G20 in India concluso senza accordi
Anche questo summit si è concluso senza un accordo comune. Non poteva essere diversamente visto che il mondo è diviso in due le guerre a distanza che rischiano di trasformarsi in una guerra globalizzata dopo la fine della globalizzazione economica.
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L’India ha ospitato il vertice virtuale del G20 prima della conclusione della presidenza indiana che termina il 30 novembre.
Come
già a Nuova Delhi, gli indiani non hanno invitato Volodymyr Zelensky,
sostenendo che il G20 non sia la sede per parlare del conflitto.
Il
presidente russo, Vladimir Putin, è apparso al G20 per la prima volta da
quando ha iniziato la guerra in Ucraina che dura da quasi due anni.
Molto
atteso l’intervento del presidente russo, che nelle altre occasioni
aveva inviato il suo ministro degli Esteri Sergei Lavrov. Putin, con un
discorso sulla situazione dell’economia e della finanza globale,
dell’agenda climatica e della digitalizzazione, ha colto l’occasione per
parlare davanti a capi di Stato e di governo occidentali, mentre
l’opinione pubblica internazionale è distratta dalla guerra in Medio
Oriente ed è sempre più stanca della guerra in Ucraina.
Durante il
suo discorso, Putin ha risposto alle dichiarazioni di altri leader che
si sono detti sconvolti dall’invasione russa in Ucraina.
Putin ha
cercato di giustificare la guerra, definendola una ‘tragedia’, e ha
accusato Kiev di aver rifiutato i colloqui di pace, deviando
l’attenzione sui combattimenti nella Striscia di Gaza e chiedendo perché
i leader mondiali non ne siano sconvolti.
Putin ha detto: “Sì, certo
le azioni militari sono sempre la tragedia di persone specifiche,
famiglie specifiche e del Paese nel suo insieme. Naturalmente, dobbiamo
pensare a come fermare questa tragedia”. Ma, non ha fornito indicazioni
in merito e non sappiamo quanto ci sia di vero in quello che ha detto.
Infatti, in coerenza di quanto ha dichiarato, non avrebbe dovuto
attaccare l’Ucraina, e non ci sarebbe nemmeno questa tragedia in atto.
Emmanuel Macron è
stato uno dei numerosi leader mondiali che hanno aderito al vertice
virtuale, oltre al primo ministro canadese, Justin Trudeau, in un faccia
a faccia con il primo ministro indiano Narandra Modi dopo l’aspro
braccio di ferro diplomatico tra i due Paesi.
La Cina era rappresentata dal premier Li Qiang, mentre mancava ancora una volta il presidente Xi Jinping.
Il
presidente americano Joe Biden non è stato tra i relatori a causa del
Giorno del Ringraziamento ed è stato rappresentato dalla segretaria al
Tesoro, Janet Yellen.
Dopo la presidenza indiana del G20, il testimone passerà al Brasile per l’anno successivo.
Anche
questo G20 si è concluso senza un accordo comune. Non poteva essere
diversamente visto che il mondo è diviso in due le guerre a distanza che
rischiano di trasformarsi in una guerra globalizzata dopo la fine della
globalizzazione economica.
E’ ancora lontana l’idea di fratellanza
tra i popoli e l’esigenza di dare una Patria all’umanità, per dare al
mondo una pace duratura ed un benessere globalizzato in cui si possano
veramente risolvere i problemi ambientali e climatici interrompendo una
folle corsa verso l’autodistruzione.
Salvatore Rondello
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