che riuscì ad esempio verso la povera Grecia, che Berlino h spogliato e denudato per salvare le proprie banche che avevano prestato deliberatamente “troppo” ad Atene.

Per una quota del 60 per cento, dunque, “il debito pubblico si traduce in risparmio privato” italiano, come fu completamente per decenni, prima del “divorzio fra Tesoro e Bankitalia”, la totalità del debito nazionale veniva coperta dai risparmiatori nazionali che ci guadagnavano, e con l’aumento del risparmio hanno finanziato i miracoli economici che fanno rabbia a Berlino.

Oggi se c’è un paese a cui le agenzie di rating dovrebbero abbassarlo, è proprio la Germania, la cui economia sta crollando integralmente e a velocità spaventosa(vedi articolo sotto di DWN), perché non può più commettere la truffa contabile che ha nascosto per anni: fondi neri in deficit non contabilizzati, mentre proclamava di mantenere il suo deficit al 3 per cento che ha imposto all’Italia,  e che ancora in queste ore pretende, nelle riunioni UE, il “rigore” e l’austerità.

Qui c’è un ex vicepresidente della BCE, che riporta stupendosi di

Un grafico scioccante dell’Economist/Commerzbank che illustra la dimensione dei fondi pubblici tedeschi utilizzati per aggirare le regole di bilancio. Immaginate se questo si riferisse ad un paese del sud…. Per altri, la Germania continua a bloccare una revisione del Patto di stabilità

Già: la BCE non minaccia alcuna punizione, nemmeno apre un’inchiesta,  su questa immane frode nei bilanci, immaginate se avesse scoperto a farlo noi o gli spagnoli… del resto non a caso la BCE ha sede a Francoforte.

Giorgetti almeno dovrebbe rinfacciare pubblicamente alla Germania questa gravissima disonestà. Ma è troppo “europeista” (o massone, come sospettava Bossi? È lo stesso) per farlo.

In ogni caso, le agenzie di rating dovrebbero occuparsi di ben altro debito: quello dell’Egemone

Fino a giugno il debito nazionale USA ammontava a 31,4 trilioni di dollari. Ora a 33,9 trilioni di dollari in meno di 6 mesi dopo. +2,5 trilioni di dollari in 6 mesi. Gli interessi sul debito cominciano ad assomigliare ad una mazza da hockey. E nessuno a Washington DC esita nemmeno. Presto arriveranno 100 miliardi di dollari per Ucraina e Israele.

E di come l’aumento degli interessi sul debito USA abbia raggiunto la spesa per armamenti USA:..

https://twitter.com/DigitalGhost313/status/1731500061316514098

Il tasso di interesse medio delle carte di credito in questo momento è salito al 27,81%. E questo con il debito delle carte di credito statunitensi che ha toccato nuovi massimi record a nord di $ 1.000.000.000.000

https://twitter.com/Hedgeye/status/1732785252047687931