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Colpo di scena a Taiwan. In vista delle elezioni presidenziali in programma nel gennaio 2024, i due principali partiti d’opposizione dell’isola, il Kuomintang (Kmt) e il Partito popolare (Ppt), hanno scelto di unire le forze. Questa mossa, inaspettata fino a qualche settimana fa, stravolge le previsioni degli analisti, secondo i quali il Partito progressista democratico (Ppd), attualmente in carica, sarebbe riuscito a mantenersi al potere.
La convergenza tra Kmt e Ppt aumenta le chance che le urne possano premiare un esecutivo più favorevole alla Cina. L’accordo, arrivato nel giorno del summit di San Francisco tra Joe Biden e Xi Jinping, include il meccanismo di scelta del nome del candidato unitario. I due partiti faranno campagna elettorale contro William Lai, attuale vicepresidente e candidato del Ppd, che guida i sondaggi con una quota poco sotto il 30%. I due partiti sfidanti, insieme, sfiorano invece il 40%.
Le parti non hanno rivelato ulteriori dettagli della collaborazione, ma hanno fatto sapere che avrebbero basato le loro decisioni sui risultati dei sondaggi, che sono in corso dal 7 novembre. Il risultato sarà annunciato il 18 novembre.
Si scaldano le elezioni presidenziali di Taiwan
Il Kuomintang, il principale e storico gruppo politico pro-Pechino dell’isola, e il Partito popolare di Taiwan stanno negoziando da varie settimane l’ipotesi di alleanza, avendo nei giorni scorsi trovato un’intesa selettiva nei collegi elettorali allo scopo di conquistare la maggioranza nel parlamento dell’isola. I problemi però sono nati sul candidato presidenziale unitario per il voto del 13 gennaio: Hou Yu-ih del Kmt e Ko Wen-je del Tpp sono appaiati nei sondaggi, impegnati in un testa a testa che ha complicato le trattative.
I due partiti hanno stretto “un accordo di cooperazione, creando un nuovo record nella storia politica di Taiwan”, ha detto l’ex presidente Ma Ying-jeou, esponente di punta del Kmt, nonché protagonista dello storico e breve incontro tenuto a Singapore con il presidente Xi, a novembre del 2015. “Questa cooperazione consentirà l’assistenza reciproca tra i due partiti nelle future elezioni e su altri aspetti, rendendo la giornata davvero memorabile per entrambi i partiti a Taiwan”, ha aggiunto Ma, al termine della riunione tra le parti, secondo i media locali.
Il nome del candidato presidente e del suo vice saranno annunciati sabato. Una soluzione di compromesso, dato che il Kmt puntava a “primarie aperte”, mentre il Tpp preferiva i sondaggi d’opinione.
Rebus taiwanese
“Indipendentemente dal risultato, a prescindere da chi sarà il candidato alla presidenza o quello alla vicepresidenza, dobbiamo lavorare insieme per garantire la pace e la stabilità nella Repubblica di Cina”, ha commentato Hou in merito all’accordo. Mentre Ko ha parlato di “giornata storica”. Resta da chiarire il ruolo di Terry Gou, il tycoon fondatore dell’assemblatore degli iPhone Foxconn, sceso in campo alle presidenziali da indipendente e accreditato dai sondaggi di un importante 10-11%.
In caso di successo dei due partiti uniti, è lecito supporre che un governo Lmt-Ppt riporti Taiwan verso Pechino e lontano dagli Stati Uniti, dato che il Kmt ha un rapporto di lavoro migliore con la leadership del Partito Comunista rispetto al Pdd.
Le tensioni con la Cina sono aumentate da quando il presidente Tsai Ing-wen è entrato in carica per la prima volta nel 2016, iniziando a rafforzare il profilo internazionale e il riconoscimento di Taiwan come stato de facto indipendente dalla Cina.
Questi sforzi sono culminati l’anno scorso con una storica visita dell’allora presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi a Taiwan, alla quale la Cina ha risposto con diversi giorni di esercitazioni militari nello Stretto di Taiwan. Pechino ha preso in prestito da un playbook simile ad aprile quando Tsai ha fatto una visita non ufficiale negli Stati Uniti incontrando alti legislatori e funzionari Usa.
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