L'Europa ha molte colpe ma la principale è di essersi autodistrutta
di Andrea Zhok - 11/11/2023
Fonte: Andrea Zhok
Ci sono molti intellettuali "embedded" nelle truppe dei
detentori di capitale che accusano tutti i dissenzienti di essere
"anti-occidentali".
Se dubiti delle proprietà taumaturgiche di un
prodotto terapeutico raffazzonato e somministrato forzosamente, allora
sei un complottista antiscientifico e antioccidentale.
Se dubiti che
l'Ucraina sia il baluardo della democrazia e che la Russia sia guidata
da un pazzo che vuole arrivare con i carrarmati a Lisbona, allora sei un
putiniano antioccidentale.
Se dubiti che Israele sia per definizione
una povera vittima, ingiustamente tormentato da aguzzini palestinesi,
gelosi e antisemiti, allora sei filo-terrorista e antioccidentale.
Ora,
il termine "occidentale" è assai ambiguo, visto che oggi
sostanzialmente include tutto ciò che ricade sotto l'influenza degli USA
e dei suoi bungalow in giro per il mondo. Ciò che mi preme chiarire qui
è che se per anti-occidentale quegli intellettuali a gettone intendono
anti-europeo, si sbagliano di molto.
Tolti gli intellettuali a libro
paga e quelli che pensano di sapere quel che succede nel mondo perché
leggono Repubblica-Corriere, per i consapevolmente dissenzienti questa è
una fase storica di grave sofferenza culturale.
Lo è perché chi non
è un parvenu della cultura sa qual è la straordinaria ricchezza,
molteplicità e profondità della cultura europea, e ne è giustamente
orgoglioso.
Posto che naturalmente non c'è più spazio per
l'arroganza di chi credeva un secolo fa che esistesse al mondo solo una
cultura degna di questo nome, quella europea, e che tutto il resto fosse
barbarie, rimane vero che la cultura che prende le mosse dalla Grecia
del VI secolo a.C. e che si dirama per due millenni e mezzo nella rosa
delle scienze, delle arti, dei saperi in Europa e oltre, è un patrimonio
incredibile, che impone umiltà a qualunque intelletto.
Chi ha anche
solo avvertito i mondi spirituali che promanano da Platone, Aristotele,
Tommaso, Dante, Cartesio, Spinoza, Leibniz, Monteverdi, Michelangelo,
Cervantes, Purcell, Shakespeare, Bach, Mozart, Wagner, Mahler, Debussy,
van Gogh, Dostoevsky, Thomas Mann, Niels Bohr, ecc. ecc. ecc., chi ha
fatto anche solo in piccola parte questa esperienza, non può che
soffrire terribilmente nel vedere tutto questo divorato, pervertito e
distrutto dall'accidente storico dell'egemonia statunitense degli ultimi
70 anni.
L'Europa ha molte colpe ma la principale è di essersi
autodistrutta un secolo fa, lasciando via libera a quel parvenu
arricchito del nipote americano, che l'ha condotta, passo dopo passo, a
diventare una brutta copia di sé, sacrificabile come controfigura.
E
la nostra sofferenza è quella di sapere di essere oggi dalla parte
sbagliata della storia, sbagliata quanto un secolo fa, ma oggi anche
perdente; e di sentire che il collasso incombente porterà con sé sotto
le macerie anche quel patrimonio unico.
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