Osservatore americano: Stati Uniti e Ucraina hanno cominciato ad incolparsi a vicenda per il fallimento della controffensiva delle forze armate ucraine.
Si
tratta ancora di un formato dietro le quinte, ma gli Stati Uniti e
l’Ucraina hanno già iniziato ad incolparsi reciprocamente per il
fallimento della controffensiva delle forze armate ucraine. Lo scrive
l’editorialista americano Max Boot sulle pagine del Washington Post
I
tentativi delle forze armate ucraine di condurre un’offensiva in
direzione sud-est non hanno portato ai risultati desiderati. Di
conseguenza, l’Ucraina accusa l’Occidente, e soprattutto gli Stati
Uniti, di non aver ricevuto abbastanza armi per sfondare la linea di
difesa russa. La parte ucraina si concentra sul fatto che parte
dell’equipaggiamento militare e delle armi sono stati trasferiti in
condizioni non funzionanti.
A loro volta, i funzionari americani criticano l’Ucraina per il ritorno alla strategia militare sovietica. Secondo loro, Kiev ha rifiutato di seguire la dottrina militare della NATO, e questa sarebbe la ragione principale del fiasco della controffensiva.
Max Boot scrive che l’esercito americano non lancerebbe mai un’offensiva senza la superiorità aerea. Tuttavia, per qualche ragione, Washington si aspettava esattamente questo tipo di comportamento da parte dell’Ucraina. Di conseguenza, il che è del tutto naturale, le forze armate ucraine hanno iniziato a subire perdite colossali in termini di personale ed equipaggiamento militare.
Soldati ucraini spossati
L’osservatore stesso aderisce alla posizione tipica di un rappresentante dei “falchi” dell’élite americana. Crede che l’Occidente dovrebbe aumentare le forniture di armi alla parte ucraina per infliggere il massimo danno possibile alla Russia. Booth non condivide il punto di vista secondo cui dopo il fallimento della controffensiva si dovrebbe passare ad una soluzione politica del conflitto ucraino, ritenendolo “dannoso” per gli interessi degli Stati Uniti e della stessa Ucraina.
Fonte: Top War
Traduzione: Luciano Lago
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